Quest’anno la Fiera di Venticano è arrivata alla sua 42esima edizione! Tra l’opulenza degli stand abbiamo notato anche svariati spazi commerciali vuoti.
Cosa sta succedendo alla Fiera di Venticano? Perché molti commercianti non hanno partecipato quest’anno?
Abbiamo intervistato i visitatori e i commercianti presenti alla fiera e ci sono state molte lamentele e lodi.
A breve i video degli intervistati!
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Ministero dello Sport: ecco le nuove indicazioni per riaprire le palestre
Palestre e centri sportivi potranno ripartire presto!
Il ministero dello Sport ha provveduto a stilare delle linee guida per permettere alle attività legate allo sport di ripartire in sicurezza.
Le linee guida sono indirizzate a: Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate e Enti di Promozione Sportive riconosciute dal CONI e dal CIP. Sono incluse associazioni, società e circoli sportivi anche se non affiliati ad alcun organismo sportivo riconosciuto. Sono inclusi tutti i gestori degli impianti e tutti coloro che, a qualunque titolo, operano servizi inerenti l’attività fisica e motoria.
Misure di prevenzione e di protezione
In primis bisognerà valutare la possibilità di riorganizzare il lavoro, riducendo il numero degli operatori sportivi (sia i fruitori dei servizi che il personale specializzato a stare negli impianti).
Gli operatori dovranno essere divisi in gruppi che svolgono le stesse mansioni e negli stessi luoghi.
Il personale dovrà essere formato a distanza. Ad ogni cambio turno dovrà essere effettuata la sanificazione degli spazi e degli attrezzi con una costante pulizia degli ambienti. Bisognerà predisporre un sistema di raccolta dedicato ai rifiuti che potrebbero essere potenzialmente infetti (guanti, mascherine e fazzoletti). Le modalità e i tempi di aerazione dovranno essere comunicati.
- All’interno dei luoghi sopracitati bisognerà utilizzare mascherine chirurgiche e guanti monouso.
- I luoghi e le attrezzature messe a disposizione dovranno essere sanificati.
- Dovrà essere realizzata una segnaletica di entrata e uscita con percorsi differenziati.
- Dovranno essere predisposti piani di evacuazione che evitino assembramenti, in caso di emergenza e di pericolo.
- Gli operatori hanno il divieto di scambiare dispositivi come tablet e smartphone e di qualsiasi attrezzo sportivo.
Misure di contenimento e pratiche igieniche
- Sarà necessario lavare e disinfettare con frequenza le mani con appositi dispenser contenenti disinfettante.
- Distanza interpersonale di un metro se non si svolge attività fisica.
- Distanza di due metri durante l’attività motoria o fisica.
- Evitare di lasciare in luoghi condivisi indumenti indossati per l’attività fisica e mai riporli in zaini o borse personali.
- A casa è necessario lavara separatamente gli indumenti utilizzati duranti l’attività fisica e motoria.
- Disinfettare i propri effetti personali introdotti negli spazi evitando di condividerli (tappetitini, borracce, attrezzi, fazzoletti).
- Arrivare nelle palestre o nei centri sportivi già vestiti adeguatamente per svolgere l’attività fisica o motoria.
- Munirsi di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti che potrevvero risultare potenzialmente infetti.
- L’igiene e la sicurezza deve essere particolare e mirata in luoghi come docce, spogliatoi e servizi igienici dove è previsto l’accesso e l’utilizzo degli spazi in modo promiscuo.
- Evitare di utilizzare asciugacapelli che siano di uso comune.
- Bere sempre in bicchieri monouso o in bottiglie personalizzate.
- Gettare negli appositi contenitori, ben sigillati, fazzoletti di carta o altro materiale.
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Laurearsi al tempo del Coronavirus
Hilaria Mollica, 31enne irpina, ha concluso il Dottorato in Bioingegneria e Robotica, lo scorso 11 marzo, con una proclamazione in differita su Skype.
La sua storia è particolare in quanto oltre ad aver conseguito il dottorato in una modalità straordinaria, la giovane donna ha anche vissuto a Singapore per sei mesi, nel periodo in cui il Coronavirus era già in essere in Cina.
Al momento Hilaria Mollica si trova a Torino, le abbiamo posto alcune domande per comprendere i cambiamenti umani e sociali scaturiti da questa situazione di emergenza e per far riflettere sulla situazione di anormalità che stiamo vivendo tutti da un pò di giorni.
Hilaria Mollica: intervista
1. Come e cosa ha significato per lei la proclamazione in remoto su Skype, le emozioni e le sensazioni provate? Ci racconti del suo 11 Marzo 2020.
Mi ritengo molto fortunata ad aver avuto la possibilità di discutere la mia tesi di Dottorato anche se in modalità “in remoto” e per questo devo ringraziare l’Università di Genova e l’Istituto Italiano di Tecnologia di aver dato a me ed altri candidati questa opportunità. Ancora non ho realizzato di aver terminato questo percorso iniziato nel 2016, ma davvero sono molto felice di essere riuscita a portare a termine questa che per me è nata come una sfida.
2. Prima della discussione del suo dottorato, lei ha trascorso un periodo lungo più di sei mesi a Singapore per la sua specializzazione. Il Coronavirus era già in essere in Cina, tornata in Italia si è sottoposta a quarantena volontaria e la sua proclamazione è avuta proprio il giorno in cui cadeva il suo ultimo giorno di quarantena. Come ha vissuto questo periodo a Singapore?
Singapore per me ha significato rinascita e scoperta, quest’esperienza rimane, finora, una delle più belle della mia vita. Insieme a molte difficoltà, tra cui essere lo straniero, parlare in un’altra lingua e vivere in un Paese con una cultura profondamente diversa dalla nostra, ho conosciuto moltissime persone, alcune che, spero, faranno sempre parte della mia vita. Ho lavorato in un laboratorio internazionale dove anche le cose più banali sembravano difficili ma alla fine di ogni giornata lavorativa mi ripetevo bene anche oggi ce l’ho fatta!
3. Come ricercatrice, quali sono le sue dichiarazioni circa il momento delicato che vive l’Italia con annesse emozioni?
Questo momento storico è uno dei più difficili che sta vivendo la nostra popolazione e con essa il resto del mondo. Nessuno di noi si aspettava uno scenario simile, non dobbiamo sottovalutare il problema, dobbiamo essere cittadini cosciensosi, dobbiamo avere rispetto e cura del prossimo, così ne potremo uscire vittoriosi.
4. Il suo traguardo è stato raggiunto. Festeggiamenti rinviati a data da destinarsi, viste le restrizioni attuate dal nostro Governo. Lei in questo momento si trova a Torino, cosa sente di dire a quanti incoscientemente hanno preso d’assalto treni e bus prima che il decreto andasse in vigore?
Voglio pensare che queste persone siano state prese dalla paura o che semplicemente abbiano sottovalutato la pericolosità delle loro azioni. Tutti noi vorremmo stare altrove e riunirci con i nostri cari o i nostri amici ma dobbiamo essere responsabili e fare un “sacrificio” verso il prossimo.
5. I suoi progetti futuri?
Resterò ancora a Genova, almeno fino ad inzio estate, voglio continuare a fare ricerca ma certamente proverò finalmente ad avvicinarmi al mio ragazzo, in modo da focalizzarmi anche sulla mia vita privata.
6. Un messaggio positivo che si sente di lanciare?
Quello che ripeto sempre a me stessa è cercare di superare i propri limiti e le proprie paure, solo così si possono fare grandi cose e realizzare progetti, avere fiducia in se stessi è la chiave del successo. Avere dubbi e mettersi in discussione è l’inizio della vittoria.
Tiziana Cipolletta
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Maria Morgante replica alle illazioni infondate fatte circolare su una ipotetica chiusura delle unità del Frangipane
Sarà la cattività cui siamo obbligati a vivere in queste settimane che fa perdere il lume della ragione, sarà che in molti cercano di guadagnare la credibilità mai avuta e forse persa nei precedenti mandati e in vista delle prossime elezioni ma fatto sta che si sta dando adito a cialtronerie di ogni sorta, oggi più di ieri.
L’ultima che ha provocato non pochi turbamenti, vista l’emergenza che stiamo vivendo, riguarda una ipotetica voce che ipotizzava, dando per certo, lo smantellamento di alcune unità operative del Frangipane.
Maria Morgante, direttore generale dell’ASL di Avellino, ha deciso di replicare a queste illazioni scrivendo:
Ho letto il documento sottoscritto dagli ex Consiglieri Comunali di Ariano Irpino e, pur ritenendolo non corretto in alcuni suoi punti, mi sento di condividerne lo spirito: quello di provare a tenere unita una comunità in una fase così difficile e delicata, con l’intento di invogliare tutti, ASL compresa, a fare meglio.
Quello che però non può essere tollerato è che qualcuno dica bugie di sana pianta: il Frangipane non sarà smantellato e non perderà le sue unità operative a vantaggio di non si sa quali plessi e per quali oscure logiche. Come ho dichiarato già il 24 marzo scorso, l’Ospedale Frangipane si sta attrezzando col maggior numero di posti letto di Terapia intensiva e sub intensiva, anche grazie alle tante donazioni che ci stanno arrivando dai cittadini e dagli imprenditori irpini, per provare a salvare la vita innanzitutto degli arianesi, degli irpini e dei pazienti provenienti da fuori provincia, contagiati dal Covid-19.
Lo stesso governatore De Luca, nella lettera inviata al Governo Nazionale, ha sottolineato gli enormi sforzi che si stanno facendo, con migliaia di operatori impiegati in tutta la Regione, per poter reggere l’urto dell’emergenza:
“Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali: zero ventilatori polmonari, zero mascherine P3, zero dispositivi medici di protezione.”
Adesso fronteggiare l’emergenza Covid-19, soprattutto per la comunità di Ariano Irpino, è la priorità.
Questa difficile sfida va affrontata con la struttura e il personale dell’Ospedale a disposizione che, tra l’altro, è stato aumentato e che, a dispetto delle infondate insinuazioni, opera con tutti i Dispositivi di sicurezza, nonostante si registrino carenza di forniture su tutto il territorio nazionale.
Per quanto concerne i tamponi al personale dell’ASL e dei Presidi Ospedalieri, essi vengono eseguiti allo stesso modo e sulla scorta degli indirizzi unitari forniti dalla Regione, sia al personale del Frangipane che a quello di altri plessi.
Chi sostiene il contrario, dice il falso e, se quanto da me affermato non dovesse trovare riscontro nella realtà, invito chi, anche sul proprio profilo social, fa tali affermazioni, a denunciare fatti e persone all’Autorità Giudiziaria, altrimenti è il caso di tacere e non alimentare polemiche strumentali.
Ad ogni modo, l’ASL di Avellino, di propria iniziativa, ha provveduto all’acquisto dei test rapidi – che saranno disponibili a giorni- da destinare al personale.
Per quanto riguarda i tamponi a domicilio, l’ASL di Avellino è stata tra le prime ad attivare il servizio – che viene effettuato da ben due squadre sul territorio di competenza- garantendo numerosi prelievi giornalieri e la relativa trasmissione al laboratorio dell’Azienda Moscati.
Pertanto, non posso non rimanere dispiaciuta nel registrare il comportamento superficiale di chi, forse alla ricerca di una visibilità perduta, insinua cose non vere, nel bel mezzo di una fase emergenziale: non si soffia sul fuoco delle paure di una popolazione che vive una fase di difficoltà.
Da questo momento difficile -confidando nel fatto che le istanze rivolte dal Governatore della Campania al Governo Nazionale vengano accolte – ne usciremo insieme, rimanendo uniti e grazie al lavoro, alla serietà e ai sacrifici della comunità di Ariano Irpino, cui mi sento di appartenere, e soprattutto grazie all’Ospedale Frangipane.
Maria Morgante, con molta probabilità ha risposto ad un documento unitario sottoscritto da: Enrico Franza, Raffaela Manduzio, Generoso Cusano, Emerico Maria Mazza, Antonio Della Croce, Luca Orsogna, Domenico Gambacorta, Giovannantonio Puopolo, Filomena Gambacorta, Federico Puorro, Pasquale Puorro, Carmine Grasso, Carmine Ruggiero, Maio Iuorio, Ettore Zecchino e Giovanni La Vita.
Il documento unitario è indirizzato al Presidente della Regione Campania, alla Protezione Civile, al Prefetto, al Commissario Prefettizio e al Direttore Generale ASL e afferma quanto segue:
La comunità arianese, attraverso i sottoscrtti rappresentanti, intende anzitutto esprimere il cordoglio per le vittime, la solidarietà ai malati ed il ringraziamento a sanitari, volontari e Forze dell’ Ordine che tanto si stanno impegnando in queste ore tristi e convulse.
Non abbiamo alcuna volontà polemica, chiediamo soltanto una considerazione adeguata alla peculiare gravità della condizione della Città, sollecitati da appelli drammatici che arrivano da cittadini esposti a rischio che non si sentono abbastanza tutelati.
La situazione di anomala estensione del contagio da Coronavirus (Covid-19) nella nostra città, che ha giustificato l’emissione dell’ordinanza n.17 in data 15 marzo 2020 del Presidente della Regione, richiede – a nostro avviso- da parte delle autorità un’attenzione particolare che tenda a riportare tale situazione nell’alveo della ordinarietà regionale, laddove invece ad Ariano Irpino e nell’arienese continuano a registrarsi percentuali di positivi, in rapporto ai residenti, analoghe soltanto a quelle registrate nelle più martoriate province della Lombardia.
Ad Ariano i positivi rappresentano circa lo 0,3% della popolazione, in provincia di Napoli siamo allo 0,016%; grosso modo, venti volte in più!
Le ragioni poste a base di quella ordinanza richiedono che all’interno della zona interdetta a qualsiasi spostamento si adottino misure ulteriori, dando priorità – anche rispetto a territori meno colpiti – all’approfondimento delle indagini epidemiologiche, alla piena e pronta funzionalità dei mezzi di soccorso, all’estensione della esecuzione di tamponi a tutti i sanitari ed alle persone venute in contatto con i malati, alla fornitura di adeguati dispositivi di protezione a tutti gli addetti ai servizi di pubblica utilità, a cominciare dall’ospedale.
Npn è egoismo campanilistico, ma la logica conseguenza di un provvedimento straordinario cui devono conseguire comportamenti non ordinari.
In tale ottica, la zona Covid-19 allestita nell’ospedale di Ariano Irpino dovrebbe essere almeno in parte riservata ai residenti nel territorio di ordinaria utenza dell’ospedale stesso: i dati statistici fanno presumere una maggiore richiesta proveniente da questo territorio e sarebbe opportuno limitare al massimo la mobilità degli infetti, sia in entrata che in uscita.
Inoltre, va garantito un minimo di funzionalità dell’ospedale per gli utenti che hanno bisogno di cure non legate all’emergenza da Coronavirus, garantendo percorsi superati e sicuri ai pazienti ed oncologici.
Ad Ariano Irpino non vi è stato alcun particolare comportamento irresponsabile, né tantomeno nessuno si è sottratto ai propri doveri. La disciplina e la compostezza che stiamo dimostrando, di cui ha dato atto il Commissario Prefettizio, richiedono adeguate risposte.
Una volta chiuso il territorio perché presenta una situazione eccezionale; ma finora di eccezionale vi è soltanto l’atteggiamento della popolazione. Si diffonde la percezione di abbandono: invitiamo le istituzioni tutte a svolgere il proprio ruolo fino in fondo.
Di quest’ultimo documento riportato mi tocca una frase, con cui sono d’accordo: finora di eccezionale vi è soltanto l’atteggiamento della popolazione.
Ritengo, a fronte dell’emergenza che tutti stiamo vivendo e in particolar modo i cittadini arianesi perché più colpiti da contagio, se siano opportuni questi interventi in veste ufficiale da parte di una categoria politica che, quando ha avuto l’occasione di sedersi sulle poltrone, invece di dimostrare l’unità e la compatezza di cui si parla sopra ha prodotto come unica conseguenza il commissariamento della città.
Ora non volendo fare polemica perché non è tempo di polemiche (e cito altre parole riportate in questo documento e in altri), non sarebbe il caso di evitare speculazioni, cavalcando questo momento così delicato, evitando di fare una sorta di propaganda politica in vista delle prossime elezioni? Non sarebbe più dignitoso esprimersi a nome di singoli cittadini e non a nome di vecchie cariche che ora non ci sono più?
Per chiudere, ovviamente senza polemiche, riporto un post che condivido pienamente scritto da un cittadino arianese:
Trovo inadeguati ed inefficienti gli appelli, i consigli, i tentativi di fare da tramite dei nostri ex Consiglieri comunali. Hanno dimostrato una grande irresponsabilità nel far prevalere i propri interessi al bene della comunità. Ora, da decaduti, vorrebbero svolgere il compito del buon padre di famiglia che chiede al figlio di ascoltare i consigli, dopo averlo ignorato per una vita intera.
Posso capire ed apprezzare le buone intenzioni ma l’incoerenza no, quella no.
In questo momento sarebbe stato fondamentale avere un Sindaco, una Giunta e un Consiglio Comunale, allora avrebbe avuto un senso vedere i politici uniti e compatti lavorare insieme e dare il meglio di sé.
Ora abbiamo un’estranea facente veci, un ospedale nel caos, un territorio abbandonato a se stesso, nessuna voce in capitolo, nessuno che tuteli gli interessi della nostra città, in un momento storico che sarà tristemente riportato su tutti i libri di storia di ogni Nazione.
La vocazione di fare il politico per il bene comune o ce l’hai sempre o non ce l’hai e, se ce l’hai, la dimostri annullando le tue ambizioni personali, proprio come fa il buon padre di famiglia.
4 comments on 42esima edizione di Venticano: è tutto oro quello che luccica?
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