Vitalina Varela è l’ultimo film di Pedro Costa che mostra la storia di una donna capoverdiana che torna a Lisbona, tre giorni dopo il funerale di suo marito, che non vede da oltre 25 anni.
Vitalina Varela è un film che comunica attraverso la lentezza ed il silenzio, lo stesso della protagonista che osserva e vive i luoghi attraverso un tempo scandito dal dolore e dalla malinconia.
Vitalina Varela ricorda il tempo dell’amore con suo marito Joaquim che nel tempo si è spezzato. Prima di poter rimettere piede a Lisbona, la protagonista del film ha vissuto i suoi ultimi 25 anni nell’attesa di ricevere un biglietto aereo, che da Capo Verde potesse riportarla da suo marito e che non è mai arrivato.
Com’è morto il marito di Vitalina Varela? Come ha vissuto Joaquim in questi anni? Era ancora innamorato di lei? Le voci sulla sua condizione e sui suoi desideri prima di morire sono discordanti.
Pian piano, forse, Vitalina Varela riuscirà ad unire i pezzi su ciò che è stata la vita di Joaquim prima di morire.
Il Cinema di Pedro Costa comunica tutto attraverso il film ed il silenzio, le immagini prendono il sopravvento sulle parole perché il fine ultimo del regista non è svelare ma raccontare.
In occasione della premiazione della 44esima edizione del Laceno D’oro, abbiamo avuto modo di vedere il film e ve ne consigliamo la visione.
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La Simona un poemetto lirico firmato Ferdinando Fontana
La Simona un poemetto lirico firmato Ferdinando Fontana è un progetto che si basa sulla finalità di riportare all’attenzione del mondo della musica un repertorio pressoché inedito delle composizioni di Benedetto Junk.
La prima tappa è l’uscita fissata per il 20 dicembre 2022 per Sheva Collection de “La Simona”, un poemetto lirico firmato dall’illustre compositore torinese su testi di Ferdinando Fontana: 12 romanze per soprano e tenore edite nel 1878, eseguite dal soprano Claire Nesti, dal tenore Davide Piaggio e al pianoforte da Antonietta Incardona.
A impreziosire l’album la copertina firmata dall’artista Constantina Pavel.
Inoltre il 3 ottobre 2023, in occasione dei 120 anni dalla morte di Junk, Polimnia Cultura (associazione presieduta da Antonietta Incardona) organizzerà un Convegno che avrà lo scopo di rivalutare e riscoprire la produzione generale del compositore, stampandone gli atti.
Sarà anche nominato un Comitato Scientifico (formato da studiosi e musicologi di chiara fama), al fine di riunire e di catalogare tutta la produzione del Maestro, offrendo la possibilità agli studiosi di analizzarne il lavoro.
La direzione della ricerca sarà guidata dal musicologo e direttore d’orchestra Adriano Bassi e dalla pianista, concertista e musicologa Antonietta Incardona.
Adriano Bassi presenta La Simona
La storia della musica ci regala dei cammei importanti e nascosti fra le pieghe del tempo. Bisogna lodare la pazienza e la passione che ci può dare l’entusiasmo e la tenacia per andare alla ricerca di nomi che il tempo stesso ha fatto cadere nell’oblio. È questo il caso di Benedetto Junck, compositore nato a Torino nel 1852 e morto nel 1903.
Le date evidenziano in modo preciso il periodo nel quale visse e operò. Momento magico per il rinnovamento culturale e quel che più conta musicale, ma anche estremamente delicato e ricco di nomi altisonanti nel settore della musica e del melodramma, che imperava in Italia e non solo. Il dominio verdiano fu un elemento topico che determinò un deterrente per molti compositori ed infatti se approfondiamo il contesto delle date notiamo che Junck morì nel 1903, mentre Verdi ci lasciò due anni prima, ma con il fatto determinante che Verdi stesso nacque nel 1813 e Junck nel 1852.
Questa breve riflessione, che non vuole avere nessun intento polemico, diventa semplicemente una considerazione importante per comprendere le difficoltà oggettive dei giovani compositori al fine di operare nel mondo musicale del tempo.
Il poemetto lirico “La Simona” su testi di Ferdinando Fontana consiste in 12 romanze per soprano e tenore edito nel 1878.
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