L’ASL di Avellino comunica che, dai tamponi effettuati dall’AORN Moscati di Avellino, sono risultati 6 tamponi positivi in Irpinia.
I risultati sono i seguenti:
- 1 nel Comune di Ariano Irpino
- 1 nel Comune di Capriglia
- 1 nel Comune di San Sossio Baronia
- 1 nel Comune di Montoro
- 1 nel Comune di Avella
- 1 nel Comune di San Martino Valle Caudina
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Un paese italiano 2020: partono le iscrizioni per partecipare al concorso!
Parte la quarta edizione di 1801 passaggi, concorso e mostra di fotografia documentaria, un’iniziativa legata al fondo fotografico di Frank Cancian. Il tema di quest’anno è Un paese italiano 2020. Al termine del concorso, verranno scelte 20 fotografie che saranno esposte al Mavi di Lacedonia.
Il filo conduttore che lega gli scatti del fotografo Frank Cancian e il concorso è quello di presentare uno scatto che rappresenti l’Italia, in qualsiasi suo aspetto, come fece il fotografo statunitense nel 1957 quando giunse a Lacedonia e immortalò gesti quotidiani che rappresentavano una comunità e la ciclicità di un tempo fatto di piccoli gesti che ne disegnavano usi, costumi e tradizioni.
Quest’anno c’è un ulteriore elemento da tener presente è quello di considerare l’emergenza in corso che ha cambiato le nostre abitudini quotidiane e di interazione con i luoghi.
Un paese italiano 2020: come partecipare al concorso
I potenziali partecipanti possono inviare gli scatti realizzati fino al 31 ottobre 2020 entro le ore 23:59. La proclamazione dei vincitori con lettura delle motivazioni della giuria avverranno con una cerimonia ufficiale in diretta web il 5 dicembre 2020, vista l’esigenza sanitaria.
Il concorso è aperto a tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni e possono partecipare addetti al settore ma anche gli appassionati della fotografia. Non possono partecipare gli associati a LaPilart e i membri del CdA del Mavi e la giuria presente nella corrente edizione.
La partecipazione al concorso è gratuita. Ciascun partecipante potrà inviare fino a un massimo di tre foto, riferite a determinati scatti di Frank Cancian tra le 20 indicate e presenti all’interno del bando del concorso.
L’invio delle fotografia dovrà avvenire esclusivamente attraverso il trasferimento gratuito di dati wetranfer.com e i partecipanti riceveranno, successivamente all’invio, una conferma dell’avvenuta ricezione.
Le fotografie devono essere state scattate dal 10 marzo 2020 (data di inizio del lockdown) fino alla data di scadenza del bando. Le foto realizzate prima del periodo indicato saranno scartate.
Il materiale dovrà essere inviato al seguente indirizzo: concorso@museomavi.it e dovrà contenere tre immagini in formato JPG e una scheda descrittiva, in formato testo, da compilare per ciascuno scatto.
Sono ammesse fotografie in bianco e nero o a colori, in formato JPG, rapporto 2:3 con il lato più lungo non inferiore a 3000 pixel. Non è consentito aggiungere cornici e descrizioni sulle immagini. Non sono ammesse foto composte, ad esempio in HDR o particolari elaborazioni in postproduzione, eccezione fatta per lievi correzioni di colori, contrasto o esposizione.
Giuria
La giuria che valuterà le fotografie inviate per Un paese italiano 2020 sono:
- Simona Guerra: esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di fotografie e saggi di fotografia.
- Lello Mazzacane: antropologo, professore ordinario dell’Università di Napoli Federico II.
- Angelo Turetta: fotografo impegnato su temi sociali e di attualità nazionale ed internazionale.
- Simone Terzi: resposabile coordinamento attività della Fondazione Un paese, ente istituito dal comune di Luzzara, per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.
Non vi resta altro da fare che leggere attentamente il bando per poter partecipare al concorso sul sito ufficiale del Mavi, consultando la sezione Progetto 1801.
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Avellino: Tommaso Ragazzi parla d’imprenditoria e d’innovazione
Tutto intorno a noi si muove velocemente, compresa l’economia e tutte le sfere le ruotano intorni, imprenditoria compresa. Tommaso Ragazzi, Corporate Strategy & Business Development presso UQIDO, spiega com’è cambiata l’idea di fare impresa oggi e quanto è indispensabile l’innovazione, solo se è effettivamente necessaria.
L’argomento su cui punta Tommaso Ragazzi è quello di tener ben chiaro che tipo d’impresa si vuole creare e dove si vorrebbe arrivare tra dieci anni. L’impresa è cambiata molto negli ultimi anni, basta guardarsi intorno e vedere le grandi aziende come si comportano. È importante rendersi conto, vista l’espansione del mercato, che pensare di fare impresa da soli è un’idea che non porta lontano: c’è bisogno di partnership e di una mentalità imprenditoriale che coinvolga attivamente tutte le parti della filiera.
Oggi c’è bisogno di fare rete per poter emergere e in base a questo modus pensandi anche il termine competitor ha mutato la sua connotazione negativa perché, ad esempio, a lui potrei vendere un brevetto ideato da me o sfruttare la forza di due imprese che si uniscono.
Questi accenni sull’imprenditoria portano a delle riflessioni sull’economia nel nostro territorio e sul nostro modo di voler fare impresa senza fare rete che, in realtà imprenditoriali piccole e medie, rappresenta un suicidio o una continua lotta alla sopravvivenza a restare sul mercato.
C’è bisogno di idee innovative da poter fare insieme, per poter uscire dai propri confini e creare economia.
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Franco Fiordellisi denuncia la poca trasparenza per quanto concerne le pratiche per la distribuzione dei bonus
Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino, dopo aver denunciato le aziende irpine che non lavorano in sicurezza, comunica che ci sono metodi poco trasparenti e clientelari per quanto riguarda la distribuzione dei bonus.
La situazione che riguarda la poca trasparenza ovviamente non riguarda tutti ma c’è sempre qualcuno che non si attiene alla regolarità e cerca di far prevaricare i propri interessi ai danni della collettività.
Le parole di Franco Fiordellisi sono dure e dovrebbero far riflettere un pò tutti:
Eppure la tragica esperienza del sisma del 1980, avrebbe dovuto creare degli anticorpi necessari per avviare in questa fase una sana partecipazione civica e civile di solidarietà. Ma così, evidentemente, non è stato. Anzi sembra essersi perfezionato il meccanismo di gestione opaca nelle Amministrazioni locali anche a fronte delle riforme che hanno dato in mano alla Giunta e Sindaci poteri quasi podestà e con un associazionismo che spesso vive di contiguità con il potere amministrativo.
Certo non dapperttutto è così, ci sono situazioni virtuose e buone pratiche che, queste sì, andrebbero difese. Ma non possiamo sottacere tutti quei casi che sono stati segnalati e che fanno male in questo momento di tragedia. Fa male apprendere di miserie clientelari.
La maggioranza di amministratori e cittadini non possono essere mortificati da chi mette in atto queste pratiche vergognose.
Per tutti gli amministratori e i cittadini onesti, per le associazioni che davvero si impegnano ad aiutare i meno abbienti, la Cgil si riserva di produrre denuncia penale, quando le informazioni avute saranno strutturate con l’ausilio di legali, questo sistema clientelare vergognoso deve finire, tutti dobbiamo operare in trasparenza. Perché ogni Comune tra i proprio obiettivi ha quello di favorire e promuovere lo sviluppo sociale, con uno sviluppo economico lineare e trasparente; di diffondere buone pratiche nella cultura della legalità; di garantire il funzionamento della Pubblica Amministrazione da meccanismi di corruzione; di evitare il diffondersi dell’usura e di fenomeni mafiosi nella Comunità ed Enti Locali.
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