Da venerdì 8 maggio 2020 sarà attivo il numero verde gratuito: 800 938 898, per offrire supporto psicologico a operatori sanitari, familiari e pazienti che sono ricoverati presso l’Area Covid-19 del Frangipane di Ariano Irpino.
Il servizio consente di mettere in contatto i pazienti e i loro familiari, attraverso la mediazione di una psicologa, con telefonate e video chiamate. L’obiettivo del servizio è quello di allieviare il più possibile la permanenza in ospedale che è resa più pesante dall’isolamento dai propri affetti.
Il servizio si rivolge anche agli operatori sanitari che, in questo periodo, sono sottoposti a forte stress legato soprattutto alle particolari condizioni di lavoro.
Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 08:30 alle ore 14:30 e solo lunedì e mercoledì è aperta anche dalle 15:00 alle 18:00.
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Quarant’anni dal terremoto dell’Irpinia: lettera aperta di Raffaele Lieto
Raffaele Lieto, segretario generale Cgil Avellino e segretario Cgil Campana scrive una lettera aperta per ricordare il terremoto dell’Irpinia di quarant’anni fa e fare delle considerazioni attuali sulla condizione territoriale di queste zone.
Sono passati 40 anni dal terremoto del 23 novembre 1980: un tempo lungo che ha cambiato la società e gli uomini. Chi era giovane, come me, oggi ha un’età avanzata. In tutto questo tempo sono avvenute tante cose e tante discussioni, spesso inutili e fuorvianti sono state fatte, fino alla noia. Eppure non si è riusciti e non si è nemmeno voluto, mettere dei punti fermi, sulle cose avvenute, sui ritardi, sugli errori, sulle cose positive, sarebbe stato utile e necessario per delineare un futuro, una prospettiva che in qualche modo facesse tesoro di quanto avvenuto, e servisse a costruire un modello credibile di sviluppo, con politiche utili a mantenere e sviluppare quello che c’è, e a innovare l’intero territorio, oltre le poche isole felici. Ho avuto la possibilità, purtroppo di vivere i momenti fondamentali, di quanto accaduto.
Dai primi giorni di soccorso e di aiuto, prima disorganizzati e spontanei o poi via via, diretto e gestito dalle tante organizzazioni e associazioni intervenute, e poi dalle istituzioni. Lo Stato dimostrò tutta l’impreparazione, e le falle, che nel Mezzogiorno avevano caratteristiche ancora più gravi. Lo sforzo di migliaia di volontari e gli aiuti arrivati da ogni luogo non trovavano una realtà pronta ad accoglierli efficientemente. Ho vissuto in prima persona con tanti compagni e volontari irpini e di ogni regione d’Italia, la necessità dopo qualche mese, di salvaguardare ciò che arrivava sotto forma di aiuti, che non si era in grado di utilizzare razionalmente. Le strutture del PCI, della Cgil, ma anche di Cisl e Uil, Alleanza contadini, Confesercenti, Arci, Legacoop e tante altre associazioni locali e territoriali, convogliarono nelle aree del terremoto migliaia di tonnellate di aiuti di ogni tipo.
Ma i troppi tentativi di appropriazione indebita e le inefficienze erano un problema serio, in qualche modo, ridimensionati in parte dai sacrifici di tanti (non tutti) amministratori e cittadini dei comuni colpiti e si allestirono allora luoghi di raccolta e di distribuzione nei comuni che salvaguardarono almeno in gran parte molte risorse. Ciò fu possibile per il sacrificio e l’impegno di centinaia di volontari di ogni regione d’Italia e irpini. Dopo alcuni mesi, solo in seguito a forti richieste e pressioni, riuscimmo a consegnare all’esercito diverse decine di camion di aiuti, che andavano ancora utilizzati.
Questo il periodo dell’emergenza, che dopo decenni non sembra aver lasciato ancora una cultura dell’uso serio della ricchezza frutto di solidarietà. Abbiamo sì una protezione civile efficiente e tante organizzazioni locali di volontariato all’epoca esistenti. Ma ciò non ha ancora prodotto una riflessione compiuta su ciò che è avvenuto dopo nel corso di anni.
L’assenza di tale approfondita consapevolezza non favorisce un’idea collettiva e condivisa dell’azione solidale.
Faccio qualche esempio, uno riguarda, anche noi, le organizzazioni di massa. Si decide di avviare un processo di industrializzazione, delle aree interne di Campania e Basilicata. In provincia di Avellino, per risibile motivi di campanile e di prestigio di qualche barone del tempo si individuarono 8 aree industriali.
In una provincia come la nostra, con problemi di viabilità, trasporti su ferro, e di reti, e di energia si provvide a sbancare milioni di metri cubi di suolo, per finanziare progetti di qualità (pochi) e tanti imbroglioni che ogni mattina, come avviene ancora oggi, si alzano per fiutare l’affare del momento.
Siccome non sembra esserci ancora la serenità per discutere degli errori nella genesi e nella gestione di questi processi, non è ancora il caso di evitare annunci, spot elettorali, propaganda di basso profilo.
E definire invece cosa serve in termini di servizi di reti, di trasporti per utilizzare le strutture create e mai poco utilizzate, per favorire e attrarre nuove e innovative?
Si potrebbe intanto partire dal fatto che una curatela fallimentare non può durare decenni e produrre solo macerie. In Irpinia nelle aree industriali della 219, e nel nucleo storico di Solofra, più tanti altri diffusi nel territorio sono decine le strutture, in degrado per interminabili processi fallimentari. Fu faticoso in particolare per me e la Cgil irpina giungere all’accordo per il contratto di area, peraltro nato non da un’iniziativa delle parti, ma generato da una legge finanziaria dello Stato, che avrebbe voluto favorire l’utilizzazione dei fondi della 219 che poi è avvenuta ma che ha percorso anche tante strade sbagliate. Negli anni il sindacato e la sinistra politica hanno più volte sollevato questi temi ma i processi economici anche quelli truffaldini hanno sempre o quasi vinto.
L’Irpinia oggi in quali condizioni versa secondo Raffaele Lieto?
Oggi abbiamo realtà vive e importanti, tante inutili cattedrali, tante macerie e tante strutture inutilizzate quando si avvierà seriamente un’idea di sviluppo che fra le altre opportunità utilizzi anche questa?
Ma dobbiamo riconoscere che poi in uno schema che ha visto le organizzazioni sindacali, sollecitare discussioni e denunciare limiti ed errori, esse non sono immuni da errori. Ricorderò per sempre come hanno fatto Cgil, Cisl, Uil e gli altri che sommariamente ho elencato prima, in termini di aiuti. Ricordo centinaia di quadri sindacali, operai e consigli di fabbrica, che per mesi hanno consegnato aiuti di ogni tipo e hanno fisicamente lavorato nei comuni dell’Irpinia, in totale autosufficienza per non pesare sulla tragica situazione organizzativa. Sono stati raccolti miliardi di lire, che in gran parte sono andati a organizzazioni, enti e associazioni oltre che ai Comuni delle aree terremotate.
Una parte delle risorse si decise con una buona intuizione e con una idea innovativa di dedicarli alla costruzione dei centri sociali in molti comuni. Strutture che dovevano servire ad aiutare forme di socializzazione e servizi per i cittadini. In Irpinia la scelta di Comuni, fu anche in questo caso, come per le aree industriali decisa in base a municipalismi e piccoli interessi politici delle organizzazioni risultato: a parte la parziale utilizzazione di alcuni (Avellino, Solofra) il tentativo è miseramente fallito.
Cattedrali nel deserto, che dopo alcuni anni sono stati consegnati ai Comuni che spesso li lasciano deperire, anche per la cronica mancanza di risorse, ma l’obiettivo è andato perduto. Ecco tutti dovremmo avere la capacità di ripartire dai limiti e dagli errori, per parlare non di nostalgiche, lamentazioni su cosa avvenne, ma di cosa servirebbe far avvenire nei prossimi anni, che per tanti motivi si annunciano difficili. Seppure lentamente, alcuni progetti si realizzano. L’Alta capacità Napoli-Bari, con la stazione Hirpina, il completamento di alcuni assi viari, la elettrificazione della Benevento – Avellino – Salerno, forse propedeutica ad un utilizzo vero di questa linea.
Sono alcune cose importanti. ma il progetto complessivo? energia, acqua, sistemi integrati di depurazione, fibra e reti. C’è un luogo dove si rende finalmente possibile, una discussione seria e produttiva? Mi sembra invece che a prevalere è ancora l’antica logica della richiesta di sussidi e fondi per tanti progetti senza però indicare un chiaro disegno di sviluppo.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 150 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 1.406, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 150 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 3 residenti nel comune di Altavilla Irpina
- 4 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 3 residenti nel comune di Atripalda
- 19 residenti nel comune di Avellino
- 1 residente nel comune di Bonito
- 6 residenti nel comune di Calitri
- 1 residente nel comune di Cervinara
- 2 residenti nel comune di Contrada
- 1 residente nel comune di Flumeri
- 2 residenti nel comune di Forino
- 3 residenti nel comune di Frigento
- 2 residenti nel comune di Grottaminarda
- 1 residente nel comune di Lapio
- 1 residente nel comune di Lioni
- 1 residente nel comune di Manocalzati
- 2 residenti nel comune di Melito Irpino
- 1 residente nel comune di Mercogliano
- 2 residenti nel comune di Mirabella Eclano
- 2 residenti nel comune di Montefalcione
- 8 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 1 residente nel comune di Montefredane
- 9 residenti nel comune di Montella
- 5 residenti nel comune di Montemiletto
- 23 residenti nel comune di Montoro
- 3 residenti nel comune di Mugnano del Cardinale
- 1 residente nel comune di Paternopoli
- 1 residente nel comune di Pratola Serra
- 2 residenti nel comune di Quindici
- 1 residente nel comune di Rocca San Felice
- 2 residenti nel comune di Roccabascerana
- 1 residente nel comune di Rotondi
- 1 residente nel comune di San Martino Valle Caudina
- 1 residente nel comune di San Michele di Serino
- 1 residente nel comune di San Sossio Baronia
- 1 residente nel comune di Santo Stefano del Sole
- 1 residente nel comune di Scampitella
- 12 residenti nel comune di Serino
- 1 residente nel comune di Sirignano
- 3 residenti nel comune di Solofra
- 1 residente nel comune di Sorbo Serpico
- 4 residenti nel comune di Sturno
- 1 residente nel comune di Summonte
- 1 residente nel comune di Taurano
- 4 residenti nel comune di Torre Le Nocelle
- 2 residenti nel comune di Torre Le Nocelle
- 2 residenti nel comune di Villamaina
- 2 residenti nel comune di Villanova del Battista
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Agorà dei sapori per la valorizzazione della biodiversità agroalimentare
Agorà dei sapori è un’iniziativa di cui faranno parte ben dieci comuni dell’Irpinia: Vallesaccarda, Bagnoli Irpino, Caposele, Senerchia, Monteforte Irpino, Cairano, Sant’Angelo a Scala, Taurano, Torella dei Lombardi e Villanova del Battista.
Questo progetto che si svolgerà dal 4 al 13 agosto vuole essere un momento, oltre che di condivisione, soprattutto di riflessione su alcune tematiche che riguardano il presente ed il futuro del settore agroalimentare, puntando sulla biodiversità e coinvolgendo in discussioni le aziende del territorio. Saranno presenti Farmers Market per poter acquistare i prodotti a Km 0 oltre a momenti di degustazione.
Agorà dei sapori: date e programma
Ciascun appuntamento previsto all’interno del progetto Agorà dei sapori inizierà alla ore 17:00 e terminerà alle ore 21:00. Alle ore 18:30 e previsto un talk che varierà in base alle iniziative e al Comune coinvolto. Ciascuna discussione avrà come punto centrale quello di affrontare la ruralità e la valorizzazione del territorio.
Il calendario è il seguente:
- Martedì 4 agosto appuntamento a Torella dei Lombardi in Piazza Sergio Leone. In questa occasione si parlerà di SOS vino: dall’emergenza Covid-10 alle nuove opportunità.
- Mercoledì 5 agosto la seconda tappa è prevista a Cairano in Piazza Teatro Dragone.
- Giovedì 6 agosto appuntamento a Vallesaccarda in Piazza Michele Addesa.
- Venerdì 7 agosto quarto appuntamento a Senerchia in Piazza Corso Garibaldi.
- Sabato 8 agosto quinta tappa a Monteforte Irpino in Piazza Umberto I.
- Domenica 9 agosto appuntamento a Sant’Angelo a Scala presso il Castello medievale.
- Lunedì 10 agosto settima tappa a Taurano presso la Villa Comunale.
- Martedì 11 agosto appuntamento a Bagnoli Irpino in Piazza di Capua
- Mercoledì 12 agosto appuntamento a CAposele in Piazza Sanità.
- Giovedì 13 agosto ultimo appuntamento a Villanova del Battista in Piazza 23 Luglio 1930.
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