Sant’Angelo a Scala si trasforma in uno scenario suggestivo che incornicerà l’esibizione live del noto sassofonista Marco Zurzolo. La location è il castello medievale, uno scenario storico che è stato teatro di numerose battaglie.
L’appuntamento è previsto per il 26 luglio alle ore 06:00, che darà il via ad una serie di iniziative che vi terranno impegnati per il resto della giornata.
Il progetto, organizzato dalla Regione Campania, dal Parco del Partenio e da Scabec, rientra ne La via Campanina e il miracolo dell’incastellamento: un viaggio emozionale tra le rocche antiche ai piedi del Parco del Partenio.
Subito dopo l’esibizione del Marco Zurzolo Quartet è prevista un’escursione all’Eremo dell’Incoronata, percorrendo il sentiero di Frà Diavolo.
Alle ore 10:00, dopo l’escursione e per rilassare le membra ci sarà una lezione di Yoga e Tai Chi tra i ruderi dell’Incoronata.
Marco Zurzolo: biografia
Marco Zurzolo nasce a Napoli il 26 luglio 1962, si diploma in flauto a causa della mancanza del corso di studi in sassofono al conservatorio. Nato in una famiglia di musicisti fonde la sua passione tra il jazz e la tradizione musicale partenopea.
Da oltre dieci anni si occupa di progetti musicali basati sulla contaminazione artistico-musicale, collaborando con artisti italiani ed internazionali come: Archie Shepp, Chet Baker, Stefano Bollani, Van Morrison.
Nel 1995 inizia la sua attività di compositore e da allora ha pubblicato 13 CD di sue composizioni. Nel 2012 inaugura lo spazio ZTL (Zurzolo Teatro Live) dove è Direttore Artistico. Lo spazio ZTL nasce con il desiderio di offrire un contributo all’arte e alla cultura, attraverso scambi tra artisti provenienti da tutto il mondo
Ha composto musiche per il cinema, il teatro e la TV, ricordiamo le musiche del film Il trasformista (2002), Il manoscritto di Van Hecken (1999) e Polvere di Napoli (1998), In punta di piedi (2018) e la serie TV I bastardi di Pizzofalcone.
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Arte e diritti: quasi al via la prima Settimana dei diritti umani
Quasi al via “La Settimana dei diritti umani”, un grande festival multidisciplinare per promuovere i diritti umani attraverso l’arte e la cultura, che invaderà Rovigo da lunedì 17 a domenica 23 luglio 2023, con una anteprima ad Adria il 15 luglio. Oltre 60 eventi, tutti ad ingresso libero, in 6 diverse location, con il coinvolgimento di più di 40 associazioni e realtà del territorio.
Clou della manifestazione sarà la 26a edizione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, la tre giorni di musica e diritti umani a fianco di Amnesty International Italia.
Il parterre degli ospiti che arriverà a Rovigo durante la settimana sarà di alto livello: dal Cardinale Matteo Maria Zuppi ad Alba Bonetti, da Manuel Agnelli alla Banda Rulli Frulli, da Moni Ovadia a Lisa Clark, da Marco Mascia a Laura Marmorale, da Giorgio Canali & Rossofuoco al Dipartimento Pop Rock del Conservatorio di Rovigo…. E ancora Marino Bellini, Sandro Fracasso, Alessandra Annoni, Alessandro Orsetti, RomAraBeat, Alysson, Boggi, Dalbenzi, La Bottega del Compensato, Sevilay Tufekci, Ciro Grandi, Guido Pietropoli, Paolo Guolo, Erica Boschiero, Lorenzo Monguzzi, Nevruz e tantissimi altri protagonisti del mondo dell’arte, della cultura e del volontariato per un cartellone davvero unico.
Un percorso emozionante tra musica, dibattiti, letteratura, sport, laboratori, mostre, spettacoli artistici, teatrali e cinematografici. “D(i)ritti al futuro”: questo è il filo rosso della manifestazione, che ha dato vita ad una collaborazione tra associazioni ed enti del territorio senza precedenti.
ll festival, patrocinato e sostenuto dal Comune di Rovigo e dal Comune di Adria, nasce dalla forza creativa di ‘Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty’ e dall’unione delle esperienze di decine di associazioni del territorio impegnate nella promozione dei diritti umani, della cultura e dell’arte. È questo il valore fondante che il festival vuole promuovere attraverso le diverse forme artistiche e non solo. Consapevoli che le arti sono uno strumento di formazione e crescita di consapevolezza, un vero e proprio mezzo educativo per la realizzazione di una cultura universale dei diritti umani.
Si comincia con una anteprima ad Adria. Sabato 15 luglio alle 21.30 in Piazza Cavour ci sarà il concerto di Nevruz con la sua band. In apertura si esibiranno le artiste: Rosie, Giulia, LaFrAncy, Milena Mingotti e Nora. Una serata dedicata alla musica, la solidarietà e l’inclusione.
L’apertura del festival vero e proprio sarà lunedì 17 luglio alle 18, alla presenza di tutti i volontari e associazioni coinvolte, con l’inaugurazione delle location (Sala della Gran Guardia, Piazzetta Annonaria e Pescheria Nuova) e di mostre e installazioni artistiche che saranno visitabili tutta la settimana. Durante tutti i giorni ci saranno anche la “Caccia ai diritti umani”, una vera e propria caccia al tesoro in tutto il centro cittadino, e i laboratori didattici per bambini che animeranno i Giardini delle Due Torri tutti i pomeriggi attraverso attività educative e ludico-creative. Nella giornata di inaugurazione, alle 19.30 all’Auditorium del Conservatorio è in programma la proiezione del docufilm “La pace non è il suo nome”, con il racconto della storia dei 40 anni di vita del Centro Diritti Umani dell’Università di Padova alla presenza del Presidente Marco Mascia. In chiusura di giornata, alle 21.30 ai Giardini delle due Torri, andrà in scena una produzione realizzata appositamente per il festival, uno spettacolo multidisciplinare di giocoleria, danza e canto: “Una luce di protesta”.
Molti saranno gli incontri sui temi del festival con nomi prestigiosi del panorama culturale italiano, tutti previsti ogni giorno alle 18. Si parte martedì 18 alla Pescheria Nuova con Moni Ovadia, Lisa Clark e Alessandra Annoni che si confronteranno su “La Palestina nel quadro dei conflitti mondiali”. Mercoledì 19 all’Auditorium del Conservatorio uno dei momenti più attesi: “Lavoro dignitoso e giustizia sociale”, un incontro con il Cardinale Matteo Maria Zuppi (presidente della Conferenza Episcopale Italiana) e i segretari generali di Cgil,Cisl e Uil Rovigo. Giovedì 20 alla Pescheria Nuova sarà la volta di “La pioggia non ha frontiere: cambiamento climatico e migrazioni” con Chiara Camporese ed Eugenio Alfano. Nello stesso luogo venerdì 21 toccherà a “Il carcere in crisi: le origini e le alternative, tra schizofrenia legislativa e populismo penale”, con Ciro Grandi e Guido Pietropoli, e sabato 22 “Non è abbastanza? Diritti LGBTI+ in Italia” con Angelica Polmonari, Manuela Macario, Roberta Cusin e Matteo Mammini.
Uno dei luoghi focali della “Settimana dei diritti umani” sarà Piazza Annonaria, che ospiterà numerose mostre ed installazioni così come i banchetti informativi delle associazioni. Inoltre sarà animata tutti i giorni da numerosi incontri e performance artistiche, con un vero melting pot culturale sulla promozione dei diritti umani attraverso laboratori di pittura, scultura, yoga e danza; presentazioni di libri e realtà del volontariato; letture dibattiti. E, nel tardo pomeriggio, un aperitivo della bottega del commercio equo solidale “La Fionda di Davide”.
I Giardini delle Due Torri, in Piazza Matteotti, per tre giorni alle 21.30 ospiteranno alcuni momenti di spettacolo: martedì 18 l’atteso concerto di Moni Ovadia con la RomAraBeat, mercoledì 19 lo spettacolo teatrale “Lo straordinario viaggio di Atalanta” e giovedì 20 la proiezione del film “Flee”.
Non mancheranno eventi nelle frazioni di Rovigo. Mercoledì 19 e giovedì 20 al Prolife Park di Roverdicrè sono previsti due appuntamenti. Il primo sarà una serata tra cinema, animazione e pic-nic sotto le stelle. Il secondo una serata/concerto intitolata “Equality”, con le esibizioni di Alysson, Boggi, Dalbenzi, La Bottega del Compensato e, a chiudere, Giorgio Canali & Rossofuoco. Venerdì 21, al Campo della parrocchia di Granzette a partire dalle 18.30 ci sarà “D(i)ritti in campo” , torneo di calcio a 5 aperto a tutte e tutti senza esclusione di nazionalità, genere o capacità sportive.
Clou del festival sarà la ventiseiesima edizione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” che giunge a Rovigo per la prima volta e che darà vita dal 21 al 23 luglio a tre giorni di musica e diritti umani, come sempre a fianco di Amnesty International Italia. Le tre giornate prenderanno il via con degli appuntamenti pomeridiani. Venerdì 21 alle 19.30 ai Giardini delle Due Torri ci sarà il concerto di Effemme, progetto nato dall’incontro di due amici di Voci per la Libertà, Francesco Fry Moneti e Michele Mud. Sabato 22 sempre alle 19.30 alla Sala della Gran Guardia la proiezione docufilm “Rumore – Human Vibes“, l’incontro tra musica e diritti umani narrato attraverso le canzoni che negli ultimi 20 anni hanno ricevuto il Premio Amnesty nella sezione Big all’interno di Voci per la Libertà. Saranno presenti la regista Simona Cocozza e la presidente di Amnesty International Italia Alba Bonetti. Domenica 23 si parte alle 18 nella Sala della Gran Guardia con l’incontro con il pubblico di Manuel Agnelli, vincitore del Premio Amnesty International Italia sezione Big, con Francesca Corbo (Ufficio arte e diritti umani di Amnesty International Italia). Alle 19.30 ai Giardini delle Due Torri ci sarà la presentazione/concerto di “Shahida – Tracce di libertà”, un triplo CD a sostegno delle donne rifugiate. Con Stefano Canestrini del Centro Astalli, Simone Veronelli di Appaloosa Records/I.R.D. e le esibizioni di Erica Boschiero e Lorenzo Monguzzi. Conduce Enrico Deregibus.
Tutti gli eventi del festival sono ad ingresso libero e gratuito.
Settimana dei diritti umani: enti e associazioni coinvolte
Tutto il programma dettagliato, realizzati grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo all’interno del Bando Cultura Onlife.
Capofila: Associazione Voci per la Libertà
Associazioni ed enti coinvolti: Amnesty International Italia, A.N.P.I. Provinciale Rovigo, Arci Rovigo, Artalide, Artinstrada, Associazione REM, A.D.A., A.I.T.Sa.M, Caritas Diocesana Adria Rovigo, Centro di Documentazione Polesano, Centro Francescano Ascolto, Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo, CGIL Rovigo, Cinema Teatro Duomo Rovigo, Circolo Arci 2 giugno, CISL Padova e Rovigo, Commissione Pari Opportunità del Comune di Rovigo, Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo, Consorzio Università Rovigo, Covest, Di tutti i colori con Assirì sartoria eco-etica, Emergency Rovigo, Il Manto di Martino, IRASE, Legambiente Rovigo, Libera Rovigo, Mediterranea, 1001Notte, Politropia Arcigay Rovigo, Porto Alegre con la Fionda di Davide, Rete Kurdistan Polesine, Sat Pink, Sportello Avvocato di Strada di Rovigo, Still I Rise, UIL Rovigo, UISP Comitato Territoriale di Rovigo, UnitiinRete, Vivi Rovigo, Zico.
Con il sostegno e il contributo di: Comune di Rovigo, Comune di Adria, Circoscrizione Veneto – Trentino Alto Adige di Amnesty International Italia, Centro servizi di Volontariato Padova e Rovigo, CGIL Rovigo, SPI Cgil Veneto, CISL Padova e Rovigo, CAF CISL, UIL Rovigo.
Iniziativa sostenuta da: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
In collaborazione con: Fondazione Rovigo Cultura
Sostenitori: Banca Annia, Coop Alleanza 3.0, Banca Etica, Ubik Rovigo, Bar birreria Pedavena, Maatmox, Birreria Hops, Birrificio Torre Mozza, OPS Group,
Partner tecnici: APS Rovigo, ARS audio & light, Press4All, Mei – Meeting degli Indipendenti, Rete dei Festival, Studioartax, Musica nelle Aie, PeM – Parole e Musica in Monferrato
Media partner: FunnyVegan, ViaVaiNet, Noise Symphony, Indieffusione, Radio Popolare, Radio 41, Radio Elettrica, Radio BlueTu, Radio Kolbe, Remweb.it.
Il festival sostiene StandByMe 2.0, un progetto cofinanziato dalla commissione europea che mira a fornire ai giovani e alle giovani strumenti per decostruire gli stereotipi di genere dannosi.
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Trianon Viviani La “Disarmante speranza” della piccola Amal da piazza Calenda
Mercoledì 8 settembre prossimo, alle 18, partirà dal teatro Trianon Viviani, in piazza Vincenzo Calenda, la tappa partenopea del tour italiano della piccola Amal, la bambina-marionetta siriana di nove anni, senza madre e in fuga dalla guerra.
Amal, che significa “speranza” in arabo, è una marionetta alta tre metri e mezzo, che sta girando l’Europa con il progetto the Walk, “il Cammino”, un festival internazionale itinerante di arte e speranza a sostegno dei rifugiati.Il teatro Trianon Viviani accoglie Amal con la performance Disarmante speranza, ideata e diretta dal premio Ubu Davide Iodice, con il prologo originale scritto da Valeria Parrella, realizzata nell’àmbito del Teatro delle Persone, il progetto speciale di arte e inclusione sociale curato dallo stesso regista.
Collaborano alla realizzazione Accademia delle Belle arti di Napoli, l’Altra Napoli, Amici di Carlo Fulvio Velardi, Cornelia, associazione Annalisa Durante,
Film commission Regione Campania, Puteca Celidonia e la ScalzaBanda.Spiega Davide Iodice:
Il teatro Trianon Viviani accoglie la piccola, grande Amal, nel suo cammino, stringendo con il progetto the Walk, un patto di resistenza poetica a difesa del diritto alla felicità e al futuro di tutte le bambine e di tutti i bambini.
Forcella è un quartiere complesso, dove bene e male stanno, come i rami della “Y” del suo stemma murario, in un rapporto di contiguità in cui scegliere è cosa complessa e la colpa un concetto astratto.Qui si può morire poco più che bambini come Annalisa, giovanissimi come Maikol, proprio davanti al nostro teatro; qui si può cadere come vittime innocenti o spezzarsi la vita troppo presto come Emanuele e tanti altri, per la svolta sbagliata a quella forcella, a quel bivio dell’esistenza.
Interpretando Amal come un innesco magico per una ritualità sociale dei territori, con il contributo gioioso di diverse realtà artistiche e l’energia della ScalzaBanda e di una vitalissima “armata” di bambini e ragazzi, lanceremo insieme ad Amal una dichiarazione di guerra a tutte le guerre: tutti insieme, con un gesto liberatorio, distruggeremo, risignificandola, una grande scultura raffigurante un’arma, creata dai giovani talenti dell’Accademia di Belle arti. La scultura rimarrà come opera permanente nella piazza antistante il teatro, perché non sia equivocabile la posizione che la società civile deve assumere, per garantire a Napoli, come nel mondo, un futuro pieno di vita e non di morte alle giovani generazioni. Noi questo futuro lo promettiamo, con la forza infantile di una disarmante speranza.
La marionetta è realizzata in canna modellata e fibra di carbonio ed è manovrata da quattro persone (una per ciascun braccio, una terza per sostenere la schiena e una quarta all’interno, sui trampoli, che controlla anche l’arpa, il complesso di corde che anima il viso, la testa e gli occhi).
In questo viaggio simbolico in fuga dalla guerra, Amal si è messa alla ricerca della mamma il 27 luglio scorso da Gaziantep, al confine turco-siriano. Nel suo cammino, che si concluderà a Manchester, in Inghilterra, percorrerà oltre 8.000 km toccando 65 città.Amal è stata creata dalla Handspring puppet company, la compagnia sudafricana di teatro di figura che partecipò a War horse, il film di Steven Spielberg. Nella squadra che anima Amal ci sono anche persone che hanno un passato da rifugiati.
In Italia il festival è itinerante tra dodici città ed è prodotto da Roberto Roberto e Ludovica Tinghi.The Walk è prodotto da Stephen Daldry, regista del film Billy Elliot, la produttrice cinematografica Tracey Seaward, il regista teatrale David Lan e dal Good chance theatre, con la direzione artistica di Amir Nizar Zuabi.
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La responsabilità medica spiegata da Paolino Salierno
Eccoci con una nuova puntata di un caffè con l’avvocato Paolino Salierno che oggi ci parla della responsabilità medica, offrendo qualche valido consiglio da tenere presente.
Iniziamo con il definire cosa si intende quando si parla di responsabilità medica.
Per responsabilità medica ci si riferisce alla responsabilità che scaturisce dai danni cagionati ai pazienti provocata da errori o omissioni da parte dei sanitari.
Responsabilità medica: la riforma Gelli-Bianco
La riforma Gelli-Bianco ha introdotto significative modifiche all’interno della responsabilità medica perché ha escluso la responsabilità penale dei medici per imperizia laddove venga dimostrato di essersi attenuti alle linee guida valide e pubblicate online dall’Istituto Superiore di Sanità. Altro cambiamento introdotto è quella per cui in sede civile i medici che operano a qualsiasi titolo presso una struttura sanitaria sono responsabili per colpa ai sensi dell’art.2043 del codice civile mentre le strutture sanitarie risponderanno solo per responsabilità contrattuale.
La responsabilità medica prevede diversi tipi di danni risarcibili. Generalmente vengono connessi alla causazione di un danno iatrogeno (lesione alla salute psico-fisica) determinata dalla colpa del medico o dalla mancanza di un valido consenso informato.
Dunque i pazienti che sono rimasti vittime di errori da parte dei sanitari che li hanno avuti in cura possono rivolgersi al giudice, per poter ottenere un risarcimento del pregiudizio subìto. Ciò può avvenire dopo la valutazione fatta da professionisti che possano comprendere se c’è un effettivo rapporto di causalità tra il danno e un operato non corretto sanitario.
Con la riforma Gelli-Bianco si ha il superamento della distinzione tra i gradi di colpa. Ad esempio l’articolo 590 sexies del codice penale dispone la non punibilità dell’esercente la professione sanitaria alla luce di questi presupposti:
- La verificazione dell’evento a causa dell’imperizia
- Il rispetto delle linee guida e l’adeguatezza alle specificità del caso concreto delle linee guida.
Quando è colpa del medico?
L’esercente della professione sanitaria risponde a titolo di colpa per morte o lesioni personali derivanti dall’esercizio di attività medico-chirurgica nei seguenti casi:
- Se l’evento si è verificato per colpa anche lieve causata da negligenza o imprudenza.
- Se l’evento si è verificato per colpa grave da imperizia nell’ipotesi di errore rimproverabile nell’esecuzione. Quando ad esempio il medico ha comunque scelto e rispettato le linee guida o, in mancanza, delle buone pratiche che non risultano però adeguate alla specificità del caso concreto. Fermo restando che il medico ha l’obbligo di disapplicare quando la specificità del caso rende necessario lo scostamento da esse.
- Se l’evento si è verificato per colpa grave quando il medico ha scelto e rispettato le linee-guida o, in mancanza, le buone pratiche risultano adeguate o adattate al caso concreto. Tenuto conto del grado di rischio da gestire e delle specifiche difficoltà tecniche dell’atto medico.
Questo è solo un sintetico accenno sulla responsabilità medica, per scoprire i consigli e come agire nel migliore dei modi qualora si sia subìto un danno da parte dei sanitari, non vi resta che guardare il video in home o contattare direttamente l’avvocato Paolino Salierno ai seguenti recapiti telefonici: 0825 16 42 890 oppure 340 5936088.
Si precisa che il video in questione è stato girato in tempi non attuali e in cui la normativa vigente del tempo non prevedeva l’obbligo di indossare il DPI (la mascherina) in luoghi chiusi.
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