La foresta invisibile è il nuovo romanzo di Maria Elisabetta Giudici pubblicato da Castelvecchi Editore all’interno della collana Tasti. Protagonista del libro è una preziosa collana nata da un ramo che è stato strappato via da una foresta sottomarina.
La collana è un prezioso dono d’amore di un pescatore siciliano alla sua donna che, dopo un viaggio di cento anni fatto in tutta Europa, giunge a Parigi. Giovanni è uno dei protagonisti de La foresta invisibile, è un uomo prigioniero delle sue indecisioni che si ritrova all’interno di un complotto.
Giovanni rimase qualche istante con il respiro sospeso e alzò gli occhi verso Shimon che l’osservava compiaciuto. Con un rapido gesto della mano, l’uomo scansò bracciali e spille e in silenzio estrasse dal fondo una collana di preziose sfere di corallo, tenute insieme da un sottile filo intrecciato.
Un cameo pendente e alle estremità due manine d’oro che si agganciavano tra loro, come in un’affettuosa stretta di mano, completavano quello splendido gioiello.
È il pezzo più economico che ho, anche se il corallo è purissimo e il cameo sembra uscito dalle mani di un artista. Non conosco la storia di questa collana né la provenienza ed è mia abitudine sbarazzarmi velocemente di oggetti di razza sconosciuta anche a costo di svenderli. Che io sappia potrebbe essere portatrice di sventura o addirittura di morte… comunque devi avere un bel gruzzolo per portarla via, oppure possiamo fare un baratto.
La foresta invisibile: la trama
Intanto il 29 maggio del 1796 una corallina di tre fratelli stava procedendo lentamente nelle acque di Capo San Vito. Salvo, Alario e Pinuzzo Incandela tirarono una grande foresta di corallo dalle acque.
La grossa partita di corallo fu venduta ad un ricco corallaio Tano Giacalone, ericino di origine ma cittadino da anni di Torre del Greco.
Salvo si innamora di Immacolata Schiavone, una ragazza bruna e bellissima, fabbricava unguenti di bellezza per la pelle, sapone alle mandorle e polveri da trucco che vendeva alla prostitute del porto.
Tra i due nasce una forte passione che spinge Salvo a giurare amore eterno a Immacolata. Tornato a Torre del Greco il pescatore si reca dal corallaio Tano.
La piccola cassaforte di ferro si aprì con un giro di chiave. Tano ne estrasse un cofanetto di velluto rosso melograno.
Il filo di perle rosso aranciato che conteneva si chiudeva su se stesso con un fermaglio a forma di due manine d’oro.
Tano lo aveva reso ancor più prezioso con un pendente di piccoli fiori di giglio dello stesso metallo. Vi aveva incastonato un magnifico cameo sfumato di arancione, con su inciso il profilo di Afrodite, stagliato su un panorama marino.
A causa di Rania, un’altra donna, Salvo lascia Immacolata gettandola nella disperazione più profonda. Quale sarà il ruolo della collana e del ruolo di Giovanni lo si potrà scoprire solo leggendo La foresta invisibile.
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