Esiste un Morricone sconosciuto e sperimentale che potremo scoprire con il primo album postumo che si compone di 7 brani inediti. Il titolo dell’album è Segreto, che sarà in vendita dal prossimo 10 novembre.
Il Morricone inedito esplora la fase più creativa dell’artista che conduce l’ascoltatore in un viaggio dalle tinte acide, chitarre fuzz, synth e groove moderni che sembrano anticipare, in qualche modo, le sonorità contemporanee.
Segreto è la prima raccolta postuma del noto compositore Premio Oscar e nasce in accordo con la famiglia Morricone all’interno di una ricerca di archivi storici mai pubblicata dall’artista.
Il 4 dicembre invece uscirà una versione deluxe con un 45 giri in cui si ascolterà la voce del compositore durante le sessioni di lavoro.
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Luca Trapanese presenta Le nostre imperfezioni all’Officina Culturale di Roccamonfina
Le nostre imperfezioni (2021) edito da Salani Edizioni è il romanzo d’esordio di Luca Trapanese, che con delicatezza e affrontando il tema del viaggio ci parla di sé e di un doppio viaggio: il cammino di Santiago e quello del cuore.
Oltre al viaggio altri temi affrontati dallo scrittore riguardano la disabilità, la fecondazione assistita e l’omosessualità perché il messaggio di fondo del libro è che sono le nostre imperfezioni ad essere un valore aggiunto rispetto a quello che siamo e che ci caratterizza.
Protagonista de Le nostre imperfezioni è Livio, in apparenza il classico figlio di papà cresciuto nel lusso, cresciuto in un quartiere elegante di Napoli, a Posillipo, in una famiglia unita ma dentro era un vulcano di iniziative imprevedibili, dovute alla curiosità che nutre verso il mondo e da quella voglia di scoprire tutto ciò che vorrebbe.
Livio era sempre stato energico, tutto carattere, volontà, idee. Non si era mai piegato ai desideri di nessuno, dando ascolto a ciò che riusciva a smuoverlo dentro. Alla fine anche i suoi genitori si erano dovuti arrendere, travolti dalla consapevolezza che il vento non si ferma davanti a un muro, troverà sempre il modo per aggirarlo.
Livio, durante il suo percorso e il suo cammino, incontrerà Pietro, un architetto, costretto a vivere su una sedia a rotelle a causa di una grave malattia. Questo incontro gli cambierà la vita, mostrandogli altro.
Luca Trapanese: biografia
Luca Trapanese nato a Napoli nel 1977 e attuale assessore al Welfare del Comune di Napoli, svolge da anni attività di volontariato in Italia e nel mondo. Nel 2017 fonda l’associazione A ruota Libera Onlus, realizzando numerosi progetti legati alla disabilità, tra cui la casa famiglia per bambini: La Casa di Matteo. Da sempre single e omosessuale nel 2018 adotta Alba, una bambina con la sindrome di Down, diventando in Italia il primo caso di genitore omosessuale e single che decide di adottare una bambina.
Una storia delicata e ricca di umanità è quella di Luca Trapanese, che presenterà il suo libro e se stesso all’Officina Culturale di Roccamonfina il 26 maggio alle ore 18:00.
Un evento che rappresenta un punto di incontro e di dialogo, per poter parlare di diversità e di coraggio da un punto di vista diverso, forse più umano. Un momento di aggregazione che esula dai classici spunti intellettuali ma ci porta di fronte ad una storia vera e verso una conoscenza e consapevolezza altra di ciò che ci sta intorno e che, molto spesso, facciamo finta di non vedere.
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Franco Toro: l’uomo più bello del mondo è il nuovo romanzo di Dario Neron
Dario Neron, dopo Doctor Reset (2017) pubblicato da Il Camaleonte edizioni, pubblica Franco Toro: l’uomo più bello del mondo (2020) edito da Castelvecchi editori e già presente nelle librerie da luglio.
Il protagonista del romanzo, come possiamo già dal titolo è Franco Toro, un ragazzo che di professione è un callboy, un accompagnatore e intrattenitore maschile. Lui è un ragazzo di ventotto anni che si è ritrovato a svolgere questo lavoro quasi per caso.
Il mio nome è Franco Toro, ho ventotto anni e sono una puttana.
Ora, qui, adesso. O meglio: un puttano. Si potrebbe usare un termine socialmente più accettabile, ma meno descrittivo, come escort, accompagnatore, intrattenitore oppure prostituta. Indipendentemente dal termine, rimane il fatto che vendo il mio corpo: a volte tutto quanto, a volte solo una parte.
…
Non sono stato trattato male dai miei genitori, preti e maestri non hanno abusato di me, di amici ne avevo né tanti né pochi. Non sono stato preso in giro in cortile, non ero più sfigato di qualunque altro mio coetaneo.
Franco Toro: chi è il protagonista del libro di Dario Neron
Ecco come ci viene presentato il protagonista da Dario Neron:
Certo, questo non era quanto avevo immaginato per la mia vita ideale. Mi trovavo, con i miei ventotto anni, in quella fase della vita dove si crede di aver capito tutto ed ero dunque sempre triste per la convinzione di non avere più nulla da scoprire.
Allo stesso tempo, mi rendevo conto di non capire un cazzo e dunque mi intristivo del fatto che poco prima ero arrivato a sentirmi speciale. Insomma, sapevo di viaggiare contromano, ma non avevo l’interesse, l’ambizione, forse nemmeno la voglia di cambiare corsia.
Aspettavo una parete di cemento, un cinque assi, qualcosa di grosso. E quando l’avrei visto, avrei accelerato.
In passato avevo avuto degli obiettivi ben diversi, come ad esempio quello di diventare un astronauta, un poliziotto o un grande della pallacanestro. Costruire una casa. E invece, per forza maggiore, per noia o per avere una sensazione di indipendenza, forse anche per essere stato un panchinaro ai tempi, mi ero messo a darlo via per soldi.
Franco Toro: l’uomo più bello del mondo non è un romanzo che vuole raccontare la storia erotica o le gesta sessuali del protagonista. L’aspetto su cui si sofferma Dario Neron è un altro: quello sociale basato sul narcisismo, sulla presenza eccessiva sui social e sull’egocentrismo di una gioventù che vive nell’incertezza di un futuro che è più cupo che mai.
Il protagonista del romanzo non vive con leggerezza il proprio lavoro ma con un velo di rassegnazione e il suo egocentrismo, alimentato a dismisura anche dal suo lavoro, non è nient’altro che uno scudo che il ragazzo indossa per poter far fronte alle pretese di una società tritacarne, in cui l’individuo non ha più un peso o un valore se non quello del mercato.
Escort maschili e femminili: le aspettative dei clienti spiegate nel romanzo
Dario Neron si sofferma sulle differenze di genere e le aspettative da parte dei clienti: la società e i fruitori di questi servizi hanno aspettative diverse a seconda del proprio genere. Da una escort, ad esempio, ci si aspetta partecipazione verbale durante cene o eventi pubblici mentre nel caso di Franco Toro, e quindi dagli escort, ci si aspetta semplicemente il massimo della cura e della prestanza fisica accompagnati da un profondo silenzio perché il loro pensiero o la loro parola non rientra nel gioco dell’accompagnatore.
Attraverso alcuni spunti di riflessione, come quello che vi riportiamo, possiamo capire che per molti aspetti le donne emancipate possono essere più discriminanti degli uomini maschilisti.
Accompagnare impresarie, artiste o alte dirigenti a pranzi di gala o lavoro era tra i primi impieghi della giornata e raramente durava più di alcune ore, concludendosi solitamente con una stretta di mano, più che con una spruzzata. Al contrario delle mie colleghe appartenenti al gentil sesso, le quali dovevano impegnarsi per partecipare alle discussioni, io venivo pagato per stare zitto e fare una figura di gradevole aspetto.
Da un uomo che investe molto tempo nella cura del proprio corpo, non ci si aspettano grandi cose e quindi ero, per così dire, diventato vittima del mio aspetto.
Franco Toro: l’uomo più bello del mondo oltre a dare uno spaccato sulla pochezza sociale dei nostri giorni ci porta a riflettere sul mondo maschile e femminile, visto con cinico disincanto dal protagonista del romanzo, che classifica sia le donne che gli uomini in particolari e precise categorie.
Dario Neron: biografia
Dario Neron nasce a Locarno nel 1987, figlio dei postumi della catastrofe di Chernobyl. Dal 2016 inizia a scrivere e a vincere diversi premi letterari:
- Nel 2016 Premio Inedito vince il primo posto nella sezione narrativa.
- Nel 2017 pubblica il suo primo romanzo Doctor reset.
- Nel 2018 arriva a terzo posto per il Premio nazionale di poesia e narrativa Alda Merini.
- Nel 2018 vince il primo posto nella sezione narrativa Contropremio Carver.
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Appunti biografici dell’artista campana Elisabetta Panico
Nell’ambito del programma autunnale “Percorsi d’autunno” proposto dal Museo Irpino (Av), s’inaugura il giorno 7 Dicembre, presso la sede de il Palazzo della cultura, la mostra “Appunti biografici” dell’artista campana Elisabetta Panico. Collage analogici dalle dimensioni di una pagina di diario quelli che, Elisabetta Panico/Beibi Laplá, raccoglie e mette insieme nella sua seconda personale dal titolo “Appunti biografici”.
Una riflessione sulle intime fragilità del quotidiano, sulle occasioni perse, quelle trattenute, divorate e lasciate andare. Una ricerca che dura da anni e che offre il risultato di versi sospesi in scenari onirici e surreali. Contenuto e casualità.
Simili ai primi Journaux intimes, di Sophie Calle o ai romanzi-collages di Max Ernst, “Appunti biografici” è un taccuino trascritto senza margine di errore o sbavature, pagine scisse formalmente disciplinate e prive di incidenti cromatici, forbici come prolungamento delle mani. Un discorso privato, raccolto e riassunto in stratificazioni che scatenano le facoltà visionarie. Il riepilogo di passaggi fugaci di quotidianità.Elisabetta Panico: chi è?
Elisabetta Panico/Beibi Laplá, è una collage artist ed autrice di origine campana.
Ha pubblicato “Il riflesso del mondo, in una pozzanghera nel fango” (BookSprint 2016) e “Diavolo di sabbia” (Mnamon 2020), due raccolte di poesie dal gusto ermetico ed agrodolce. I suoi collages appaiono su riviste indipendenti di respiro internazionale quali: The Release, Lona Fanzine, CedroMag, Salmace, Suttapress, Photo Trouvée Magazine, Vulva Fanzine.
Ha curato la copertina del numero 13 di Crack Rivista, presentata al Salone del Libro di Torino (2022). “Appunti biografici” presso il Museo Irpino è la seconda personale dell’artista, preceduta da “Appunti biografici” presso il Museo Archeologico di Nola.
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