Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 1.380, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 136 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Aiello del Sabato
- 3 residenti nel comune di Altavilla Irpina
- 3 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 4 residenti nel comune di Atripalda
- 9 residenti nel comune di Avella
- 29 residenti nel comune di Avellino
- 10 residenti nel comune di Baiano
- 2 residenti nel comune di Bisaccia
- 1 residente nel comune di Caposele
- 3 residenti nel comune di Capriglia Irpina
- 1 residente nel comune di Castel Baronia
- 1 residente nel comune di Cervinara
- 1 residente nel comune di Chiusano San Domenico
- 1 residente nel comune di Contrada
- 3 residenti nel comune di Forino
- 1 residente nel comune di Grottolella
- 4 residenti nel comune di Lauro
- 1 residente nel comune di Lioni
- 1 residente nel comune di Manocalzati
- 5 residenti nel comune di Mercogliano
- 5 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 3 residenti nel comune di Montemiletto
- 2 residenti nel comune di Montella
- 3 residenti nel comune di Mugnano del Cardinale
- 5 residenti nel comune di Nusco
- 1 residente nel comune di Pago Valle Lauro
- 5 residenti nel comune di Pratola Serra
- 4 residenti nel comune di Roccabascerana
- 3 residenti nel comune di San Michele di Serino
- 1 residente nel comune di San Nicole Baronia
- 2 residenti nel comune di San Potito Ultra
- 1 residente nel comune di San Sossio Baronia
- 1 residente nel comune di Santa Paolina
- 1 residente nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Scampitella
- 1 residente nel comune di Serino
- 3 residenti nel comune di Sirignano
- 2 residenti nel comune di Solofra
- 4 residenti nel comune di Sperone
- 1 residente nel comune di Taurasi
- 2 residenti nel comune di Torella dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Tufo
- 2 residenti nel comune di Venticano
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Il MEC-Mercatino Enogastronomico a Certosa sulla Strada delle Abbazie
Pasqua golosa, sapori genuini in scena: il MEC- Mercatino Enogastronomico della Certosa on the road per questa Pasqua 2022, in casa e in trasferta.
Nei giorni di Pasqua e Pasquetta, 17 e 18 Aprile, decine di produttori ed espositori animeranno l’area verde su cui si affaccia la Certosa (via del Monumento, Certosa di Pavia) offrendo a golosi e turisti una carrellata di prodotti – tutti a filiera corta – come riso del Pavese, salame di Varzi, formaggi e salumi dell’Oltrepò e dolci come le offelle di Parona, praline e pasticceria secca, grappe e birra artigianale. Ed ancora miele, vini, salumi di suino e d’oca, pasta fresca, confetture, distillati, olio. Gli organizzatori hanno previsto una ulteriore data domenica 25 Aprile: stesso format ed eccellenze a prova di goloso per foodies ed enoturisti.
Il MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa, non tutti lo sanno ma in certe occasioni si trasforma e si caratterizza per la sua ubiquità: infatti, il lunedì di Pasquetta le sue eccellenze wine & food saranno presenti anche a Morimondo, alle porte di Milano, destinazione Corte dei Cistercensi.
A chi fosse alla ricerca di un’idea su come trascorrere Pasqua e Lunedì dell’Angelo, il MEC dà quindi la possibilità di una gita golosa a Certosa di Pavia ed in quel di Morimondo. Due località che si caratterizzano per bellezza e storia: il MEC offre, infatti, l’occasione per coniugare gusto e cultura con una gita fuori porta: enogastronauti e turisti a breve raggio potranno scoprire realtà dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di trovarsi in luoghi bellissimi, carichi di storia e spiritualità.
L’Abbazia di Morimondo è visitabile dalle 15 alle 18. Per la Certosa di Pavia gli orari di visita sono dalle 9.00 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.30 (ingresso gratuito, info allo 0382 925613). Meteo permettendo, entrambe le location sono facilmente raggiungibili anche in bicicletta, oltre che in auto e con il treno.
Morimondo: la storia
La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297.
La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio.
L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.
Certosa di Pavia: la storia
La Certosa di Pavia è stata dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d’Italia. Eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia, il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).
La facciata, marmorea, è stata disegnata tassello dopo tassello da scultori e architetti, con angeli, monarchi e statue di santi. Un autentico tripudio di affreschi, ori, lapislazzuli e lacche e un’arte unica: bassorilievi e dipinti famosi come il “Padre eterno benedicente” del Perugino si vanno a sommare alle figure dipinte dagli antichi Certosini, che si affacciano dall’alto da finestre trompe l’oeil.
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Vincenzo De Luca e l’Ordinanza n.39: un secondo chiarimento rivolto questa volta alla ristorazione
Avevamo annunciato un prosieguo della saga dei chiarimenti sull’Ordinanza regionale n.39 e non abbiamo dovuto attendere molto per averne conferma.
Dopo che Vincenzo De Luca ha chiarito il punto n.6 dell’Ordinanza regionale n.39, specificando cosa si intendesse con il termine di attività motoria, continuando a vietare: corsa, footing e jogging questa volta arriva un chiarimento relativo al n.3 del documento regionale che riguarda la ristorazione.
Il Presidente della Regione Campania con l’ennesimo chiarimento specifica gli orari di esercizio per la consegna a domicilio che, in realtà, erano chiari anche all’interno dell’Ordinanza n.39.
Questo chiarimento è però frutto di una svista partita dalla stessa Ordinanza regionale che aveva dimenticato di menzionare alcune categorie all’interno della stessa.
Le consegne a domicilio, se non si fosse compreso bene, sono permesse dalle ore 07:00 alle ore 14:00 per quanto riguarda: rosticcerie, gastronomie, tavole calde e similari con eccezione per gli esercizi commerciali che vendono all’ingrosso e che osservano orari notturni di esercizio solo ed esclusivamente per loro è possibile consegnare dalle ore 02:00 alle ore 08:00 e anche per le suddette è vietata la somministrazione al banco e con consegna su chiamata.
I ristoranti, le pizzerie e le gelaterie che non sono collegate a bar e pasticcerie, i pub, le vinerie, keebab e simili possono effettuare consegne a domicio dalle ore 16:00 ma l’ultima consegna deve essere effettuata entro le ore 23:00.
Questo chiarimento è stato fatto perché nell’Ordinanza n.39 non erano stati menzionati i pub, le vinerie, le rosticcerie e le kebabberie che hanno, giustamente, aperto per effettuare consegne a domicilio ma che si sono ritrovati immediatamente la Polizia Municipale davanti le attività commerciali non menzionate dall’Ordinanza n.39, invitando i gestori a chiudere bottega e a tornare a casa.
Solerzia che, a mio avviso, poteva essere impiegata con maggiore diligenza in quei luoghi in cui, nelle ore precedenti, si era creato assembramento e dove vi erano persone che deambulavano senza mascherina. Non voglio sicuramente andare a sindacare il lavoro altrui ma ciò che è successo nelle ultime ore sembra ridicolo e quasi una macchietta della realtà.
Ecco, ad esempio, cosa è successo ieri sera a Napoli al titolare del Puok Burger Store in Via Cilea.
Questa sera non possiamo aprire, SCUSATECI per il disagio 🤷♂️
Pubblicato da Puok Burger Store su Lunedì 27 aprile 2020
Ecco spiegato l’ennesimo chiarimento all’Ordinanza regionale n.39 che, fortunatamente, è andato a buon fine in modo tale che la Polizia Municipale e affini sappiano bene dove recarsi, nei prossimi giorni, per far rispettare queste norme, a Napoli in Via Caracciolo ad esempio?
Altra cosa che ho notato è che questo chiarimento, stranamente o casualmente, non è stato pubblicato né sulla pagina della Regione Campania né sulla pagina personale del Presidente della Regione Campania. Sarà stata una svista ma ricordiamo che il mondo, compreso quello istituzionale, è composto da esseri umani e in quanto tali possono incorrere in errori e non ci sarebbe nulla di male nell’ammettere pubblicamente sui social una svista che comunque è stata tempestivamente rettificata.
Tutto è bene ciò che finisce bene!
La saga continua…
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Agrinuovo: il progetto dedicato al marketing e al turismo in Irpinia
Parte Agrinuovo, il progetto sull’agricoltura 4.0 nella Scuola Enologica De Sanctis di Avellino.
Marketing agroalimentare e turismo enogastronomico nel programma di formazione specializzante rivolto agli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario. Un piano di studi, teorico e pratico, finalizzato a strutturare gli allievi delle ultime classi, prossimi al mondo del lavoro, con nuove competenze caratterizzanti. L’iniziativa nasce per rispondere alle contemporanee richieste provenienti dal mercato di lavoro e per attivare un processo di crescita economica delle imprese già presenti nella provincia irpina.
Dalla bottiglia al mondo della commercializzazione.Agrinuovo è un piano didattico ragionato per migliorare i sistemi di produzione e di commercializzazione delle aziende presenti sul territorio, nell’intenzione di proiettare il comparto agricolo locale verso un modello digitale e sostenibile.
Il piano di lavoro Agrinuovo nasce dalla collaborazione sinergica della Scuola Enologica De Sanctis Avellino, con il Dirigente Scolastico, Ing. Pietro Caterini e il suo staff di cui Fabrizio Scotto di Vetta, Direttore dell’Azienda Agraria ed Enologica interna, con i tecnici esterni Giuseppe Festa (Direttore del Corso di Perfezionamento Universitario e Aggiornamento Culturale in “Wine Business” dell’Università degli Studi di Salerno) e Valentina Taccone, esperta in comunicazione e tecnico di promozione e valorizzazione del territorio e delle attività turistiche dell’Associazione 41/14 – quarantuno/quattordici.
Agrinuovo: il progetto
Il progetto “Agrinuovo – Agricoltura 4.0” aprirà i battenti con tre date già stabilite all’interno del calendario delle attività formative. Nelle giornate di martedì 1, giovedì 3 e venerdì 4 giugno
2021, le lezioni avranno come focus tematico il marketing, il commercio elettronico e il turismo enogastronomico e si svolgeranno in modalità DAD (Didattica A Distanza), anticipando la
partenza ufficiale di “Agrinuovo – Agricoltura 4.0” a settembre 2021.
Da questo progetto, nasce la De Sanctis Wine Box, un cofanetto personalizzato della Scuola per gli studenti che prenderanno parte alla degustazione online dei tre campioni enoici inseriti
all’interno della confezione. I partecipanti riceveranno tre mini-bottiglie della capienza utile alle degustazioni tecniche (5 cl) allestite dal Partner Tecnico Divinea di Milano, leader in Italia
per gli Smart Tasting.Si andranno a conoscere e degustare tre vini di realtà che rappresentano al meglio l’eccellenza della vitivinicoltura italiana, ossia Genagricola con una tenuta dal Piemonte (con Francesco Domini), Marchesi Frescobaldi dalla Toscana (con Sergio Di Loreto), e Santa Margherita dal Veneto (con Matteo Nicoletti e Francesca Zanatta), esempi del miglior Made in Italy del vino a livello territoriale e imprenditoriale.
Si tratta di un’iniziativa didattica unica nel suo genere, che si svolge per la prima volta all’interno di una Scuola Superiore in Italia. Le denominazioni da studiare con i campioni presenti nella “De Sanctis Wine Box” costituiranno un focus di studio eccezionale per conoscere realtà esterne alla Campania e per creare un approfondito momento di “tasting” destinato ad ampliare il bagaglio cognitivo e sensoriale degli studenti, in uno scambio di conoscenze e relazioni con i produttori e gli enologi.
7 comments on Covid-19 in Irpinia: nuovi 136 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
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