Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 475, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 24 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Aquilonia
- 1 residente nel comune di Atripalda
- 2 residenti nel comune di Avella
- 3 residenti nel comune di Bagnoli Irpino
- 2 residenti nel comune di Bisaccia
- 2 residenti nel comune di Cervinara
- 4 residenti nel comune di Montella
- 5 residenti nel comune di Morra De Sanctis
- 1 residente nel comune di Nusco
- 1 residente nel comune di Quindici
- 1 residente nel comune di Rotondi
- 1 residente nel comune di San Martino Valle Caudina
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Aggiornamenti sui tamponi effettuati in Irpinia
Nelle ultime ore sono stati analizzati dall’AORN Moscati di Avellino, dall’Istituto di Ricerche Genetiche Biogem di Ariano Irpino, dall’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento e dall’Ospedale Cotugno di Napoli 408 tamponi.
Dalle analisi effettuate non risulta nessun nuovo caso postivo al Covid-19 in Irpinia.
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Carnevale: come nasce e perché si festeggia così
Il grigiore dell’inverno che sembra, per molti, non giungere mai al termine viene squarciato dal Carnevale, una festa lunga una settimana, rivolta al divertimento e ai colori straripanti, da ogni dove.
Tra le diverse etimologie attribuite alla parola Carnevale, in molti ritengono che derivi da carnem levare (levare la carne).
Goethe sul Carnevale dice:
Il Carnevale non è una festa che si offre al popolo, ma una festa che il popolo offre a se stesso.
Durante il Carnevale il mondo si capovolge, si sbeffeggiano le autorità, il servo diventa padrone e il padrone servo, la tristezza cede il posto all’allegria e si liberano tutti gli istinti repressi. Il grottesco, il fantasioso e gli animaleschi personaggi del Carnevale simboleggiano, per alcuni, le angustie dell’inverno, rappresentate anche dai camuffamenti.
Carnevale: le maschere e i coriandoli
Le sfide carnevalesche sono delle battaglie simulate e i proiettili sono coriandoli, che si lanciano scambievolmente.
Come nascono i coriandoli?
Un tempo, prima che nascessero i coriandoli, le munizioni di Carnevale erano le uova (solo i gusci), successivamente si passò ai confetti di zucchero, che al loro interno contenevano semi di coriandolo. Da qui deriva l’origine del nome. Dai confetti di zucchero si passò ai confetti di gesso e poi si arrivò ai coriandoli di carta che erano più leggeri, pratici ed economici dei confetti di gesso.
Le maschere, oltre a dissimulare la propria identità, hanno significati magici, irreali e misteriosi.
La maschera di Arlecchino, ad esempio, proviene dal nome hellequin, radice tedesca holle, che significa inferno. Inizialmente la maschera di Arlecchino non era colorata ma era formata da foglie che avevano i diversi colori delle stagioni climatiche.
Nell’antichità classica, quando il nuovo anno iniziava il primo marzo, il tempo della rinascita cosmica precedeva di poco la primavera e, dunque, c’era maggior motivo di inneggiare per l’arrivo dell’anno nuovo e per l’addio al vecchio e per dare il benvenuto alla ripresa stagionale.
Ecco alcune delle motivazioni per cui si festeggia il Carnevale.
Tutto ci riconduce agli scampoli dei saturnali romani, durante i quali, si nominava un re e lo si immolava, nello stesso modo in cui si celebra la morte del Carnevale.
In Grecia, invece, vi erano celebrazioni in onore di Dioniso, il dio della vite, che però aveva anche giurisdizione sui defunti e aveva il potere di farli vivere e rinascere. Dioniso veniva presentato seduto su un carro, altro elemento che caratterizza il nostro Carnevale.
Il Carnevale viene anche definito la festa del ventre perché rappresenta l’eccesso e le scorpacciate. Infatti la gastronomia tradizionale di Carnevale è composta da cibi consistenti, come gli gnocchi o la braciola di maiale ripiena.
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Avellino: ritrovata una tela del ‘500 in una casa privata
Ettore Cesta, antiquario e titolare dell’esercizio commerciale La Gatta Cenerentola di Avellino, lo scorso ottobre durante una ricognizione di materiali custoditi all’interno di un deposito di un’abitazione privata, sita nel centro storico di Avellino, ha reperito un quadro raffigurante un ritratto di donna.
L’antiquario avellinese spiega così il ritrovamento del dipinto e le sue caratteristiche:
Incuriosito anche dalla particolarità del ritrovamento, il quadro si trovava in un seminterrato privo di corrente elettrica ma una luce da una apertura sembrava indicare proprio quell’oggetto, ho deciso quindi di compiere delle ricerche in merito all’autore e al soggetto raffigurato. Il proprietario del deposito mi aveva riferito di ricordare che la tela proveniva dall’abitazione di una vicina di sua nonna e che la signora in questione raccontava, a supporto di presunte discendenze nobiliari, che quel quadro raffigurava una sua ava che era stata gran signora di Avellino. La tela, priva di firma o di indicazioni dell’autore, raffigura una nobildonna di profilo, in abiti rinascimentali, che regge tra le mani tre fiori di cardo. La riverniciatura sembra ricalcare il disegno e i colori originali.
Ettore Cesta ha iniziato a fare delle ricerche sul fiore di cardo, raffigurato nel dipinto, e sul suo significato allegorico, ricercando tra gli stemmi nobiliari che raffigurano fiori di cardo ha scoperto lo stemma nobiliare dei De Cardona, signori di Avellino e che, probabilmente, la donna raffigurata potrebbe essere Maria de Cardona.
Per quanto riguarda l’autore del dipinto, Ettore Cesta ha ritrovato una lettere di Ortensio Landi indirizzata a Bartolomeo Panciatichi, in cui il mittente chiede di avere un ritratto della Marchesa Maria De Cardona.
Bartolomeo Panciatichi, è stato un politico potente della Firenze rinascimentale, che aveva già commissionato ritratti di donne importanti e quando aveva deciso di chiedere un ritratto di Lucrezia, sua moglie, si era rivolto ad Agnolo Bronzino, dipinto che oggi è custodito nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Il quadro ritrovato ad Avellino verrà esposto il 25 gennaio alle ore 16:30 presso il Casino del Principe, in occasione del Convegno Il Castello e le sue prospettive, organizzato dall’Associazione Terrafuoco.
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