Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 748, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 55 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Ariano Irpino
- 1 residente nel comune di Atripalda
- 1 residente nel comune di Avella
- 6 residenti nel comune di Avellino
- 2 residenti nel comune di Baiano
- 3 residenti nel comune di Calitri
- 1 residente nel comune di Gesualdo
- 1 residente nel comune di Manocalzati
- 3 residenti nel comune di Mercogliano
- 3 residenti nel comune di Mirabella Eclano
- 1 residente nel comune di Monteforte Irpino
- 3 residenti nel comune di Montefredane
- 1 residente nel comune di Montella
- 15 residenti nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Mugnano del Cardinale
- 2 residenti nel comune di San Potito Ultra
- 1 residente nel comune di Santa Lucia di Serino
- 1 residente nel comune di Santo Stefano del Sole
- 9 residenti nel comune di Serino
- 1 residente nel comune di Solofra
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Lenticchie e zampone: qualche curiosità storica
I rituali di Capodanno invocano la buona fortuna e la prosperità. La valenza del buon augurio è riflessa nei cibi che devono essere ricchi e appariscenti, abbinati allo spirito di festa che tende a dare una forma vistosa alla tavola.
Un insaccato ci stava bene per fare festa e doveva essere il migliore. Un cotechino per esempio non è un piatto fine ma fa la sua figura.
Lo zampone con lenticchie, da molti, è considerato l’accostamento migliore. Lo zampone si compone di polpe varie: guanciale, gola, spalla cotenna che vengono compresse nella zampa anteriore del suino insieme ad aromi. La cottura richiede attenzione perché lo zampone deve essere cotto a puntino quando lo si porta in tavola e deve restare integro.
Come nasce la tradizione di mangiare lenticchie e zampone
Zampone e lenticchie rappresenta l’augurio per antonomasia .
Lo zampone ha almeno 400 anni. Si narra infatti che nel XVI secolo la Mirandola, feudo dei Pico per ben quattro secoli, i paesani, assediati nella rocca dai soldati di Papa Giulio II della Rovere, si davano da fare per mettere da parte più provviste possibile. Insaccavano a più non posso carni suine e non sapendo più dove metterle, decisero d’infilare perfino nella pelle delle zampe anteriori del maiale, portandole poi a stagionare nei depositi capienti del castello. Così nacque lo zampone anche se la vicenda è da verificare.
Il connubio perfetto è quello di accoppiarlo con le lenticchie. Le lenticchie infatti simboleggiano soldi e una volte cotte assumono un colore tra il bronzo e il ramato proprio come le monete di un tempo.
Le lenticchie, si dice, che abbiano ispirato l’inventore delle lenti (lens) da cui deriva il termine italiano di uso comune. Le lenticchie sono una pietanza sana e nutriente: 100 grammi infatti equivalgono a 200 grammi di carne rossa per quanto riguarda l’apporto calorico.
Un tempo però non tutti le ritenevano salutari ma pesanti e difficili da digerire e in molti preferivano assumere le fave che erano più diffuse in cucina.
Pellegrino Artusi diceva:
Per contorno agli zamponi sono assai apprezzate, tirate a vapore dopo cotte nell’acqua, con burro o sugo di carne.
Ecco come nasce la tradizione di mangiare lenticchie e zampone.
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Avellino: seminario “L’ascolto della donna”
per la prevenzione e il contrasto della differenza di genereL’ascolto della donna è il quarto incontro del seminario formativo Strumenti e metodologie per il lavoro integrato degli operatori territoriali degli ambiti sociali A02 e A04 per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. Questo percorso di formazione si pone come obiettivo quello di creare una prassi operativa universalmente valida per tutti gli operatori che si occupano di violenza di genere.
C’è bisogno di maggiore informazione per evitare che le donne vittime di violenza si perdano nei meandri della burocrazia, non sempre tempestiva ed efficiente, e che possano essere accompagnate in questo percorso doloroso e nella maggior parte dei casi tortuoso e solitario. Scopo principale di questi seminari è quello di adottare una metodologia condivisa per poter ottemperare nel migliore dei modi alle delicate problematiche che le strutture anti violenza si trovano quotidianamente davanti.
Altro aspetto da tenere in considerazione, non meno importante, è la condizione psicologica in cui le donne vittime di violenza si trovano: paura, confusione e isolamento sono alcuni degli aspetti dominanti in queste situazioni delicate. C’è bisogno d’interlocutori che siano in grado di accompagnare le donne in questo processo difficile da affrontare.
Lo step più difficile per una donna è quello di ammettere prima con sè stessa che è vittima di violenza, il passo successivo è quello di avvicinarsi a strutture preposte per questi casi.
Gli operatori, dunque, devono essere ben informati sulle modalità di approccio da avere con le persone che si rivolgono a loro, devono conoscere le normative e le procedure legali da seguire e soprattutto essere in grado di guidare, evitando di creare altri inutili problemi o perdite di tempo.
Programma formativo BE HELP-IS: prossimi incontri
15 aprile: Protocollo procedurale strategicamente orientato al fabbisogno del territorio
6 maggio: Il lavoro di aiuto con l’uomo maltrattante. Gestione emozionale dell’utenza
10 giugno: Diffusione della buona prassi operativa e procedure attive del protocollo di rete
1 luglio: Riferimenti legislativi e obblighi di legge previsti
24 settembre: Presentazione prassi operativa e valutazione percorso formativo
9 dicembre: Strumenti e metodologie per il lavoro integrato degli operatori territoriali degli ambiti sociali A02 e A04
I seminari sono organizzati da BE HELP-IS e dalla Cooperativa Sociale La Goccia. Il programma formativo è rivolto a: operatori e operatrici afferenti ai nodi della Rete antiviolenza, Servizi Sociali, Sistema Educativo, Forze dell’Ordine, Terzo settore e soggetti coinvolti a vario titolo nel contrasto e prevenzione della violenza di genere operanti negli ambiti sociali A02 e A04.
Per informazioni e iscrizioni contattare La Goccia Segreteria Tecnico Organizzativa: 0825 78 40 82.
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A maggio aumenta il bonus autonomi ma non per tutti
Nei prossimi giorni dovrebbe essere approvato il decreto di aprile e il bonus destinato ai lavoratori autonomi e ai possessori di partita Iva potrebbe essere aumentato fino a 1000 euro.
Nel nuovo decreto verranno introdotte alcune condizioni per poter accedere all’indennità. Si dovrà dimostrare che nei mesi di marzo-aprile si sia subita una perdita del fatturato del 33% a causa dell’emergenza Covid-19.
Per poter essere inclusi come destinatari del bonus di maggio non si dovrà essere titolari di pensioni o essere iscritti alla Gestione separata dell’Inps.
Possono invece richiedere il bonus i titolari di Co.co.co e gli autonomi iscritti alla gestione dell’Ago, che hanno cessato o sospeso le loro attività durante l’emergenza Covid-19.
Avranno diritto ai 1000 euro di bonus i lavoratori stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali che hanno smesso di lavorare dal primo gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020.
Per richiedere il bonus bisognerà inoltrare la domanda all’Inps, comunicare i dati necessari e attendere la verifica da parte dell’ente che in caso di veridicità degli elementi dichiari provvederà all’erogazione della somma.
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