La Festa della musica è un evento gratuito che si svolgerà nell’arco di un’intera giornata ad Avellino.
Il 21 giugno il Museo Irpino apre le sue porte al pubblico nello splendido scenario del Carcere borbonico per una serie di esibizioni musicali in onore di una delle più antiche forme d’arte della storia: la musica appunto.
Le attività si svolgeranno sia all’esterno che all’interno della struttura. L’accesso è libero ma rispetterà le norme anti-Covid in vigore, dunque, l’ingresso raggiunto un tetto massimo di partecipanti verrà sospeso.
La Festa della musica inizierà alle ore 10:00.
Festa della musica: il programma
- Ore 10:00-13:00 e 17:00 – 20:00 in cortile in cui è previsto un massimo di 40 persone inizierà con i Fairy Guitar Quartet che daranno il benvenuto con un concerto di chitarre e mandolini a cura del Conservatorio di Avellino Domenico Cimarosa.
- Ore 17:00 – 20:00 in cortili con capienza massima di 20 persone ci sarà una rassegna chitarristi e solisti sempre a cura del Conservatorio di Avellino
- Ore 18:00 – 20:00 nella sala espositiva a piano terra con un massimo di 10 persone contemporaneamente verrà allestita una mostra dal nome: Dai musici, cantori e suonatori alla Scuola musicale di Napoli, curata dalla Biblioteca provinciale Scipione e Giulio Capone di Avellino.
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Greta Ray torna con un nuovo singolo che veste di R&B il successo planetario di Miley Cyrus
Più di due milioni di followers sui social network ed oltre 10 milioni di stream e views sulle piattaforme digitali, sono solo numeri che confermano ma non circoscrivono il talento da fuoriclasse e l’urgenza espressiva di una delle artiste più brillanti, incisive e raffinate della scena urban pop italiana, la cantautrice, attrice e modella canturina Greta Ray, che dopo l’incredibile successo ottenuto con la denuncia sociale “Heaters” (release co-scritta con Fausto Cogliati che ha collezionato un milione e mezzo di stream a pochissimi giorni dall’uscita), con cui difende la libertà delle donne di esprimere se stesse e la propria femminilità oltre preconcetti, giudizi e cliché, torna nei digital store con “Flowers” (Beatfactory/Believe Digital), una suggestiva e accattivante reinterpretazione in chiave R&B dell’ultimo e già iconico singolo di Miley Cyrus.
Prodotto dal tocco incantato di uno dei più grandi autori e arrangiatori del Belpaese, Filadelfo Castro (già per i Pooh, Max Pezzali, Claudio Cecchetto, Gatto Panceri, Valerio Scanu, Dodi e Daniele Battaglia, Kekko dei Modà, Pupo, Cristina D’avena, Alexia e molti altri) in collaborazione con Massimiliano Cenatiempo, fondatore, insieme alla stessa Greta, di Greys Production, “Flowers” di Greta Ray apporta ulteriore magnetismo ad una delle release più amate e suonate di questo 2023, unendo l’immediatezza del pop all’indiscutibile emozionalità dell’R&B; un intreccio irresistibile cullato e avvalorato dalla vocalità calda, avvolgente ed elegantissima di una delle più talentuose interpreti della scena nazionale.
Il testo, un inno all’amor proprio che ha valicato i confini geografici, culturali e generazionali, abbattendo ogni barriera come solo l’Arte è in grado di fare, si sposa perfettamente alla mission artistica di Greta, che, sin dai suoi esordi, ha saputo incidere tra le note valori ed emozioni, traducendo in liriche i sentimenti e in performance il carisma e la grinta di chi ha imparato a cavarsela da sola, facendo leva sulle proprie attitudini, senza dipendere da chi elargisce parole di salvezza ma non sa proteggere nemmeno se stesso e senza badare ad una società inclusiva a parole, ma ancora troppo ghettizzante, retrograda e sessista nei fatti; un concetto che ben si esprime nel passaggio «I can love me better than you can» («posso amarmi meglio di te») del testo di Miley Cyrus.
“Flowers” è accompagnato dal suggestivo ed emblematico videoclip ufficiale che, diretto da Massimiliano Cenatiempo, traspone in frame l’essenza del brano, colorando con la vivida presenza scenica e le intensissime sfumature vocali di Greta il caratteristico bianco e nero della clip; una scelta che segue e delinea il significato di parole dal valore universale, ricordando a ciascuno di noi che non è mai troppo tardi per volersi bene, per riprendere in mano le redini della propria vita e promettere a se stessi che sì, «I can love me better» («posso amarmi meglio»).
Proprio come i “Flowers” cantati nel brano, la voce di Greta è delicata, rigogliosa, ammaliante, ricca di sfumature e, al contempo, sensuale, calda e avvolgente come il profumo che emanano ed al quale è impossibile resistere. E se nella pioggia i fiori trovano ristoro, rigenerando se stessi e l’animo di chi li osserva, allo stesso modo Greta Ray scrive e canta per sciogliere la nebbia dal cuore di chi l’ascolta, e con questo pezzo, dedicato ad un risveglio consapevole e titolato all’emblema stesso della rinascita, quello che sa portare in sé l’ambivalenza della vita, onorandone l’inizio, i suoi traguardi, ma anche la sua fine, riconferma la sensibilità e la ricercatezza del suo percorso in musica, un fiore in grado di racchiudere tra coloratissimi petali tutte le emozioni umane, per donarle allo sguardo attento di chi sa osservare oltre le apparenze.
Greta Ray: biografia
Greta Ray, all’anagrafe Greta Giussani, è una cantautrice, attrice e modella italiana, nata a Cantù (CO) il 23 Aprile 1999. Fin da giovanissima, coltiva la passione per l’intrattenimento, posando per il suo primo shooting fotografico a soli quattro anni, in occasione di una campagna pubblicitaria per Famiglia Cristiana. Da allora, con tenacia, determinazione e carisma, ha sempre portato il suo contributo nel mondo dell’arte, mostrando sensibilità, grinta ed un talento da fuoriclasse in ogni settore. Nel 2017 pubblica il suo primo singolo ufficiale, “Il mio domani” e nei successivi due anni, si esibisce con grandi nomi della musica italiana, rilasciando una serie di release che ottengono un enorme successo, sugellato, nell’Aprile 2022, da “Haters”, una vera e propria denuncia sociale, scritta a quattro mani con Fausto Cogliati, con cui Greta difende la libertà delle donne di esprimere se stesse e la propria femminilità oltre preconcetti, giudizi e cliché e che supera il milione di stream a pochissimi giorni dall’uscita. L’estate 2023 segna il suo ritorno in musica con “Flowers”, una suggestiva reinterpretazione in chiave R&B dell’iconico pezzo di Miley Cyrus, prodotta dal tocco incantato di Filadelfo Castro (già per i Pooh, Max Pezzali, Claudio Cecchetto, Gatto Panceri, Valerio Scanu, Dodi e Daniele Battaglia, Kekko dei Modà, Pupo, Cristina D’avena, Alexia e molti altri e fondatore di Beatfactory) in collaborazione con Massimiliano Cenatiempo, fondatore, insieme alla stessa Greta, di Greys Production. Con più di due milioni di followers sui social network ed oltre 10 milioni di stream e views sulle piattaforme digitali, Greta Ray si conferma come uno dei talenti più brillanti, ricercati e autentici del panorama musicale italiano.
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L’ineffabile sapore della dignità di Anna Giancontieri Mele
L’ineffabile sapore della dignità (2021) è un romanzo di Anna Giancontieri Mele, pubblicato da Pegasus Edition, che è stato candidato al Premio Campiello 2021.
La scrittrice commenta cos’ riguardo la candidatura:
Partecipare al Premio Campiello è prestigioso. Arrivare fra i prim cinque sarebbe il riconoscimento della bontà del mio lavoro e dell’egregio supporto dell’Editore che si è fatto, senza risparmio alcuno, parte attiva in prima persona.
L’ineffabile sapore della dignità è un libro che affronta la problematica comune che abbraccia i rapporti sentimentali e coniugali: l’appiattimento che spesso trova come unica soluzione la conoscenza extraconiugale, per ritrovare una parvenza di equilibrio perduto e il problema di affrontare i pregiudizi di ciascuno.
Un romanzo che affronta la problematica dell’appiattimento del rapporto di coppia
L’ineffabile sapore della dignità: trama
Protagonista del romanzo di Anna Giancontieri Mele è Denise, una donna colta e raffinata che divide la sua vita tra la famiglia e la passione per la scrittura. La sua vita procede tranquilla fino a quando Carlo, uno dei suoi due figli, si innamora perdutamente di Maria, donna particolarmente seducente e affascinante.
La famiglia di stampo classico-borghese scopre che Maria è stata un uomo prima, una notizia che in loro crea forte imbarazzo perché non riescono a vedere la normalità di una storia come le altre.
Tema principale de L’ineffabile sapore della dignità è l’omosessualità, il difficile rapporto genitori-figli e i pregiudizi che, in molti, nascono inevitabilmente davanti a qualcosa che non si conosce.
Spesso i pregiudizi si nascondono dietro la presunzione di voler dare un consiglio quando ciò che si sta facendo, in realtà, è quello di dare un imperativo morale a chi non lo ha mai chiesto. In breve, le storie considerate non convenzionali, per molti, perché si ama una persona dello stesso sesso chiedono di essere accettate al pari di altre, in primis nella propria famiglia. Il sentimento dell’amore è universalmente valido per tutti ed è un sentimento intimo, spesso, difficile da far capire per chi nella vita ha un limite mentale e culturale che non deriva solo da una provenienza sociale e culturale medio-bassa, per intenderci.
La difficoltà di accettare ciò che è diverso da noi, di giudicarlo negativamente e di opporci dipende da diversi fattori che esulano dallo spessore culturale e dal concetto di valori che risulta, mai come oggi, essere completamente soggettivo. La paura nasce da una mancata confidenza con una realtà che socialmente è stata sempre negata, fino a qualche decennio fa, soprattutto se si pensa all’omosessualità e alle battaglie che tutt’ora si fanno per affermare il semplice diritto di essere ciò che si è senza aver paura.
Purtroppo ci sono stati inculcati falsi miti e credenze come la più sempliciotta che è quella che l’uomo debba essere più grande della donna o coetaneo al massimo, per essere considerato un rapporto normale e accettabile socialmente. Questa tipologia di pensiero, in molti, è stanziata ed è un dogma che diventa insuperabile quando all’interno della cerchia affettiva e familiare si disattendono questi pseudo dogmi che sono invece semplicemente preconcetti senza fondamenta e soprattutto privi di senso.
Per rendere più chiaro ciò che abbiamo detto, riportiamo un passo de L’ineffabile sapore della dignità:
I problemi non erano arrivati dal piccolo, Paolo, che ora sembrava voler mettere un punto al suo svolazzare con una ragazza più giovane di lui di dodici anni, ancora studentessa liceale, ma dal nostro primogenito Carlo che, dopo la prima storia d’amore, da noi condivisa, ed altre di minore importanza, si era innamorato di una persona inadeguata, dando un duro colpo al suo e al nostro equilibrio.
…
Carlo, invece, viveva l’amore più sbagliato che potesse capitargli con una persona più grande di ventitré anni e, pur di n sentirselo ripetere, aveva rinunciato persino a vederci, ergendo fra lui e noi un muro, come se continuare a rispettare i vecchi affetti, ascoltarne i consigli, significasse soggiacere ad insegnamenti cui non voleva più piegarsi.
E ancora:
Non era facile per noi accettare che Carlo, l’orgoglio della casa, l’esempio prezioso per il fratello minore, proponesse di avere al suo fianco una donna più vecchia di lui, una donna della stessa età di sua madre.
Ma non era tutto! La verità, quella tragica, distruttiva, annientante, l’avremmo appresa successivamente: quella donna non era solo più vecchia, era… era un transessuale. Un uomo bugiardo e meschino che non aveva avuto il coraggio di confessare a Carlo il proprio stato.
Quell’uomo, la cui identità avevamo scoperta tramite amici, aveva infinocchiato nostro figlio, facendogli credere di essere femmina.
Con questi pochi passi riportati la scrittrice coglie in pieno l’assurdità dei luoghi comuni e dei pregiudizi verso ciò che non si riconosce come simile. La normalità non segue dettami, se non quelli basici che non consentono comportamenti lesivi o mortali nei confronti di altri. Il resto non lo si può catalogare con la parola normale o con il suo opposto.
Normale è ciò che ci fa stare bene, normale è ciò che per noi è giusto, normale è la modalità con cui si sceglie di vivere la propria vita, l’unica che abbiamo e che per diritto naturale appartiene esclusivamente a noi e alla nostra volontà di agire per come meglio riteniamo per noi stessi.
Per approfondire da un’altra prospettiva questo delicato argomento vi consigliamo la lettura di Senza rosa né celeste. Diario di una madre sulla transessualità della figlia di Mariella Fanfarillo.
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Benedetto Pennato: “Gone Too Soon (Song for a Singing Greek)”
Nuovo inedito per il cantautore Benedetto Pennato, dal titolo “Gone Too Soon (Song for a Singing Greek)” (di B. Pennato, L. Fiorentino), una raffinata ballad dedicata a George Michael ed alla generazione cresciuta con la sua musica. Questa uscita fa da preludio all’Ep “Fuori tempo Vol.1 – Barchette di carta”, in fase di finalizzazione e che uscirà a settembre 2022. Arrangiamento e missaggio a cura di Lorenzo Fiorentino (Copertina di Alfredo Orlandi, disegnatore di Martyn Mystere, Sergio Bonelli Editore). Il brano, presente nelle classifiche indipendenti web, è già disponibile in tutti gli store digitali.
Racconta Benedetto:
Ho cominciato a scrivere questo pezzo a giugno dello scorso anno quando, in un gioco di rimandi incrociati, tra i miei pensieri si sono rincorsi ricordi della mia adolescenza e alcune canzoni di George Michael che non riascoltavo da parecchio tempo. Un viaggio carico di emozioni tra la nostalgia di un’età perduta e la musica di un artista dal talento straordinario che ci ha lasciati davvero troppo presto.
Benedetto Pennato: biografia
Classe 1971, toscano, laureato in Scienze Biologiche, docente liceale, fin da adolescente ha cominciato a scrivere i primi versi e a studiare canto. Ha perfezionato il proprio stile interpretativo sotto la guida del Maestro Valiano Natali prima e della Professoressa Ida Neuheusler Masini poi.
A partire dai primi anni del nuovo millennio è stato protagonista di numerosi spettacoli e manifestazioni canore sia come presentatore che come interprete/cantautore, arrivando ad esibirsi anche sui palcoscenici di Teatri quali il Comunale di Pietrasanta e lo Jenco di Viareggio, oltre che su quello della Pineta Fleming di Forte dei Marmi, sede della prestigiosa “Estate al Forte”.
Nel 2019 ha fatto il suo esordio sulla scena discografica indipendente prima con la cover di “Io nascerò” (Mango) e poi, insieme a Lorenzo Fiorentino, con l’inedito “Giura (Viareggio 29/06/2009)”, canzone commemorativa per il decennale del disastro ferroviario di Viareggio, scritta dai due interpreti insieme a Simone D’Argliano.
Il 2020 ha visto l’uscita di due nuovi singoli che possono ben rappresentare il manifesto del suo progetto musicale. Il 14 marzo è entrato in distribuzione “Siamo caduti in tanti”, scritto insieme a Luigi Messina, un pop d’autore in bilico tra rabbia e malinconia, con un equilibrato mix di sonorità acustiche ed elettriche. L’11 dicembre ha quindi presentato “Uomo occidentale”, un’intensa e raffinata ballata acustica che esce dalle attuali logiche commerciali e rimanda l’ascoltatore al cantautorato italiano e francese degli anni ’70, entrata nella Top150 della classifica indipendente “Indie Music Like” del MEI.
L’8 febbraio 2021 ha partecipato alla maratona musicale “Voci X Patrick”, organizzata da Voci per la Libertà, Amnesty International e MEI, per chiedere la liberazione di Patrick Zaki.
Il 2021 è stato poi caratterizzato dalla pubblicazione di due cover, una personale e intensa rilettura di “Sogna, ragazzo, sogna” di Roberto Vecchioni e di “Mentre aspetto che ritorni” di Renato Zero.
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