Ottima musica, che spazia tra diversi generi, notizie in tempo reale, tante rubriche e curiosità. Novità assoluta, il servizio di dedica per gli utenti e i fedeli consumatori del brand. Questi, gli ingredienti principali di “Magica Emozione”, la neonata web radio firmata Caffè Borbone, da “assaporare” all day long, ogni volta che si desidera: per dare una sferzata di energia a una giornata partita sottotono, durante una pausa relax o, perché no, dopo pranzo o cena. Magari, abbinata a una tazzina di Caffè Borbone della propria miscela preferita.
In concomitanza, sui muri di tutti i negozi specializzati di caffè, stanno iniziando ad apparire originali quadri speaker a tema: casse bluetooth con l’interfaccia di coloratissime opere, che richiamano capolavori di Leonardo da Vinci, Picasso, Klimt, Andy Warhol ed altri grandi artisti. Ad accomunare le opere, i protagonisti, intenti a stringere tra le dita tazzine fumanti di Caffè Borbone, a ricordare l’importanza che l’azienda attribuisce al mondo dell’Arte e della Cultura. Non ultime, le collaborazioni con prestigiose istituzioni, come il Teatro alla Scala di Milano, il San Carlo di Napoli e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Un binomio perfetto, visto che sia la radio, che il caffè fanno ormai parte della ritualità di quasi ognuno di noi, costellando le giornate di milioni di italiani di “Magica Emozione”, claim del brand partenopeo scelto, non a caso, anche come nome della web radio appena approdata “on air” nell’home page del sito del brand.
Intenso, deciso, equilibrato e di qualità, il suo palinsesto, sulla stessa lunghezza d’onda del prodotto protagonista di Caffè Borbone, che ha naturalmente ispirato la programmazione della web radio creata da Radio Music Store.
“Magica Emozione The Web Radio” è disponibile sulle principali piattaforme multi player, che selezionano le migliori web radio d’Italia, e tramite app (iOS e Android), così da raggiungere facilmente tutti quegli utenti-consumatori, che necessitano di ascoltare la propria musica preferita ovunque, grazie a moderni sistemi che consentono di collegare la radio dell’auto ad app ad hoc.
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Banksy, l’arte della ribellione: il trailer
Banksy, l’arte della ribellione è un docufilm di Elio Espana sullo street artist inglese più talentuoso e ribelle del nostro tempo. La sua popolarità non nasce solo dalla bravura dell’artista ma dal modo sovversivo e di denuncia che lo caratterizzano da sempre.
Ricordiamo, ad esempio, quando l’artista ha sostituito dei dipinti in un museo con i suoi o il clamore di quando una sua celebre opera, Girl with Balloon, viene battuta all’asta per 1 milione e 42 mila sterline. Nel momento stesso in cui l’opera è stata venduta e doveva essere tolta dalla sua cornice, la tela ha iniziato ad autodistruggersi perché vi era un meccanismo inserito nel retro che, probabilmente è stato attivato da Banksy stesso.
Ogni gesto, ogni graffito o dettaglio rappresentato da Banksy è una denuncia sociale e politica. Attraverso la sua arte lo street artist è riuscito, negli anni, a dare valore e una rapida evoluzione a questa forma d’espressione artistica, facendole avere un valore anche nel mercato dell’arte.
Banksy è l’artista di strada più conosciuto al mondo ma di cui non si conosce l’identità. È un artista capace di stupire e lanciare messaggi importanti, utilizzando la street art in un modo personale che ne ha confermato uno stile inimitabile.
I suoi temi ricorrenti sono topolini, poliziotti inglesi, bambine con palloncini, soldati che al posto delle arme lanciano fiori. Le sue opere sono tutte sparse per il mondo per raccontare e ricordare qualcosa a tutti.
Elio Espana con questo lavoro cinematografico scava nel profondo di questo artista, conducendo lo spettatore in quei luoghi e nel contesto culturale in cui è nato. Ciò che emerge dal lungometraggio è anche l’ispirazione da cui nasce la creatività di Banksy, riconducibile a New York negli anni ’70, il periodo in cui la street art viene riconosciuta come forma d’arte, e anche a quella dei rave degli anni ’90 per ciò che riguarda l’elemento di clandestinità.
Come molti personaggi noti Banksy divide le opinioni: c’è chi lo ama e chi lo odia, chi ne apprezza il senso e chi pensa che sia solo un vandalo.
Banksy, l’arte della ribellione è un modo per farci conoscere meglio questo personaggio controverso e sovversivo. Il lungometraggio doveva essere proiettato nelle sale cinematografiche italiane dal 26 al 28 ottobre ma per le nuove disposizioni del nuovo Dpcm non è stato possibile.
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Premio Strega 2021: alcune proposte che concorreranno al premio letterario
Tra le proposte presentate per concorrere al Premio Strega 2021 troviamo:
- La sirena dei mari freddi di Roberto Michilli, proposto da Francesca Pansa
- Al passato si torna da lontano di Claudio Panzavolta, proposto da Enrico Deaglio
- Stjepan detto Jesus, il figlio di Maria Rita Parsi, proposto da Gianpiero Gamaleri
- La vera storia di Martia Basile di Maurizio Ponticello, proposto da Maria Cristina Donnarumma
- Non dipingerai i miei occhi di Grazia Pulvirenti, proposto da Massimo Onofri
Premio Strega 2021: alcune delle proposte letterarie che concorreranno
1. La sirena dei mari freddi di Roberto Michilli
La sirena dei mari freddi (2020) di Roberto Michilli è un romanzo che parla dell’incontro tra una giovane donna sprofondata nella depressione, per alcuni episodi che le sono accaduti durante la sua esistenza, e di un anziano professore che le offre un appoggio materiale e affettivo.
Il romanzo è stato proposto da Francesca Pansa con la seguente motivazione:
La sirena dei mari freddi si impone alla lettura per la sapiente costruzione narrativa che mostra in Roberto Michilli uno scrittore di storie e di armosfere, ben rodato anche dalla rigorosa carriera di traduttore di classici di Lermontov a Flaubert, Mallarmé, Verlaine, Byron, Keats, Goethe, Heine.
L’atmosfera è quella di un racconto dalla forte coloritura psicologica, con nuove comparse a infittire la scena, qualche rivelazione, qualche sorpresa e uno strategico flashback che portano alle pagine finali.
2. Al passato si torna da lontano di Claudio Panzavolta
Al passato si torna da lontano (2020) di Claudio Panzavolta è una sorta di manifesto della memoria in cui lo scrittore è tornato al suo passato familiare.
Mio babbo è arrivato a casa poco dopo la fine della guerra. Si è fatto tutta la strada da solo, un po’a piedi e un po’ in bicicletta, dalla GErmania al paese. Lo avevano messo in un campo di lavoro. A dormire stavano dentro delle baracche, come in un lager, e di giorno i tedeschi li portavano fuori, per accompagnarli alle fabbriche. Quando me lo sono ritrovato davanti, ci ho messo un po’ prima di riconoscerlo. Dovevi vedere com’era ridotto. Tutti quei chilometri… Non abbiamo mai fatto il conto, ma dovevano essere tanti. Aveva i calzoni che ci mancava mezza gamba, e una camicia sbrindellata; sembrava uno straccione, secco come un chiodo, lordo.
Enrico Deaglio spiega così la sua proposta:
Le zolle di terra sono quelle che Pascoli, Bertolucci e Fellini hanno arato con epica e dolcezza: i campi, e i borghi, della Romagna da cui è passata una Storia violenta. Se si scava ancora si scopre che quella terra non ha prodotto solo bandiere rosse e divise nere, ma anche due sorelle normali (e quindi geniali). Anita e Edda crescono tra madri uccise e padri distrutti; vanno a lavorare in fabbrica e sono felici, come quando vanno al cinema o in bicicletta.
3. Stjepan detto Jesus, il figlio di Maria Rita Parsi
Stjepan detto Jesus, il figlio (2020) di Maria Rita Parsi è un romanzo che ha come protagonista un bambino chiamato Jesus perché è nato a mezzanotte nel giorno di Natale. Lui è il figlio di una violenza di un soldato su una giovane donna durante la guerra dei Balcani. Stjepan è stato abbandonato dalla madre che non sapeva amarlo e non voleva odiarlo e viene affidato alla bisnonna che non gli nasconde la verità. Il bambino scoperto questo sulla sua vita decide di partire in cerca della madre accompagnato dalla sua tartaruga.
Il romanzo si apre con la storica decisione dell’Onu, 23 settembre 2019, in cui stabilisce che la Bosnia dovrà risarcire le donne vittime degli stupri di massa durante la guerra nei Balcani. Una decisione destinata a fare la storia.
4. La vera storia di Martia Basile di Maurizio Ponticello
La vera storia di Martia Basile (2020) di Maurizio Ponticello ci conduce all’interno di una Napoli inconsueta tra il ‘500 e il ‘600 dove una donna viene ceduta in moglie a un commerciante.
Martia aveva sollevato il velo sul capo e sorrideva, gli occhi le brillavano per la felicità e spandevano risolini come se fosse ad andar su e giù sopra un’altalena innocente: da sotto la coroncina di fiori innervata con primizie di stagione e tralci d’uva, spartiva occhiate ingenue con lampi di giubilo.
Il viso del padre che l’accompagnava verso l’altare offriva la medesima sensazione di compiacenza: dal momento in cui i suoi traffici erano stati risucchiati dai debiti, quella cerimonia nuziale era la prima boccata d’ossigeno. Il resto non contava, E poi, piazzare una figlia a quele condizioni, e scrollarsela dal groppone delle spese così anzitempo, non erano cose che capitavano ogni giorno della settimana. Aveva pure pensato di fare entrare Martia in un monastero ma, alla fine, questa soluzione l’aveva considerata sterile se non addirittura controproducente per le proprie tasche: belisario Basile aveva investito nella sua piccola, l’aveva affidata alle cure di una suora orsolina che le aveva insegnato a cucire, a leggere e a scrivere, la religione e le buone maniere.
Quella di Martia Basile è una storia struggente e affascinante che è ancora molto attuale ai nostri giorni se pensiamo alle donne vittime di violenza che sono costrette a subire soprusi o che vengono uccise, spesso, per un puro desiderio di possesso o sopraffazione.
5. Non dipingerai i miei occhi di Grazia Pulvirenti
Non dipingerai i miei occhi (2020) di Grazia Pulvirenti ha come protagonista Jeanne, compagna e modella di Modigliani, che si suicidò dopo la morte dell’amato. Una figura che è sempre comparsa in modo marginale tra le diverse biografie dedicate al pittore. Lei era una donna audace, disinibita, ribelle e anticonformista.
Sai tutto di me, Jeanne, delle notti randagie nel silenzio di Parigi, della lotta contro i miei demoni, dello sfinimento della carne, del buio che si popola di cammelli e cariatidi dai mille occhi, di donne nubiane che ancheggiano lascive… dee… chimere… del vuoto nella mia anima.
Non dipingerai i miei occhi ci mostra più da vicino l’identità di una donna affidata da voci che appartengono a quadri anche se le vicende della vita di Jeanne sono fonti documentarie che sono state trascritte in corsivo.
Ecco a voi altre proposte presentate per il Premio Strega 2021. Voi avete letto qualcuno dei libri che sono stati proposti per concorrere al premio letterario?
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Portraits: la mostra personale di Alex Premoli
La mostra personale Portraits del fotografo lombardo Alex Premoli si terrà presso lo spazio Arte in Atrio della fondazione Banca Popolare di Lodi patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Lodi e facente parte della rassegna Lodi al Sole.
La mostra è una raccolta di immagini di persone comuni, modelle e personaggi pubblici che nel corso del tempo hanno scelto di affidarsi ad Alex Premoli e al suo modo di raccontare la fotografia.
Arte in Atrio è il titolo della rassegna artistica proposta dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi nella sua sede operativa situata nello Spazio Tiziano Zalli, la piazza interna del Centro Direzionale Bipielle progettato da Renzo Piano. L’atrio della sede si propone come una vetrina espositiva dedicata agli artisti, aperta al pubblico.I ritratti saranno visibili fino al 3 Ottobre 2023. Accessibile da Lunedì al Venerdì dalle ore 9.30 alle 12,30 e dalle ore 15.00 alle 16.30.Sabato, domenica e festivi chiusi. Ingresso gratuito.
Questa serie raccoglie immagini di persone comuni, modelle e personaggi pubblici che nel corso del tempo hanno scelto di affidarsi al suo modo di raccontare la fotografia.
Per il suo stile, nei ritratti preferisce, se possibile, utilizzare la luce naturale servendosi dell’85 mm per staccare il soggetto dallo sfondo.
Alex Premoli. biografia
Lodigiano, classe 1984, si interessa fin da giovane alla fotografia grazie alla reflex analogica del padre.
L’avvento del digitale lo affascina per la prontezza di avere tra le mani le foto di paesaggio che scatta, ma, col passare del tempo, avverte di sentirsi marginale rispetto alla sua concezione di fotografia.La ricerca di un nuovo genere lo conduce a ritrarre gli amici e a cogliere l’opportunità di dirigerli, sentendosi così parte integrante del risultato finale.
A giugno 2023 riceve il Premio Nazionale Bramanti Paroleinposa, mentre a marzo 2023 l’Associazione Culturale Cinema della città di Lenola organizzatrice del 24° Festival Inventa un Film, con il sostegno dell’amministrazione comunale e della Regione Lazio, ha annunciato che è il vincitore del premio del pubblico del IX concorso Fotografico Internazionale Fotocanzone.
La sua foto “Temporale in arrivo sul Canal Grande” è scelta per promuovere la selezione di foto del Festival Internazionale della fotografia Trieste Audace, in occasione dei dieci anni del Trieste photo day. Sempre nel corso del 2023, si è piazzato primo al 12° concorso Fidas Forcoli, terzo nella VI selezione Terme di Giunone-Caldiero e finalista nella competizione “Tell me of your waters at home”.
Nel 2022 ha vinto la sezione miglior foto in Bianco e Nero di Scatta la Bici FIAB Lodi.
Nel 2021 ha trionfato nella categoria “L’Adda e i lodigiani” ed è arrivato 2° nella categoria “L’Adda che non c’è” del concorso indetto da Nüm del Burgh cun quei de la Madalena. Nel 2015 ha vinto il contest Per bilanciare il mondo, dell’Associazione PATTO, mentre nel 2014 è stato premiato come secondo da ABC Ciclofficina.
Tra le più recenti mostre si segnalano le partecipazioni alle collettive internazionali di Bucarest Photofest e Fridge Gallery di Washington DC. Nel corso della pandemia 2020 le sue fotografie sono state inserite nelle Virtual Collective Exhibition della Blank Wall Gallery Atene e della Almanaque Fotográfica di Città del Messico.
In ambito nazionale, nel 2015, la foto da lui scattata “Da Sempre e per sempre insieme” vincitrice del concorso PATTO è stata esposta all’EXPO di Milano.
Ha partecipato alle mostre collettive “VIII La Sicurezza nei Cantieri” di Federarchitetti a Bologna, L’emozione di vedere presso l’Università CFZ CA’ Foscari Zattere di Venezia, “Grace e Strength: la delicata forza delle donne” di Giovani Acli Trento, FVG Scats Cjanalots presso Stalon di Osais di Prato Carnico (UD) e nelle sezioni Fidas Forcoli e Verona Ter- me di Giunone-Caldiero.A Lodi, sua città natale, presso la Bipielle Arte con “Photographers” della Digital Camera School, alla biblioteca Laudense con il Gruppo Progetto Immagine e nella sede della Ciclofficina di Lodi.
Nel biennio 2021-2022 grazie alle vittorie nei concorsi Nüm e Fiab le sue fotografie sono state esposte nel Circuito OFF del Festival della Fotografia Etica di Lodi.
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