La zuppa fredda di cetrioli è un una ricetta perfetta da realizzare nelle giornate calde d’estate. Un piatto sano e semplice da preparare soprattutto se si ha poco tempo da dedicare ai fornelli.
Il cetriolo sotto il profilo dietetico è un alimento molto apprezzato perché è ricco di proprietà diuretiche e rinfrescati.
100 grammi di cetrioli contengono:
12 Kcal
Carboidrati 2,2 g
Grassi 0,2 g
Vitamina C 3,2 mg
Vitamina K 7,2 mcg
Potassio 136 mg
Magnesio 12 mg
Zuppa fredda cetrioli: la ricetta
Ingredienti per 4 persone
- Cetrioli 300 gr
- Pomodori maturi per insalata 450 gr
- Aglio 1 spicchio
- Uova 1
- Aceto di vino bianco mezza tazzina di caffè
- Olio extravergine di oliva 4 cucchiai
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
Esecuzione
- Pela i cetrioli e tagliali a bastoncini sottili.
- Cospargili di sale e lasciali a riposo per circa un’ora in modo tale da far perdere l’acqua di vegetazione.
- Spela i pomodori e frullali.
- Sciacqua i cetrioli, asciugali e passali al setaccio separatamente dai cetrioli.
- In una ciotola amalgama con una frusta l’uovo insieme all’aceto.
- Aggiungi un pizzico di sale e il succo di uno spicchio di aglio.
- Aggiungi olio a filo e continua a lavorare finché non avrai ottenuto una sorta di maionese.
- Unisci il frullato di pomodoro e la crema di cetrioli.
- Ultima la cottura con un filo di olio, sale e un pizzico di pepe.
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Club sandwich con salmone affumicato e avocado
Il club sandwich con salmone affumicato e avocado è una variante sana della ricetta classica realizzata con tacchino o pollo, bacon, insalata, pomodori e maionese.
Il club sandwich con salmone affumicato e avocado è l’ideale se spesso per lavoro si è costretti a mangiare fuori e non si ha il tempo di preparare piatti che richiedono molo tempo.
Questa ricetta può essere presentata anche come uno spuntino sfizioso dal sapore delicato ed esotico.
Realizzare questo club sandwich è molto semplice, occorrerà solo del tempo per marinare il salmone affumicato con del succo di limone. Questo passaggio non richiederà più di 5 minuti.
Club sandwich con salmone affumicato e avocado
Ingredienti per 4 persone
- 16 fette di pancarré integrale o pane in cassetta integrale
- Salmone affumicato 300 gr
- Lattuga 8 foglie
- Pomodoro 1
- Avocado 1
- Lime 1
- Sale q.b.
Preparazione
- Lava accuratamente la lattuga con abbondante acqua corrente e asciuga delicatamente le foglie con un panno di cotone.
- Lava e asciuga accuratamente il pomodoro e taglialo in fette sottili.
- Sbuccia l’avocado, dividilo a metà, togli il nocciolo centrale e taglialo in cubetti sottili.
- Condisci l’avocado con un pizzico di sale e metà del succo di lime che avrai ricavato precedentemente.
- In una ciotola di vetro inserisci le fettine di salmone affumicato e cospargi con il restante succo di lime per 5 minuti.
- Elimina la crosta del pancarré o del pane in cassetta.
- Preriscalda una griglia o una padella antiaderente e lascia cuocere per massimo 2 minuti per lato le fette di pane.
- Inizia a farcire la prima fetta con una foglia di lattuga e una di pomodoro.
- Copri con la seconda fetta e aggiungi una fetta di salmone affumicato e qualche cubetto di avocado.
- Aggiungi l’ultima fetta e taglia in diagonale il club sandwich fermando i vari strati con uno stuzzicadenti lungo da spiedini.
Per dare un tocco di gusto in più al club sandwich che ti abbiamo appena presentato, puoi aggiungere della maionese di riso o del formaggio fresco tipo robiola.
Se hai poco tempo a disposizione per cucinare ma non vuoi rinunciare a ricette particolari e gustose vi consigliamo la tartare di tonno rosso e avocado.
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Cavolfiore gratinato: la ricetta
Il cavolfiore è un alimento ricco di vitamine, minerali e fibre. Rappresenta un vero toccasana per il nostro organismo.
Questo ortaggio ha un elevato contenuto di acqua ed è un alimento ipocalorico.
Cavolfiore: valori nutrizionali
100 grammi di cavolfiore contengono le seguenti proprietà nutritive:
- Acqua 90,5 g
- Kcal 25
- Proteine 3,2 g
- Carboidrati 2,7 g
- Di cui zuccheri solubili 2,4 g
- Fibre 2,4 g
- Grassi o,2 g
- Sodio 8mg
- Potassio 350 mg
- Fosforo 69 mg
- Calcio 44 mg
- Magnesio 28 mg
- Ferro o,8 mg
- Zinco o,7 mg
- Rame 0,13 mg
- Vitamina C 59 mg
- Vitamina K 15, 5 mcg
- Colesterolo o g
Il cavolfiore è un alimento versatile in cucina, può essere impiegato per realizzare antipasti, primi piatti o contorni.
Oggi vi proponiamo la ricetta del cavolfiore gratinato!
Cavolfiore gratinato: la ricetta
Ingredienti per 4 persone
- Cavolfiore 1
- Prezzemolo 1 mazzetto
- Pangrattato 500 gr
- Pecorino 200 gr
- Sale q.b.
- Burro 50 gr
Per la besciamella
- Farina di frumento 50 gr
- Latte mezzo litro
- Burro 50 gr
- Sale q.b.
- Noce moscata q.b.
- Pepe q.b.
Esecuzione
- Pulisci il cavolfiore, scartando le foglie. Dividilo in pezzi di media grandezza e cuocilo in acqua bollente salata per circa 10 minuti.
- In una padella fai sciogliere il burro a fiamma dolce e aggiungi lentamente la farina, insieme al latte caldo, un pizzico di sale e di noce moscata. Porta ad ebollizione, mescolando continuamente.
- Cuoci per un paio di minuti e unisci il pecorino grattugiato fresco, facendolo sciogliere rapidamente.
- Scola le cimette di cavolfiore, disponile in una pirofila da forno precedentemente imburrata e cospargi con la besciamella.
- Disponi sulla superficie i tocchetti del restante pecorino.
- Inforna a 180 ° e cuoci fino a quando la superficie non apparirà dorata.
- Guarnisci con prezzemolo tritato.
- Servi in tavola ancora caldo.
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Dolci e diabete: miti da sfatare
Esistono, oggi più che mai, falsi miti e credenze sull’alimentazione, che ci portiamo dietro come un bagaglio d’esperienze dato per certo e imprescindibile. Uno tra questi è correlato tra dolci e diabete, in questo articolo cercheremo di dare delle informazioni utili, per cercare di comprendere meglio la connessione tra essi.
Nella mentalità comune i dolci fanno venire il diabete, ma è davvero così? Spesso si pensa che la comparsa del diabete, in età adulta, sia causata da un passato alimentare associato ad un elevato consumo di zuccheri e di dolci.
Il diabete mellito è una malattia molto diffusa, caratterizzata da un’alterazione del metabolismo del glucosio che si riflette sul metabolismo delle proteine e su quello dei grassi: interessa, quindi, tutti gli aspetti metabolici dell’organismo e coinvolge con le sue complicanze vari organi e apparati: cardiaco, vascolare, renale e in particolar modo i vasi retinici. La retinopatia diabetica è la causa più frequente di cecità.
Diabete: tipologie
La classificazione delle varie forme di diabete è molto complessa. Schematizzando si può parlare di diabete mellito di tipo 1 ( diabete giovanile o insulino-dipendente) e di diabete mellito di tipo 2 (adulto o insulino resistente).
Il diabete di tipo 1 è quello più insidioso perché esordisce bruscamente e le cause, generalmente, sono riassumibili in una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici. È una malattia autoimmune che si manifesta prevalentemente durante l’infanzia o durante l’adolescenza ed è caratterizzata da carenza prima relativa e poi assoluta di insulina (ormone prodotte dal pancreas endocrino) che porta a conseguenti elevati valori di glucosio nel sangue a digiuno (iperglicemia) e nelle urine (glicosuria), acidosi, etc.
Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi di diabete ed è molto diffuso tra i pazienti obesi, una forma di diabete che, più di frequente, si sviluppa in età adulta ed è la più diffusa in assoluto nella popolazione e che sta aumentando in modo esponenziale negli ultimi anni. È una malattia metabolica caratterizzata, anch’essa, da glicemia elevata e che si manifesta quando il pancreas produce una corretta quantità di insulina che però non riesce a svolgere la sua naturale funzione a causa della resistenza delle cellule bersaglio (recettori). Questo porta, nelle fasi iniziali della patologia, ad una iperproduzione compensatoria di insulina da parte del pancreas, diversamente da ciò che accade nel diabete di tipo 1. Tale produzione, nelle fasi successive della malattia, tende a diminuire cronicamente.
Le cause del diabete di tipo 2 o ciò che ne facilita la comparsa riguarda una dieta alimentare: l’obesità è considerata la causa principale della sua insorgenza, soprattutto, nei soggetti che sono geneticamente predisposti. Questa forma di diabete è legata a uno stile di vita scorretto, caratterizzato da un’alimentazione non equilibrata e/o eccessiva e da una scarsa attività fisica.
Ha anche una forte caratterizzazione genetica, per cui tende ad essere ereditata: chi ha genitori o parenti diabetici ha, infatti, maggiori probabilità di sviluppare la patologia. Il diabete di tipo 2deriva molto spesso da abitudini non equilibrate, la correzione dello stile di vita ( normalizzazione del peso e contrasto alla vita sedentaria con svolgimento costante di esercizio fisico aerobico) è il primo presidio terapeutico da adottare. Nel caso ciò non fosse sufficiente a tenere sotto controllo la glicemia, ciò accade spesso anche in molte persone che conducono uno stile di vita sano, occorre intervenire con i farmaci.
Il consumo di dolci è l’unica causa del diabete?
Non è del tutto corretto pensare che il consumo di dolci (in quanto tali) abbia necessariamente responsabilità dirette nel provocare o agevolare la malattia.
I dolci sono implicati nella comparsa del diabete di tipo 2 soltanto qualora costituiscano una fonte di calorie in eccesso rispetto ai reali fabbisogni, ciò può accadere con qualsiasi altro alimento ad alta densità calorica. È un dato certo che il diabete di tipo 2 compaia quasi sempre in associazione con un sovrappeso o un’obesità presente in alta percentuale tra i pazienti. Dunque, alla comparsa della malattia contribuisce il sovraccarico metabolico legato agli eccessi alimentari, in particolare a quelli ad alto indice glicemico e ad elevato rapporto di calorie. Questo aspetto che nei dolci in generale è molto spesso favorito più dall’abbondanza di grassi che da quella di zuccheri.
Alcuni studi hanno infatti smentito la credenza popolare che sia principalmente il consumo di grandi quantità di zuccheri a portare al diabete, suggerendo che che il maggior contributo all’insorgenza della malattia spetti al consumo eccessivo di grassi, in modo particolare quelli saturi, presenti in maggiore misura nei prodotti animali.
In breve, le responsabilità dei dolci non sono specifiche all’alimento in sé ma alla frequenza e all’abbondanza con cui vengono consumati in aggiunta ai normali pasti perché contribuiscono ad aumentare in modo esponenziale l’apporto calorico quotidiano, contribuendo all’aumento di peso che crea i presupposti per l’insorgenza della patologia.
Qualunque sia la forma di diabete la dieta rappresenta uno dei cardini della terapia. Tutte le Associazioni nazionali ed internazionali di Diabetologia infatti raccomandano una razione alimentare dal carico glicemico controllato, ben distribuita nella giornata, ricca in carboidrati complessi (amidi e fibra), moderata come apporto calorico e povera in grassi saturi e in zuccheri semplici. Ciò è necessario sia per tenere sotto controllo il peso che i livelli nel sangue di grassi, glucosio e insulina.
La prima regola per evitare il diabete in età adulta è quella di non aumentare di peso e di essere più attivi fisicamente, non esagerando con l’alimentazione in generale, a prescindere dall’alimento in sé.
Il segreto di una salute ottimale consiste nell’alimentazione moderata ed equilibrata. Un altro mito da sfatare è quello che mangiare la pasta la sera fa ingrassare è anche questa credenza è del tutto infondata.
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