Il convegno online “Analisi del voto – Elezioni amministrative 2021” organizzato da Maps (Movimento attivo politico e sociale) in collaborazione con il “Centro Studi Fiorentino Sullo” si svolgerà nel pomeriggio dalle 18 in diretta Facebook sulla pagina del movimento.
Un confronto e un’analisi dei risultati delle elezioni amministrative del 3 e 4 Ottobre e del successivo ballottaggio del 17 e 18.
Elezioni che hanno interessato 1162 comuni tra i quali, le maggiori città del Paese: Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli.
Quello amministrativo è stato un voto di grande rilevanza in vista dell’attuazione del PNRR che prevede che il 60% dei fondi sia speso a livello locale.
Tornata elettorale caratterizzata dall’astensionismo più alto di sempre e i ballottaggi hanno confermato la forte disaffezione alle urne che generalmente non interessa l’elezione dei sindaci. Alla chiusura dei seggi, ha votato solo il 43,94% nei 63 Comuni chiamati a scegliere il primo cittadino: al primo turno era andato a votare il 52,67%.
Ne discuteranno: On.Luigi Famiglietti (Deputato XVII Legislatura), On. Rina De Lorenzo (Deputata della Repubblica), Nino Simeone (Consigliere comunale del comune di Napoli), Enrico Franza (Sindaco di Ariano Irpino), Giulio Traietta (Assessore alla cultura del comune di Miglionico), Roberto Sullo (Coordinatore del Centro Studi “F.Sullo”), Louis Stanco (Segretario di M.A.P.S.), Antonio Fondaco (Presidente di M.A.P.S.), Angelo Di Pietro (+Europa).
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CISL FP IrpiniaSannio invia una lettera aperta al Prefetto
CISL FP IrpiniaSannio invia una lettera aperta al Prefetto perché reputa preoccupante la situazione occupazionale nelle RSA della Provincia di Avellino. A denunciare lo stato di cose è Antonio Santacroce, segretario generale della CISL FP IrpiniaSannio, che chiede un rapido intervento a garanzia dei livelli occupazionali e della tutela degli ospiti ricoverati.
Sono giunte infatti delle notizie dall’interno delle strutture che non sono per nulla rassicuranti sullo stato di condizioni attuali.
CISL FP IrpiniaSannio: la lettera aperta
La lettera aperta inviata al Prefetto contiene quanto segue:
Eccellenza,
esprimiamo forte preoccupazione per quello che sta accadendo in tante RSA e tante Case di Riposo della nostra provincia.
Noi sappiamo benissimo che diverse strutture, dislocate nella nostra provincia, sono impreparate ad affrontare questo tipo di emergenza perché molti servizi, dal punto di vista sanitario-geriatrico, sociale e tecnologico, non si sono evoluti perdurando, invece, al loro interno modelli di gestione anacronistici con una funzione prettamente di custodia e dunque inappropriati rispetto ai nuovi bisogni di salute e di benessere delle persone anziane.
Fino ad ora la crisi occupazionale non si è ancora manifestata in pieno ma il decesso di numerosi ospiti non potrà che provocare prossimamente, in maniera seria, un sovrannumero di personale rispetto alle ridotte esigenze lavorative del momento.
Per questa motivazione siamo a chiederLe la definizione di una programmazione comune con tutti gli attori del territorio atta ad evitare che quei lavoratori che, fino a pochi giorni fa, venivano descritti come eroi per l’assistenza fornita agli anziani non rischiano di finire senza un’occupazione.
Siamo convinti che solo un Suo personale interessamento, nei modi e nei tempi dettati dalle Sue prerogative istituzionali e attraverso un tavolo di discussione e di concertazione da Lei presieduto, possa far avviare un vero percorso che salvaguardi, nella massima trasparenza e oggettività, i diritti dei lavoratori ed il futuro delle RSA del nostro territorio.
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Grottaminarda: grande successo per la tombolata solidale
La tombolata solidale organizzata dall’Amministrazione di Grottaminarda, che si è svolta il 26 dicembre, è stata un grande successo. Un evento che ha mostrato il cuore della comunità grottese che ha partecipato attivamente per aiutare le famiglie più bisognose, donando un sorriso a chi, soprattutto in queste festività, non ha la nostra stessa serenità, purtroppo.
Siamo troppo abituati a non renderci conto che, spesso, anche nelle nostre piccole comunità ci sono persone che hanno bisogno e, a volte, basta un piccolo gesto che, sommato a quelli degli altri, può fare la differenza, regalando un sorriso.
L’intero ricavato della tombolata solidale è stato devoluto interamente alla Caritas locale, associazione che conosce bene la realtà sociale e le piaghe di alcune famiglie.
Durante le festività natalizie si predica sempre l’altruismo e la bontà ma sono poche le azioni che dimostrano la vicinanza concreta a quelle famiglie più bisognose, la tombolata solidale invece ha messo in pratica i buoni propositi di chi con una piccola azione ha potuto contribuire nell’aiutare il prossimo.
Sicuramente c’è chi penserà che queste manifestazioni non dovrebbero svolgersi solo durante il Natale, ed è anche vero, ma l’importante è iniziare e l’inizio migliore per una serie di eventi solidali non poteva che essere quello del Natale.
Chi ben comincia è a metà dell’opera, secondo Ippolito Nevio e anche a mio avviso.
Dopo anni Grottaminarda ha avuto l’occasione per poter mostrare il suo grande cuore ma, soprattutto, di sentirsi una comunità, condividendo in allegria e armonia una festa che, generalmente, si trascorre in casa.
È stato commovente vedere riuniti tutti come una grande famiglia perché, se ci pensiamo bene, il senso di appartenenza ad una comunità è proprio questo: stare insieme, condividere momenti di aggregazione e allo stesso tempo aiutare in modo concreto il prossimo.
La tombolata solidale è stata anche un momento culturale per riscoprire detti, parole popolari grottesi che tra sketch, risate e ironia hanno dato un quadro sociologico di una comunità che ha i suoi pregi e i suoi difetti ma soprattutto una propria identità sociale e umana.
Ciascuna associazione locale ha dimostrato le proprie doti, dimostrando bravura e professionalità perché c’è voglia di fare, c’è passione ma, soprattutto, c’è voglia di condividere e stare insieme.
A volte basta poco per poter vedere il bello di una comunità, che ha voglia di stare insieme e di sentirsi una grande famiglia appartenente ad un tutto che non riguarda solo la propria sfera privata ma quella sociale, politica e collettiva e dovrebbe essere questo il senso intrinseco del fare politica, quella buona e tesa al miglioramento.
Attraverso piccoli passi e piccoli gesti si costruiscono grandi cose.
Ad maiora!
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Il MEC-Mercatino Enogastronomico a Certosa sulla Strada delle Abbazie
Pasqua golosa, sapori genuini in scena: il MEC- Mercatino Enogastronomico della Certosa on the road per questa Pasqua 2022, in casa e in trasferta.
Nei giorni di Pasqua e Pasquetta, 17 e 18 Aprile, decine di produttori ed espositori animeranno l’area verde su cui si affaccia la Certosa (via del Monumento, Certosa di Pavia) offrendo a golosi e turisti una carrellata di prodotti – tutti a filiera corta – come riso del Pavese, salame di Varzi, formaggi e salumi dell’Oltrepò e dolci come le offelle di Parona, praline e pasticceria secca, grappe e birra artigianale. Ed ancora miele, vini, salumi di suino e d’oca, pasta fresca, confetture, distillati, olio. Gli organizzatori hanno previsto una ulteriore data domenica 25 Aprile: stesso format ed eccellenze a prova di goloso per foodies ed enoturisti.
Il MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa, non tutti lo sanno ma in certe occasioni si trasforma e si caratterizza per la sua ubiquità: infatti, il lunedì di Pasquetta le sue eccellenze wine & food saranno presenti anche a Morimondo, alle porte di Milano, destinazione Corte dei Cistercensi.
A chi fosse alla ricerca di un’idea su come trascorrere Pasqua e Lunedì dell’Angelo, il MEC dà quindi la possibilità di una gita golosa a Certosa di Pavia ed in quel di Morimondo. Due località che si caratterizzano per bellezza e storia: il MEC offre, infatti, l’occasione per coniugare gusto e cultura con una gita fuori porta: enogastronauti e turisti a breve raggio potranno scoprire realtà dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di trovarsi in luoghi bellissimi, carichi di storia e spiritualità.
L’Abbazia di Morimondo è visitabile dalle 15 alle 18. Per la Certosa di Pavia gli orari di visita sono dalle 9.00 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.30 (ingresso gratuito, info allo 0382 925613). Meteo permettendo, entrambe le location sono facilmente raggiungibili anche in bicicletta, oltre che in auto e con il treno.
Morimondo: la storia
La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297.
La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio.
L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.
Certosa di Pavia: la storia
La Certosa di Pavia è stata dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d’Italia. Eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia, il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).
La facciata, marmorea, è stata disegnata tassello dopo tassello da scultori e architetti, con angeli, monarchi e statue di santi. Un autentico tripudio di affreschi, ori, lapislazzuli e lacche e un’arte unica: bassorilievi e dipinti famosi come il “Padre eterno benedicente” del Perugino si vanno a sommare alle figure dipinte dagli antichi Certosini, che si affacciano dall’alto da finestre trompe l’oeil.
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