Art Days – Napoli e Campania è la prima art week della regione, che si terrà dal 16 al 19 Dicembre 2021, riunendo spazi indipendenti e gallerie d’arte contemporanea del territorio da Napoli a Salerno passando per Benevento e Caserta.
Tutti gli enti aderenti all’iniziativa avranno aperture speciali dei loro spazi con nuove mostre e una programmazione di talks ed eventi.
Art Days – Napoli e Campania è un’iniziativa a cura di Letizia Mari, Raffaella Ferraro e Martina Campese, organizzata dall’Associazione Attiva Cultural Projects. Nata dalle menti brillanti di tre giovani ragazze, che nel 2020 sono riuscite ad unire in un’unica iniziativa 46 enti di cui 35 a Napoli, tra gallerie del territorio come, ad esempio, Lia Rumma, Alfonso Artiaco e Umberto Di Marino e assicurandosi il supporto di istituzioni come il Museo Madre, Casa Morra, e molti altri. In particolare la manifestazione ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee; per l’occasione, nei giorni 17, 18 e 19 il Museo Madre offrirà al pubblico il biglietto ridotto.
L’obiettivo è creare dialogo tra gli attori partenopei del sistema dell’arte contemporanea, costituendo una nuova scenografia collettiva. Gallerie, spazi indipendenti, istituzioni culturali e museali si uniscono con l’in- tento di stabilire la creazione di un appuntamento che diventi un riferimento per le città coinvolte e un’iniziativa di piú ampio respiro nazionale e internazionale.
Il progetto è volto ad attivare collaborazioni con artisti, critici, curatori, collezionisti e giornalisti che possano sostenere il territorio rafforzando la rete di networking tra gallerie d’arte, istituzioni culturali, spazi extra cittadi– ni, artisti, collezionisti e operatori del settore.
Art Days – Napoli e Campania è promotore di uno spirito di complicità e collaborazione tra enti pubblici e privati, piccoli e grandi, città e provincia, in modo trasversale ed egualitario. Un’opportunità per scoprire un mediterraneo contemporaneo.
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Festival della Lettera d’Amore: approfondimento
Si apre il Festival della Lettera d’Amore giunto alla XXI edizione, che quest’anno celebra il Decennale della fondazione del Museo. Il programma prevede per venerdì 6 agosto numerose iniziative.
A Torrevecchia Teatina, presso la sala adunanze del Consiglio Comunale del Palazzo del Marchese Valignani, dalle ore 9 alle 13, dopo il saluto del Sindaco di Torrevecchia Teatina Dott. Francesco Seccia, si svolgerà un convegno di associazioni culturali e piccoli Musei del Medio Adriatico dal titolo: “Passato, presente e futuro di istituzioni culturali e musei alla luce dell’esperienza del Covid”. Sull’argomento interverranno: per l’Associazione Grafologica Italiana di Ancona, l’Organizzatrice del Festival della Scrittura a mano Prof.ssa Iride Conficoni, per il Museo dei fossili e delle ambre di San Valentino in Abruzzo Citeriore, il Responsabile Dott. Beniamino Gigante, per il Museo universitario d’Abruzzo – Museo della storia delle scienze biomediche di Chieti il Direttore Prof. Luigi Capasso, per il Museo del precinema di Loreto Aprutino il Direttore Dott. Nicola Joppolo e la Dott.ssa Donatella Granchelli, per l’EnoMuseo di Tollo il Sindaco di Tollo Dott. Angelo Radica e il Direttore dell’EnoMuseo Prof. Massimo Pasqualone, per il Museo della Lettera d’Amore di Torrevecchia Teatina il Direttore Cav. Dott. Massimo Pamio, per il Museo dell’abito tradizionale e delle tessiture tradizionali il Direttore prof. Francesco Stoppa.
A seguire, la cerimonia di assegnazione riconoscimenti. Riceveranno l’ambito trofeo del “Premio Lettera d’Amore”: Annamaria Albertini per la scrittura letteraria, Maurizio Di Fazio per il giornalismo, Daniela Musini per il romanzo-saggio “Le magnifiche”, Raffaele Di Virgilio per la cultura umanistica, Gino Di Tizio per il giornalismo. Infine, sarà eletto il Miglior Sindaco d’Abruzzo.
Annamaria Albertini
La motivazione per l’assegnazione del premio Lettera d’Amore 2021: “Annamaria Albertini è una devota della scrittura, una vestale della letteratura, della pagina sensibilmente intensa, che arricchisce e commuove il lettore. Annamaria ha forgiato innumerevoli generazioni di studenti, educandone il gusto e l’intelligenza, in qualità di insegnante, ma ha anche espletato una fervida attività di volontaria, prestandosi all’assistenza dei meno fortunati, con una luce che è sempre rimasta scolpita nel suo volto e che rimanda a una fede altissima, sublime, incapace di inganni. La sua personalità spicca esemplare e si impone come una guida da imitare”.
Annamaria Albertini è nata a Pescara dove risiede. Laureata in Lettere Classiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha insegnato negli Istituti Superiori. Sensibile e attenta ai valori della vita, ha dedicato con intensa partecipazione gran parte del suo tempo al volontariato; documento è il suo libro ’Anawîm (Noubs), in cui descrive la sua opera di assistenza nell’Istituto “Saint Vincent” in Ain Karem a Gerusalemme. Il libro è stato insignito di un riconoscimento al Premio “Pieve Santo Stefano”. Altre sue pubblicazioni sono: Lettere e Poesie a una giovane donna (un amore di Vincenzo Cardarelli): si tratta di un epistolario del Poeta a Laura Albertini (zia dell’autrice), pubblicato da Noubs. Inoltre Anùli, racconti d’autunno (Noubs) e Al di là della finestra è l’azzurro, racconti (Solfanelli). Attiva è la collaborazione a riviste di carattere letterario e a letture di poesie. Nel 2014 per i suoi meriti le è stato conferito il Ciattè d’oro dal Comune di Pescara.
Daniela Musini
L’Organizzazione ha deciso di assegnarle il premio “Lettera d’Amore 2021”, con la seguente motivazione:
“Nella sua attività di attrice e di saggista, Daniela Musini si è dedicata a raccontare gli aspetti della passione femminile, determinandone la ricchezza e le infinite sfaccettature. In particolare, nella sua ultima opera, “Le magnifiche”, si sofferma sulle vite fiammeggianti di trentatré donne emblematiche protagoniste di amori temerari, scelte audaci, dalla sensibilità fragile e intensa, grazie a una narrazione avvincente che ci avvicina al nucleo della femminilità. Da Messalina a Grazia Deledda, dalla regina Margherita di Savoia a Wanda Osiris, passando per colei che ispirò il Manzoni per la monaca di Monza, Daniela Musini ci trasporta nel mondo della donna forte e artefice del proprio destino e di quella murata nel proprio personaggio, irrimediabilmente sola.”
Daniela Musini, diplomata in pianoforte, due lauree, è scrittrice, attrice, drammaturga e pianista ed esplica la sua poliedrica attività artistica in tutto il mondo. Le sono stati conferiti finora 36 premi letterari nazionali ed internazionali e 17 premi alla carriera.
Maurizio Di Fazio
La motivazione del premio: “Maurizio Di Fazio scrive su testate nazionali con uno spirito etico e sociale difficile da trovare oggi nelle pagine della stampa. L’attenzione con cui guarda al mondo del lavoro e a quello della cultura ne fanno un alto esempio di dirittura morale e di probità nella deontologia professionale. La sua penna non è quella di un giornalista ma quella di un narratore che entra non solo nei fatti della cronaca ma nell’intimità delle vicende personali, soffermandosi sulle qualità umane, così contribuendo alla speranza di un miglioramento della nostra affranta civiltà”.
Maurizio Di Fazio, giornalista e scrittore, scrive per il settimanale L’Espresso, Il Fatto Quotidiano, Robinson, La Repubblica, Il Venerdì, Left, Vanity Fair e altre importanti testate nazionali.
Si occupa di inchieste e attualità, e di cultura, spettacoli, società. Il suo ultimo libro si intitola “Italian Job”, edito nel 2018 da Sperling&Kupfer.
Ha vinto i premi giornalistici nazionali “Guido Polidoro” e “Tommaso Francavilla”,
e i premi letterari nazionali “Andrea Pazienza” e “Piero Leo”.Diversi suoi articoli hanno fatto il giro del mondo e sono stati tradotti e pubblicati, per esempio, dal Courrier International, storica rivista francese che ospita il meglio del giornalismo internazionale.
È stato autore del programma tv “Offline” (Rai 2).Raffaele Di Virgilio
Motivazione del premio: “Raffaele Di Virgilio valente grecista e latinista ha dedicato la sua esistenza all’amore per la classicità nel pieno rispetto del messaggio umanistico tramandatoci. La sua attività si esplica nella pubblicazione di numerose opere in cui si esprime tutta la sua acribia filologica e il suo amore per la verità”.
Raffaele Di Virgilio si è laureato all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sul digamma miceneo ed è stato assegnatario di borse di studio per ricerche nella medesima Università e nella “G. d’Annunzio” (in quest’ultima ha anche insegnato letteratura greca). Esperto di linguistica, critica letteraria, storia antica ed etruscologia, ha al suo attivo studi pubblicati in prestigiose sedi editoriali, fra cui l’Accademia Nazionale dei Lincei, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, l’Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano (Università di Torino) e le collane “Bibliotheca Athena” (Edizioni dell’Ateneo – Roma) ed “Oscar Mondadori” (Milano). Ha collaborato con la “Rivista di Filologia e di Istruzione Classica”, il “Giornale Italiano di Filologia”, “Paideia”, i “Quaderni di Storia”, “Kleos”, “Trimestre” e i “Quaderni della Sezione di Glottologia e Linguistica” dell’Università “G. d’Annunzio”.
Gino Di Tizio
Motivazione del premio: “Gino Di Tizio ai suoi scritti affida sempre un messaggio di serenità, di equilibrio, nel pieno rispetto della dignità di ogni individuo. L’attività giornalistica a suo parere è una palestra in cui si dovrebbe mirare al rispetto reciproco, nella piena consapevolezza dei limiti e delle virtù di ciascuno. Il suo sorriso e la sua bonomia si possono riscontrare tra le righe nell’impostazione delle riviste e dei giornali che lui ha diretto e dirige, con professionalità ed onestà, senza mai ricorrere a toni esacerbati o alla provocazione o addirittura alla rissa, elementi che oggi fanno parte di gran parte della cattiva prezzolata stampa nazionale”.
Gino Di Tizio, nato a Chieti il 30 settembre del 1940, ha esordito giovanissimo nel mondo dell’informazione, sulle orme del padre Rocco, giornalista sportivo. È stato redattore dei quotidiani Il Tempo, Il Messaggero, Il Mezzogiorno e per oltre 30 anni corrispondente del Corriere dello Sport, per il quale è stato anche inviato speciale; ha collaborato con Il Roma e Il Giorno. Dal 1965 al 1998 ha diretto il settimanale Gazzetta di Chieti, tornato in edicola nel 2020. Nel febbraio del 1998 ha fondato e diretto il quotidiano La Cronaca Locale, diventato poi Cronaca d’Abruzzo. Nel mondo della emittenza radiotelevisiva è stato direttore di Radio Elle, poi di Telemaiella, Tvl , Rete 8 e Tele Maia, collaborando con Antenna 10, Telemax, Teleabruzzo. Tra le sue pubblicazioni: Chieti. Il fascismo e dopo. Tra storia e agiografia; La condanna alla gogna; Mani pulite e il caso Abruzzo, Serit Arbores, monografia su Luigi Capozzucco, Non si muove foglia, su Remo Gaspari, Nicola Cucullo: un sindaco contro, Chieti e i suoi cittadini illustri. Inoltre: Il rogo di Praga, raccolta di racconti, La toga nera, romanzo, Le ragazze del basket, storia del basket femminile e del Cus Chieti di cui è stato uno dei fondatori.
Alle 21, nel Palazzo Valignani di Torrevecchia Teatina, con l’organizzazione dell’Associazione Kalos, inaugurazione della mostra di pittura “Artistiche emozioni” a cura di Daniela Ricciardi. La mostra resterà aperta fino al 22 agosto (visitabile dalle 19 alle 22).
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Premio Strega 2021: i primi 5 candidati ufficiali
È partita ufficialmente la scelta per l’assegnazione del Premio Strega 2021, il noto concorso letterario dedicato agli scrittori italiani. I primi libri 5 libri segnalati per concorrere sono i seguenti:
- Noi di Paolo Di Stefano, proposto da Luca Serianni.
- Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi, proposto da Domenico Starnone.
- La notte si avvicina di Loredana Lipperini, proposto da Romana Petri.
- I divoratori di Stefano Sgambati, proposto da Daria Bignardi.
- Due vite di Emanuele Trevi, proposto da Francesco Piccolo
Premio Strega 2021: i primi cinque libri candidati
1. Noi di Paolo Di Stefano
Noi (2020) di Paolo Di Stefano è un romanzo che attinge alle vicende di una famiglia del ‘900 in cui accadono eventi storici universalmente noti in cui si snoda la saga familiare che attraversa quattro generazioni di uomini, vivi e defunti.
Nel suo libro in cui microstoria e macrostoria vanno di pari passo c’è spazio per raccontare la storia generazionale familiare a lui molto cara come la morte prematura del fratello causata dalla leucemia. Noi parla di rapporti familiari complessi che non riescono a risolversi del tutto per diverse cause.
A volte penso che nostra madre, dietro quella devozione verso il passato, non veda l’ora di liberarsi del magazzino di cianfrusaglie accumulate in sessant’anni di matrimonio, come se preferisse affrontare più leggera quel che le resta da vivere.
Quante volte, come davanti a un altare, sono rimasto immobile a guardare la scrivania massiccia e strabordante di carte su cui nostro padre aveva corretto tutti i compiti in classe della sua carriera, di certo qualche migliaio di versioni dal latino e dal greco fino al 1992, anno in cui, appena superati i sessantadue, dovette andare in prepensionamento per un infarto.
Noi, oltre ad essere un romanzo storico, è un racconto intimo e autobiografico che ci porta a riflettere sul senso strano che hanno i ricordi. Ci sono cose che sembrano irrilevanti inerenti il passato e, nonostante ciò, ci formano e ci accompagnano tutta una vita.
2. Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi
Questo giorno che incombe (2021) di Antonella Lattanzi è un romanzo ispirato liberamente a un episodio di cronaca avvenuto a Bari, nel palazzo in cui la scrittrice è cresciuta. Il romanzo ci conduce all’interno di un contesto familiare in cui un episodio di cronaca se da una parte fa da sfondo dall’altro scandisce un tempo intimo composto di cose che non si possono chiedere, altrimenti ti distruggono.
Nessuno può restare incolume sotto gli attacchi implacabili della realtà.
Ci pieghiamo, controvento, e continuiamo a camminare. Alcuni di noi non ce la fanno più. A un certo punto, come colti di sorpresa, cadono. Altri continuano, la testa bassa nella tempesta, intirizziti si stringono nei cappotti e non si fermano. Altri ancora imparano. A vedere il sole anche quando non c’è, o a spiare le nuvole per spostarsi al momento giusto, pronti a cogliere il primo raggio di luce. A riscaldarsi.
Questo giorno che incombe ci porta a fare i conti con il nostro passato perché quest’ultimo ci trova e ci stana sempre.
3. La notte si avvicina di Loredana Lipperini
La notte si avvicina (2020) è un romanzo di Loredana Lipperini che ci parla di pandemia ma non della nostra. Siamo in un paese situato ai piedi delle montagne che è stato già segnato dal terremoto e si ritrova a fare i conti con una peste che dilaga e non perdona.
Il paese è lo stesso di sempre, una striscia che si allunga fra le montagne, la stessa strada lo percorre da nord a sud e i vicoli si arrampicano verso l’alto o scendono fino agli argini, come sempre. È facile circondarlo, è facile chiudere fuori chi vuole entrare, ancora più facile chiudere dentro chi vuole fuggire.
La notte si avvicina è un romanzo che mescola: storie, tradizioni e affronta lo stato di chiusura mentale che scaturisce dalla pandemia.
4. I divoratori di Stefano Sgambati
I divoratori (2020) di Stefano Sgambati ha come protagonisti Elena e Saverio che hanno deciso di trascorrere un fine settimana insieme, dopo essersi incontrati al funerale di un’amica comune. I due hanno deciso di cenare nel prestigioso Palazzo Senso, noto ristorante gourmet milanese, in cui quella stessa sera è presente la star mondiale Daniel William King. Tutti i presenti puntano gli occhi sul tavolo della star che è in compagnia della moglie e insieme rappresentano la perfezione estetica.
Il romanzo mostra le ossessioni del nostro tempo: l’apparire, il voler raggiungere la perfezione a tutti i costi facendo dimenticare che siamo tutti indistintamente e miserabilmente umani e quindi imperfetti.
Tutti erano pronti a ignorare o a minimizzare i molti ostacoli e le decine di fastidi che l’Unicorno aveva dovuto superare e ingoiare per poter essere seduto a quel tavolo, in quel ristorante, in quella città, perché molto più facile era fantasticare della sua Vita Perfetta piuttosto che ricostruirne i dettagli più faticosi e, per così dire, umani.
Nessuno che si fosse mai chiesto: sarà felice?
I divoratori ci mostra impietoso la liturgia dello spettacolo che, oggi, riguarda non solo chi dello spettacolo ne ha fatto il proprio lavoro ma tutti noi che ne prendiamo parte.
5. Due vite di Emanuele Trevi
Due vite (2021) di Emanuele Trevi racconta la storia di due amici scrittori: Rocco Carbone e Pia Pera. Lo scrittore delinea le caratteristiche di ciascuno, sottolineando anche i tratti caratteriali divergenti e differenti tra i due. Nonostante le loro ossessioni differenti e inconciliabili Rocco e Pia sono legati indissolubilmente da un legame limpido, felice e trasparente: quello dell’amicizia.
L’infelicità. E i suoi gaddiani gomitoli di concause. Parlare della vita di Rocco significa necessariamente parlare della sua infelicità, e ammettere che faceva parte della schiera predestinata dei nati sotto Saturno. Ma come definire ciò di cui soffriva Rocco? Volendo far coincidere esattamente un nome alla cosa, alla fine bisognerebbe coniare un nuovo termine, tipo “rocchite”.
Ecco una summa dei primi cinque libri candidati al Premio Strega 2021. Attendiamo con ansia il resto dei nominativi che si saprà dopo il 5 marzo.
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Tra noi uomini di Marco Pontoni
Tra noi uomini di Marco Pontoni è un romanzo di relazioni, dove nessuno è innocente e nessuno è del tutto colpevole: la storia di tre uomini che si perdono e si ritrovano, in un’amicizia che attraversa le età, i luoghi, i fraintendimenti, le relazioni con le donne. Tre uomini che diventano specchio di un’epoca difficile, dei conflitti irrisolti che la contraddistinguono, delle mediazioni faticosamente raggiunte. E di un malcelato bisogno d’amore.
Tra noi uomini di Marco Pontoni: trama
Enzo, un giovane alla ricerca di qualcuno che gli faccia da padre. Il suo migliore amico, Andrea, al quale lo lega un rapporto maturato sui banchi del liceo quando la vita è voglia, desiderio, scoperta. E infine un uomo, Antonio, padre di Andrea, pittore anarchico che prende a cuore Enzo al punto da instradarlo – proprio come un padre – verso l’età adulta. Un’età che coincide, fatalmente, con la scoperta dell’amore, incarnato da Olga, ragazza originale e indipendente.
Sono questi i protagonisti di una storia fatta di traiettorie che talvolta si intrecciano, talvolta si discostano, senza mai separarsi del tutto. Quella di Enzo si sviluppa fra Italia, Medio Oriente e Africa, mentre insegue una carriera da giornalista, fatta di alti e bassi e soprattutto di domande che non trovano risposta. Più chiaro è il percorso – professionale e sentimentale – di Andrea, ma solo in apparenza. Mentre Antonio, nel tentativo stolido ma tenace di vivere, schiva i suoi demoni dando seguito in maniera spregiudicata al suo carisma e alle sue capacità manipolatorie.
Tre uomini, dunque, uniti da un legame che è amicizia, voglia di confronto, ma anche incomprensione e talvolta di conflitto. Un legame difficile quindi, ma irrinunciabile.
Marco Pontoni: chi é ?
Marco Pontoni è nato a Bolzano e vive fra il Trentino e l’Umbria. Giornalista, diplomato alla scuola Holden, già finalista al Premio Calvino, vincitore del concorso Frontiere-Grenzen, ha all’attivo il romanzo Music Box, la raccolta di racconti Vengo via con te e diverse altre pubblicazioni. Ha realizzato reportage e documentari in Africa, Asia e America Latina. Lavora per la Provincia autonoma di Trento e il Parco Naturale Adamello Brenta.
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