“Le mille e una Napoli”, conferenza cantata con Francesca Colapietro e Mariano Bellopede – giovedì 27 gennaio.
Giovedì 27 gennaio, alle 20, si terrà il secondo dei sette appuntamenti tematici de “Le mille e una Napoli”, il ciclo di “conferenze cantate” presentato dalla cantante Francesca Colapietro e il pianista Mariano Bellopede, su testi di Carmine Borrino.
Tra canzoni, aneddoti e poesie, che intendono narrare la città partenopea, tra melodie e parole, questo incontro illustrerà musicalmente il rapporto tra la luna e il mare. Interverranno Luigi Fiscale, basso e contrabbasso, e Marco Fazzari, batteria, con la partecipazione straordinaria di Massimo Masiello e della “voce” di Gino Curcione.
Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono curati dallo stesso Bellopede.
Le altre serie di incontri programmati, tra conversazioni e interpretazioni musicali, sono “Le Conferenze cantate”, con Mauro Gioia, e “Città cantante”, con Pasquale Scialò.
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Silvana Grano presenta Nodi, il suo ultimo romanzo
Silvana Grano presenta Nodi (2018), il suo terzo romanzo, rivelandoci alcune caratteristiche dei personaggi presenti nel libro. Dalla lettura di On writing di Stephen King, che parla d’instantanee fatte di ricordi d’infanzia e di esperienze che spesso riguardano il suo lavoro, nasce l’incipit per la realizzazione del romanzo.
Nodi si compone di storie di vita molto diversificate tra loro eppure legate ad uno stesso filo conduttore: il sentire umano percepito attraverso diverse tonalità.
Per rendere meglio il senso di ciò che abbiamo detto, prendiamo in prestito le parole di Silvana Grano:
Tutti noi abbiamo storie sepolte nella memoria e a volte bastano un odore, una parola, un suono, una voce, un’immagine, un’emozione per richiamarle al cuore e farle riemergere alla coscienza.
La scrittura del romanzo è diretta, le storie vengono mostrate per come sono e senza fronzoli perché la vita non è fatta di metafore o di elementi da leggere tra le righe. La particolarità del libro è quella di riuscire a raccontare le paure dell’essere umano e, contemporaneamente, a far riflettere il lettore su tematiche delicate e complesse come l’eutanasia, la ludopatia e la cecità.
Lo spazio che intercorre tra la fine e l’inizio di ogni capitolo è occupato da citazioni di grandi autori come Jorge Louis Borger o Emil Cioran che, oltre ad essere una pausa di riflessione per il lettore, è un modo di rivelarsi più diretto di Silvana Grano.
Nodi rappresenta un inno alla vita e alla speranza perché i diversi protagonisti del romanzo c’insegnano che, forse, il significato della parola difficoltà è solo un punto di vista soggettivo: ciò che per alcuni può rappresentare un limite, per qualcun altro è una forma sentire più profonda.
Nodi: la trama
Protagonista del romanzo è Stefania Grassi, pediatra andata in pensione, che si ritrova a fare i conti con la stasi lavorativa e il conseguente cambiamento della sua vita e del suo ruolo sociale. La vita da pensionata le appare priva di senso e la deprime, per paura di sprofondare nei meandri della crisi di mezza età e nel commiserare il futuro che le si prospetta, la donna decide di attuare una rielaborazione diversa e dinamica del suo passato.
In che modo? Stefania decide di telefonare ad alcuni dei suoi ex pazienti per vedere, a distanza di trent’anni, dove li ha condotti la loro esistenza.
Quello che scoprirà e imparerà Silvana lo potrete sapere solo leggendo Nodi.
La presentazione del romanzo si è svolta ad Avellino presso la Sede dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri ed è stata moderata dal dott. Gianpaolo Palumbo, dal Presidente dell’Ordine Francesco Sellitto, dal dott.Lorenzo Savignano e dal dott. Giuseppe Rosato.
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Trasmettete l’amore: il video contro i pregiudizi della compagnia teatrale Puck Tea Trè
Trasmettete l’amore nasce quando una sera i componenti di Puck Tea Tré, compagnia teatrale di Avellino, erano a cena con Tito Huang, un loro amico nonché artista cinese che da anni risiede in Irpinia.
Uno degli argomenti trattati durante la serata è stato quello del Coronavirus e così è nata l’urgenza di dire qualcosa a riguardo, diffondendo un messaggio positivo.
Trasmettete l’amore è un video che vuole smuovere le coscienze senza però avere la presunzione di voler far cambiare idea a riguardo.
Afferma Michelangelo Belviso della compagnia teatrale Puck Tea Tré:
Il problema di oggi è il modo con cui si guarda il mondo e le valutazioni che si fanno a riguardo. Non siamo più curiosi di conoscere le persone o le cose che ci circondano.
Per me, l’amore è condividere quello che ami, amare ciò che ti piace, dare qualcosa di buono all’altro. Amore è un bambino che ti sorride mentre lo guardi negli occhi. L’amore è il centro del mondo.
Puck Tea Tré: chi sono e cosa fanno
Puck Tea Tré è una compagnia teatrale, che esiste e resiste da tre anni, composta da: Michelangelo Belviso, Martha Festa, Jessica Festa e Lara Belcastro. Il loro progetto nasce dal desiderio di produrre e promuovere corti teatrali e cinematografici oltre alla voglia di promuovere eventi culturali e laboratori nel nostro territorio.
Puck Tea Tré debutterà il prossimo maggio con nuovo spettacoloteatrale per ragazzi presso La Bottega del Sottoscala. I ragazzi sono attualmente in concorso con il cortometraggio Human Tide, per il David di Donatello.
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Michael It’z producer onirico e surreale è al suo quarto album
Michael Caria in arte Michael It’z nasce nel 1998 a Valledoria, un piccolo paese di 4mila persone, in Sadegna. All’età di tredici anni inizia a suonare la chitarra e a 14 viene affascinato dal mondo della produzione di musica elettronica. A 18 anni pubblica i primi ep: Interlude, Vibes e Reversal.
Duobox Record, una casa discografica brasiliana, pubblica Angel’s Part, il suo primo album. A 19 anni decide di andare a Vivere a Londra dove riesce a farsi conosce per le sue qualità di producer infatti pubblica 2 album: City Closer, un lavoro prettamente elettronico e 2020 Frames of a Past Things album dai toni più malinconici e dal sound sperimentale.
Oggi il sound di Michael It’z è più essenziale, introspettivo e onirico rispetto ai lavori precedenti.
Micheal It’z: percorso artistico
Il percorso artistico di Micheal It’z inizia quando perde la testa per la musica rock, innamorandosi follemente per la chitarra, decide di frequentare la scuola di musica per imparare a suonare al meglio lo strumento musicale e carpirne tutte le sfumature.
Nello stesso periodo inizia a comporre musica per gioco, utilizzando software gratuiti su pc. Da lì, il producer, impara le basi della produzione musicale e compra i primi controllers, iniziando a cercare di creare qualcosa che potesse soddisfare le sue idee.
Micheal It’z: intervista
1. Quando hai deciso di trasferirti a Londra?
L’ho deciso a 18 anni ma per alcuni inconvenienti ho dovuto rimandare quasi a due anni dopo. Farlo è stata scelta facile per me perché fin da bambino ho sempre sognato di vivere a Londra, una città artisticamente immensa. Penso che per un artista questa città rappresenti il massimo.
2. Come nasce la tua passione per la musica?
Ho sempre amato la musica. Quando avevo 6 anni la ascoltavo continuamente perché ho un fratello musicista e devo ringraziare soprattutto per avermi trasmesso l’amore e la cultura musicale che ho oggi. La mia voglia di diventare musicista nasce grazie ai Nirvana, da sempre mi affascinava la loro musica e l’energia che trasmettevano.
Crescendo mi sono avvicinato ad altri sound anche diversi tra loro. La passione per l’elettronica è scattata quando ho ascoltato The Gloaming dei Radiohead, da lì in poi ho percepito che quel genere mi avrebbe accompagnato per sempre.
3. Cosa rappresenta per te la musica?
La musica per me è quasi tutto, dico quasi perché nella vita ci sono tanti aspetti importanti ma questa è una delle invenzioni più belle che esistano perché esprime la vita.
Per me rappresenta un modo per esprimere le mie emozioni e lei non giudica mai.
4. Da dove nasce l’ispirazione per creare i tuoi brani?
Dipende, può nascere da esperienze vissute, guardando un film, ritornando da una mostra d’arte, guardando un paesaggio mozzafiato o un’opera architettonica. Penso che la mia musica sia molto spontanea e sincera, ascoltando i miei dischi si capisce subito da dove arriva l’ispirazione.
5. I tuoi pezzi spaziano tra le diverse declinazioni dell’elettronica, ci spieghi qualcosa a riguardo?
Sono ciò che ascolto per cui penso che sia normale che anche la mia musica risenta di questa fusion. Quando lavoro ad un album prendo molta ispirazione dagli artisti che ascolto in quel momento. La musica deve fluire e variare, non riuscirei mai a fare due album dello stesso genere o comunque con sonorità simili tra loro. Preferisco dare vita propria ad ogni lavoro, per questo motivo tendo sempre a dare un’impronta personale ad ogni lavoro.
5. i tuoi brani sono molto introspettivi e onirici.
Sì, ammetto che i miei brani sono molto introspettivi e oserei dire anche cupi ed è proprio ciò che voglio. Vorrei trasmettere emozioni forti quando qualcuno ascolta un mio lavoro, per questo tendo sempre a dare ai brani un tono surreale, quasi mistico.
6. Che musica ascolti?
Spazio dal rock all’elettronica. Gli artisti che amo di più sono: Radiohead, Placebo, Nils Frahm, Jon Hopkins, Saffronkeira, Nirvana e Led Zeppelin.
7. Ci racconti qualcosa del tuo ultimo lavoro?
Il mio nuovo album Synthetica uscirà il prossimo 25 settembre e credo che sia un lavoro diverso da tutto quello che si sente in giro ultimamente. In Between è l’ep che uscirà ed è prodotto da un’etichetta italiana ma non so ancora quando è prevista la data di uscita.
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