Making an entrance è la prima introduzione pratica per insegnare danza ad allievi disabili e non disabili considerati su un piano paritario.
Questo manuale, scritto in modo chiaro e scorrevole, benché a tratti provocatorio nel suo approccio radicale al rapporto tra danza e disabilità, è una lettura essenziale per chiunque desideri approfondire il tema della diversità attraverso l’arte della danza.
Benjamin individua nell’Improvvisazione il focus centrale del suo studio e si chiede come possa essere utilizzata tale tecnica al meglio per rispondere ai bisogni mutevoli che si esprimono nell’educazione alla danza e nel mondo della performance professionale.
L’autore prende in considerazione la storia dell’integrazione, il luogo che questa può occupare nell’ambito della danza e il suo ruolo nel quadro di una società fortemente disgregata.
Il libro comprende oltre cinquanta esercizi e improvvisazioni studiati per stimolare e ‘sfidare’ studenti di danza di tutti i livelli.
Inoltre evidenzia gli aspetti pratici relativi all’organizzazione di workshop, esaminando tematiche specifiche come le dimensioni dei gruppi, gli aspetti relativi alla sicurezza dei partecipanti in sedia a rotelle e dell’accessibilità degli spazi di danza.
Adam Benjamin
È uno dei massimi esperti di danza integrata.
Pioniere di questo innovativo approccio alla danza, ha fondato CandoCo Dance Company di cui è stato a lungo Direttore Artistico, e ha proseguito la sua ricerca come artista indipendente lavorando in Sud Africa, Etiopia, Israele, Giappone e Corea del Sud, oltre che in numerosi Paesi europei.
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Senza è l’ultimo romanzo di Massimo Cracco
Senza (2020) è il titolo dell’ultimo romanzo di Massimo Cracco, pubblicato da Autori Riuniti.
Il protagonista del romanzo è Paolo, un ragazzino, che non comprende ancora pienamente tutte le dinamiche del mondo. Lui vuole carpire e conoscere solo quella parte positiva della vita e invece un giorno resta sconvolto da quanto possa essere violento quel mondo in cui vive.
Paolo resta colpito da una storia di cronaca: Chloe Jennings, una donna americana, è affetta da B.I.I.D. (Body Integrity Indentity Disorder) ed è sempre più insofferente di sentire le sue gambe tanto che ha deciso di farsi recidere il midollo spinale per non sentirle più.
Dopo questa drastica scelta la donna è felice di continuare a vivere la sua vita.
In breve se il raziocinio non trova logiche di adattamento allora è il corpo che trova una risposta autonoma.
Paolo inizia a pensare, dal caso Chloe Jennings che anche lui, rinunciando alle sue di gambe, eviterebbe il contagio con questo mondo così aberrante e di cui ha paura.
Negli anni cresce molesta in lui questo desiderio di farsi amputare le gambe. Per scoprire cosa farà Paolo non vi resta leggere il romanzo!
Senza: curiosità sul romanzo
Senza è diviso in quattro parti e ciascuna si apre con un aforisma di Emil Cioran, noto filosofo cinico che ha parlato e vissuto la vita con distacco e senza moti d’animo.
Senza spiegato con questa premessa sembra un horror o una storia fine a se stessa ma non è così.
Massimo Cracco attraverso questa trama parla di rifiuto rivendicato dal corpo.
Paolo è un perdente e sa di esserlo così rinuncia di competere, rigettando l’inferno della competizione, della sopravvivenza, dell’accettazione del pensiero collettivo e delle regole tramandate dalla società attraverso la mutilazione del suo corpo.
Senza è candidato al Premio Comisso, Premio città di Como, Premio Carver e Premio Cultura.
Massimo Cracco: biografia
Massimo Cracco è nato a Verona nel 1965. Dopo aver conseguito la maturità classica si laurea in matematica e in Ingegneria.
Nel 2015 pubblica Restare senza un lavoro non è per sempre, il suo primo romanzo breve per Scripta.
Nel 2017 pubblica Mimma, il suo secondo romanzo, edito da Perrone Editore.
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Pizza Village sempre più attrattore turistico per la città
Si è svolta, in sala Italia del Teatro Mediterraneo alla Mostra d’Oltremare, la conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione del Pizza Village Napoli, in programma dal 16 al 25 giugno nella città partenopea.
All’incontro, preceduto dalla diretta televisiva Rai di Tg2 Italia che ha dedicato la puntata al Pizza Village Napoli, hanno partecipato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, i ceo di Oramata Grandi Eventi, Alessandro Marinacci e Claudio Sebillo – organizzatori della manifestazione – il presidente del gruppo RTL 102.5, Lorenzo Suraci con Gianni Simioli, Francesco Miccù, direttore marketing di Mulino Caputo, title sponsor dell’evento, e i vertici di Mostra d’Oltremare, Remo Minopoli e Maria Caputo.
Confermata la nuova sede della kermesse, che passa così dalla promenade cittadina del lungomare Caracciolo agli spazi all’aperto della Mostra d’Oltremare, che esalta la mission del Pizza Village – confortata nel tempo dai dati di affluenza (nel 2022 1 milione e 250mila visitatori) – di promozione globale della città di Napoli e della regione Campania.
Hanno sottolineato gli organizzatori Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci:
Il Pizza Village non è solo ed esclusivamente un evento food. Oggi Napoli sta vivendo un momento di grandissimo splendore e abbiamo sempre pensato che il Pizza Village potesse nel suo piccolo essere un contributo all’attrazione e all’immagine positiva della città. Una mission che ci spinse a realizzare questo evento nel 2011 quando Napoli aveva, per i noti problemi dei rifiuti, una eco negativa nel mondo.
Ecco perché il Pizza Village non è solo un evento gastronomico, ma una manifestazione che funge da attrattore turistico, un grande happening supportato da importanti partner, come Mulino Caputo e RTL 102.5, che celebra la pizza e i maestri pizzaioli, ma anche una forte connotazione culturale.
Un progetto evolutivo, come ha sottolineato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è fondamentale per la crescita della proposta turistica di Napoli che, come ha ribadito, quest’anno supererà di gran lunga il numero di arrivi di turisti che vengono dall’estero. L’aeroporto supererà gli 11 milioni di viaggiatori, l’alta velocità porterà 100 milioni di persone in città, complessivamente le strutture alberghiere cittadine sono già tutte occupate sino a fine anno:
Ritengo che Pizza Village debba essere uno degli elementi di questa offerta che propone la città. Può essere sempre più evento attrattore turistico: il turista che viene a Napoli, in quei dieci giorni, deve essere invogliato e portato a trascorrere un periodo della sua permanenza in questa esperienza. In futuro, se lavoriamo bene sulla programmazione come si sta facendo, le persone verranno apposta a Napoli per fare quest’esperienza. Questo deve essere l’obiettivo che noi dobbiamo avere. Occorre quindi fare un salto di qualità sull’offerta che facciamo e il Pizza Village è perfettamente in grado di poterlo fare.
Dicono Remo Minopoli e Maria Caputo, presidente e consigliera delegata dell’ente:
La Mostra d’Oltremare di Napoli è uno spazio poliedrico al servizio della città. È parte integrante del patrimonio di Napoli, con cui condivide l’ecletticità, la versatilità, la straordinaria combinazione di tradizione, cultura, natura. La storia della Mostra, il suo rinnovato progetto, esaltano, in un luogo solo, tutte le potenzialità economiche, turistiche e commerciali di Napoli, in questo straordinario momento di rilancio. Siamo contenti di ospitare Pizza Village, che auspichiamo possa diventare un evento fisso da calendarizzare per i prossimi anni.
Attori principali del villaggio restano i pizzaioli e le pizzerie, ma anche i contenuti dell’intrattenimento e spettacolo della kermesse. Gigi D’Alessio, Angelina Mango (vincitrice del talent Amici 2023), Wax, The Kolors, Mr. Rain & Sangiovanni, Sophie and the Giants, Claude, LDA & Aka 7even, Boro Boro, Aiello, Gabbani e Leo Gassmann, sono solo i primi nominativi dei cantanti, rivelati dall’editore di RTL 102.5 Lorenzo Suraci, partner della manifestazione, che si esibiranno sul palco del Pizza Village Napoli dal 16 al 25 giugno.
L’evento si svolge con il supporto del Title Sponsor Mulino Caputo; del Main Sponsor Coca-Cola; dei Top Sponsor: Leffe e Latteria Sorrentina; degli Official Sponsor: Algida, Ciao il Pomodoro di Napoli e Caffè Kenon; Official Media Partner: RTL 102.5. Official car: Dacia; Technical Partner: Aera e Forni Marigliano; Partner: Malvarosa; L’evento è inoltre patrocinato da Ministero della Cultura, Ministero del Turismo, Regione Campania, Agenzia Regionale Campania Turismo, Città Metropolitana di Napoli, Comune di Napoli, ASL Regione Campania 1 Centro.
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Dante per tutti vi aspetta al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda
Continuano gli appuntamenti culturali di Dante per tutti, curato da Luca Maria Spagnuolo, al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda. Il reading è fissato per oggi alle ore 20:30 previa prenotazione al 3209648749.
Protagonista è il Canto XXXIII dell’Inferno: l’incontro tragico e pietoso di Dante con il Conte Ugolino della Gherardesca.
Michelangelo Bruno, bartender del caffè letterario, nel pensare a quale cocktail abbinare a 5 personaggi dell’Inferno dantesco, al Conte Ugolino ha associato un Hot Toddy mirtillo e cioccolato perché è un drink caldo che si contrappone al contrappasso per analogia di Dante che lo condanna a vivere immerso nel ghiaccio.
Dunque se avete intenzione di entrare a 360° nel mood del XXXIII Canto non vi resta che scoprire e degustare questo drink.
Inferno di Dante: approfondimento del Canto XXXIII
Questo canto ha i suoi punti nodali nell’incontro con i cittadini di Pisa e di Genova, due città in cui Dante trova confermata il suo pessimismo sullo stato della civiltà comunale. Nati dalla necessità di creare una società più democratica e civile con un’economia più agile e moderna, questi due comuni si sono impigliati in una serie di guerre fratricide che, nel tempo, li fanno regredire verso costumi più vicini ai barbari. Le lotte tra fazioni sono tutte alimentate dalla bramosìa di potere e dal disprezzo verso il debole in cui vennero coinvolti degli innocenti.
Su questo sfondo cupo e violento si colloca anche l’ambientazione infernale del canto XXXIIIesimo, in cui nel Cerchio IX vi sono i traditori, che sono costretti a stare immobili. Ciò che appare agli occhi di Dante è un deserto di ghiaccio popolato di sole teste.
Qui è stato destinato a restare il Conte Ugolino che è rimasto e rimarrà eternamente chiuso nei limiti feroci della sua società e della sua storia, dominata da tradimenti, crudeltà, odio, brama di potere e guerra.
Ugolino, per Dante, rappresenta l’emblema della crudeltà e del male umano. Il deserto umano non è altro che il mondo di cui egli stesso è il frutto, dunque l’angoscia che lui patì e ora patisce in eterno non può far scaturire alcuna pietà per lui ma solo per i poveri innocenti travolti dalle sue passioni irrazionali.
L’episodio del Conte Ugolino si basa su due temi: quello della ferocia umana che rafforza le forme di ferocia che gli furono proprie in terra e l’altro tema è quello della vita affettiva in cui il conte diventa il concreto simbolo di una società che ha tra le altre anche la responsabilità di assassinare degli innocenti perché fu protagonista di una politica faziosa.
Tu dei per ch’i’ fui conte Ugolino,
e questi è l’arcivescovo Ruggieri:
or ti dirò perché i son tal vicino.
Che per l’effetto de’ suo’ mai pensieri,
fidandomi di lui, io fossi preso
e poscia morto, dir non è mestieri;
però quel che non puoi avere inteso,
cioè come la morte mia fu cruda,
udirai, e saprai s’è m’ha offeso.
Per scoprire il resto non vi resta che partecipare a Dante per tutti!
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