In occasione dell’uscita sulle piattaforme in streaming di “Yaya e Lennie – The Walking Liberty” il lungometraggio animato diretto da Alessandro Rak, prodotto da Mad Entertainment / Rai Cinema e a cui Dario Sansone ha partecipato nelle vesti di aiuto regia, direttore artistico e compositore della colonna sonora; il frontman dei Foja lancia un nuovo progetto live dal titolo “ANEEMA – Songs in E/motion”
Il cinema d’animazione e le arti visive hanno da sempre incrociato il percorso artistico e musicale dei Foja, grazie alla doppia anima artistica di illustratore e regista di Sansone. In questo concept-show Dario si cimenta in uno spettacolo che ripercorre i brani del repertorio della folk rock band partenopea che già sono stati inclusi in diverse colonne sonore, fondendoli, in un nuovo unicum narrativo ed emozionale, con le illustrazioni in movimento di Francesco Filippini.
Filippini è tra i più brillanti artisti della scena dell’animazione italiana (medaglia d’oro della Society of Illustrators – USA, in nomination ai David di Donatello con il suo corto “Simposio Suino in Re Minore”) e dalla sua postazione sul palco accompagnerà, e completerà, con immagini disegnate e animate al momento, e riprodotte in tempo reale sul fondale del palco; le ambientazioni acustiche create dalla chitarra e voce di Dario.
Musica e Animazione si fondono, si completano, si intrecciano in una nuova sinestesia moltiplicandosi e amplificando la potenza emotiva e narrativa delle due forme d’arte.
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Sanremo 2021: Il festival è finito con il trionfo dei Maneskin, favoriti della prima ora
Alla fine hanno vinto loro, i Maneskin, che si cancellano di dosso l’etichetta di secondi e salgono sul gradino più alto del podio.
Tornano a casa con la palma sanremese, dopo aver ingoiato amaro ad X Factor, dove avevano, appunto, conquistato l’argento, e dove però avevano trovato un contratto con la major Sony Music, e l’ala protettiva di Manuel Agnelli, che ha contribuito non poco al lancio dei quattro ragazzi che vincono l’indimenticabile (ma solo perché non c’era pubblico in sala) Sanremo 2021 dell’era Covid, e lo fanno copiando se stessi ed assecondando la platea di rockettari improvvisati ed inconsapevoli, quelli dell’ultimissima ora, che partecipano al televoto, che non hanno idea di cosa sia davvero il rock, di quelli che anzi credono che Vasco Rossi ne sia il massimo esponente.
Damiano, il leader della band, ha risvegliato gli ormoni di mezza nazione, e questo è il suo merito principale, assieme alla capacità di stare sul palco (indiscutibile) e riuscire a coniugare le lacrime di emozione nel momento della proclamazione, alla durezza (ahahaha) della proposta musicale della sua band.
Una vittoria salvifica, se si considera il podio, dove sono saliti il duo Fedez-Michielin con una canzonetta da villaggio turistico, che ha raccattato i voti sollecitati dalla Ferragni su Instagram, e la solita minestra riscaldata firmata Ermal Meta che, parole sue, ha portato una canzone con due accordi in croce, che però ha vinto il premio come migliore composizione musicale, assegnato dall’orchestra. Andiamo bene. Nello sprint finale, dunque, ha vinto il meno peggio. Come sempre le cose interessanti non ce la fanno.
Arrivano ad un passo dal podio Colapesce e Dimartino, quarti, e Willie Peyote, sesto. Quasi non pervenuto Ghemon, che chiude ventunesimo. La certificazione che a Sanremo o ci vai con un pezzo brutto o non hai speranze.
Ne sa qualcosa Irama, quinto, sfortunato concorrente a distanza a causa del Covid, ma ne sanno qualcosa anche tre regine che avrebbero meritato miglior sorte con le loro canzoni, Annalisa (settima), Noemi e Malika Ayane (quattordicesima e quindicesima).
Basso, bassissimo in graduatoria Max Gazzè (diciassettesimo), che stavolta ha decisamente riscontrato scarso consenso da parte di tutti, pubblico e critica, nonostante si sia presentato nei panni di Clark Kent/Superman per l’ultima esibizione.
Finire dietro a Orietta Berti (nona, dio mio) non deve essere una bella sensazione. A proposito, è stata lei la vera anima rock del festival 2021, con la violazione del coprifuoco, gli inseguimenti della Polizia, l’allagamento della stanza d’albergo, lo storpiamento del nome dei Maneskin in Naziskin, gli
ingioiellamenti che nemmeno il peggior rapper americano. La sua canzone già non ce la ricordiamo più, ma questo è un dettaglio.D’altronde chi si ricorda le canzoni di Fulminacci (posizione 16), de La Rappresentante di lista (11), di Gio Evan (23), di Random (fanalino di coda, ma se l’è giocata alla grande con Aiello), di Fasma (18), dei Coma Cose (20)? Al limite qualcuno stamattina si è alzato fischiettando il brano degli Extraliscio, che non potevano ambire alla vittoria, ma a modo loro, con l’amico Toffolo, a casa il risultato lo hanno portato eccome, con un onorevole dodicesimo posto. A differenza de Lo Stato Sociale, in graduatoria un gradino più sotto, che nella transizione che sta portando Lodo ad abbandonare il microfono, toppano e non riescono a replicare “Una vita in vacanza” che li portò, tre anni fa, alla ribalta nazionalpopolare.
Dimenticabile la Arisa (10) tatangelizzata dal brano scritto per lei da Gigi D’Alessio, il Bugo (24) stralunato e senza voce, il Francesco Renga (22) che ha deciso di servire la sua parabola discendente al pubblico, come in un reality show. Ci si ricorderà, invece, delle urla del penultimo in classifica Aiello, che ha ispirato più meme di Bernie Sanders, e della bruttissima canzone di Gaia, diciannovesima, che però (ci scommettiamo) passerà in radio da qui alla fine dell’estate (sapete com’è, lei, proprio come i Maneskin e la coppia Fedez-Michielin, è della scuderia Sony, che qualche parola la può spendere in fatto di rotazioni).
E non ci siamo dimenticati di Madame, che ha conquistato l’ottavo posto nella classifica generale, ma ha vinto il premio per il miglior testo, lei che ha solo diciotto anni, che le canzoni se le scrive da sola e che ha qualcosa da dire. Quando le restituiranno anche le ultime sillabe delle frasi sarà una cantante completa.
Enrico Riccio
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Si celebrano i 25 anni del museo etnografico di Aquilonia
Con il lancio di un nuovo sito web il MEdA – Museo Etnografico di Aquilonia (Av) celebra il proprio venticinquesimo compleanno.
Il museo, fondato nel 1996 dal professor Beniamino Tartaglia (a cui è stato intitolato), è cresciuto sotto la guida dell’architetto Donato Tartaglia ed è diretto oggi dall’architetto Vincenzo Tenore. In questi anni non ha mai arrestato la propria attività ed è considerato una delle istituzioni museali più importanti dell’Irpinia, nonché uno dei musei etnografici più rilevanti a livello nazionale.Il nuovo sito è un punto di arrivo per il percorso di profonda innovazione che negli ultimi due anni ha riguardato il MEdA e l’Associazione che lo gestisce. Ed è anche, come sottolinea il direttore Tenore, «un nuovo strumento di cui il Museo si dota per connettersi con un pubblico sempre più ampio».
Conclude Tenore:
Celebriamo il nostro venticinquennale nell’epoca della pandemia – afferma il direttore – ed è doveroso farlo con un’iniziativa in linea con la tendenza dei musei contemporanei, rafforzata dall’emergenza in corso, a far crescere e arricchire lo spazio virtuale accanto a quello fisico: è necessario dialogare con la società in ogni modo possibile.
Oltre al rinnovo dell’apparato iconografico e agli aggiornamenti delle tradizionali sezioni informative, sono stati introdotti nel sito nuovi spazi e contenuti che alimentano l’interattività. In primo luogo il tour virtuale, che sarà arricchito nel corso del tempo ma che è già composto da 16 “scene” corrispondenti ad altrettanti ambienti reali del Museo: l’utente può osservarli via web muovendosi al loro interno a 360 gradi, e vi si può immergere se dispone di smartphone e di un visore VR (realtà virtuale); nelle diverse “scene” può inoltre accedere a informazioni aggiuntive – immagini, testi, registrazioni audio – ricavando complessivamente un’esperienza di grande impatto.
Come sottolinea il prof. Dario Ianneci, che ha realizzato questa sezione, «il tour virtuale ha una grande valenza comunicativa e non solo rappresenta un’anteprima della visita reale al MEdA, che ovviamente sarà molto più completa e ricca, ma serve anche per rivedere il Museo, tornando a scoprire dettagli di ciò che si è visto nella visita in presenza».
Tra le altre novità del sito, la pagina della biblioteca da cui è possibile richiedere le migliaia di testi catalogati, la prenotazione diretta delle visite e le news in continuo aggiornamento, che per la prima volta renderanno il sito un canale di comunicazione vivo sul quale rimanere sintonizzati per conoscere le numerose iniziative che il MEdA ha già in cantiere.
A ribadire l’importanza del nuovo sito è il presidente dell’Associazione che gestisce il Museo, Vito Coppola:
Beniamino Tartaglia e Donato Tartaglia ci hanno consegnato un patrimonio unico, insegnandoci però che questo patrimonio va curato e fatto crescere di continuo, senza mai adagiarsi in comode posizioni di rendita. Il cambiamento, la trasformazione, l’evoluzione – aggiunge il presidente dell’associazione – sono concetti che stanno profondamente a cuore all’esperienza del nostro Museo: per questo il nuovo sito ci lancia verso altri 25 anni di innovazioni nella preservazione della memoria. La memoria è la bussola che ci aiuta a non perderci, ma il cammino deve sempre portarci verso nuove mete, da individuare restando connessi con il pubblico e con la propria comunità, vicina e lontana.
Sotto la guida dei suoi direttori, il Museo è stato letteralmente costruito dall’intera comunità che ha donato oggetti, racconti, tempo, lavoro e risorse economiche nel corso di cinque lustri: la vicenda del MEdA è quindi un’eccellenza non solo per la qualità, completezza ed estensione del suo patrimonio, ma anche per il modo in cui esso è nato e cresciuto. Dal 2020 l’Associazione ha attivato la possibilità per chiunque di donare il proprio 5×1000 per aiutare il Museo a crescere.
Il nuovo sito web è stato progettato dal web designer David Ardito, professionista irpino con molti anni di esperienza nella comunicazione visuale. Per quanto riguarda i contenuti, è stato curato dall’Associazione per la gestione del MEdA, soprattutto grazie ai contributi di Valerio Coppola e Dario Ianneci. La nuova immagine coordinata del Museo è curata da Angelo Castucci, architetto irpino che opera a Milano e in altre città nella progettazione architettonica, nel graphic design e nell’arte pubblica. Le novità del sito web vengono presentate in video a partire dal 20 dicembre sulla pagina Facebook “Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia – MEDA”.
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Irene Piazzai presenta un repertorio interamente dedicato all’arpa classica
Nell’ultima puntata di “Diario di bordo”, la senigalliese Irene Piazzai presenta un repertorio interamente dedicato all’arpa classica.
Irene Piazzai inizia a suonare l’arpa celtica all’età di 6 anni con il M° Lucia Galli, per poi proseguire gli studi di arpa classica al Conservatorio Rossini di Pesaro ed al Conservatorio Marenzo di Brescia dove si laurea con Anna Loro.Il cuore della sua vita professionale si svolge principalmente nel mondo orchestrale, che considera il suo “habitat naturale”.
Collabora regolarmente con importanti orchestre, esibendosi in prestigiose sale da concerto in Italia e all’estero e suonando con direttori e solisti di fama internazionale.
Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, affianca, al lavoro in orchestra, un’intensa attività solistica e cameristica, esibendosi in varie formazioni di musica da camera.A “Diario di bordo” esegue brani che vanno da Bach a Hindemith a Fauré, da Spohr a Bonamici a Rossini, in un programma che percorre il filo conduttore della femminilità, tra esecuzioni su arpa classica ed interviste condotte da Matteo Moretti.
“Diario di bordo” è visibile sul canale YouTube dell’Astronave Recording Studios.
6 comments on Dario Sansone (Foja) e l’illustratore Francesco Filippini in un inedito spettacolo
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