Un disco tutto napoletano di musica originale scritta da Valerio Virzo (al sax tenore ed eletronics) ed Enzo Amazio (alle chitarre e sinth) che dirigono insieme questo nuovo lavoro con tre super musicisti: Gianni Pepe al pianoforte e sinth, Marco Fazzari alla batteria e Aldo Capasso al contrabasso e al basso elettrico.
In collaborazione con Feudo Casa del Jazz e Teatro di Napoli.
La storia musicale canora, letteraria, compositiva e strumentale partenopea ha creato una cultura dal cuore pulsante e un animo impavido e forte.
Scrivere, suonare, cantare e comporre nuove opere (o almeno provarci) è il “dovere/piacere” più alto di un artista.
Questo disco vuole essere un manifesto di provocazione e confronto con l’era contemporanea, da qui nasce Good Fellas Sindacate vol 1 Valerio Virzo / Enzo Amazio Super Quintet …ed é solo il primo disco!
Il 12 febbraio, al teatro San Ferdinando di Napoli, sarà di scena tutta musica originale con ospiti d’eccezione: Pino Jodice al pianoforte, Paolo Innarella al flauto, Igor Caiazza al vibrafono,
Erasmo Petringa all’oud e per la prima volta in palcoscenico Francesco Virzo che canterà in anteprima tre canzoni inedite tratte dall’ album T.I.E’ take it easy che uscirà nel 2022.
Il gran finale con “all Stars on the stage” sarà un tributo a Napoli, quella che ancora canta e suona col cuore.
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Sanremo 2021: Il festival è finito con il trionfo dei Maneskin, favoriti della prima ora
Alla fine hanno vinto loro, i Maneskin, che si cancellano di dosso l’etichetta di secondi e salgono sul gradino più alto del podio.
Tornano a casa con la palma sanremese, dopo aver ingoiato amaro ad X Factor, dove avevano, appunto, conquistato l’argento, e dove però avevano trovato un contratto con la major Sony Music, e l’ala protettiva di Manuel Agnelli, che ha contribuito non poco al lancio dei quattro ragazzi che vincono l’indimenticabile (ma solo perché non c’era pubblico in sala) Sanremo 2021 dell’era Covid, e lo fanno copiando se stessi ed assecondando la platea di rockettari improvvisati ed inconsapevoli, quelli dell’ultimissima ora, che partecipano al televoto, che non hanno idea di cosa sia davvero il rock, di quelli che anzi credono che Vasco Rossi ne sia il massimo esponente.
Damiano, il leader della band, ha risvegliato gli ormoni di mezza nazione, e questo è il suo merito principale, assieme alla capacità di stare sul palco (indiscutibile) e riuscire a coniugare le lacrime di emozione nel momento della proclamazione, alla durezza (ahahaha) della proposta musicale della sua band.
Una vittoria salvifica, se si considera il podio, dove sono saliti il duo Fedez-Michielin con una canzonetta da villaggio turistico, che ha raccattato i voti sollecitati dalla Ferragni su Instagram, e la solita minestra riscaldata firmata Ermal Meta che, parole sue, ha portato una canzone con due accordi in croce, che però ha vinto il premio come migliore composizione musicale, assegnato dall’orchestra. Andiamo bene. Nello sprint finale, dunque, ha vinto il meno peggio. Come sempre le cose interessanti non ce la fanno.
Arrivano ad un passo dal podio Colapesce e Dimartino, quarti, e Willie Peyote, sesto. Quasi non pervenuto Ghemon, che chiude ventunesimo. La certificazione che a Sanremo o ci vai con un pezzo brutto o non hai speranze.
Ne sa qualcosa Irama, quinto, sfortunato concorrente a distanza a causa del Covid, ma ne sanno qualcosa anche tre regine che avrebbero meritato miglior sorte con le loro canzoni, Annalisa (settima), Noemi e Malika Ayane (quattordicesima e quindicesima).
Basso, bassissimo in graduatoria Max Gazzè (diciassettesimo), che stavolta ha decisamente riscontrato scarso consenso da parte di tutti, pubblico e critica, nonostante si sia presentato nei panni di Clark Kent/Superman per l’ultima esibizione.
Finire dietro a Orietta Berti (nona, dio mio) non deve essere una bella sensazione. A proposito, è stata lei la vera anima rock del festival 2021, con la violazione del coprifuoco, gli inseguimenti della Polizia, l’allagamento della stanza d’albergo, lo storpiamento del nome dei Maneskin in Naziskin, gli
ingioiellamenti che nemmeno il peggior rapper americano. La sua canzone già non ce la ricordiamo più, ma questo è un dettaglio.D’altronde chi si ricorda le canzoni di Fulminacci (posizione 16), de La Rappresentante di lista (11), di Gio Evan (23), di Random (fanalino di coda, ma se l’è giocata alla grande con Aiello), di Fasma (18), dei Coma Cose (20)? Al limite qualcuno stamattina si è alzato fischiettando il brano degli Extraliscio, che non potevano ambire alla vittoria, ma a modo loro, con l’amico Toffolo, a casa il risultato lo hanno portato eccome, con un onorevole dodicesimo posto. A differenza de Lo Stato Sociale, in graduatoria un gradino più sotto, che nella transizione che sta portando Lodo ad abbandonare il microfono, toppano e non riescono a replicare “Una vita in vacanza” che li portò, tre anni fa, alla ribalta nazionalpopolare.
Dimenticabile la Arisa (10) tatangelizzata dal brano scritto per lei da Gigi D’Alessio, il Bugo (24) stralunato e senza voce, il Francesco Renga (22) che ha deciso di servire la sua parabola discendente al pubblico, come in un reality show. Ci si ricorderà, invece, delle urla del penultimo in classifica Aiello, che ha ispirato più meme di Bernie Sanders, e della bruttissima canzone di Gaia, diciannovesima, che però (ci scommettiamo) passerà in radio da qui alla fine dell’estate (sapete com’è, lei, proprio come i Maneskin e la coppia Fedez-Michielin, è della scuderia Sony, che qualche parola la può spendere in fatto di rotazioni).
E non ci siamo dimenticati di Madame, che ha conquistato l’ottavo posto nella classifica generale, ma ha vinto il premio per il miglior testo, lei che ha solo diciotto anni, che le canzoni se le scrive da sola e che ha qualcosa da dire. Quando le restituiranno anche le ultime sillabe delle frasi sarà una cantante completa.
Enrico Riccio
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Vattene è il nuovo singolo di Fedele
Vattene è il nuovo singolo del cantautore romano Fedele, canzone che racconta una storia sofferta, dove emerge dolore e inquietudine per la mancanza di comprensione e per la consapevolezza della fine di un amore importante. L’assenza di un dialogo e la mancanza di attenzione da parte della ragazza portano inesorabilmente alla conclusione della relazione, nonostante tutto l’amore e gli sforzi fatti per mantenere vivo il legame sentimentale.
“Forte e particolare la contrapposizione tra il testo del brano molto triste e le sonorità latine che ci accompagnano verso l’inizio dell’estate”.Il brano prodotto da Defurias e già disponibile nei principali store digitali, è stato registrato presso lo studio Ocean Music di Modena, per l’etichetta discografica The Lab Music Factory.
Fedele, all’anagrafe Gianluca Fedele, è un cantautore.Nato a Roma l’11 febbraio del 2000. La sua passione per la scrittura si manifesta fin da bambino con la poesia. Da adolescente si appassiona alla musica pop e rap italiana. A 16 anni scrive la sua prima canzone. Nel corso degli ultimi anni arriva più volte alle finali di Area Sanremo e del contest di Anas e Radio Italia sulla sicurezza stradale. Nel 2020 vince il Summer Day Contest di Fondi.
A ottobre 2022 canta i suoi inediti sul palco del MEI di Faenza. Nel 2022 inizia la collaborazione con il producer Defurias. I suoi brani sono stati trasmessi da molte radio e sono entrati in diverse playlist editoriali di Spotify, tra cui Sanguegiovane e Generazione Z. La musica per il cantautore è una cura, uno strumento per elaborare il proprio vissuto, per superare il dolore più profondo e per esprimere le emozioni più pure. L’artista confessa che: “Fedele è più Gianluca di Gianluca stesso”.
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Diventerò una Stella 2023 giunge alla 12esima edizione
Dopo la semifinale nazionale svoltasi a Capo d’Orlando il 04 Giugno 2023 che ha visto presenti un massiccio numero di semifinalisti provenienti da tutta la Penisola e la Sicilia portando all’ammissione alla finale del 22 Luglio 2023 presso il Teatro “F. Borà” di Gioiosa Marea ben 50 artisti divisi in quattro categorie: Kids – Young – Cover e Inediti.
Obiettivo del Diventerò una Stella è dare formazione ai ragazzi sin dalla semifinale, infatti si sono tenuti anche degli stage formativi, nei locali del LOC-Laboratorio Orlando Contemporaneo, tre incontri formativi, “L’importanza della presenza scenica dell’Artista” a cura del Maestro Francesco Mazzullo, “Pensare da Artista” con Salvo Battaglia e un corso organizzato con la collaborazione e partecipazione di Massimiliano Fiasconaro, Ispettore capo della Polizia Stradale di Sant’Agata di Militello, da sempre impegnato su questo fronte sull’educazione stradale utile a sensibilizzare i ragazzi ad un corretto comportamento in strada nel rispetto delle norme del codice della strada.
Formazione che continua per tutti i ragazzi iscritti anche durante la giornata del 22 Luglio con i Maestri Nazionali.
Diventerò una Stella, negli anni, è divenuto un punto di riferimento per tutti quei ragazzi che coltivano il sogno di salire su di un palco e la XII edizione ha registrato una folta partecipazione e interesse verso questa manifestazione alla quale accorrono giovani da ogni parte della Penisola e della Sicilia. Anche quest’anno un grande lavoro si sta svolgendo per la realizzazione della scenografia, diversa ogni anno, che con la sua dimensione immersiva, renderà il festival una bellissima esperienza oltre che musicale anche visiva e sensoriale.
Sul palco della serata finale del 22 luglio a Gioiosa Marea, al vincitore assoluto, andrà una borsa di studio del valore di 1000 euro, e a decretarlo ci sarà una Giuria di altissimo valore dove il Presidente sarà il Maestro Beppe Vessicchio, mentre gli altri componenti saranno Ivan e Fabio Lazzara, Andrea Rizzoli, Luca Madonia, Marco Vito e Fabrizio Palma. Presente anche un altra Giuria, quella della Stampa che assegnerà il “premio Critica Sergio Granata” composta da Giornalisti e Critici Musicali come Salvatore Battaglia, Francesco Fiore, Roberta Fonti, Elisa Cortorillo, Manuela Varrica, Valerio Barghini, Massimo Scaffidi, Maria Elena Caliò, Antonino Muscaglione.
Ancora una volta ribadiamo la necessità e l’utilità di queste manifestazioni che con grandi sacrifici e dispendio di forze ed energie, aiutano chi vuole intraprendere la strada del canto e della musica in generale, dando risalto e formazione.
Diventerò una Stella: la storia del festival
Il Festival canoro, assume anche una funzione sociale. “Diventerò una stella”, non solo musica. Un festival che dal 2016 (anno in cui si è svolto a Sant’Agata di Militello) è intitolato a Lorena Mangano, la 23enne di Capo d’Orlando che in una tragica sera di fine giugno di quell’anno perse la vita a Messina a seguito di un incidente stradale causato da due uomini che, sotto l’effetto di alcol, avevano inscenato in pieno centro cittadino una gara automobilistica.
Lorena morì, ma i suoi organi, per volere della famiglia, furono donati, “consentendo ad altri di continuare a vivere ma anche a noi di vedere in queste persone Lorena”, come confermano le parole di Marilena, sorella di Lorena. Il “Diventerò una Stella” è musica unita al sociale un aspetto che nelle ultime edizioni ha trovato espressione anche nell’assegnazione di uno specifico premio, che quest’anno verrà conferito al Dott. Francesco Saporito commercialista di Patti (Me) dove risiede, quando nel 2013, poco più che quarantenne, ha scoperto di essere malato di SLA.
Sarà presente la giuria radiofonica di Radio Amore, una collaborazione consolidata con il Festival. Tra gli ospiti il cantautore siciliano Luca Madonia e il cabarettista Dario Veca.
La presentazione sarà curata dal Direttore Artistico Maria Vitale e dal Giornalista e Attore Regista Francesco Mazzullo.
L’ evento avrà inizio alle ore 17,00 per i finalisti categoria Kids e Young e alle ore 21,00 per i finalisti categoria cover e inediti presso il Teatro “F. Borà” di Gioiosa Marea con ingresso libero.
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