Dopo la caduta dell’amministrazione comunale di Grottaminarda le dichiarazioni ufficiali, rilasciate a giornali e televisioni locali, non si sono fatte attendere, sia da parte di Giovanni Ianniciello, in qualità di Coordinatore de il Gallo, che ha rilasciato diverse dichiarazioni video, sia da parte dell’ex vicesindaco Marcantonio Spera. Hanno fatto altrettanto, con dichiarazioni scritte rilasciate sempre in via ufficiale, Virginia Pascucci e Marilisa Grillo. Inutile sottolineare la qualità delle dichiarazioni rilasciate da ciascuna delle parti che si sono sentite in dovere di dare delle risposte ai cittadini, ciascuna secondo le proprie capacità dialettiche ed il proprio background culturale.
Le risposte ufficiali che mancano all’appello sono svariate. È inutile fare nomi perché, da che mondo è mondo, non ci si esprime su questioni istituzionali attraverso pagine social e in modalità pensierino del giorno, soprattutto se prima si ricoprivano ruoli pubblici. È doveroso dare motivazioni ufficiali attraverso mezzi stampa che siano ufficiali e che denotino una presa di coscienza e di responsabilità come è stato fatto, fino ad ora, dai nomi sopramenzionati.
Ricordiamo che sì, l’amministrazione comunale si è sciolta per le dimissioni di otto consiglieri ma questa scelta è la conseguenza di un disagio collettivo, che riguarda tutte le figure in carica che c’erano fino a qualche giorno fa. Quindi la responsabilità di ciò che è accaduto è di tutti non solo di chi ha sottoscritto nero su bianco la fine ufficiale di un mandato amministrativo.
Il lavoro di squadra di cui tanto si è parlato, sia durante le scorse elezioni e sia durante la presa dell’incarico, a metà del mandato è saltato. Sembra giusto ribadire, anche se è inutile farlo, che la responsabilità è collettiva: si poteva giungere ad un accordo, si potevano accogliere le richieste legittime di ciascuno attraverso accordi e se ciò non è stato possibile è perché tutti hanno dato il loro contribuito affinché si giungesse allo stato di cose attuali.
Perché chi è stato parte integrante di un meccanismo politico, sia esso di maggioranza o di minoranza, ancora non proferisce parola? Perché non si ha la necessità di comunicare con la cittadinanza in modo ufficiale? Probabilmente si sta aspettando esclusivamente il momento di gloria per salire sul palchetto elettorale? Se così fosse non sarebbe un atto di sincerità e onestà intellettuale verso i cittadini, che dovrebbero avere delle spiegazioni ufficiali per ciò che è stato e che oggi non è più e non parlare solo per ciò che potrebbe essere, grazie al loro sostegno futuro.
Sono le basi che mancano, mi sembra doveroso e corretto partire da queste.
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