Sulla scia del movimento Me Too e dell’aumento dell’attivismo femminista e per i diritti degli uomini, la mascolinità tradizionale è diventata un argomento di acceso dibattito.
Ma cosa intendiamo esattamente per ‘mascolinità’ e in che modo può essere dannosa?
Questo libro valuta, in modo rigoroso e oggettivo, i possibili aspetti positivi della mascolinità moderna e nello stesso tempo le sue potenzialità negative.
Esamina in particolare l’evoluzione della definizione di mascolinità dall’età della cavalleria ai nostri giorni, e le attuali aspettative sul comportamento, i ruoli e le responsabilità degli uomini. Rivela la pressione della società sugli uomini ad agire in modo aggressivo, sopprimere le emozioni e avere il controllo, e infine l’impatto prodotto dall’essere un ‘vero uomo’ su sé stessi e sugli altri.
Il nuovo titolo della collana The Big Idea innovativa, divulgativa ed efficace per approfondire i temi più importanti del mondo contemporaneo e che hanno più risonanza nelle nostre vite. L’approccio visivo unico e il testo multilivello rendono semplici da capire anche i concetti più complessi, in modo da offrirci tutti gli strumenti necessari per partecipare in prima persona a questi dibattiti.
Biografia degli autori
Andrew Smiler è stato presidente della Society for Psychological Study of Men and Masculinities e di MaleSurvivor.
org, ed è attualmente editore delle pubblicazioni online per la Society for Research in Adolescence. È coautore,
con Chris Kilmartin, del best seller The Masculine Self.
Matthew Taylor, scrittore, oratore pubblico e conduttore televisivo, è amministratore delegato della Confederazione NHS, un ente che riunisce le organizzazioni che commissionano e forniscono servizi al Servizio sanitario nazionale.
You Might also like
-
Stefano Gallone torna in libreria con “Il Confine”
Otto testi di canzoni che ispirano altrettanti racconti, nei quali prendono vita personalità solo apparentemente lontane tra loro, in realtà unite da una visione del mondo diversa da quella fornita dalle ideologie dominanti.
Con il suo nuovo libro Il Confine, edito da Alter Ebus, l’autore avellinese Stefano Gallone torna alla narrativa, e ci fa navigare tra derive intellettuali in cerca di un recupero emozionale e creativo. Psicologie incluse in contesti tradizionali ma cariche di spiritualità pericolose, fughe da o verso qualcosa, soliloqui autoindulgenti che sfociano in gesta definitive, deliri anticonformisti non migliori della realtà che li ha causati, realtà e sogni che determinano o si adeguano a un vissuto.
Tutti sono sulla linea di un confine che separa la prassi dal desiderio di redenzione. Devono solo scegliere se oltrepassarla e, in tal caso, come proseguire il cammino.Stefano Gallone: biografia
Stefano Gallone, classe 1984, è musicista, scrittore, e giornalista musicale e cinematografico. Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma, ha all’attivo diversi progetti in campo sia musicale che letterario.
“Il Confine” arriva dopo il saggio cinematografico L’Apocalisse fuori campo – Relazioni umane e configurazioni visive (Crac Edizioni – 2021), la prima raccolta di racconti In un’espressione di niente (2014) e altre pubblicazioni tra saggi critici, poesie ed antologie.
Con il duo di musica elettronica ambient sperimentale Agate Rollins, ha recentemente composto la colonna sonora del film Il paese interiore di Luca Calvetta, ispirato alla biografia e alle opere dell’antropologo Vito Teti, con la voce narrante di Ascanio Celestini. L’ultimo album del gruppo – Meantime/Elsewhere – ha visto la luce proprio nel Gennaio 2022 sotto l’egida dell’etichetta tedesca Midira Records.
Si aggiungono alla sua esperienza di autore anche percorsi di critica analitica ed esperienziale che sviluppa su due blog (“La Seconda Visione” per il cinema e “Motel Wazoo” per la musica).
-
Il Festival della lettera d’amore entra nel vivo
Domenica 6 agosto alle ore 20 presso il Palazzo Valignani cerimonia di premiazione riservata agli studenti delle scuole, giuria formata da Anna Crisante, Monica Ferri, Maria Cristina Esposito, Giovanna Tacconelli, Barbara Verì. Nel corso della manifestazione l’assegnazione del Trofeo della Lettera d’Amore all’etnomusicologo Luigi D’Agnese e alla band degli Uscita nord che saranno consegnati da Domenico Di Virgilio e dal chitarrista Lorenzo Di Marcoberardino e dalla cantante Marcella Di Pasquale.
Se l’anno scorso il Comitato organizzatore, per l’assegnazione dei Trofei “Premio lettera d’amore”, si era concentrato sulla sintassi e semantica del corpo, conferendo riconoscimenti a personalità del mondo della danza, per l’anno 2023 si è concentrato sulla relazione tra musica e amore, tra suono e voce, individuando artisti che si sono espressi, nella loro ricerca, in tale direzione.
Per Luigi D’Agnese, etnomusicologo, studioso della tarantella montemaranese, il rapporto tra musica e amore è passione… In un’aria popolare locale: Sulillo mio (canto d’amore) raccolto e registrato sul campo tanti anni fa, in due strofe, si riporta una riflessione: “Sulillo mio ‘otta a calane, sulillo mio ‘otta a calane vuoi vagliò… Porta ‘sta lettera, portala a ninno mio, porta ‘sta lettera portala a ninno mio, vuoi vagliò…” (Sole mio, tramonta, Sole mio, tramonta o ragazzo/Porta questa lettera, portala al mio innamorato, porta questa lettera, portala al mio innamorato o ragazzo/…) In questi pochi versi del canto, si evince l’amore sconfinato tra giovani, la nota interessante è che – in questo caso – è la ragazza la scrivente, che lavora, perché il canto si eseguiva durante la mietitura.
L’amore è la cifra stilistica della musica degli Uscitanord e il rapporto con ne deriva non è inteso soltanto nel suo significato più semplice, come una dedica di un innamorato alla persona amata, ma viene esplorato nel senso più puro e sincero del termine, così come ci ricorda la stessa definizione data da Emily Dickinson “Che l’amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore”.Il Festival della lettera d’amore: il programma
Lunedì 7 agosto alle ore 18 presso il Palazzo Valignani prima edizione del Premio Lettera d’Amore “alla Bontà” promosso con i catechisti della parrocchia di San Rocco, giuria presieduta da Don Nico Santilli, cui seguirà alle 21 la proiezione del film “La vita in comune”, all’aperto. I riconoscimenti andranno a: Don Aldo Buonaiuto, Luca Fortunato, Andrea Rubino, Elia Pegollo, Edoardo Winspeare. Ad assegnare loro i trofei: Don Nico, parroco di San Rocco, il Sindaco di Chieti Diego Ferrara, il Sindaco di Torrevecchia Teatina Francesco Seccia, l’Assessore Pino Lamonaca, Erica Toto presidente ANFFAS, Gianluca Marchesani dell’AVIS, Marialaura Di Loreto del Centro antiviolenza, il medico oncologo Domenico Genovesi, Massimo Montebello (presidente C.R.I. Chieti), l’interprete Antonella Perlino, Ennio Mincone, Miriana Giardinelli, Denis Iezzi, Antonio Latino, Luca Magnacca.
Alle 21 sarà proiettato il film di Edoardo Winspeare, La vita in comune, selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, vincitore del Premio CICAE.Martedì 8 agosto alle 21 nel parco “San Karol” del Palazzo Valignani, si svolgerà la cerimonia di premiazione della XXIII edizione del “Premio Lettera d’Amore”, nel corso della quale saranno assegnati riconoscimenti a Roberto Pedicini, doppiatore, attore, conduttore radiofonico e televisivo; alla orchestra Diolovuoleband, un gruppo musicale diretto dal pugliese Pax Minuto, ispirato dal messaggio evangelico di Don Tonino Bello, che con il CD “Periferie” ha avuto 20 milioni di visualizzazioni, composto da 20 elementi di tutt’Italia; Marzo Moresco, pianista, compositore e direttore d’orchestra, con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Filarmonica marchigiana, l’Orchestra sinfonica di sanremo, l’Orchestra della stagione Lirica teramana, l’Orchestra del teatro Marrucino, Taipei Century Chamber Solists, Plovdiv State orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Musicale Pescarese.
Dal 2018 è Direttore residente dell’Orchestra sinfonica Abruzzese. Numerose le sue registrazioni, per la ABC Classic Australiana, per la Dynamics una monografia su Hindemit, per la Brilliant Classic l’integrale delle romanze da camera di Tosti; Mattia Serra, professore al dipartimento di fisica dell’Università della California, di san Diego, Schmitt Science Fellow all’Università di Harvard, membro del comitato direttivo dell’UCSD Center for Astrophysics and Space sciences Exoplanet, collabora con il Serra Group con cui sviluppa metodi e modelli matematici basati sui dati per studiare sistemi biologici e fisici complessi, per lo più definiti attraverso serie di dati dinamici sperimentali. Questi sistemi sono tipicamente non lineari, multi-scala e caotici, e richiedono quindi nuove idee per 1) scoprire al meglio i meccanismi causali sottostanti dalla loro impronta sui dati, e 2) prevedere il loro comportamento dai processi di guida essenziali; Pasquale D’Allevo, CEO della Ompa, detentrice di brevetti unici al mondo.
Il festival della lettera d’amore prosegue con uno spettacolo teatrale il 9 agosto, “Ars omnia vincit”, da un’idea di Daniela Ricciardi, con la regia di Fabio Di Cocco, la partecipazione degli allievi dei corsi tenuti da Maria Letizia Triozzi, Maurizio Chiavaroli, e uno spettacolo di danza il 10 agosto, a cura della palestra Mille Figure, che si terranno nel Parco san Karol alle 21, il 12 finissage della mostra d’arte.
-
Sanremo 2021: Il festival è finito con il trionfo dei Maneskin, favoriti della prima ora
Alla fine hanno vinto loro, i Maneskin, che si cancellano di dosso l’etichetta di secondi e salgono sul gradino più alto del podio.
Tornano a casa con la palma sanremese, dopo aver ingoiato amaro ad X Factor, dove avevano, appunto, conquistato l’argento, e dove però avevano trovato un contratto con la major Sony Music, e l’ala protettiva di Manuel Agnelli, che ha contribuito non poco al lancio dei quattro ragazzi che vincono l’indimenticabile (ma solo perché non c’era pubblico in sala) Sanremo 2021 dell’era Covid, e lo fanno copiando se stessi ed assecondando la platea di rockettari improvvisati ed inconsapevoli, quelli dell’ultimissima ora, che partecipano al televoto, che non hanno idea di cosa sia davvero il rock, di quelli che anzi credono che Vasco Rossi ne sia il massimo esponente.
Damiano, il leader della band, ha risvegliato gli ormoni di mezza nazione, e questo è il suo merito principale, assieme alla capacità di stare sul palco (indiscutibile) e riuscire a coniugare le lacrime di emozione nel momento della proclamazione, alla durezza (ahahaha) della proposta musicale della sua band.
Una vittoria salvifica, se si considera il podio, dove sono saliti il duo Fedez-Michielin con una canzonetta da villaggio turistico, che ha raccattato i voti sollecitati dalla Ferragni su Instagram, e la solita minestra riscaldata firmata Ermal Meta che, parole sue, ha portato una canzone con due accordi in croce, che però ha vinto il premio come migliore composizione musicale, assegnato dall’orchestra. Andiamo bene. Nello sprint finale, dunque, ha vinto il meno peggio. Come sempre le cose interessanti non ce la fanno.
Arrivano ad un passo dal podio Colapesce e Dimartino, quarti, e Willie Peyote, sesto. Quasi non pervenuto Ghemon, che chiude ventunesimo. La certificazione che a Sanremo o ci vai con un pezzo brutto o non hai speranze.
Ne sa qualcosa Irama, quinto, sfortunato concorrente a distanza a causa del Covid, ma ne sanno qualcosa anche tre regine che avrebbero meritato miglior sorte con le loro canzoni, Annalisa (settima), Noemi e Malika Ayane (quattordicesima e quindicesima).
Basso, bassissimo in graduatoria Max Gazzè (diciassettesimo), che stavolta ha decisamente riscontrato scarso consenso da parte di tutti, pubblico e critica, nonostante si sia presentato nei panni di Clark Kent/Superman per l’ultima esibizione.
Finire dietro a Orietta Berti (nona, dio mio) non deve essere una bella sensazione. A proposito, è stata lei la vera anima rock del festival 2021, con la violazione del coprifuoco, gli inseguimenti della Polizia, l’allagamento della stanza d’albergo, lo storpiamento del nome dei Maneskin in Naziskin, gli
ingioiellamenti che nemmeno il peggior rapper americano. La sua canzone già non ce la ricordiamo più, ma questo è un dettaglio.D’altronde chi si ricorda le canzoni di Fulminacci (posizione 16), de La Rappresentante di lista (11), di Gio Evan (23), di Random (fanalino di coda, ma se l’è giocata alla grande con Aiello), di Fasma (18), dei Coma Cose (20)? Al limite qualcuno stamattina si è alzato fischiettando il brano degli Extraliscio, che non potevano ambire alla vittoria, ma a modo loro, con l’amico Toffolo, a casa il risultato lo hanno portato eccome, con un onorevole dodicesimo posto. A differenza de Lo Stato Sociale, in graduatoria un gradino più sotto, che nella transizione che sta portando Lodo ad abbandonare il microfono, toppano e non riescono a replicare “Una vita in vacanza” che li portò, tre anni fa, alla ribalta nazionalpopolare.
Dimenticabile la Arisa (10) tatangelizzata dal brano scritto per lei da Gigi D’Alessio, il Bugo (24) stralunato e senza voce, il Francesco Renga (22) che ha deciso di servire la sua parabola discendente al pubblico, come in un reality show. Ci si ricorderà, invece, delle urla del penultimo in classifica Aiello, che ha ispirato più meme di Bernie Sanders, e della bruttissima canzone di Gaia, diciannovesima, che però (ci scommettiamo) passerà in radio da qui alla fine dell’estate (sapete com’è, lei, proprio come i Maneskin e la coppia Fedez-Michielin, è della scuderia Sony, che qualche parola la può spendere in fatto di rotazioni).
E non ci siamo dimenticati di Madame, che ha conquistato l’ottavo posto nella classifica generale, ma ha vinto il premio per il miglior testo, lei che ha solo diciotto anni, che le canzoni se le scrive da sola e che ha qualcosa da dire. Quando le restituiranno anche le ultime sillabe delle frasi sarà una cantante completa.
Enrico Riccio
2 comments on La mascolinità è tossica? di Andrew Smiler e Matthew Taylor
Comments are closed.