Nasce Playaut.it il primo network multimediale nazionale dedicato al mondo dell’autismo realizzato da Zeye, marketing agency molto attenta al settore charity (il suo ultimo impegno è stato, il 9 maggio scorso, il concerto streaming di Marco Masini al Teatro della Pergola di Firenze, il cui incasso è stato devoluto alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico
Meyer).
Playaut si propone di essere il luogo dove si lavora per conoscere questo mondo in profondità, avvalendosi si professionisti del settore, imprenditori, istituzioni e anche le famiglie stesse operative sul campo.
Gabriele Pagliaro, responsabile digital di Zeye e co-fondatore del progetto, dice: “Playaut è un sogno che si realizza. Abbiamo raccolto i segnali di aiuto che provengono da questo mondo e abbiamo cercato di dare ordine, informazioni e collaborazione diretta perché si possa sempre fare meglio. L’autismo è una condizione che ha molte variabili.
Non sono tutti uguali i bambini e i ragazzi. Avremo anche aiuto dalle associazioni sportive e dalle strutture specializzate sul territorio nazionale”.
Il progetto ha il patrocinio del Comune di Bergamo.
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Impressioni da Covid-19
Sicuramente non dimenticheremo più questo periodo legato al quasi inizio del 2020. Le speranze in progress, per il nuovo anno, non hanno avuto neanche il tempo di prendere una forma nella nostra mente, che si sono trasformate in speranze di ritornare alla vita che abbiamo lasciato con disprezzo, sentimento con cui si saluta ogni anno che trascorre.
Abbiamo assaporato e scoperto il vero significato che ha la parola noia, siamo stati costretti a fermarci eppure, spesso, auspicavamo una stasi, per avere del tempo per noi. È accaduto ma non era come ce lo aspettavamo.
Probabilmente da questi mesi trascorsi come un unico giorno infinito abbiamo compreso il reale significato che ha la parola libertà, abusata e mai vissuta pienamente. E forse inizieremo a concepirla e a viverla nel modo in cui avremmo dovuto fare già prima.
Abbiamo scoperto che la libertà, un diritto che democraticamente abbiamo sempre assorbito come un diritto inalienabile, in fondo, così scontato non è. Siamo liberi ma questo privilegio ci può essere tolto, per cause di forza maggiore e trasformarci da esseri indipendenti a soldatini che non hanno più possibilità di scelta.
Questa parantesi non è una critica alle imposizioni cui abbiamo dovuto sottostare e a cui sottostiamo ma è uno spunto di riflessione che, forse, dovrebbe renderci più consapevoli di ciò che siamo e di ciò che rappresentiamo. Queste parole non sono spinte dalla speranza di poter diventare migliori ma dalla speranza di prendere coscienza e consapevolezza, per poter vivere ogni giorno apprezzando tutto ciò che prima davamo per scontato.
Abbiamo vissuto con la paura del contagio e questa paura non è terminata e non diminuirà con la fase 2. Abbiamo vissuto con l’angoscia di poter contrarre il virus, questo essere invisibile che si insinua silenziosamente con il suo tempo di incubazione e che, nella peggiore delle ipotesi, ci avrebbe potuto portare e potrebbe portarci alla morte o a quella dei nostri cari. Nella migliore delle ipotesi, controllando uscite, gesti e utilizzando tutte le precauzioni possiamo evitarlo, ritendendoci dei graziati in virtù di fattori che, tutt’oggi, sono diversi, ipotizzabili e variabili.
Abbiamo scoperto l’introspezione e l’obbligo di fare i conti con ciò che siamo realmente, confrontandoci direttamente con noi stessi. Per quante siano state le distrazioni offerte dal web, dalle video call con gli amici e dai mille palliativi e strategie che abbiamo adottato per far trascorrere più velocemente il tempo, queste ore non passavano mai e ci riportavano sempre a doverci guardare dentro o a pensare a quello che siamo stati, che siamo e che vorremmo diventare in futuro.
Ci siamo abituati allo scorrere del tempo lento e monotono, rassegnandoci.
Abbiamo scoperto la paura e la diffidenza fisica mentre prima era solo morale, metafisica e universalmente valida, ma mai palese, per ciascun individuo.
Il Covid-19 ci ha reso migliori? Non credo. Sono convinta che il virus ci ha resi più umani nel senso di fragili, precari, instabili e più egoisti. Potremmo diventare migliori? Forse per chi è predisposto alla trascendenza sì, ma credo che rappresenti una piccola parte.
Probabilmente questo virus ci ha temprati attraverso la costrizione, l’obbligo e la stasi ma la forza mentale da sola non basta per essere migliori. Probabilmente ci riscopriremo più umani con le persone che già prima di questa pandemia avevano un alto valore affettivo per noi, predisposizione che, sicuramente, non riserveremo ad altri sconosciuti anche perché per ora non è pensabile stringere tutti i propri cari, figuriamoci chi ancora non conosciamo.
Il Covid-19 ci ha insegnato il senso profondo che ha un vero abbraccio e un sorriso che, per ora, sarà nascosto da una mascherina che rappresenterà la nostra umanità vista solo a metà perché la totalità non si vede e non sappiamo quando la si potrà vedere.
Mi auguro vivamente che tutti impariamo a vivere più di sostanza che di apparenza.
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Luca Polito eletto delegato del coordinamento dei Forum della Provincia di Benevento
Il Consiglio Direttivo del Coordinamento del Forum dei Giovani della Provincia di Benevento, nel corso dell’ultima assemblea, tenutasi lo scorso 30 gennaio, ha eletto il proprio delegato al Forum Regionale dei Giovani, l’organismo pubblico di partecipazione giovanile della Regione Campania.
L’assemblea sannita ha designato mediante voto all’unanimità il ventitreenne Luca Polito, del Forum dei Giovani di San Marco dei Cavoti, studente magistrale di Giurisprudenza presso l’Università del Sannio. Il giovane Polito vanta una lunga esperienza nel campo delle politiche giovanili e dell’associazionismo, percorso iniziato nel 2019 quale Coordinatore del Forum di San Marco dei Cavoti e proseguito con la nomina a Segretario del Coordinamento dei Forum sannita nel 2021.
In questi anni Polito si è fatto promotore di numerose iniziative volte alla sensibilizzazione del territorio in merito alle tematiche giovanili quali l’occupazione, l’imprenditorialità e il rinnovamento culturale e sociale delle aree interne, configurandosi quale parte attiva del tessuto sociale locale e distinguendosi per le proprie capacità relazionali e umane.
L’elezione di Polito all’assemblea del Forum Regionale rappresenta una svolta importante per il Coordinamento sannita, come ha affermato anche il Coordinatore provinciale Daniele Belmonte nel corso del suo intervento a chiusura delle operazioni di voto il quale, dopo aver formulato i propri auguri di buon lavoro al neo-eletto delegato ha dichiarato:
La presenza del nostro delegato, Luca Polito, all’interno dell’organismo del Forum dei Giovani della Regione Campania sarà fondamentale per la nostra crescita e per continuare ad allargare la rete di rapporti con altre associazioni e altri giovani su tutto il territorio campano.
La speranza è che l’organismo “Forum dei Giovani regionale” possa essere veicolo per la diffusione di stimoli provenienti dall’azione dei Forum comunali e dai Coordinamenti provinciali, in modo da favorire la partecipazione attiva alla vita sociale e politica e avvicinare i giovani alle istituzioni e le istituzioni al mondo dei giovani. Inoltre, si spera che le risorse derivanti dal PNRR possano essere indirizzate ed investite grazie all’ausilio e il supporto del Forum Giovani regionale verso una progettazione che metta al centro i giovani e tutto ciò che li circonda, tra cui lavoro e formazione in primis.
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