Le mille e una Napoli: amore, passione e gelosia, conferenza cantata di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede, con Marco Morandi – giovedì 21 aprile, ore 20:00.
Giovedì 21 aprile, alle 20, l’amore, la passione e la gelosia sono al centro del quinto appuntamento de Le mille e una Napoli, il ciclo di “conferenze cantate” di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede.
Nate da un’idea del direttore artistico Marisa Laurito, queste conversazioni-concerto vogliono narrare il fascino del capoluogo partenopeo e della sua cultura, tra canzoni, aneddoti e poesie.
Ospite speciale della serata Marco Morandi, artista da sempre legato a Napoli, città dove i suoi genitori, Gianni Morandi e Laura Efrikian, si sono conosciuti e innamorati sul set del film In ginocchio da te. Per l’occasione il cantante duetterà con Francesca Colapietro nel brano Cu me! di Mia Martini e Roberto Murolo e porterà sul palco un’inedita Ninna nanna, tradotta per l’occasione in napoletano.
La serata racconterà l’amore, anche nelle sue declinazioni più estreme della passione e della gelosia. Si parlerà di amore platonico e di quello passionale, di amore frivolo, ma anche dell’amore che va via. Fil rouge del percorso sarà la canzone È frennesia, cantata al Festival di Napoli da Maria Paris, che racchiude nel suo testo i tre i temi della conferenza.
Non mancheranno brani come La nova gelosia, conosciuta anche come Fenesta co sta nova gelosia e Canzone di Afragola, di autore anonimo, riscoperta da Roberto Murolo, e ripresa in seguito da tanti altri grandi artisti; e ancora Freva ‘e gelusia, Passione, Indifferentemente e un omaggio a Pino Daniele e Massimo Troisi con ‘O saje comme fa ‘o core.
Con Francesca Colapietro (voce) e Mariano Bellopede (pianoforte e arrangiamenti musicali), sono in scena Luigi Fiscale (basso e contrabbasso), Marco Fazzari (batteria). I testi sono di Carmine Borrino; la voce fuori campo di Gino Curcione.
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The Recoveries: il nuovo EP
“The Recoveries EP” nasce a seguito della scelta di pezzi che erano in cantiere già da qualche tempo, circa un anno, prima di entrare in studio a registrare.
I quattro brani che formano il disco sono stati scelti tenendo bene a mente il concept che si voleva far trasparire: affrontare sé stessi, superare gli ostacoli e le paure, rinascere.
È un album dalle ambientazioni solitarie, a tratti cupe, che caratterizzano ogni pezzo. Evidenziando questo aspetto, da ognuno dei 4 brani scaturisce la forza che sorregge e avvolge ogni storia. Forza che riguarda non solo l’uomo ma anche la natura, un elemento presente in tutto l’album.
Il messaggio dell’EP si percepisce seguendo l’ordine della tracklist: tra i pezzi ci sono risvolti positivi e negativi che si alternano ed è ciò che accade nella vita quotidiana di ogni individuo. Ciò che è davvero importante è trovare un motivo per rialzarsi e proseguire il proprio cammino con maggiore consapevolezza.
Per noi questo disco è importante in quanto è il lavoro che ci presenta ufficialmente al mondo della musica indipendente.
Niente è stato lasciato al caso, ogni decisione presa su ogni singola canzone è stata frutto di rinunce, cambi di idee e compromessi per farle risuonare come dovevano, e non potremmo esserne più soddisfatti.Le fotografie e i colori che rappresentano il disco sono parte integrante del concept e donano quel senso di spiritualità immersa nella natura molto cara alla band. Fonici e musicisti che si sono uniti al progetto hanno contribuito in modo significativo al risultato finale, con suggerimenti tecnici, intuizioni e passione.
The Recoveries EP: le tracce
1. Istinto Primordiale descrive un viaggio, fisico ma soprattutto morale, verso la pace interiore. Il viaggiatore trova lungo il suo percorso cose, luoghi e persone che gli riportano alla mente il suo passato. Traendo forza e consapevolezza da esso, vuole liberarsi delle insicurezze e delle paure “con cui curava l’anima”.
Aria, Acqua, Fuoco e Terra sono i quattro elementi che evocano il bisogno del protagonista di sentire in modo quasi spirituale la protezione dei propri genitori, che sono il punto di riferimento primordiale nella vita dell’uomo.2. Alyssa è costretta in un presente che vede compromesso e trova insensate le cose su cui poggia la società moderna. Tutto ciò che si ripete ciclicamente, dagli idoli estivi presto dimenticati ai personaggi in tv che periodicamente sostituiscono i precedenti in un vortice di pochezza e superficialità, portano Alyssa ad estraniarsi da questo mondo: non si sente parte di esso e non vorrebbe farne parte, a differenza della massa che acclama con immutato entusiasmo quegli stessi personaggi.
La sua è una necessità di evadere che le fa porre domande sull’umanità e sul futuro, costringendo sé stessa ad immaginarsi altrove.
Vogliamo lasciare il dubbio su chi sia davvero Alyssa: una ragazza alienata o una vera e propria extraterrestre che cerca di tornare a casa. Il brano richiama un po’ la storia di Prot nel film K-Pax, dove lui stesso, durante tutta la pellicola, fa dubitare chi lo circonda se sia davvero un’entità aliena o solo un folle.
Le strofe sono raccontate da un narratore, che parla di Alyssa in terza persona. Il dubbio si pone anche in questo caso, perché rimane un mistero se si tratti solo di un narratore esterno oppure di una figura a lei vicina, che sia lui stesso un alieno o meno.
Nel ritornello è Alyssa stessa a enunciare i propri pensieri.3. La guerra vuole essere una denuncia contro gli scempi che l’uomo è capace di compiere.
Nei ritornelli, le crude immagini che descrivono gli orrori della guerra vogliono ricalcare le conseguenze di chi la subisce e far scaturire nella mente dell’ascoltatore una domanda: cosa c’è di sensato in tutto ciò? Alla fine della guerra, i soldati “festeggiano” un qualcosa che nella migliore delle ipotesi li ha comunque degradati, fisicamente o moralmente.
La canzone però, come racconta la prima strofa e come confermerà anche il finale con la frase “la quercia tornerà a fiorire” è un inno alla natura e alla sua secolarità e per quanto l’uomo la stia indebolendo lei resta sempre la più grande forza che esista.Come ci insegna la storia, noi siamo solo una minuscola parte di un ciclo che continua a fare il suo corso.
4. Miracolo è una canzone d’amore. Non un amore superficiale, al contrario, quasi etereo. Il protagonista si sente intrappolato vivendo in un decadimento della propria persona ma all’improvviso viene pervaso da una luce che si rivelerà essere la persona amata che lo farà riemergere dalle ceneri. “È un miracolo” perché il decadimento è così avvincente da non permettere al protagonista di immaginare la sua salvezza prima che quest’ultima avvenga.
The Recoveries: chi sono
The Recoveries è un duo musicale Indie Pop-Rock di Salerno, composto da Giuseppe Capaccio e Luce (Ludovica Cella).
Entrambi alle voci, Giuseppe alle chitarre e Luce alle tastiere, si incontrano per la prima volta alla fine del 2018 per una collaborazione.
Luce si unisce a Giuseppe in alcune date nei locali della provincia e nel gennaio del 2019 formano The Recoveries. Il duo inizia ad apparire sulle locandine dei locali che li ospitano nel Salernitano.
Nello stesso anno partecipano al Tour Music Fest, uno dei più grandi concorsi musicali europei per musicisti emergenti, raggiungendo le Finali Nazionali.
Il tempo e le esperienze li aiutano a delineare al meglio il proprio genere musicale e iniziano a registrare le prime idee. Un anno più tardi la loro visione è chiara, quindi mettono da parte i live per dedicarsi completamente alla scrittura.A gennaio 2022 intraprendono il percorso di registrazione in studio per la realizzazione del loro primo EP, anticipato il 3 giugno dall’uscita del singolo “Istinto Primordiale”.
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Tutto quello che per poco non è successo di Don Robertson
Con Tutto quello che per poco non è successo, Don Robertson conclude una delle più divertenti e commoventi trilogie della letteratura americana, fatta di personaggi memorabili, strazianti riflessioni sulla vita e sul coraggio di viverla fino in fondo.
Tutto quello che per poco non è successo: trama
Morris Bird III, di nuovo lui! Ora ha diciassette anni e ha una ragazza di cui è innamorato, Julie (la protagonista dell’omonimo libro di Robertson, Julie). Certo, la pelle di Morris ha uno strano colorito e, certo, ogni tanto si sente affaticato. Ma sta per giocare titolare nella squadra di basket della scuola e sa percorrere le scale mobili dei grandi magazzini al contrario e tutto nella sua vita sembra scorrere per il verso giusto. O quasi.
La relazione con il padre, famoso presentatore radiofonico e televisivo, è complicata, per esempio. E c’è la guerra di Corea perché è il 1952. E tutto ciò pende sulla sua testa come una spada di Damocle. E poi c’è quella cosa che non è ancora successa con Julie ma presto, molto presto, succederà. O almeno Morris Bird III ci spera. Perché tutte le cose migliori della vita sono sempre quelle che sono quasi sul punto di succedere.
E poi ecco che, all’improvviso, arriva la palla curva che non si sarebbe mai aspettato, tutto cambia dall’oggi al domani e a Morris Bird III non resta che fare la sola cosa possibile. Diventare uomo. Imparare il decoro. La grazia. L’amore.
Uno dei suoi libri di maggior successo da cui è stato anche tratto un film per la televisione americana.
Don Robertson: biografia
Don Robertson (Cleveland, 1929-1989) è stato autore di diciotto libri e ha goduto a lungo di un grande successo negli Stati Uniti. All’attività di scrittore, per la quale ricevette il Putnam Award e il Cleveland Arts Prize for Literature, ha sempre affiancato il lavoro di giornalista. Con il tempo si è allontanato dall’ambiente letterario, anche a causa di gravi problemi di salute, fino a venirne dimenticato.
Nutrimenti ha iniziato la riscoperta della sua opera pubblicando L’uomo autentico (2016), con l’introduzione di Stephen King, a cui sono seguiti L’ultima stagione (2017), Paradise Falls. Il paradiso (2018) e Paradise Falls. L’inferno (2019), Julie (2019). Il più grande spettacolo del mondo (2020), La somma e il totale di questo preciso momento (2021) e Tutto quello che poco non è successo compongono la trilogia.
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Si apre la fase finale del progetto Genius Loci Festival
Con l’avvio dei “laboratori di giuria” nelle scuole di quattro regioni italiane – Campania, Lombardia, Puglia e Sicilia – si apre la fase finale del progetto Genius Loci Festival. Il cinema racconta il Territorio”, finanziato in base al bando “Progetti di rilevanza territoriale” 2022 del piano “Cinema e Immagini per la Scuola” promosso dal MiC-Ministero della Cultura e dal MIM-Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il progetto “Genius Loci” è un’approfondita esperienza laboratoriale nelle scuole che culminerà a maggio in un vero e proprio festival cinematografico interamente organizzato grazie all’impegno dei ragazzi. Un bando di concorso cinematografico, alla fine dello scorso anno, ha invitato le scuole secondarie di I e II grado di tutta Italia a presentare cortometraggi che fossero realizzati nell’ambito di progetti didattici nonché centrati sul racconto delle aree interne, delle aree fragili, dei territori e luoghi marginali e di piccole comunità. Le opere pervenute, sia di genere documentario che di finzione, sono il materiale su cui gli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo Statale Francesco De Sanctis di Lacedonia e dell’Istituto d’Istruzione Superiore Enrico Fermi di Vallata, in provincia di Avellino, hanno lavorato in classe nelle scorse settimane per analizzare i film, selezionare quelli in competizione e definire la programmazione delle due giornate finali del concorso nazionale. Il festival, con proiezioni in concorso, rassegna a tema e incontri con gli autori, si terrà dal 18 al 21 maggio al multisala Cinema Nuovo di Lioni (Av) e in altri paesi dell’“Irpinia d’Oriente”.
Dopo lo svolgimento dei laboratori di selezione e programmazione, inizia proprio in queste ore il lavoro delle giurie: in particolare le giurie “tecniche”, curate dagli studenti delle scuole irpine già coinvolte, assegneranno un premio al “Miglior film” e uno al “Migliore racconto di un territorio”, mentre quelle “popolari”, curate da studenti di istituti lombardi, pugliesi e siciliani, assegneranno a distanza il Premio del pubblico.
A questi gruppi si aggiunge inoltre il lavoro delle classi di studenti irpini che cureranno la conduzione del festival, le interviste agli ospiti, i video di backstage (già in produzione), nonché alcuni laboratori collaterali di cui uno dedicato alle scuole primarie di Aquilonia, Lacedonia e Monteverde.
Il progetto Genius Loci Festival. Il cinema racconta il Territorio” nasce dall’alleanza tra keaton.eu, portale dedicato al cinema per la scuola, e il CSC-Centro Studi Cinematografici, associazione nazionale di cultura cinematografica. Scopo dell’iniziativa, da una parte, è valorizzare le produzioni didattiche audiovisive delle scuole italiane e, dall’altra, avvicinare gli studenti, mediante seminari didattici e laboratori pratici condotti da formatori e professionisti, a una parte significativa della filiera del cinema e dell’audiovisivo rendendoli concretamente protagonisti di un evento culturale unico nel suo genere. Il progetto è dunque un’occasione di dialogo, confronto e riflessione sui linguaggi, le forme, le tecniche scelte dai giovani per la creazione delle loro opere. Il tema messo al centro è il territorio, sia in quanto valorizzato dalla scommessa di un evento culturale orizzontale e decentrato – il festival – sia in quanto l’identità e la rappresentazione simbolica dei territori e luoghi marginali del nostro paese divengono oggetto privilegiato di indagine attraverso il linguaggio cinematografico.
Con i suoi laboratori in presenza negli istituti irpini e l’evento finale a Lioni e in altri paesi il progetto interviene in un’area lontana dalle grandi infrastrutture culturali, sulla base di una rete di accordi e collaborazioni che raggruppa le scuole e alcune delle principali istituzioni culturali territoriali. La zona in cui si svolgono le attività in presenza previste dal progetto si trova infatti nella parte più orientale della Provincia di Avellino, un’area periferica di alta collina con insediamenti urbani dispersi. I piccoli comuni in cui si trovano le sedi scolastiche coinvolte – Aquilonia, Lacedonia, Monteverde, Vallata – sono soggetti a un lento e costante spopolamento; la lontananza dai grandi hub culturali aggrava la circostanza di perifericità e isolamento che spinge spesso i giovani a un’emigrazione senza ritorno.Le scuole restano tuttavia una fondamentale infrastruttura culturale del territorio, vero e proprio presidio in costante confronto con il processo di erosione del capitale culturale e dell’identità territoriale che si accompagna allo spopolamento. Qui il progetto “Genius Loci” coinvolge istituti comprendenti scuola primaria, secondaria di I grado e numerosi indirizzi della scuola secondaria di II grado nonché, a vario titolo, diverse centinaia di studenti.
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