Attore, regista, teorico e docente, Stanislavskij rivoluzionò lo spettacolo teatrale del Novecento.
Dalle innovative regie del teatro di Čechov alla creazione con Nemirovič-Dančenko del Teatro d’Arte, fu il capostipite della nuova scuola russa che ebbe poi molta fortuna anche in Occidente.
Come teorico e docente (tra i suoi allievi illustri Mejerchol’d) ideò un proprio metodo attoriale in cui la naturalezza e la verosimiglianza nella recitazione, necessari imperativi per l’attore, passano attraverso «un processo graduale e consequenziale di assimilazione e consolidamento della linea trasversale del personaggio» interpretato.
Il presente volume costituisce non soltanto una valida panoramica introduttiva delle opere e delle teorie di Stanislavskij, ma anche un ritratto umano del grande regista russo.
Fausto Malcovati: chi è?
È docente di Lingua e Letteratura Russa all’Università di Milano, traduttore e critico teatrale, e uno dei massimi esperti di teatro e cultura russa.
Oltre ad aver tradotto tutto il teatro di Čechov e ad aver lavorato sugli scritti teorici dei principali maestri della regia, quali Stanislavskij, Mejerchol’d e Vachtangov, si è occupato di simbolismo russo, in particolare nelle opere di Vjaceslav Ivanov e di Valerij Brjusov, e della narrativa russa della seconda metà dell’Ottocento, con monografie e saggi dedicati a Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj.
Nel 2016 vince il premio Ubu per il valore della sua ricerca.
You Might also like
-
Il Trianon Viviani inaugura la “Stanza delle Meraviglie”
Con l’avvio della Stagione 2021/2022 il teatro della Canzone napoletana ha aperto uno speciale spazio “immersivo” per rivivere emozionalmente la tradizione musicale partenopea con l’ausilio delle nuove tecnologie.
Al Trianon Viviani inaugurata il 14 ottobre l’attesa Stanza delle Meraviglie.
A tagliare il nastro di questo spazio tecnologico di realtà immersiva Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, Giovanni Pinto e Marisa Laurito, rispettivamente presidente e direttore artistico del teatro della Canzone napoletana.
La Stanza delle Meraviglie
Disegnata da Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, la Stanza intende offrire al pubblico la possibilità di un’«immersione» nel ricco panorama musicale che si è sviluppato tra i vicoli di Napoli e le emozioni che i grandi classici napoletani sanno evocare, grazie alla realizzazione di un progetto unico e innovativo nel panorama italiano e internazionale, inserito nell’Ecosistema Digitale Cultura Campania, Progetto ArCCa, Architettura della Conoscenza Campana – Contesto Musica (Por Campania Fesr 2014-2020 – assi 1 e 2). Il progetto è stato promosso dalla Regione Campania e attuato dalla Scabec, società in house della Regione per i beni culturali.
Grazie all’utilizzo di impianti digitali, i visitatori potranno entrare virtualmente in una Napoli di altri tempi, potendo rivivere attraverso la storia della canzone napoletana un’esperienza multisensoriale.
La Stanza delle Meraviglie prevede una “passeggiata immersiva” – della durata di trenta minuti – nei suoni, colori e immagini in movimento: il periodo considerato va dalla fine dell’Ottocento fino al 1940, arco temporale in cui si concentra il maggior numero di musicisti e poeti impegnati nella produzione della canzone cosiddetta “classica”. I documenti d’epoca saranno inframezzati da reinterpretazioni contemporanee della musica scelta, nel rispetto filologico sia delle partiture che dei testi.
La passeggiata è scandita in alcuni percorsi tematici. Il primo è dedicato al mercato, che corrisponde alla dinamicità del popolo per strada, per cui sono state scelte canzoni ispirate ai venditori; il secondo è dedicato al mare, altro tema peculiare della canzone napoletana classica, in cui il visitatore può immergersi tra scenarî marini e serenate; il terzo è un percorso paesaggistico in Campania, dalla Costiera Amalfitana fino all’entroterra.
Foto e dipinti d’epoca, e una ricostruzione ambientale in costume, consentiranno un viaggio nel tempo e nello spazio in uno dei contesti più ricchi della storia della canzone.
Commenta con orgoglio Marisa Laurito:
Con il Trianon Viviani, Napoli ha finalmente un tempio, che racchiude, protegge e diffonde anche all’estero la nostra grande tradizione musicale.
La Stanza delle Meraviglie sarà visitabile tutti i giorni, con ingresso gratuito fino a novembre, previa prenotazione sul sito del teatro o al botteghino del teatro. In ottemperanza alle norme anti-covid19, è obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina.
In programma anche l’inaugurazione della Stanza della Memoria
Entro la fine dell’anno il Trianon Viviani aprirà anche la Stanza della Memoria, uno spazio pubblico, curato da Pasquale Scialò, per accedere a una fruizione completa del patrimonio della canzone napoletana e delle culture musicali della Campania attraverso il portale SoNa, Contesto Musica dell’Ecosistema Digitale Cultura Campania Progetto ArCCa, promosso dalla Regione Campania e attuato dalla Scabec.
In questa Stanza, su tavoli aptici e teche olografiche, sarà possibile fruire contenuti digitalizzati dall’âge d’or dell’Ottocento ai giorni nostri: registrazioni audio, spartiti a stampa, manoscritti autografi, locandine, manifesti, programmi di sala, fotografie, caricature e filmati.
Intanto cresce l’attesa per l’inaugurazione della prima stagione “in presenza” firmata da Marisa Laurito, con Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo. Lo spettacolo, già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, è la maggiore produzione del teatro della Canzone napoletana, con un ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti. Adagio Napoletano è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.
Adagio Napoletano inaugura la nuova stagione teatrale
Adagio Napoletano. Cantata d’ammore andrà in scena da venerdì 15 a domenica 17 ottobre e da venerdì 22 a domenica 24 ottobre, il venerdì e il sabato alle 21 e la domenica alle 18.
I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30.
Posta sotto il controllo e la vigilanza della Regione Campania, la fondazione Trianon Viviani si avvale del contributo del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc Campania 2014-2020).
-
Storia della miscelazione: Michelangelo Bruno spiega alcune tappe importanti
Eccoci con una nuova puntata di Cocktail e Cultura al Castello insieme a Michelangelo Bruno, l’argomento di oggi riguarda la storia della miscelazione e una breve introduzione sulla distillazione.
La distillazione, infatti, nasce prima della miscelazione perché era una tecnica di conservazione, curativa e medica. Questa tecnica è molto importante perché, se ci pensiamo, senza distillazione non si avrebbe la mixology.
La distillazione risale al 6.000 a.C. dai reperti archeologici si deduce che già i Sumeri facessero fermentare il farro. La fermentazione è il passaggio fondamentale della distillazione.
Nel 2.000 a.C. sul confine tra Cina e Pakistan è stato ritrovato il primo prototipo dell’alambicco quindi già in quel periodo si distillava. Cosa distillassero e per quale motivo non lo sappiamo perché non ci sono giunte notizie.
Michelangelo Bruno ci parla di distillazione
L’alcool infatti prima che essere un motivo di svago nasce per scopi medici e curativi.
Come spiega Michelangelo Bruno, bartender del Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda:
Per arrivare a parlare di miscelazione bisogna capire l’importanza dei movimenti migratori perché è dagli spostamenti lunghi e in condizioni sfavorevoli che nasce l’importanza della distillazione con scopo di conservazione.
Gli spostamenti svolti nel passato sono serviti sia per conoscere diversi tipi di distillazione ma soprattutto spezie e ingredienti diversi da quelli che si avevano a disposizione. in Occidente.
I viaggi di Cristoforo Colombo sono importanti per la scoperta del mondo caraibico e di prodotti assenti in Europa. La tecnica della distillazione ha permesso di affrontare viaggi lunghi mesi sulle navi.
Ritornando ai viaggi di Cristoforo Colombo dalla Spagna all’America questa tratta, all’epoca, poteva durare mesi. La difficoltà di questi viaggi, oltre alla durata, era data dall’impossibilità di fare carico e scarico delle merci. L’acqua, materia prima fondamentale, veniva conservata in grandi botti di legno.
Attraversare diverse fasce climatiche significava far andare a male l’acqua, un bene di prima necessità. Il ristagno dunque rendeva imbevibile il liquido. Insieme a questo problema sulle navi vi era mancanza di vitamina C, con la quale si andava incontro allo scorbuto, malattia che causava forte dissenteria, caduta dei denti a cui seguiva una morte agonizzante.
Dunque l’alcool sulle navi non mancava mai e la presenza di questo ingrediente insieme alla presenza di spezie e di altre materie prime ha dato vita al Punch.
Il Punch, diversamente da quello che pensiamo, non è una bevanda calda ma è una bevanda che contiene: acido, un succo di limone o di arancia per intenderci, una parte dolce come zucchero o miele, alcool, acqua e spezie.
Il Mojito, ad esempio, appartiene alla categoria dei Punch.
Questa bevanda veniva preparata in un recipiente unico e capiente e servita in bicchieri con un mestolo.
Storia della miscelazione: quando si passa dal Punch al drink?
All’inizio del 1800 si ha il passaggio dal Punch ai cocktail per come li intendiamo noi oggi. La prima volta che compare la parola cocktail è nel 1806 su una rivista statunitense.
Cocktail tradotto in italiano significa coda di gallo che non ha alcuna attinenza con ciò che intendiamo con questo termine. Il nome cocktail infatti nasce da un’erronea trasposizione del termine francese coquetelle, grandi bicchieri a coppa, che venivano utilizzati per bere drink.
Da qui inizia il mondo della miscelazione e della bevuta individuale e non collettiva come quella del Punch. Per scoprire altri cenni storici sul mondo della miscelazione non vi resta che guardare il video in home.
-
Samuel Beckett Quaderni di regia e testi riveduti Aspettando Godot
Cue Press pubblica Aspettando Godot, il primo volume dei Quaderni di regia e testi riveduti di Samuel Beckett!Questi testi sono una vera e propria miniera di annotazioni e appunti preparatori delle produzioni dei suoi spettacoli: costituiscono uno strumento eccezionale per indagare le scelte registiche ed entrare nella mente dell’autore.Un’immensa mole di materiali inediti e immagini anastatiche, trascritti e tradotti fedelmente, affiancati dalle edizioni critiche di James Knowlson e Stanley Gontarski, massimi esperti mondiali dell’opera di Beckett.I Quaderni vivono in un dialogo costante con i copioni dello spettacolo: i testi delle maggiori opere di Beckett rivisti dall’autore stesso (Testi riveduti), raccolti insieme in rispettivi volumi, pubblicati e tradotti per la prima volta in Italia.All’interno, riportato in immagini anastatiche, il «quaderno rosso» completo su cui Beckett ha preparato la regia di Warten auf Godot allo Schiller Theater di Berlino nel marzo del 1975, con le annotazioni di suo pugno fedelmente riprodotte in facsimile e tradotte.Nel 1975, a ventidue anni dalla prima assoluta parigina di En attendant Godot, Samuel Beckett ritorna sul testo che lo ha reso famoso, per realizzare una sua regia in lingua tedesca, allo Schiller Theater di Berlino. Con oltre un ventennio di esperienza alle spalle, Beckett decide di «dare forma alla confusione» del testo originale. Inizia una profonda revisione drammaturgica e un percorso registico, minuziosamente documentati nel testo riveduto e nel quaderno di regia, qui tradotti e pubblicati per la prima volta in Italia.Ne emerge il quadro di un processo creativo intensissimo, in cui il sapere e l’istinto di teatrante puro di Beckett producono, da una parte, una drammaturgia visiva potente e coerente e, dall’altra, una versione di Aspettando Godot qualitativamente diversa dall’originale francese.
8 comments on Stanislavskij vita, opere e metodo di Fausto Malcovati
Comments are closed.