Torre Le Nocelle si prepara alla tradizionale Festa Patronale in onore di San Ciriaco, santo patrono del piccolo Comune in provincia di Avellino. Dal 10 al 12 agosto le vie del paese saranno vive più che mai, grazie agli stand enogastronomici presenti tra le strade del borgo, agli artisti di strada e allo spettacolo delle fontane danzanti e agli allestimenti scenografici e di luci.
ll culto del santo per gli abitanti di Torre Le Nocelle è antichissimo: le prime notizie vengono da Anastasio bibliotecario che tra le vite dei Pontefici romani così scrive:
Costruì anche una Chiesa al Beato Ciriaco dal suolo, sulla via Ostiense, al 7° miglio, dove offrì anche un dono.
La manifestazione, di stampo prettamente religioso, sarà accompagnata anche da spettacoli musicali e un ospite speciale.
L’11 Agosto 2022, infatti, è in programma in Piazza Vittoria lo spettacolo del noto comico napoletano Biagio Izzo. L’appuntamento è fissato alle ore 23.00.
L’evento è organizzato dal Comune di Torre Le Nocelle ed è un intervento co-finanziato dalla Regione Campania a valere sul POC Campania 2014-2020 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura. Programma unitario di percorsi turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata Nazionale ed Internazionale”, Progetto Fiano Love Fest, Comune di Lapio Capofila.
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Covid-19: i risvolti psicologici che ha causato in Irpinia in base ai dati del Centro Ascolto di Ariano Irpino
L’arrivo improvviso del Covid-19 che ha provocato l’abbandono repentino delle nostre abitudini quotidiane, lavorative e della nostra libertà individuale hanno sicuramente avuto dei risvolti e provocato dei cambiamenti nel nostro modo di vivere.
La paura è stato il sentimento predominante che, in qualche modo, ha creato delle conseguenze nei comportamenti e in molti ha amplificato malesseri già preesistenti e fobie collaretali.
Cerchiamo di capire dai dati pervenuti dal Centro di Ascolto Empatico del Dipartimento di Salute Mentale attivo presso le sedi di Avellino, di Atripalda e di Sant’Angelo dei Lombardi cosa è accaduto agli abitanti irpini.
Il servizio e i dati riportati risalgono dall’ 1 marzo al 31 maggio 2020 e sono state 1.574 le persone che hanno usufruito dell’aiuto degli specialisti che operano all’interno del Dipartimento di Salute Mentale, per ottenere un supporto psicologico e un sostegno.
Delle 1.574 persone che si sono rivolte al Centro di Ascolto Empatico del Dipartimento di Salute Mentale 1.332 contatti erano soggetti già in carico ai servizi in questione mentre 242 persone sono soggetti che si sono rivolti per la prima volta per ricevere un supporto psicologico.
Non si è registrata una prevalenza di genere maschile e femminile, l’età media dei contatti è compresa tra i 35 e i 54 anni. La maggior parte delle persone che si sono rivolte ai centri, come già abbiamo detto, avevano già avuto contatti con il Dipartimento di Salute Mentale per problematiche genericamente ansioso-depressive.
Una parte consistente dei soggetti ha contattato i centri per bisogni di natura informativa e successivamente per avere un supporto psicologico.
Covid-19: i disagi psicologici emersi in Irpinia
Per quanto riguarda i soggetti che già usufruivano del servizio di supporto psicologico si tratta di quadri psicopatologici gravi e persistenti: ansia, depressione, insonnia, ipocondria, attacchi di panico, note claustrofobiche e disforia d’umore.
Per quanto riguarda i nuovi contatti è stata registrata la stessa sintomatologia e, in qualche caso, sono state riscontrate fobie accentuate riguardanti lo sporco e la contaminazione.
In alcuni casi le limitazioni legate al lockdown hanno fatto emergere conflittualità di coppia e familiari con comportamenti associati a frustrazione e aggressività.
Per quanto riguarda i giovani, questi ultimi hanno perso i sistemi di riferimento esistenziali e abituali di vita hanno determinato l’insorgenza di crisi di depersonalizzazione e derealizzazione.
Per quanto riguarda di media età l’emergenza sanitaria ha determinato fobie di contatto con sintomatologie depressive (Sindrome della Capanna) mentre negli ultra sessantacinquenni si è accentuata l’angoscia di morte.
Tra gli operatori impegnati in prima linea nell’emergenza Covid-19 si sono verificate sindromi post traumatiche da stress così come nei soggetti che hanno avuto esperienza diretta con la malattia in famiglia.
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Matrimonio post Covid-19: le regole da rispettare in Campania
Ritorna la possibilità di celebrare e festeggiare i matrimoni ma non sarà come prima in base ai Dpcm sulle misure anti-contagio da Covid-19.
Le distanze da mantenere all’interno dei locali dovranno essere di un metro schiena e schiena e di un metro tra i tavoli. Queste distanze dovranno essere riportate a terra con apposita segnaletica orizzontale. Qualora non sia possibile rispettare queste distanza sarà necessario utilizzare idonee barriere di protezione (pannelli di dimensione minima in altezza di 1.60 mt realizzati con materiali sanificabili e non porosi).
Le strutture dovranno prevedere un planning strutturale per la gestione dei tavoli e dei relativi commensali attraverso la creazione di tavoli in cui i partecipanti siano suddivisi per nucleo familiare stretto.
Qualora fosse possibile si dovrà privilegiare l’utilizzo di luoghi all’aperto per svolgere il ricevimento. Ad ogni utilizzo i luoghi dovranno essere preventivamente sanificati.
Le aree all’aperto dovranno essere divise per le diverse fasi dello svolgimento del ricevimento e dovranno avere percorsi per evitare contaminazioni e per consentire la somministrazione degli alimenti nel rispetto delle normative anti-contagio.
L’erogazione dell’aperitivo verrà effettuata esclusivamente dal personale.
All’ingresso ciascun ospite verrà sottoposto a misurazione della temperatura corporea che dovrà risultare inferiore a 37,5 °C.
Ciascun cliente potrà togliere la mascherina solo quando sarà seduto al tavolo o nelle aree all’aperto.
Fuori dal locali igienici dovrà essere presente gel sanificante e i locali dovranno essere sanificati all’inizio di ogni turno di apertura al pubblico e almeno due volte durante l’orario di apertura.
L’ingresso ai locali sarà regolamentato da personale addetto che supervisionerà l’accesso, evitando assembramenti interni e in corrispondenza dell’ingresso e verificando che ciascun cliente indossi la mascherina nei luoghi in cui è consentito l’utilizzo della stessa.
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Emergenza Covid-19: ecco le aziende irpine che non lavorano in sicurezza
Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil, comunica che nonostante sia passato un mese e mezzo dalla dichiarazione di stato emergenza per la pandemia legata al Covid-19, continuano ad arrivare segnalazioni che riguardano gravi criticità da parte di svariati “imprenditori” della nostra Provincia: CoFren (Avellino), Aurubis (Avellino), Ims (Morra de Sanctis mai fatto ciclo continuo), Lmp (Avellino), Vitillo Group (Ariano Irpino e Lacedonia), Targetti (Nusco), Irpinia Zinco (Lacedonia). E ancora: Lfi (Vallata e Lacedonia), Hpd (Lacedonia), Redam (Lacedonia) e PoEma.
Franco Fiordellisi afferma:
Denunciamo, in particolare, la mancanza di sicurezza per lavoratori e lavoratrici, la mancata costituzione in ogni azienda del Comitato per le Regole di Sicurezza che veda la partecipazione pro-attiva del sindacato e dei delegati aziendali. In molte realtà la distanza di sicurezza non è rispettata, così come la pulizia sistemica degli strumenti o luoghi di lavoro usati da più lavoratori, così come i prodotti di protezione individuale (mascherine, guanti, occhiali, tute, camici, etc conformi alle norme) non sono verificati o disponibili.
Le sollecitazioni a confrontarsi fatti dalla scrivente O.S., prima di adire ad azioni sindacali o denunce, anche penali, sono dettate dalla convinzione che nel confronto, vero e preventivo, si possa far capire che il contrasto alla diffusione del virus è fondamentale, che quindi la rimodulazione dei livelli produttivi, con la parziale o totale sospensione delle attività non indispensabili è possibile solo con il coinvolgimento delle Oo.SS e dei delegati/lavoratori perché le aziende le vivono, ed in esse rischiano se non ci sono tutte le condizioni di sicurezza, rischiano i lavoratori ma anche la collettività, e questo è inaccettabile.
La regola per tutte le aziende che intendono produrre o che stanno producendo difformemente da quanto previsto dalle regole di buon senso e di sicurezza per tutti. In considerazione di ciò sarebbe opportuno predisporre le verifiche necessarie, e se del caso, in accordo con i Sindaci e la Protezione Civile prevedere la sospensione temporanea delle produzioni per le aziende inadempienti del Protocollo di Sicurezza.
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