È uscito in tutti gli store digitali “Cieli neri”, il nuovo singolo del giovane cantautore campano Marco Tavoletta, in arte Marcus, un’intensa ballad electro-pop che porta anche le firme di Giacomo EVA e Francesco Greco, arrangiata da Davide De Blasio e prodotta da Gianni Testa per la Joseba Publishing. Mix & Master sono a cura di Arianna Tomaselli presso Tape Lab Studio. Il videoclip, per la regia di Valerio Matteu, sarà disponibile su Youtube dal 23 Luglio.
Marcus:
È un brano molto introspettivo. Ho cercato di non appesantirlo troppo mantenendo sempre un mood moderno. Spero possa piacere a tutti.
Marcus: biografia
Marcus, all’anagrafe Marco Tavoletta, classe 2002, è un artista di Cercola, in provincia di Napoli.
Marcus si avvicina alla musica in giovane età, la famiglia nota le sue attitudini musicali, accompagnate subito da una facile memorizzazione dei testi. Così all’età di 8 anni inizia il suo percorso con il canto, nell’accademia musicale “Giuseppe Verdi”, successivamente si approccia allo studio del pianoforte, del cajon e infine della chitarra. Grazie allo studio di questi strumenti è riuscito ad approcciarsi alla composizione e alla scrittura. Nel 2020 viene notato da Gianni Testa ed Enzo Campagnoli durante uno stage ad Atena Lucana.
Lo stesso anno firmerà il suo primo contratto discografico con Joseba Label diretta dallo stesso Gianni Testa. Nel 2021, grazie a Joseba Label pubblica il suo singolo di esordio “Scusa” con videoclip annesso. Tutt’ora Marco partecipa a lezione private di canto con il maestro Luca Pitteri.
Il suo obbiettivo primario è quello di poter racchiudere in un progetto unico, un insieme di pezzi diversi che rappresentino la sua figura artistica. Con questo in mente Marcus, è concentrato a raggiungere anche un altro obbiettivo, quello di riempire stadi cantando le sue canzoni e così da poter vivere di musica.
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Musicanti il musical con le canzoni di Pino Daniele in scena al Teatro Cilea di Napoli
Dopo il primo tour che ha riscosso tanto successo nei teatri italiani torna Musicanti, il musical realizzato con le canzoni più belle di Pino Daniele.
L’originale opera, una favola ricca di emozioni con uno straordinario cast e una formidabile live band, riprende il tour da Napoli il 14 febbraio, data già sold out insieme a quella del 15 febbraio.
Il Musical è programmato per sei appuntamenti e andrà in scena al Teatro Cilea al Vomero fino al 19 febbraio.
Con una scenografia rinnovata, e ancora più spettacolare, Musicanti porta sul palcoscenico uno spettacolo teatrale unico nel suo genere con grandi interpreti, coreografie d’impatto e i componenti originali della band storica di Pino Daniele. Un patrimonio inestimabile di canzoni e poesia attorno al quale prende vita una scena grandiosa tra tinte forti e sfumature con personaggi che restano nel cuore.
Il nuovo spettacolo è ancora più emozionante del precedente dove il pubblico verrà emotivamente coinvolto dalle canzoni che hanno fatto sognare ed innamorare intere generazioni e fans del Lazzaro Felice.La storia originale è stata scritta, e cucita con cura attorno alle canzoni del bluesman napoletano, da Alessandra Della Guardia e Urbano Lione e prodotta da Sergio De Angelis con la direzione artistica di Fabio Massimo Colasanti, a lungo collaboratore di Pino Daniele e presente in numerose produzioni italiane e internazionali di prestigio.Le canzoni di Pino Daniele come nuovi racconti dell’anima.Pino Daniele ha saputo restituire le molteplici identità di una città difficile, densa di culture e ricca di contraddizioni. In Musicanti le vicende dei personaggi s’intrecciano con le canzoni che hanno emozionato migliaia di persone.Un rispettoso omaggio e la celebrazione di un artista immenso, affinché la sua musica e la sua straordinaria forza poetica continuino ad essere conosciute e apprezzate.
Le canzone del musical sono suonate da una band incredibile, che suonerà rigorosamente dal vivo, formata da Alfredo Golino alla Batteria, Elisabetta Serio al Piano, Simone Salza al Sax, Fabio Massimo Colasanti alle Chitarre e Roberto D’Aquino al Basso. Lo straordinario cast degli attori è formato da Leandro Amato, Rita Corrado, Alessandro D’auria, Enzo Garramone, Maria Letizia Gorga, Urbano Lione, Ciro Salatino, Noemi Smorra, Francesco Viglietti.Nel biennio 2018/2019 la tournée di Musicanti ha effettuato numerose rappresentazioni in giro per l’Italia, riscuotendo un grande successo di pubblico, di stampa e di critica. Infatti dopo il prossimo debutto napoletano lo spettacolo continuerà la sua tournée nei principali teatri italiani.
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La signora con il cagnolino di Anton Cechov: la recensione
La signora con il cagnolino è stato pubblicato per la prima volta nel 1899 ed è uno dei più celebri racconti di Anton Cechov, noto scrittore e drammaturgo russo, che scrive quest’opera nel pieno della sua maturità letteraria.
Del racconto esiste anche una trasposizione cinematografica del 1960 di Iosif Kheifits, considerata dagli esperti del settore una delle migliori trasposizioni su pellicola dell’autore russo.
La signora con il cagnolino descrive la storia di un rapporto adulterino ma la particolarità del testo è l’interruzione brusca e volontaria. Sembra che lo scrittore voglia lasciare ai propri lettori il compito di trarre le conclusioni. Per chi conosce lo scrittore la sospensione e l’interruzione delle azioni non è altro che il tema di fondo che accompagna le opere dello scrittore perché ciò che caratterizza l’essere umano, a suo avviso, sono le azioni insensate provocate dalle emozioni da cui scaturiscono i grandi drammi esistenziali della vita.
Girava voce che sul lungomare fosse spuntata una faccia nuova: una signora con un cagnolino.
Questo è l’incipit pieno di mistero del racconto, per dare l’idea del mood del testo.
La signora con il cagnolino: trama
Dmitrij Dmitrič Gurov, chiamato semplicemente Gurov, è un banchiere moscovita di quarant’anni, nonostante la giovane età è padre di tre figli. Un giorno, per caso, conosce Anna Sergeevna, sono entrambi in vacanza a Jalta, città dell’Ucrania nella Repubblica autonoma di Crimea.
Ciò che sembra un incontro casuale e banale si trasforma in un episodio che diventerà cruciale per entrambi perché i due diventeranno amanti.
I due si incontrano, per la prima volta, a cena e Gurov affascinato da Anna inizia subito a corteggiarla, ottenendo ottimi risultati. L’uomo era intrigato dall’idea di poter avere un’avventura romantica con una sconosciuta di cui non sapeva nulla, nome compreso.
Le aspettative dell’uomo vengono disattese perché l’avventura non si consuma quella sera, tra i due si instaura un rapporto più profondo da cui nasce una relazione romantica, fatta di passeggiate al mare, giri in carrozza e baci furtivi.
Questi baci alla luce del giorno, sempre all’erta nel timore che qualcuno li vedesse.
Anna Sergeevna, inizialmente era restìa nell’intraprendere questa relazione perché sposata e attanagliata dai sensi di colpa. A mettere fine a questa relazione clandestina ci pensa la vita: la donna è costretta a rientrare dal marito a San Pietroburgo a causa di un suo improvviso .
C’era anche quest’altra storia nella sua vita, che era finita pure questa e ora non restava che il ricordo…
Gurov invece è un incorreggibile adultero, Anna gli sembrava semplicemente una delle tante ma rientrato a Mosca e ripresa la vita di tutti i giorni nella sua mente si fa sempre più insistente e ricorrente l’immagine di quella signora con il cagnolino e lui non riesce a pensare ad altro.
In strada seguiva le donne con lo sguardo per cercarne qualcuna che assomigliasse a lei…
Gurov era come ossessionato e voleva rivivere ciò che aveva provato a Jalta, dunque decide di partire alla volta di San Pietroburgo, dove riesce ad incontrare Anna e a strapparle una promessa quella di rivedersi a Mosca.
Da questa promessa i due iniziano a vedersi con una cadenza mensile nella città moscovita, che da il via alla loro storia clandestina.
Erano due le vite che viveva: una ufficiale che vedevano e conoscevano tutti quelli che ne avevano bisogno, piena di verità conformiste e bugie del tutto simile alla vita dei suoi amici e conoscenti; e poi un’altra vita – condotta in segreto.
E per qualche bizzarra coincidenza di eventi, forse per un caso, tutto quello che considerava importante, interessante, necessario, quanto c’era di vero e non lo portava a rinnegare se stesso, quello che dava sapore alla sua vita accadeva di nascosto a tutti, invece quello che era menzogna, la facciata dietro cui si nascondeva per coprire la verità accadeva alla luce del sole.
Così Anton Cechov descrive la relazione tra i due amanti, quasi al termine del racconto, come un’istantanea che nella sua semplicità definisce la particolarità e profondità del rapporto intimo tra i due.
Gurov decide di andare a trovare Anna nella sua stanza d’hotel e improvvisamente viene assalito dai dubbi: per la prima volta nella sua vita prova un sentimento così forte e autentico per una donna, è di una tale purezza ciò che prova che gli sembra l’unico appiglio rimasto nella sua vita. L’uomo però allo stesso tempo è logorato dalla condizione di clandestinità della sua relazione con Anna e dall’idea che, forse, la sua amata non prova gli stessi sentimenti per lui, soprattutto nei confronti del vero Gurov. La sua paura più grande paura è che Anna sia invaghita dell’idea di un uomo frutto della sua immaginazione perché non le aveva rivelato tutti i dettagli della vita che conduce alla luce del sole.
Ma come faceva ad amarlo così tanto. Le donne lo avevano creduto sempre diverso da com’era, e quindi non avevano amato lui bensì un uomo creato dalla loro immaginazione che avevano inseguito per tutta la vita.
Il racconto si conclude con l’immagine dei due amanti abbracciati nella stanza d’albergo felici di essersi ritrovati, ma allo stesso tempo straziati dalla impossibilità di poter venire fuori allo scoperto e condannati quasi per un sadico scherzo del destino a vivere in clandestinità il loro primo vero autentico amore.
La capacità di Cechov sta nel raccontare i fatti in maniera del tutto impersonale senza giudicare i personaggi, da perfetto osservatore esterno si limita ad osservare e narrare i vizi e i difetti dell’uomo. Anche se l’intera storia è segnata quasi da un totale mancanza di azione dei personaggi , la descrizione degli stati d’animo e di tensione dei due amanti sono perfettamente descritti da Cechov, talmente bene da far provare in prima persona tutte le emozioni e i tormenti della coppia.
Leggendo il finale de La signora con il cagnolino sembra quasi di trovarsi di fronte ad un finale sospeso, non risolto che grazie alla grande capacità dell’autore di scavare nella psiche dei personaggi, lascia libero il lettore di immaginare il finale più giusto per loro, in quanto le storie dei protagonisti sono molto simili alle vicende di ognuno di noi.
Anton Cechov: biografia
Anton Cechov è uno scrittore e drammaturgo russo nato il 29 gennaio 1860 a Taganrog, nella Russia meridionale, da genitori molto poveri. A 19 anni si trasferisce a Mosca e si iscrive alla facoltà di medicina. Durante gli studi mantiene se stesso e la sua famiglia pubblicando racconti umoristici su alcune riviste. Nel 1884 si laurea e comincia a praticare la professione medica. Ma la scrittura resta la sua grande passione: di giorno lavora, e di notte continua a scrivere.
La medicina è sua moglie e la scrittura la sua amante dove rifugiarsi.
Nei suoi lavori fotografa le debolezze e le contraddizioni della borghesia russa di fine ‘800. Col successo delle sue opere e col passare degli anni seguenti Cechov inizia a soffrire di tubercolosi. Malgrado ciò, non rinuncia a scrivere: risalgono a questo periodo alcuni dei suoi racconti più famosi, come Corsia n. 6 e La signora con il cagnolino. Nel 1896 va in scena Il gabbiano, un dramma che racconta un amore infelice. In questo lavoro lo scrittore anticipa alcuni temi del teatro del ‘900: la difficoltà di comunicazione tra gli esseri umani e la solitudine esistenziale che ne deriva.
La produzione di Cechov incontra un grande successo di pubblico, soprattutto negli ultimi anni. Lo scrittore devolve una parte dei suoi guadagni a opere di carità: finanzia alcuni istituti scolastici e offre cure mediche gratuite ai più poveri. Nel 1904, all’apice della fama, si trasferisce in una clinica in Germania, dove spera di guarire dalla tubercolosi. Ma le sue condizioni peggiorano in fretta: muore il 15 luglio, all’età di soli 44 anni. Ancor oggi le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo, e i suoi racconti sono un modello di narrativa.
Ottavio Di Paola
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Ritornano le visite teatralizzate al Teatro San Ferdinando
Ritorna al San Ferdinando la performance itinerante tra apparizioni, citazioni e fantasie per far vivere e raccontare il Teatro San Ferdinando dal 26 novembre al 18 dicembre
Con gli attori diplomati alla Scuola del Teatro di Napoli, Triennio 2019 -2021:
Pasquale Aprile, Francesca Cercola, Chiara Cucca, Matteo De Luca, Valentina Di Leva, Manuel Di Martino, Miriam Della Corte, Enrico Disegni, Giulia Ercolini, Eleonora Fardella, Angelica Greco, Valentina Martiniello, Simone Miglietta, Gianluigi Montagnaro, Gianni Nardone, Giulia Piscitelli,
Federico Siano, Salvatore Testa, Antonio Turco.Un percorso, inedito e originale, per raccontare e far scoprire il Teatro San Ferdinando coinvolgendo i diversi spazi, dal Foyer al sotto palco, fino al camerino di Eduardo. Una vera e propria performance artistica itinerante che parta dai luoghi per raccontare il rapporto inscindibile che lega il teatro San Ferdinando, il suo fondatore Eduardo e la città.
L’itinerario prevede anche la visita dell’esposizione permanente dedicata all’Attore Napoletano; un vero e proprio museo, allestito e curato da Giulio Baffi, che racconta la storia del teatro dal café-chantant all’avanspettacolo, dalla sceneggiata alla commedia fino al teatro sperimentale d’avanguardia attraverso circa 400 cimeli come fotografie d’epoca, manoscritti di Eduardo De Filippo, copioni di Antonio Petito, materiali, costumi e oggetti di scena attinti da collezioni private e appartenuti ad autori-attori del leggendario mondo teatrale napoletano: la mantellina di Pupella Maggio, una giacca di scena di Massimo Troisi, uno smoking e un paio di occhiali autentici di Peppino De Filippo, oggetti di Titina De Filippo, Nino Taranto, Luisa Conte, Isa Danieli, Lina Sastri, Concetta Barra, Mario Merola e tanti altri.Antonello Cossia afferma:
Esistono luoghi in particolare in cui l’energia delle persone che li ha attraversati nel tempo, vi resta imprigionata, impregnata nelle mura, donando a quegli spazi una particolare atmosfera intensa, rendendoli elettrici e carichi di suggestioni.
Il teatro più di ogni altro spazio architettonico è quello che più contiene in sé l’idea di questa magia della sospensione, della sensazione che il tempo sia fermo seppure in continuo movimento e progressione…Teatro San Ferdinando: calendario prossime visite
sabato 26 novembre: ore 11 e 12,15
sabato 3 dicembre ore 11 e 12,15
domenica 4 dicembre ore 11
sabato 10 dicembre ore 12,15
domenica 11 dicembre ore 11
sabato 17 dicembre ore 11 e 12,15
domenica 18 dicembre ore 11
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