Abbiamo un’immutabile certezza: gli eventi di questi ultimi due anni hanno cambiato radicalmente il nostro modo di rapportarci con le persone.
Ciò è dimostrato tanto dalle ricerche scientifiche, quanto dalla banale osservazione dei comportamenti quotidiani dell’essere umano. Al contempo, avvertiamo una nuova necessità di empatia, per la quale la PNL ci mette a disposizione diversi strumenti a cui attingere per comunicare al meglio con noi stessi e con gli altri.
Quello che stai per intraprendere è un viaggio tra racconto e tecnica, che ti accompagnerà nell’universo della programmazione neurolinguistica. Sarà tuo compito valutare come e in che modo questo rivoluzionario approccio alla vita – e la bontà dei suoi metodi – possa essere la soluzione ideale ai tuoi reali bisogni.
Maurizio Caimi: biografia
Maurizio Caimi è uno dei più apprezzati coach e formatori; coniuga una grande esperienza nella comunicazione con la profonda conoscenza delle neuroscienze, delle tecniche di persuasione e della programmazione neurolinguistica (PNL).
È speaker in conferenze sui temi della comunicazione persuasiva e del marketing non convenzionale, tiene lezioni universitarie e corsi master; è docente senior nella formazione manageriale sulle tematiche del Marketing persuasivo nella Business Communication e insegna Sviluppo della creatività e del pensiero laterale.
Ha introdotto in Italia il Vocal Coaching per la leadership manageriale, creato gli strumenti dello Smart Business Mind e del Persuasion Engineering Model per le aziende.
Per Diarkos ha pubblicato PNL. Neuroscienze e persuasione per una leadership carismatica (2019).
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Al Museo del Bijou si inaugura la mostra “Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900”
Nell’anno in cui si celebra nel mondo il ruolo “tecnologico, scientifico, economico, ambientale, storico e artistico del vetro nella nostra società, mettendo in luce le ricche possibilità di sviluppo delle tecnologie e il loro potenziale contributo per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile e delle società inclusive”, il 23 aprile prossimo al Museo del Bijou di Casalmaggiore si inaugura la mostra “Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900”.
Attraverso una minuziosa ricerca e un’accurata selezione di oltre 300 pezzi tra gioielli d’autore e documenti d’epoca, l’evento rivela l’affascinante evoluzione dello stile, del costume e della società italiana negli ultimi due secoli.
In mostra sarà possibile ammirare lunghi e colorati sautoir di inizio secolo, bracciali in stile Decò di murrine millefiori, gioielli in micro mosaico romano realizzati per il Grand Tour, grandi collier multifilo e collarette realizzate con minuscole conterie da abbinare agli abiti da cocktail sartoriali degli anni Sessanta.
Sarà possibile lasciarsi affascinare dai numerosi orecchini a bouquet degli anni Cinquanta, dai bijoux dei figli dei fiori ispirati ai nativi americani, dai grandi cristalli degli anni Ottanta, e anche dalle creazioni più sperimentali dei grandi designer e artisti di fine Millennio.
Il vetro, caleidoscopico e multiforme, è da sempre apprezzato perché capace di assumere sembianze e colori della natura e anche di spingersi oltre, trasformandosi in un qualcosa di tendenzialmente nuovo, frutto dell’ingegno e della capacità creativa dell’essere umano.
Prima dell’avvento dei materiali plastici, il vetro era considerato il materiale per eccellenza nella creazione di gioielli, una sorta di simbolo dell’evoluzione sociale della donna: da angelo del focolare a flapper, da signorina della buona società a donna in carriera, da figlia dei fiori a eterea minimalista.
Il vetro artificiale è un materiale difficile da ottenere e da lavorare tanto che nella storia era considerato un segreto di pochi maestri e per tale motivo da essi gelosamente conservato.
Tra Ottocento e Novecento, a seguito del processo di industrializzazione, il vetro ha diversificato la sua identità: da una parte un prodotto di finissimo e altissimo artigianato oggetto di sperimentazione tecnica e artistica per gioielli di lusso e ricercati; dall’altra un articolo industriale per il grande pubblico usato in gioielli a basso costo.
Vetro. Gioielli Italiani tra ‘800 e ‘900 è una mostra da non perdere: oltre agli affascinanti gioielli esposti, il visitatore è accolto da una cartellonistica pensata per guidarlo nella comprensione della loro realtà materiale e artistica e del loro inserimento nel contesto sociale e di costume.
Tutto l’allestimento è inoltre stato progettato e realizzato ad hoc dalla designer iraniana Sogand Nobahar che, utilizzando e rielaborando vetro di recupero, ha voluto sottolineare l’importanza del “prezioso” materiale anche nel riciclo e nella sostenibilità ambientale.
Spiega il Sindaco Filippo Bongiovanni che sottolinea:
È con grande piacere che il Comune di Casalmaggiore torna a collaborare con Bianca Cappello ed Augusto Panini per una mostra di altissima qualità, dopo le collaborazioni degli anni scorsi” “La mostra si inserisce nel ricco percorso che i nostri Musei hanno dedicato al materiale vetro, parte viva della storia della nostra città, avendo ospitato nel secolo scorso importanti industrie vetrarie strettamente legate ad Altare (Savona).
Il Museo del Bijou, con questa mostra, saprà ancora una volta catalizzare l’attenzione di appassionati e collezionisti, di visitatori e turisti, che con l’occasione di ammirare gli splendidi gioielli in vetro proposti in Sala Zaffanella, potranno ulteriormente approfondire la conoscenza della nostra città, del suo splendido fiume, delle sue ricchezze naturalistiche, artistiche e architettoniche.
Dice Augusto Panini, uno dei Curatori della mostra:
Agli inizi del XX secolo la perla di vetro diventa accessorio indispensabile nell’abbigliamento elegante e seducente della donna moderna e si riappropria di quel fascinosissimo ruolo avuto nel corso dei secoli, da Cleopatra a Elisabetta Gonzaga.
Aggiunge Bianca Cappello, curatrice lei stessa della mostra:
Dalla preistoria a oggi, il gioiello di vetro è stato capace di muoversi al passo con il linguaggio, l’ingegno e l’estetica della società riuscendo sempre a raccontarla e a mostrarne le caratteristiche. Il vetro nel gioiello è ‘fragile e indistruttibile’ al tempo stesso, è un materiale che racconta l’altissimo livello raggiungibile con l’artigianato artistico e che, negli ultimi due secoli, è entrato da protagonista nei gioielli del Sistema Moda, così come nel Gioiello di Ricerca e in quello di Design.
La mostra apre il 23 aprile e si concluderà il 9 ottobre e si è resa possibile grazie al concreto supporto del Comune di Casalmaggiore, del Gruppo Mauro Saviola The Eco-Ethical Company di Viadana e di Azotal S.p.a. di Casalmaggiore.
Curatori della mostra: chi sono
Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, è docente, coordinatore e curatore di conferenze e seminari sulla storia e la cultura del gioiello, attività che completa con pubblicazioni su questo argomento. È curatore di mostre sul gioiello per musei ed enti pubblici, e consulente curatoriale di collezioni museali e private.
Vive a Milano ed è membro della Society of Jewellery Historians di Londra. Al suo attivo ha molte pubblicazioni sul Gioiello con le principali case editrici tra cui Gioiello e Funzione (Marsilio 2014), Indossare la Bellezza (Sillabe 2015), Storia della Bigiotteria Italiana (Skira 2016), Il Gioiello nel Sistema Moda, storia design produzione (Skira 2017), Carta Preziosa, il Design del Gioiello di Carta (Skira 2017), Corbella, prima fabbrica italiana di gioielli e armi per il teatro (Silvana editoriale 2018), Storia della Fibbia tra Moda e Gioiello (Skira 2019).
Numerose le collaborazioni con il Museo del Bijou di Casalmaggiore: Indossare la Bellezza, la grande bigiotteria italiana, 2011; La via delle Perle, sulle rotte dei velieri da Venezia al Mondo, 2013; Perle tra i monti, bijoux di Boemia, 2015; Grandi Bigiottieri Italiani: Ornella Bijoux (2015), De Liguoro (2016), Carlo Zini (2017); L’Oro matto ed il gioiello fantasia nella prima metà del Novecento, 2017; Splendida Persia, visioni del gioiello, 2017; A Tutto Colore! L’universo di Ken Scott tra Moda e Gioiello, 2018.
Augusto Panini, tra i massimi esperti e collezionisti di perle di vetro mediorientali e veneziane, è consulente del Museo del Vetro di Murano Fondazione Musei Civici di Venezia, curatore di mostre e conferenze su questo argomento per musei ed enti pubblici in Italia e all’estero e autore di importanti pubblicazioni sulle perle di vetro.
Vive a Como. Al suo attivo numerosi libri sulla storia delle perle di vetro tra cui Perle di Vetro mediorientali e veneziane (Skira 2007), Il mondo in una perla (Antiga-MuVe 2017) che è alla sua seconda ristampa. Con il Museo del Bijou ha collaborato in occasione della mostra La via delle Perle, sulle rotte dei velieri da Venezia al Mondo, 2013.
Il Museo del Bijou, unico museo incentrato su questo tema in Italia, è stato fondato nel 1986 a Casalmaggiore (CR), storico distretto di bigiotteria fin dal XIX secolo. La collezione del Museo ospita oltre 20 mila pezzi fra gioielli in materiale non prezioso e ornamenti, ma anche macchinari e foto d’archivio, che testimoniano la storia della moda e della tecnologia dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio.
Il Museo del Bijou inoltre organizza mostre tematiche per valorizzare la tradizione bigiottiera italiana ed internazionale così come le nuove tendenze del gioiello contemporaneo.
Tra le ultime esposizioni: “Brillanti illusioni – Omaggio a Kenneth Jay Lane”, “A tutto colore! L’universo fiorito di Ken Scott tra Moda e Gioiello”, “Léa Stein – Paris”, “Le gemme in Dante e nei bijoux americani”.
Il Museo inoltre propone attività didattiche per scuole, gruppi e famiglie, visite guidate, laboratori creativi, ed è dotato di un percorso tattile per persone cieche e ipovedenti.
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Cantanti Alfa: la Canzone napoletana tra senso di colpa, femminicidio e mammismo
Conferenza cantata di Mauro Gioia giovedì 3 marzo, ore 20:00 al Trianon Viviani.
Nel suo ciclo di Conferenze cantate, Mauro Gioia intraprende un percorso musicale di analisi della Canzone e dei suoi protagonisti a partire da un focus su Napoli e la sua produzione.
Tra materiali d’archivio, incisioni rare che tornano in vita grazie all’ascolto dal vivo di 78 giri storici e brani iconici, il conferenziere-cantante Mauro Gioia e i suoi ospiti propongono per questa terza puntata, giovedì 3 marzo, alle 20:00, il tema “Cantanti Alfa: la Canzone napoletana tra senso di colpa, femminicidio e mammismo”. Tra le due guerre era comune ascoltare canzoni napoletane nelle quali un uomo supplica un giudice di rilasciarlo perché considera giusto aver ucciso la sua donna; o un altro confessare «l’ho sfregiata ma le voglio ancora bene». E accanto alla violenza c’è l’amore folle per la mamma. La realtà cantata in quegli anni è, purtroppo, ancora quotidianamente alla ribalta delle cronache e racconta la costruzione della mascolinità tossica.
La serata è divisa in due parti: una prima dedicata al maschio Alfa e la canzone, curata da Antonio Pascale, e una seconda al maschio tossico e la canzone, scritta da Giuditta Borelli, per comporre una visione maschile e una femminile di un tema drammatico, molto presente nelle canzoni napoletane, forse affrontato per la prima volta.
Mauro Gioia è accompagnato da Giuseppe Burgarella (piano), Paolo Sessa (tastiere) e Carlo Fimiani (chitarra). Gli arrangiamenti sono di Gigi De Rienzo. Il visual di Giovanni Ambrosio. La produzione è di Musica per Roma.
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I Foja annunciano quattro date speciali
I Foja annunciano per il mese di febbraio quattro date speciali: Milano (02/02), Torino (03/02), Roma (09/02), Napoli (14/02), saranno le città che accoglieranno questo tour particolare per la band napoletana.Così Dario Sansone, frontman dei Foja, descrive questi quattro appuntamenti:
Finalmente portiamo “Miracoli e Rivoluzioni” in giro per i maggiori club italiani. Questo tour per noi ha un valore emotivo enorme, perché ci permetterà di riabbracciare dopo tre anni il nostro pubblico sparso per lo stivale e rincontrarci attraverso le nostre canzoni. Questi saranno, inoltre, gli ultimi quattro concerti del nostro storico e amato chitarrista Ennio e ogni tappa sarà ancora più emozionante facendo festa sopra e sotto al palco.
Miracoli e rivoluzioni è un disco che sa di presente, di passato, di futuro, in cui le strutture tradizionali della canzone sono permeate di suoni e di sfaccettature che continuamente ne cambiano gli orizzonti. E quindi Enzo Gragnaniello e Davide Toffolo, Clementino e Lorenzo Hengeller, Alessio Sollo e Alejandro Romero sono preziosi compagni di viaggio che con il loro contributo hanno fatto di “Miracoli e Rivoluzioni” una pietra angolare nel repertorio di questa band, un enorme atto d’amore che arriva a chi ha orecchie e cuore aperti.Dal disco sono stati estratti cinque singoli con altrettanti video. L’ultimo, in ordine di tempo, è la splendida “Santa Lucia”, pubblicato lo scorso 22 novembre 2022 con il featuring di Clementino e la straordinaria partecipazione di Isa Danieli.I Foja sono esponenti di un nuovo sound della tradizione folk napoletana. Hanno realizzato quattro album in studio, partecipato a diverse colonne sonore di lungometraggi di animazione. Sono stati candidati al David di Donatello e ai Nastri d’Argento come migliore canzone originale, e collaborato con artisti internazionali come Pauline Croze, La Pegatina, Shaun Ferguson, Weslie, Black Noyze, Alejandro Romero.In tutto quello che fanno ci mettono l’anima. Ogni disco è un viaggio in una cultura ricchissima, visionaria e meticcia, elementi di ricchezza e crescita artistica, oltre che umana.Miracoli e rivoluzioni: il disco
Miracoli e rivoluzioni è il nuovo album dei Foja, uscito nel mese di aprile 2022. In questo ultimo lavoro sono molte le collaborazioni con ospiti che hanno condiviso il miracolo di un frammento, di una scintilla creativa: Enzo Gragnaniello, voce e anima inconfondibile, presente in una profondissima “’Nmiezo a Niente”; Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, voce e autorevolezza nell’ironica e riflessiva “A cosa stai pensando?”; Clementino, che mette il suo flow al servizio di una ballad struggente come “Santa Lucia”; il pianoforte di Lorenzo Hengeller che libera dieci dita cariche di swing nell’intensa “Stella”; la poesia di Alessio Sollo ne “L’Urdema Canzone”; Alejandro Romero, guest internazionale nella rilettura in napoletano di un classico come “A mano ‘e D10S”, dedicato anima cuore e bandoneón a Diego Armando Maradona, alla sua rivoluzione sportiva e umana.
E infine Alessandro Rak e le sue illustrazioni, la genialità poetica di storie come “Yaya e Lennie – The Walking Liberty”, il lungometraggio di animazione della Mad Entertainment da cui è tratta “Duje comme nuje”, canzone dell’amore assoluto inserita nella colonna sonora dell’ultima fatica del regista napoletano, legato al leader dei Foja Dario Sansone da amicizia e collaborazione decennale.“Miracoli e Rivoluzioni” è sensibilità, impegno, passione allo stato puro, un progetto che consegna un immaginario che va solo vissuto, con quella libertà e creatività che fanno dei Foja una delle band napoletane più importanti degli ultimi venti anni, autori di una rivoluzione stilistica che ha elevato la nuova musica napoletana mettendola in relazione con i suoni dell’oggi e la visione del domani.
Foja: chi sono?
I Foja nascono nel 2006. Hanno all’attivo quattro album in studio, ‘Na Storia Nova, Dimane Torna ‘O Sole, ‘O Treno Che Va e Miracoli e Rivoluzioni. Con il secondo e il terzo ottengono un posizionamento nella cinquina finale delle Targhe Tenco nella categoria miglior album in dialetto. Girando l’Italia per anni, hanno calcato palchi prestigiosi, registrando sempre il sold-out, tra cui quelli del Teatro di San Carlo con uno show diretto da Franco Dragone (Cirque du Soleil), dell’Arena Flegrea con uno speciale spettacolo che ha unito musica e illustrazioni dal vivo, del Cortile della Reggia di Capodimonte, del Palazzo Reale e di Castel Sant’Elmo a Napoli davanti ad un pubblico di oltre seimila persone.
La loro musica è stata utilizzata con successo in diversi film come L’arte della felicità (EFA European Film Award) e Gatta Cenerentola, ottenendo la candidatura per la miglior canzone originale sia al David di Donatello con i brani “’A malia” e “A chi appartieni”, che ai Nastri d’Argento con “’A malia”. Dal 2018 hanno inizio collaborazioni discografiche con artisti internazionali (Pauline Croze, La Pegatina, Shaun Ferguson, Weslie, Black Noyze, Alejandro Romero). Nel novembre del 2018 registrano il tutto esaurito nelle date del loro Tour Europeo nei migliori club delle principali capitali e, nel 2019, volano oltreoceano per il loro Tour Canadese e Statunitense tra club e grandi teatri. Nel 2020 chiudono il loro primo decennio di attività discografica con lo speciale cofanetto “Dieci” che raccoglie l’intera produzione, compresi diversi brani fuori album e un inedito.
Nel 2021 escono in contemporanea due nuovi singoli, “ADDÒ SE VA” e “TU”, primi segnali del nuovo progetto discografico. Nel mese di giugno è stata rilasciata ’A Mano ’e D10S” versione in napoletano di “(INRI) La mano de Dios” canzone scritta da Alejandro Romero e dedicata a un campione senza tempo, Diego Armando Maradona. Del brano è stato pubblicato anche il videoclip con la regia di Michel Liguori e la produzione di Anartica Film, girato in parte all’interno dello stadio Ex San Paolo ora Stadio Diego Armando Maradona. A fine ottobre esce “Duje comme Nuje”, singolo e video presente nella colonna sonora di “Yaya e Lennie – The Walking Liberty”, nuovo film di animazione della Mad Entertainment diretto da Alessandro Rak e di cui Dario Sansone, leader dei Foja, è anche aiuto regista, direttore artistico e autore delle musiche insieme a Alessandro Rak e Enzo Foniciello. L’8 aprile 2022 è uscito il nuovo album dal titolo “Miracoli e Rivoluzioni”.
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