Una donna, tra le pareti del suo studio di psicologia, in attesa dell’arrivo di un cliente, riflette sulla propria vita e i recenti cambiamenti che l’hanno sconvolta: il lavoro, la fine del matrimonio, la maternità mai desiderata.
Lungo un racconto dal ritmo incalzante, quasi più vicino a un inesorabile flusso di coscienza che a un semplice monologo teatrale, la protagonista rielabora la propria esistenza, cercando di riannodare i fili che la legano alla realtà, in un crescendo in cui momenti fortemente drammatici si alternano a frammenti di esilarante comicità.
Monica Nappo: biografia
Monica Nappo fin da giovanissima inizia a scrivere testi di stand up comedy, vincendo a vent’anni La Zanzara D’Oro, concorso nazionale per comici.
Comincia a lavorare in teatro con Mario Martone e, per oltre un decennio, nella compagnia di Toni Servillo, collaborando anche con registi quali Sepe, Cirillo, Lievi, Arias, Cecchi e Alessandro Gassman.
A queste produzioni affianca il lavoro sia di attrice che di regista di drammaturgia contemporanea britannica (portando per la prima volta nei teatri italiani testi di Tony Kushner, Sarah Kane, Dennis Kelly), oltre che di traduttrice (Every brilliant thing di Duncan Macmillan e Kelly’s play vol. 1).
Al cinema è co-protagonista del film Estate Romana di Matteo Garrone, e vanta collaborazioni con importanti registi italiani (Paolo Sorrentino, Silvio Soldini, Ferzan Ozpetek, Leonardo Pieraccioni e Ivan Cotroneo) e internazionali (Ridley Scott, Peter Greenaway e Woody Allen).
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