Disponibile su YouTube il videoclip di mille litigi nuovo singolo del giovane artista campano Eliseo, dal 25 gennaio nelle piattaforme digitali e in radio.
Il videoclip nasce come conseguenza naturale della canzone: dopo aver perso tempo e sanità mentale si deve mollare la presa. Durante questo bagno rilassante alcuni pensieri si sciolgono e altri si rafforzano, e a volte è possibile notarlo nelle espressioni del protagonista, che è lo stesso Eliseo.
L’artista descrive così il suo singolo Mille litigi:
Le terme sono un luogo di rinascita fisica e spirituale ed è lì che in quella giornata dannata ho trovato una nuova tranquillità. Nel video non c’è nulla di artefatto e se dovessi dargli un genere sarebbe ‘documentario sugli animali.
Il brano si sviluppa su un arrangiamento lo-fi etereo, Eliseo porta in musica stralci di guerre casalinghe forti e reali. Il brano pur essendo caratterizzato da una ritmica hip-hop ha una vena cantautorale molto pronunciata.
Per Eliseo mille litigi è “uno sfogo che porta allo scioglimento di un nodo, è un messaggio risolutivo”.
Eliseo si descrive così:
Eliseo è il mio nome vero, giuro. Ringrazio il mio paesino di mille esseri umani per non avermi fatto distrarre troppo e per avermi dato la possibilità di scavare senza limiti dentro di me. Una parte delle cose che trovo la conservo nelle mie canzoni.
Eliseo: biografia
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Sanremo 2021: le pagelle irriverenti della terza serata
La terza serata del Festival di Sanremo 2021, ovvero quella delle cover e dei duetti. Ventisei canzoni. Che il dono della sintesi ci assista. Giudizi in ordine più o meno sparso, senza seguire le classifiche.
1. AIELLO – VEGAS JONES: “GIANNA (RINO GAETANO)
C’è lo sforzo di riarrangiare un brano che è nel DNA degli italiani e il risultato non è da buttare.
2. ERMAL META – NAPOLI MANDOLIN ORCHESTRA: “CARUSO” (LUCIO DALLA)
Sa cantare, non tocca, con grande rispetto, l’impostazione del brano, e si rende protagonista di un karaoke di qualità.
3. MALIKA AYANE: “INSIEME A TE NON CI STO PIU’” (CATERINA CASELLI)
Meglio sola che male accompagnata. (Per il resto, vedi sopra al numero 2).
4. MAX GAZZE’– DANIELE SILVESTRI – MAGICAL MISTERY BAND: “DEL MONDO” (C.S.I.)
Con Lazzarotti al basso, Rondanini alla batteria e Silvestri al suo fianco, regala una perla con una interpretazione perfetta. Non era per niente facile ma Gazzè ha centrato il bersaglio.
5. WILLIE PEYOTE – SAMUELE BERSANI: “Giudizi universali” (SAMUELE BERSANI)
Con Bersani che canta Bersani è tutto facile. Non può non funzionare.
6. GAIA – LOUS AND THE YAKUZA: “MI SONO INNAMORATO DI TE” (LUIGI TENCO)
A parte gli intrecci vocali italo-francesi che sono cacofonici come poche cose al mondo, passare dal reggaeton a Tenco è da denuncia. Ma non canta male.
7. FULMINACCI – VALERIO LUNDINI – ROY PACI: “PENSO POSITIVO” (JOVANOTTI)
La cosa migliore la fa il comico Lundini ironizzando sul concetto del mondo come un’unica grande chiesa. Per il resto, Roy Paci fa Roy Paci e Fulminacci, boh.
8. LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – RETTORE: “SPLENDIDO SPLENDENTE” (DONATELLA RETTORE)
Altro capitolo dedicato al Karaoke. Rettore sul palco garantisce tenuta e credibilità. Il pezzo è suo, d’altronde.
9. EXTRALISCIO/TOFFOLO – PETER PICHLER: “MEDLEY ROSAMUNDA”
Toffolo gratta un tubo e una masnada di musicisti da balera affolla il palco. I camerieri possono servire l’antipasto. La sposa è arrivata.
10. GIO EVAN – I CANTANTI DI THE VOICE SENIOR: “GLI ANNI” (883)
Ma perché, perché?
11. ORIETTA BERTI – LE DEVA: “IO CHE AMO SOLO TE” (SERGIO ENDRIGO)
La più credibile della serata. Naviga in acque sicure, con un brano della sua generazione, meraviglioso, più volte oggetto di vilipendio in passato.
12. RANDOM – THE KOLORS: “RAGAZZO FORTUNATO” (JOVANOTTI)
Il batterista sembra suonare un pezzo dei Korn. Ma sta suonando Jovanotti e non si sa se piangere o ridere.
13. BUGO – PINGUINI TATTICI NUCLEARI: “UN’AVVENTURA” (LUCIO BATTISTI)
Provano a fare il verso ai Coldplay, ma non ce la fanno. Provano a cantare, ma non ce la fanno. Non ce la fanno, insomma.
14. COLAPESECE – DI MARTINO: “POVERA PATRIA” (FRANCO BATTIATO)
Pezzo da maneggiare con cura. Due siciliani che omaggiano il maestro siciliano. Tutto bene. Quando alla fine entra la voce registrata di Battiato il resto sparisce.
15. ANNALISA – FEDERICO POGGIPOLLINI: “LA MUSICA E’ FINITA” (UMBERTO BINDI)
Interpretazione senza sbavature, credibile, intensa. Non si capisce il ruolo di Poggipollini, che suona tre note. Ma con Ligabue si è abituato così.
16. LO STATO SOCIALE – FANELLI – PANNOFINO – I LAVRATORI DELLO SPETTACOLO: “NON E’ PER SEMPRE” (AFTERHOURS)
Un brano sdoganato dalla sua aura rock e restituito alla sua dimensione naturale: il pop. Gli ospiti della band leggono l’elenco dei teatri chiusi per la pandemia. Non può essere per sempre.
17. MADAME: “PRISENCOLINESINAINCIUSOL” (ADRIANO CELENTANO)
Al netto della recitina iniziale, svetta per qualità dell’interpretazione di un brano che sembra fatto su misura per lei. E poi ci fa capire a che servono i banchi con le rotelle. Grazie.
18. ARISA – MICHELE BRAVI: “QUANDO” (PINO DANIELE)
Ho sfogliato il codice penale. Niente, non c’è il reato di vilipendio di capolavoro. Gli è andata bene.
19. GHEMON – NERI PER CASO: “LE RAGAZZE” (NERI PER CASO) – “DONNE” (ZUCCHERO) – “ACQUA E SAPONE” (STADIO)
Gradevoli, ma quando ci sono di mezzo I neri per caso è subito Mai dire gol.
20. IRAMA: “CYRANO” (FRANCESCO GUCCINI)
Sceglie un brano che è ormai consegnato alla storia della musica. Lo canta da solo e non sfigura.
21. COMA COSE – ALBERTO RADIUS – MAMAKASS: “IL MIO CANTO LIBERO” (LUCIO BATTISTI)
La cosa migliore è Radius, che porta Battisti sul palco perché con Battisti ci ha suonato. Per il resto, ai falò in spiaggia abbiamo sentito interpretazioni migliori.
22. MICHIELIN – FEDEZ: “MEDLEY” (AA.VV.)
La scelta delle canzoni è talmente irrilevante che non vale nemmeno la pena di elencarle. Decidono deliberatamente di massacrarle tutte e forse questa è la cosa più originale di tutta la serata.
23. FASMA – NESLI: “LA FINE” (NESLI)
Che dire. Il giovane Nesli va a cantare una sua canzone che piace ai giovani, con un giovane che piace ai giovani.
24. NOEMI – NEFFA: “PRIMA DI ANDARE VIA” (NEFFA)
Un altro ospite che interpreta se stesso. Altra minestra riscaldata con una artista che sa il fatto suo e che dunque non sbaglia.
25. FRANCESCO RENGA – CASADILEGO: “UNA RAGIONE DI PIU’” (ORNELLA VANONI)
Scritta da Califano e Reitano, questa canzone, dalla Vanoni, era stata resa immortale. Eppure Renga e la sua ospite sono riusciti ad ammazzarla. Senza pietà.
26. MANESKIN – MANUEL AGNELLI: “AMANDOTI” (CCCP FEDELI ALLA LINEA)
Partono bene, poi comincia la sfida tra pavoni, a chi fa la ruota più bella, a chi grida di più e meglio. Violentano una canzone di una delicatezza unica, facendo rimpiangere persino la brutta cover già fatta da Gianna Nannini. Scherzate con i fanti, ma lasciate stare i santi.
Ecco le pagelle della terza serata del Festival di Sanremo 2021.
Se avete perso quelle della prima e della seconda serata, dovete recuperarle!
Buona scoperta!
Enrico Riccio
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Frangenti – Cetara Arts Festival: Giorgio Poi e Cristina Donà i primi artisti annunciati
Il festival di teatro e musica diretto da Vincenzo Albano si svolgerà dal 23 al 30 luglio e dal 25 agosto al 3 settembre nello splendido scenario del borgo marinaro di Cetara (Sa). La sesta edizione di Frangenti – Cetara Arts Festival si apre alla musica d’autore dal vivo rimanendo ben ancorato alla tradizionale programmazione teatrale che verrà annunciata nelle prossime settimane insieme ad altri concerti.
Il festival, dalla forte connotazione artistica e culturale, contribuisce alla promozione dell’arte come valore centrale nelle azioni della politica territoriale, anche in funzione turistica, ambientale ed economica.
Il borgo di Cetara, tra i primi comuni della Costiera Amalfitana, è un importante centro della pesca locale e internazionale che ha fatto delle sue bellezze paesaggistiche ed enogastronomiche un portante attrattore turistico. Sorge ai piedi del monte Falerio e, distendendosi in una profonda vallata fiancheggiata da vigneti ed agrumeti, si apre a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare. La gastronomia tipica di questo borgo – centro di produzione della colatura di alici – è essenzialmente a base di pesce.I primi due imperdibili eventi di Frangenti – Cetara Arts Festival sono i concerti esclusivi di due tra i musicisti e cantautori più rinomati della scena contemporanea cantautorale: il 23 luglio Giorgio Poi e il 30 luglio Cristina Donà, entrambi in scena nell’area del bacino portuale, recentemente ampliata con la realizzazione di un’arena per lo spettacolo dal vivo.
Giorgio Poi: sabato 23 Luglio
Con il “Tour Estate 2022”. I live saranno l’occasione per riascoltare l’ultimo progetto discografico del cantautore “Gommapiuma” (Bomba Dischi/Island Records), oltre che i successi che lo hanno fatto amare dal pubblico.Giorgio Poi è nato a Novara ma cresciuto a Roma. Dopo i viaggi a Londra, Berlino e negli States arriva nel 2017 “Fa Niente” uscito per Bomba Dischi/Universal e accolto con grande favore dalla stampa e dalla critica. Cantautore e musicista d’eccezione con alle spalle un’incessante attività dal vivo e proficue collaborazioni con artisti nella scena italiana e internazionale, pubblica nel 2019 il secondo album “Smog”.
Dopo aver firmato la colonna sonora originale di Summertime (Netflix), torna nell’autunno 2021 con “I Pomeriggi”, singolo che segna il ritorno sulle scene, con “Giorni Felici”, scritto ispirandosi all’omonimo libro della fumettista Zuzu, che per l’occasione ha anche curato la copertina ufficiale del brano, e “Rococò”.
Cristina Donà: sabato 30 Luglio
“deSidera”, l’ultimo album della cantautrice milanese, è un lavoro aspro e multiforme, dai tratti marcati, dalle pennellate forti.
Nelle dieci canzoni che lo compongono la nostra indaga l’attuale condizione umana come riflesso di una somma di scelte e comportamenti individuali. Un punto di vista che scopre verità dai lineamenti duri e crudi, scava in profondità e scuote, ma prova anche ad immaginare orizzonti possibili. Cristina Donà inizia nei primi anni novanta il suo lungo e felice percorso artistico e da subito viene definita come “una delle voci più originali della scena musicale italiana”.
Cristina ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, riuscendo a conquistarsi il plauso di grandi figure quali Robert Wyatt, David Byrne e Peter Walsh (già produttore di Scott Walker, di Peter Gabriel e dei Simple Minds). Prima artista italiana a esibirsi al Meltdown Festival di Londra, Cristina Donà è sicuramente una delle poche artiste italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero, proprio come lei, hanno reinventato il modello di interprete e autrice nell’ambito della musica rock. Sempre in grado di rinnovarsi, Cristina Donà è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani.
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Van Gogh multimedia e La Stanza segreta a Napoli
Apre a Napoli il 19 marzo e sino al 26 giugno nel monumentale Palazzo Fondi, la mostra Van Gogh multimedia e La Stanza segreta, ideata e organizzata dalla società Navigare Srl.
Dopo l’ampio successo tributato dal pubblico in altre città italiane, la mostra arriva a Napoli in una versione inedita e rinnovata, con l’aggiunta di una speciale sezione di opere originali provenienti da collezioni private e firmate da grandi artisti del periodo impressionista francese: Paul Cézanne, Henri de Toulouse-Lautrec, Fernand Cormon, Émile Bernard ed altri.
Nucleo fondante dell’esposizione, curata da Giovanna Strano e Maria Rosso, è la travagliata figura umana e artistica del Maestro olandese, presentata attraverso un percorso multimediale ricco di contributi e di una suggestiva galleria di celebri ritratti, autoritratti, nature morte e paesaggi che riproduce i dipinti originali con la massima fedeltà.
La sezione dedicata agli originali, che il visitatore potrà vedere all’interno della Stanza Segreta, presenta opere provenienti da collezioni private a cura di Vincenzo Sanfo per Diffusione Italia International Group.
La multimedialità, rappresentativa di un nuovo modo di avvicinare il pubblico all’arte, ambisce a realizzare, attraverso la tecnologia di altissima qualità, ciò che Van Gogh voleva fare con la sua arte attraverso il colore: allontanarsi dalla resa naturalistica per andare oltre l’immagine e rimandare a significati più profondi, più intensamente esistenziali. Accanto a sofisticate tecnologie, come la VR Experience per la visione 3D delle opere attraverso una app, l’allestimento introduce anche dettagliate riproduzioni di abiti e di oggetti appartenenti all’artista, nonché ricostruzioni reali di ambienti quotidiani divenuti celebri attraverso i suoi dipinti, come la stanza da letto di Arles.
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