Non poteva che nascere a Venezia l’idea di un Master Design del Gioiello Contemporaneo che approfondisce attraverso un percorso tutta la filiera: dalla formazione storico-teorica di manifatture, tecniche e materiali alla progettazione, dalla produzione in laboratorio alle strategie di mercato, come l’individuazione dei trend e la comunicazione visiva del prodotto finito.
Negli ultimi decenni sono stati fatti passi importanti nella valorizzazione del gioiello come Arte a tutti gli effetti.
L’interesse intorno a questa materia è cresciuto in modo esponenziale decennio dopo decennio fino a richiedere oggi vere e proprie figure professionali di alto profilo. La città di Venezia è da sempre crocevia di tradizione e sapere. Molteplici le lavorazioni dell’oreficeria portate avanti nelle botteghe orafe lagunari che si affiancano a quelle legate al vetro, alla foglia d’oro, alla carta. Un inestimabile patrimonio culturale a disposizione dell’Accademia di Belle Arti, dai “preziosi” bizantini, rinascimentali, barocchi ai più attuali e moderni.
Un Master a dir poco unico nel suo genere, tenuto dai massimi esperti italiani del settore, in grado di fornire quella necessaria preparazione di base progettuale, laboratoriale e di marketing e, di conseguenza, quelle competenze che aprono a prospettive interessanti in più ambiti: Gioiello di Design, Gioiello D’Artista, Gioiello di Ricerca, Gioielleria e Oreficeria, Bigiotteria, Gioiello per il Sistema Moda, Gioiello di Scena.
Al Master di Primo Livello potrà accedere, senza alcun limite di età, chiunque abbia conseguito un Diploma di Laurea con il vecchio ordinamento o, viceversa, un Diploma di Laurea di primo livello con il nuovo ordinamento.
Nella graduatoria di selezione verrà data precedenza agli studenti laureati nel settore del Gioiello e negli ambiti dell’Arte (pittura, scultura, architettura, grafica), del Restauro, del Design, della Moda e del Teatro (costume e scenografia).
Il Master vedrà la luce a Novembre 2023 e prevede 1500 ore di lezioni (795 delle quali in presenza), in cui acquisire ampie competenze storico/teoriche sulle manifatture, tecniche, materiali, progettazione, produzione in laboratorio. Ma anche strategie di mercato come l’individuazione dei trend e la comunicazione visiva del prodotto finito. Tutto questo creando specifici percorsi che mostrano tutte le tipologie, le caratteristiche e gli sbocchi professionali dell’intero settore.
Il percorso formativo avrà termine a maggio 2024 quando partiranno gli stage di 275 ore in azienda e la preparazione finale della tesi.
Il Master è a numero chiuso con un massimo di 20 partecipanti e la selezione viene fatta per valutazione del portfolio (a parità di curriculum avranno precedenza gli studenti provenienti dai corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia).
Il Master Design del Gioiello Contemporaneo verrà attivato con un minimo di 15 partecipanti a un costo singolo di 3500 euro.
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Divina Commedia: 5 cocktail per 5 personaggi dell’Inferno
Eccoci con un nuovo appuntamento di Cocktail e Cultura al Castello! Protagonista di oggi è La Divina Commedia di Dante Alighieri e più precisamente l’Inferno.
Insieme a Michelangelo Bruno, bartender del Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda, abbiamo pensato ad un modo per poter parlare di cultura e fondere un classico della letteratura mondiale con il mondo della miscelazione. La cultura e gli eventi ad essa connessi, come gli appuntamenti di Dante per tutti, sono in stand-by, quindi abbiamo cercato un modo per collegarvi al “fil rouge” degli eventi sospesi.
In che modo? Abbiamo assegnato 5 drink a 5 personaggi dell’Inferno. La nostra scelta si è orientata su personaggi controversi, a cui abbiamo attribuito delle qualità caratteriali, valutate attraverso le parole e il punto di vista dantesco e osservate umanamente in base alle notizie storiche che li hanno contraddistinti. Ecco il risultato della nostra indagine e del nostro progetto culturale.
5 cocktail per 5 personaggi dell’Inferno di Dante Alighieri
1. Un Martini Cocktail per Dante Alighieri
Per iniziare non potevamo non omaggiare Dante Alighieri, il protagonista e l’autore della Divina Commedia. Il cocktail perfetto per l’intellettuale fiorentino è il Martini Cocktail perché questo drink rappresenta un grande classico nella miscelazione così come Dante Alighieri è un evergreen della letteratura mondiale. Attraverso la scrittura di Dante Alighieri, facendo riferimento alla Divida Commedia, abbiamo dato alcuni aggettivi alla sua personalità: poliedrica, equilibrata e di grande struttura morale. Il Martini Cocktail allo stesso modo è un drink dalla grande struttura organolettica, equilibrato – se pensiamo alle prime versioni di questo cocktail- e intramontabile.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor compunto,
guardai in alto e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.
Cosa accomuna Dante Alighieri con il Martini Cocktail? Questo drink, nel suo primo approccio, può risultare una bevuta non semplice perché è un cocktail molto secco e dal sapore forte. Una volta entrati in confidenza con questi sapori, il palato si affeziona e risulta difficile scegliere un altro drink che richiami vagamente il suo sapore.
Allo stesso modo la Divina Commedia, ad una prima lettura, risulta difficile da comprendere per la complessità di un italiano arcaico e per la simbologia di cui è pregna tutta l’opera ma una volta comprese le chiavi di lettura, l’opera diventa avvincente e accattivante.
2. Un Sazerac per Virgilio
Come secondo personaggio abbiamo scelto Virgilio che nella Divina Commedia ha il compito di accompagnare Dante Alighieri per mostrargli tutte le insidie del viaggio che si presenteranno durante il tragitto dell’Inferno e del Purgatorio.
Virgilio rappresenta la ragione, l’equilibrio e la superiorità rispetto a tutto ciò che è dominato dagli impeti e dalla passione.
Un cocktail che rispecchia la personalità di Virgilio è il Sazerac, un drink classico della miscelazione, che affonda le sue radici nel periodo del pre-proibizionismo e nei bar clandestini di New Orleans.
Il sapore del Sazerac è forte e strutturato, per via del Cognac o del Whisky che vengono aromatizzati con l’Assenzio, tuttavia risulta una bevuta equilibrata grazie all’elemento zuccherino che viene integrato durante la sua realizzazione. In breve è un cocktail che difficilmente porta all’hangover del giorno dopo.
Quando vidi costui nel gran diserto,
“Miserere di me”, gridai a lui,
“qual che tu sii, od ombra od omo certo!”.
Rispuosemi: “Non omo, omo già fui,
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patria ambedui.
Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
e vissi a Roma sotto ‘l buono Augusto
nel tempo de li déi falsi e bugiardi.
Poeta fui, e cantai di quel giusto
figliuol d’Anchise che venne di Troia,
poi che ‘l superbo Iliòn fu combusto.
Cosa accomuna Virgilio al Sazerac? A questo drink non ci si avvicina facilmente perché non è un cocktail conosciuto come gli altri ma è molto noto agli appassionati della miscelazione. Allo stesso modo l’approccio alle opere virgiliane e alla figura del noto pensatore lo si sceglie in modo ponderato e non per caso come fosse uno scrittore qualsiasi.
In breve si sceglie di bere il Sazerac allo stesso modo in cui si sceglie di leggere Virgilio.
3. A Celestino V un Old Hickory
Il terzo cocktail lo dedichiamo a Celestino V, presente nel III Canto dell’Inferno dantesco.
Dante Alighieri lo colloca nell’antinferno, quello degli ignavi, ossia quel luogo in cui non vi è alcuna commiserazione da parte del Divino. Per Dante Alighieri, Celestino V rappresenta una grave offesa per il mondo religioso perché questi ha abbandonato il soglio pontificio, rifugiandosi nell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone (fuori Sulmona) e lasciando come suo successore Bonifacio VIII che rappresenta una figura troppo convenzionale, ancorata al passato e conservatrice.
Per Michelangelo Bruno, il cocktail adatto alla personalità di Celestino V è l’Old Hickory (vecchio legno di noce) perché, diversamente dal giudizio di Dante Alighieri su Celestino V, il Papa rappresenta non un personaggio da denigrare ma un avanguardista. La divisione tra potere spirituale e potere temporale, infatti, è stato un trofeo che storicamente si è ottenuto molto tempo dopo rispetto a quando, Celestino V, lo aveva predicato e auspicato durante il suo pontificato. Dunque, per Michelangelo Bruno, il gesto di Celestino V di aver abbandonato il suo ruolo religioso non può essere considerato del tutto un atto di coraggio mancato.
a lor che lamentar li fa sì forte?”.
Rispuose: “Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidiosi son d’ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo essere non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
Perché la scelta di paragonare Celestino V a un Old Hickory? Questo cocktail ha una composizione molto semplice perché ha pochi ingredienti ma, nonostante ciò, al palato offre una grande struttura e pienezza. Al pari di Celestino V, l’Old Hickory rappresenta una bevuta solida e semplice ma al tempo stesso piena come il personaggio dantesco.
4. A Cleopatra un White Lady #1
Il quarto drink lo abbiamo dedicato a Cleopatra, collocata all’interno del V Canto dell’Inferno dove risiedono e sono relegati coloro che sono morti in modo violento ma soprattutto per motivi passionali e legati alla lussuria.
Dante Alighieri ha una considerazione perentoria e moralista nei confronti dei lussuriosi ma non è drastica come quella che si evince verso alcuni protagonisti di altri canti dell’Inferno.
Per Cleopatra abbiamo scelto il White Lady #1 che, ad un primo impatto, potrebbe sembrare un accostamento banale e scontato ma, in realtà, non lo è e vi spieghiamo il motivo.
Cleopatra è stata una donna di potere per nascita, non era bella ma affascinante per le sue doti ammaliatrici e per la sua immensa cultura. Il suo temperamento ha fatto capitolare due capisaldi nonché baluardi della virilità romana: Giulio Cesare e Marcantonio. Nel momento in cui si è dovuta confrontare e scendere a patti con Cesare Ottaviano Augusto, noto per le sue preferenze sessuali maschili, Cleopatra ha deciso di togliersi la vita, facendosi mordere da un cobra e spirando in modo lento e agonizzante. Ciascuna scelta della donna benché dettata da un amore è stata guidata prevalentemente dal sentimento per il suo popolo e dalla voglia di renderlo libero per quanto le è stato possibile.
E come i gru van cantando lor lai,
faccendo in aere di sé lunga riga,
così vid’ io venir, traendo guai,
ombre portate da la detta briga;
per ch’i’ dissi:” Maestro, chi son quelle
genti che l’aura sì gastiga?”.
” La prima di color di cui novelle
tu vuo’ saper”, mi disse quelli allotta,
” fu imperadrice di molte favelle.
A vizio di lussuria fu sì rotta,
che libito fé licito in sua legge,
per tòrre il biasmo in che era condotta.
Ell’é Semiramìs, di cui si legge
che succedette a Nino e fu sua sposa:
tenne la terra che ‘l Soldan corregge.
L’altra é colei che S’ancise amorosa,
e ruppe fede al cener di Sicheo;
poi è Cleopatras lussuriosa.
White Lady #1 è un drink che si presenta come beverino, fresco e spumeggiante. Al palato risulta molto equilibrato tanto che sembra essere una bevuta di poche pretese in apparenza ma nella realtà non lo è. In breve il White Lady #1 è un drink ammaliatore e affascinante perché bevuto il primo bicchiere, dopo, non se ne può più fare a meno.
5. A Pier delle Vigne un Casino
Il quarto cocktail lo dedichiamo a Pier delle Vigne collocato, nel Canto XIII dell’Inferno, il girone dei suicidi, in cui apparentemente non c’è vita ma ci sono piante morte e secche. In questi arbusti senza vita risiedono coloro che sono stati oltraggiosi con se stessi, per Dante Alighieri.
Però disse ‘l maestro:” Se tu tronchi
qualche fraschetta d’una d’este piante,
li pensier c’hai si faran tutti monchi”.
Il cocktail che abbiamo pensato per Pier delle Vigne è il Casino perché è un drink che, all’apparenza, sembra non possedere un’anima per via di una ricetta che prende vita da diverse declinazioni di cocktail ma al gusto mostra la propria personalità, che risulta gradevole e non caratterizzata o predominata da sapori forti e a lungo andare stucchevoli. Allo stesso modo Pier delle Vigne seppur per Dante Alighieri viene considerato una persona che ha deciso di oltraggiare la propria vita, noi lo vediamo piuttosto come un personaggio che è stato fedele a Federico II ma che, tacciato di essere stato un traditore e non accettando l’onta, ha preferito togliersi la vita piuttosto che essere associato ad un’immagina morale che non lo rispecchiava.
Inoltre il gesto di togliersi la vita implica coraggio e determinazione perché ciò che ci è più cara è la nostra salvaguardia o l’istinto primordiale alla sopravvivenza.
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Milk and honey di Rupi Kaur,
il libro che tutte le donne dovrebbero leggereRupi Kaur è una poetessa, illustratrice e artista canadese di origini indiane. Milk and honey (2014) è il suo primo libro di poesie che, diventato un caso letterario, ha venduto oltre 2,5 milioni di copie in tutto il mondo. Il suo modo di comunicare è figlio del nostro tempo: semplice, snello, veloce, diretto e allo stesso tempo toccante.
La poetessa racconta il mondo femminile interiore di ogni donna e lo fa con spirito critico, sensibilità e delicatezza. Milk and honey si divide in quattro sezioni di poesie: il ferire, l’amare, lo spezzare e il guarire. Tutte queste sezioni hanno un unico denominatore: la donna. Rupi Kaur, non a caso, rappresenta una delle figure femminili di spicco del nostro tempo.
Il mondo femminile è intriso di sentimenti, lacrime e amori sbagliati ma anche di violenze domestiche, emarginazione e continua lotta per la propria affermazione sociale e sessuale.
L’autrice descrive l’importanza, fasulla, perfetta e commerciale del corpo della donna moderna, la difficoltà d’integrazione delle minoranze etniche (Rupi Kaur ha varcato i confini canadesi da immigrata) fino ad arrivare alla violenza sulle donne, tematica molto delicata e attuale.
Che cosa rappresenta per la scrittrice Milk and honey? Rupi Kaur cosa vuole mostrarci? Per rispondere a queste domande riportiamo la poesia introduttiva al libro:
questo è il viaggio della
sopravvivenza tramite la poesia
questo è il sangue sudore lacrime
di ventun anni
questo è il mio cuore
nelle tue mani
questo è
il ferire
l’amare
lo spezzare
il guarire
Milk and honey: perchè tutti dovrebbero leggerlo
Milk and honey è uno scorcio reale del periodo storico e culturale che stiamo vivendo, rappresenta un modo alternativo di fermare in versi tutto ciò che ci passa davanti e su cui, alle volte, non ci soffermiamo abbastanza. Il lettore più attento, alla fine del libro, non potrà altro che porsi delle domande, con rammarico.
Oggi viviamo in un mondo che è moderno sotto molti aspetti ma resta, suo malgrado retrogrado, su molti altri: la condizione femminile di oggi ne rappresenta il triste emblema.
I retaggi culturali in cui siamo ingabbiati continuano ad imperare silenziosamente e, permeando il nostro vivere quotidiano, sembrano difficili da combattere. La poesia di Rupi Kaur non è una semplice denuncia, come un elenco della spesa: i suoi brevi componimenti mostrano i meccanismi distorti che ci conducono a questa immobilità di pensiero.
Le donne, spesso inconsapevolmente, sono le prime a perpetrare i meccanismi della società maschilista e poco propensa all’uguaglianza tra i sessi. La spasmodica ricerca nell’apparire perfette, seguendo i canoni estetici dettati dal mercato e fondati sulla paura d’invecchiare, ne rappresenta un esempio. Può la donna, oggi, autoriconoscersi esclusivamente in un mondo prettamente estetico?
Rupi Kaur risponde così in una poesia:
Voglio scusarmi con tutte le donne
che ho definito belle
prima di definirle intelligenti o coraggiose
scusate se ho fatto figurare
le vostre semplicissime qualità innate
come le prime di cui andar fiere quando il vostro
spirito ha sbriciolato montagne
d’ora in poi dirò cose come
siete resilienti o siete straordinarie
non perché non vi ritenga belle
ma perché siete ben più di questo.
La scrittrice scuote gli animi in modo delicato e semplice, evitando metafore o figure retoriche che possono allontanare il lettore dal messaggio principale. La mancanza di solidarietà femminile è un altro tema presente nelle sue poesie: le donne sono le prime a non essere solidali l’una con l’altra e, secondo Rupi Kaur, ciò contribuisce alla rottura degli schemi maschilisti odierni.
La scrittrice esorta le donne a difendersi da quegli uomini che non fanno altro che denigrare le loro pari perché questo stesso modo di fare spavaldo e poco sensibile, al momento giusto, verrà riservato anche a loro.
Rupi Kaur e il femminismo moderno
Le poesie di Rupi Kaur svelano il cambiamento del femminismo oggi. Dimentichiamo le rivolte in strada, le proteste e l’aggressività (spesso sinonimo di debolezza). Il riscatto femminile, oggi, parte da una riflessione interiore che si concretizza nella consapevolezza quotidiana.
Ogni donna dovrebbe vivere con più cognizione la propria condizione, prenderne atto e rivendicarla con i piccoli gesti della quotidianità. La presa di coscienza del proprio valore interiore, che ciascuna donna possiede in quanto essere umano, è il primo passo verso un cambiamento radicale.
Le donne devono essere le prime ad allontanarsi dagli stereotipi sociali in cui sono state inglobate. Il senso di colpa all’interno della donna è quasi come se fosse un elemento che le appartiene per natura, in realtà le è stato cucito addosso per renderla più plasmabile e mansueta.
Nelle donne, spesso, s’innesca il pensiero subdolo per cui sia lei stessa il problema della fine di un amore. La società ha inculcato nelle donne la malsana credenza che si debba essere necessariamente accompagnate ad uomo, per potersi sentire complete e soddisfatte.
La realtà, fortunatamente, è un’altra e preferiamo dirvela con le parole di Rupi Kaur:
Hai l’abitudine
di codipendere
da altri per
sopperire a ciò
che credi ti manchi
chi ti ha indotta
a credere che un’altra persona
ti servisse da completamento
quando al massimo poteva farti da complemento.
Per approfondire il resto vi consigliamo di leggere Milk and honey e The sun and her flowers (2017), l’ultima raccolta di poesie della scrittrice.
Buona lettura!
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Napoli, prolungata l’esposizione dedicata a Frida Kahlo
Prorogata la mostra napoletana dedicata a Frida Kahlo. L’esposizione multimediale dedicata alla vita e all’arte della grande pittrice messicana, in corso a Palazzo Fondi a Napoli, dal titolo Frida Kahlo – Il Caos Dentro, resterà aperta sino al 23 gennaio 2022.
A darne l’annuncio è la stessa società organizzatrice della mostra, Navigare srl, che ha deciso di lasciare la mostra a Napoli in virtù dell’alta partecipazione di pubblico. Sono stati oltre 55mila i biglietti venduti, da settembre ad oggi, per visionare questo racconto multimediale dedicato all’icona femminile dell’arte messicana e donna di indiscusso valore mondiale.
Per rispondere alle numerose richieste giunte da turisti stranieri e italiani Navigare srl ha così deciso di prorogare di 15 giorni la mostra a Palazzo Fondi, visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.30 (sabato e domenica sino alle 21). L’accesso all’esposizione non prevede prenotazione ma, seguendo le nuove regole di prevenzione volute dal Governo, ricorda a tutti che è obbligatorio l’uso della mascherina FPP2.
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