I commercianti di Avellino rianimano il centro storico. La presentazione dell’iniziativa organizzata da Cittadini in Movimento.
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Social, narcisismo e alienazione: i mali del nostro tempo
L’unica approvazione che conta, spesso, è la propria. A volte ci compiacciamo osservando il nostro profilo o contemplando la nostra immagine ripresa dalla fotocamera del nostro telefono, ritenendola indegna.
Il male del nostro tempo è che non riusciamo a godere della realtà. Ci sentiamo estraniati e risucchiati dai social, viviamo quella che si chiama una vita narcisistica ed alienata, una vita lontano da noi stessi.
Siamo estraniati da tutto e quindi risultiamo un pò falsi e inautentici perché siamo scissi e siamo innamorati solo di noi stessi.
Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi ed agli esibizionisti. Dove sono i Santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di pubblicità.
Ennio Flaiano
In questo senso rischiamo di essere tutti un pò narcisisti e borderline, in una linea di confine al margine di un mondo reale che, proprio perché reale, sarebbe fatto di relazioni concrete con gli altri.
Nella nostra vita c’è poca realtà e molta virtualità, i social ci allontanano dalle nostre radici naturali, questo è il disagio dell’uomo moderno.
Ci alieniamo ancora di più nel momento in cui ci conformiamo alle mode e quindi al pensiero collettivo, rinunciando ad essere originali per paura di andare controcorrente, così facendo abbiamo perso il dialogo dialettico con noi stessi perché siamo distratti da troppi stimoli esterni e non possiamo avere un contatto profondo con noi stessi.
Siamo come sradicati dalla realtà affettiva e questa realtà sfuma, si opacizza, diventa nebulosa e restano solo i desideri di oggetti che però ci rendono poveri di animo.
La nevrosi è di fatto una povertà d’animo che ci fa desiderare cose futili, ci fa desiderare di voler avere potere sugli altri, il potere dell’uomo sull’uomo, un potere che si declina alle varie forme di manipolazione e che è sempre tesa a rendere dipendente una vittima, per soggiogarla e strumentalizzarla.
Le nevrosi che causano le regressioni più terribili ed incurabili sono dovute proprio a questo sentimento primo, quello di non essere accolti nel mondo con amore.
Pier Paolo Pasolini
Quando l’uomo non si impegna a realizzare se stesso diventa vittima di un meccanismo alienante e segue regole alimentate da altri, dettami di cui non capisce neppure il senso e quindi diventa succube degli elementi esterni. In questo modo non si è più uomini liberi ma tristi marionette.
L’uomo diventa servo delle leggi di mercato che lo dominano, rendendolo ingranaggio in un sistema che lo sovrasta e di cui l’uomo stesso subisce il meccanismo.
Da qui nasce la dissociazione psicologica.
Questo è il prezzo da pagare per appartenere ad una società civilizzata.
Freud parla di sacrificio necessario, questo è il sacrificio della pulsionalità immediata che l’uomo civilizzato deve contenere se vuole beneficiare della civilizzazione.
La sottomissione al processo di civilizzazione corrisponde alla sottomissione del figlio al padre con la rinuncia alla realizzazione della fantasia simbiotica con la madre, che possiamo identificare come una figura paradisiaca. La nostalgia del paradiso perduto permane e i social diventano, in questo modo, un simbolo del nuovo paradiso dove tutto è possibile, dove si può sognare qualsiasi cosa, dove si è connessi sempre e, più di ogni altra cosa, si è belli e ritoccati con filtri.
Il selfie ritoccato è alienante nella misura in cui bypassa l’attività simbolica del pensiero, quell’attività che la psicoterapia vorrebbe riattivare nell’individuo sofferente e che invece i social azzerano per diminuire il pensiero riflessivo che avrebbe lo scopo di permettere la sintesi reale dei contenuti e dei suoi contrari.
Nel selfie ogni contraddizione è spianata come le rughe che sono levigate fino a scomparire, tutto è liscio… tutto fila liscio: non c’è dialettica, non c’è conflitto, tutto è luminoso.
Non c’è ombra e quindi non c’è neanche il male, quindi un paradiso. In questo paradiso, il pensiero non serve perché non ci può essere confronto con l’altro.
C’è l’abbaglio, c’è una maschera. C’è l’uno, non c’è il due quindi manca la tensione da cui scaturisce l’energia psicologica. Senza tensione l’energia è statica e sparisce.
La nevrosi incarna la forza per procedere nel cammino di evoluzione psicologica.
Young sostiene che non siamo noi a guarire dalla nevrosi ma è la nevrosi stessa che ci guarisce.
Nel paradiso dei selfie e dei social non esiste il conflitto e non c’è neanche la sintesi dei contrari che l’attività simbolizzatrice dovrebbe realizzare. Scatta così il vissuto dell’alienazione.
L’uomo che ha perduto il contatto vero con se stesso si accontenta dei surrogati e questa è quella che Erich Fromm chiamava “personalità fittizia” a metà strada tra narcisismo, borderline ma è soprattutto una personalità alienata.
Le condizioni per la creatività si devono intrecciare: bisogna concentrarsi. Accettare conflitti e tensioni.
Rinascere ogni giorno.
Provare un senso di sé.
Erich Fromm
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Anthony Acconcia nominato amministratore unico di Air Spa e Air Mobilità Srl
Anthony Acconcia è stato nominato amministratore unico di Air Spa e Air Mobilità Srl in questo modo l’Irpinia dovrebbe prepararsi ad essere un riferimento campano del trasporto su gomma, almeno si spera.
Maurizio Petracca spende le seguenti parole sulla nuova nomina di Anthony Acconcia:
Con la nomina di Anthony Acconcia ad Amministratore Unico di Air Spa e Air Mobilità Srl si sceglie innanzitutto la competenza di un manager di esperienza che ha mostrato sul campo di essere padrone di una materia delicata ed importantissima come quella dei servizi pubblici locali.
L’indicazione di Acconcia e la scelta di una governance unitaria sono in linea con il processo di riforma e di riorganizzazione che proprio in questo periodo si sta mettendo in piedi rispetto al trasporto pubblico locale regionale con l’ipotesi di creazione di un soggetto unico che tenga conto, però, delle eccellenze finora espresse dalla società irpina.
In questo caso, l’Air, infatti, e quindi il territorio irpino, si candida ad essere riferimento regionale per il trasporto su gomma. È la conferma del buon lavoro fin qui espresso dalla società irpina. In questa ottica la nomina di Anthony Acconcia rappresenta il valore aggiunto e certifica la qualità del percorso che la Regione Campania ha inteso avviare con l’obiettivo di rendere il servizio efficiente, efficace, economicamente sostenibile e vicino alle esigenze della comunità campana.
Tutti sappiamo che uno dei grandi problemi regionali, soprattutto, per quanto riguarda la mobilità nell’entroterra è rappresentata dalla penuria dei servizi quindi prendiamo con le pinze le dichiarazioni fatte, riguardo la parola eccellenza associata ad Air.
Una società o un’impresa per poter essere annoverata tra le eccellenze non deve avere come caratteristica unica quella di essere la sola presente sul territorio ma dovrebbe fornire una serie di servizi ineccepibili che, purtroppo, la stessa non ha. Probabilmente la suddetta si impegnerà nel diventare un’eccellenza e noi ce lo auguriamo vivamente.
Il percorso è lungo ma basta iniziare e impegnarsi su piccole cose come pulizia dei mezzi di trasporto, efficienza degli stessi e maggiore fruibilità dei servizi perché spostarsi in Irpinia con i mezzi di trasporto pubblici diventa alquanto improbabile quando le corse sono poche e, spesso, si rischia di fare viaggi in piedi per mancanza di posti disponibili. A volte può accadere che le corse vengano interrotte a causa della rottura dei mezzi di trasporto offerti.
La pandemia ha ridotto la mobilità dei pendolari ma chi lo è stato e lo è ancora non ha memoria a breve termine. Infatti sono numerosi coloro che preferiscono, non per questione di comodità ma logistica, spostarsi con i propri mezzi di trasporto.
Speriamo in un cambiamento rivolto al raggiungimento in primis di servizi adeguati e poi, magari, all’eccellenza perché il percorso da fare è lungo e necessita di determinazione, professionalità e valore del bene comune e del territorio.
Auguriamo un buon lavoro nella speranza di un miglioramento.
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Violenza di genere: una questione non solo di donne
Conoscere criticamente il presente per affrontare con maggiore consapevolezza il futuro: è con questo intento che l’IPSEOA ‘Manlio Rossi-Doria’ di Avellino ha organizzato il convegno ‘Violenza di genere: una questione non solo di donne’, offrendo il proprio contributo alla ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’.
L’appuntamento è fissato per venerdì 25 novembre, alle ore 16:00 presso l’Atelier HoReCa della sede centrale dell’istituto, in via Visconti. Al confronto, che sarà coordinato dalla dirigente scolastica Maria Teresa Cipriano, parteciperanno il Maresciallo Capo Francesca Bocchino, in servizio presso il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, e la sociologa Marina Marinari, referente anti violenza di genere presso il consorzio Valle dell’Irno.
Sul senso e sul valore del loro contributo interviene la professoressa Monica Aprea, referente per gli eventi: ‘La scuola deve fare la propria parte affinché le azioni di prevenzione alla violenza di genere possano essere sempre più consapevoli e concrete.
Gli interventi di due personalità impegnate su versanti proficuamente complementari ci aiuteranno a comprendere quanto sia importante, per i nostri giovani e le loro famiglie, fare rete con le istituzioni e la società civile’. I partecipanti al convegno potranno anche visitare la mostra fotografica allestita sul tema dalla comunità scolastica.
8 comments on Arriva Babbo Natale,
il capoluogo prende vita
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