Fino al 6 gennaio il Circolo della Stampa di Avellino ospiterà la mostra dedicata al regista Sergio Leone.
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Si presenta il libro “Rosso VdG-O” di Emanuela Sica
Una riflessione utile a contrastare il terribile fenomeno della violenza di genere, il dovere della testimonianza che non può non partire dalle istituzioni, a promuovere l’incontro ed il confronto è il Comune di Torella dei Lombardi, in collaborazione con il Centro Antiviolenza DiDonna, il Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia ed il Forum dei Giovani di Torella dei Lombardi.
L’iniziativa ha per titolo “Solo perché donne” ed è in programma, sabato 4 dicembre, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale di Torella dei Lombardi. Nel corso dell’incontro verrà presentato il libro “Rosso VdG-O, Antologia sulla violenza di genere” edito da Delta3 a cura di Emanuela Sica.
Dopo i saluti del sindaco di Torella dei Lombardi, Amado Delli Gatti, dell’assessore comunale Antonella Perotti e della consigliera comunale Valentina Volpe, sono previsti gli interventi di Emanuela Sica, autrice del libro, di Maria Concetta Perriello, testimone, di Michelina Iuliano, coordinatrice del Centro Antiviolenza DiDonna, del maresciallo Francesca Bocchino in forza presso il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, di Valeria La Sala, sociologa e rappresentante delle associazioni femminili del territorio, di Rosalba Sarubbi, rappresentante dell’Istituto “Manlio Rossi Doria”. L’incontro sarà moderato dalla consigliera comunale Milena Gelsomino.
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Avellino: mostra Caleidoscopio Friburgo
Inaugurata la mostra Caleidoscopio Friburgo, una collettiva di 22 artisti di diverse nazionalità uniti in un unico progetto espositivo: Susanne Allgaier, Petra Blocksdorf, Celia Brown, Alexandra Centmeier, Jan Douma, Carola Faller-Barris, David Gnandt, Anja Kniebühler, Angelina Kuzmanovic, Alfonso Lipardi, Irina Lozinskaja, Julius Martin-Humpert, Birgit Olzhausen, Jürgen Oschwald, Chris Popovic, Almut Quaas, Ludwig Quaas, Rebecca Speth, Gabriela Stellino, Konrad Wallmeier, Jennifer Weigt, Ulrike Weiss.
La mostra, a cura di Andrea B. Del Guercio, nasce dalla collaborazione del Museo Irpino e l’associazione Montorocontemporanea.
Scrive Andrea B. Del Guercio curatore della mostra:
Una successione di porte da cui si accede ad una serie di atelier di medie dimensioni, all’interno di un edificio che si sviluppa su due piani e che forse doveva ospitare uffici collegati alla stazione ferroviaria, rappresenta una delle tappe costanti delle mie residenze a Friburgo nell’arco ormai di cinque o sei anni. Trovo molto interessante che la città abbia mantenuto il sostegno agli artisti attraverso la tradizione degli Studi d’Artista, nata già nella fine dell’800 e distribuita in gran parte d’Europa; una realtà culturale che a Friburgo si articola attraverso un gran numero di siti andando a interagire con l’intero tessuto urbano; la presenza diffusa dell’arte, intesa nella dimensione operativa del ‘fare’ e non solo quella dell’esporre – dai Musei alle Gallerie – permette alla stessa popolazione di scoprire e di cogliere il valore di competenze culturali ed estetiche individuali; al valore di questa realtà si collega in maniera evidente e confermare la dimensione ‘caleidoscopica’ del nostro stesso progetto “Kaleidoskop Freiburg.
Mostra Caleidoscopio Friburgo: lo studio d’Artista e l’Opera
Ho avuto l’opportunità di visitare e di frequentare gli studi di un alto numero di artisti e di cogliere tutta l’importanza che questa esperienza fornisce così da porre al centro anche di questo secondo volume la ‘registrazione’ di ciò che ho visto e sentito, discusso e filtrato attraverso la mia cultura e la mia sensibilità, con l’obiettivo di far partecipare il lettore-visitatore, di permettergli di andare a ritroso verso i luoghi in cui le opere sono state concepite e realizzate.
Esattamente come è avvenuto per la precedente pubblicazione, si intende documentare il lavoro degli artisti invitati colto all’interno degli spazi operativi, frutto di un confronto critico intercorso in maniera diretta – quindi evitando la troppo diffusa mediazione della comunicazione e il web – con ogni singolo autore, condotto attraverso un dialogo che ha permesso una fase di approfondimento.
La documentazione fotografica delle opere negli studi diventa il dato significativo e caratterizzante di un progetto che intende suggerire nel ‘lettore’ una visita del luogo ed un incontro con l’opera. Ad ogni artista ho chiesto infatti di agire documentativamente su questa relazione, cioè sulla dimensione operativa del fare arte. Si potranno osservare le diverse soluzioni ambientali, gli strumenti e da questi ai processi che hanno condotto alla realizzazione prima di proporre le opere alla fruizione espositiva.
Il testo tenta quindi di ‘raccontare’ almeno una parte di un ampio sistema di residenze creative, sia pubbliche che ovviamente anche private, a cui si aggiungono diverse, per struttura e per concezione, casa/studio, ma anche gallerie che diventano luoghi temporanei di produzione dell’arte; significativo in quest’ottica è anche il processo di recupero e di impiego di edifici ex industriali, accanto alla frequentazione di quell’elegante residenza storica, immersa nel verde verso l’area della vecchia Stazione. Tutte realtà operative per l’arte che permettono un’aggregazione e una condivisione di interessi e di interscambi professionali; ambienti ora silenziosi e raccolti, ora spettacolari e avvolgenti.
Accanto a questi spazi privati un po’ nascosti, come lo studio di Alfonso Lipardi inserito in un contesto di attività diverse e di vita quotidiana, la casa-studio di Susanne Allgaier, perfettamente inserita nel bosco fino a farne parte, l’impeccabile ordine e la luminosità che si ‘ribalta’ nelle opere di Petra Blocksdorf, gli spazi recuperati e trasformati rispetto alle prime destinazioni ed oggi destinate alla cultura e all’arte in cui opera Carola Faller-Barris, grandi e antiche case e micro studi perfettamente rispondenti alle necessità espressive, ma anche quei luoghi privati in cui la dimensione familiare si coniuga perfettamente con quella artistica, in cui tutti i dati della quotidianità si intersecano e si sommano rispondendo alla dialettica arte-vita, offrono al lettore-visitatore un ideale ingresso nella distribuzione delle funzioni quotidiane della città di Friburgo.
Un processo che non può non ricordare le antiche botteghe e i laboratori dell’arte, ma anche case storiche di letterati e musicisti e studi di grandi Maestri, che oggi sono registrati e vanno a far parte della stessa storia dell’arte, qualificando la dimensione culturale stratificata di una città e di un territorio.
Sappiamo perfettamente che i luoghi stessi del fare dell’arte di oggi possono infatti essere del tutto simili, ora alla dimensione laboratoriale di un artigiano, ora al ‘pensatoio’ di un filosofo in cui tele e carte, ferri e gesso, sostituiscono ma si rapportano a libri e agli spartiti, per diventare biblioteche del linguaggio visivo: chi non può ‘vivere’ con la propria fantasia l’esperienza del ricordo sapendo che qui stava la casa del Tintoretto a Venezia appena di là dal ponte del ghetto ebraico, oppure là verso il Canale della Giudecca lo Studio di Emilio Vedova in quelli che erano i Magazzini del Sale, oppure nel Quartiere Latino di Parigi la semplice Casa-Studio di Eugène Delacroix (solo per fare qualche nome illustre, accanto ad un ricco esempio di realtà ‘minori’ ma fondamentali per raccontare una Storia Caleidoscopica dell’Arte).
Trovo molto interessante poter documentare tutto ciò, con rispetto della riservatezza personale, con la volontà di svelare al ‘lettore’ il ruolo fondamentale del ‘luogo’ in cui le opere nascono, frutto della stabile e operativa permanenza dell’artista.’
La Mostra promossa dalla Provincia di Avellino, è organizzata dal Museo Irpino in collaborazione con Montorocontemporanea, direzione organizzativa di Gerardo Fiore.
La Mostra sarà visitabile fino al 30 Novembre negli orari di apertura al pubblico del Museo (dal martedì al sabato, 9-13, 16-19).
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Gusto Italia a Procida
Un lungo fine settimana sull’isola più piccola del Golfo di Napoli, nominata Capitale della cultura italiana nel 2022. Sarà Procida, difatti, ad accogliere la nuova tappa di Gusto Italia, in programma da giovedì primo giugno a domenica 4 giugno.
La fiera dell’enogastronomia, del turismo e dell’artigianato, come d’abitudine, porterà con sé produttori ed artigiani, i quali rappresentano uno spaccato del Made in Italy di qualità, fatto soprattutto di passione e di famiglie.
Si posizioneranno sulla passeggiata di Marina Grande, dando vita ad un’occasione unica per fare un tour attraverso 4 regioni italiane del Mezzogiorno, dalle ore 10 a mezzanotte.
Patrocinata dal Comune di Procida, grazie al sindaco Raimondo Ambrosino e l’assessore Leonardo Costagliola, l’evento è firmato dall’Associazione Italia Eventi e gode del patrocinio dell’UNOE, l’Unione Nazionale Organizzatori di Eventi.
Commenta l’assessore Costagliola:
Procida accoglie con grande gioia Gusto Italia, in un momento importante per il turismo locale e nazionale. È fondamentale valorizzare il patrimonio enogastronomico della nostra Italia, assieme all’artigianato, rafforzando un turismo sostenibile ed esperienziale.
Spiega il presidente di Italia Eventi Giuseppe Lupo:
Siamo entusiasti di raggiungere quest’isola autentica, la quale rappresenta in pieno il nostro desiderio di unire le eccellenze italiane ai luoghi più suggestivi e rappresentativi della nostra straordinaria nazione. Sarà una cornice unica per inaugurare le tappe marinare della stagione calda e continuare a raccontare le nostre tipicità, un patrimonio prezioso per la nostra cultura.
Le aziende e i prodotti di Gusto Italia presenti a Procida
Quattro le regioni italiane presenti in questa tappa. Immancabile la Campania, regione ricca di biodiversità ed eccellenze. Salumi e formaggi cilentani, accanto a tartufi irpini. Dal salernitano giungeranno confetture, marmellate, sott’oli, creme e pesti. Dai Monti Picentini protagonista sarà la nocciola di Giffoni IGP, proposta sia tal quale che in versione croccante preparato al momento, ma anche in creme spalmabili e biscotti. Tanti i dolci tipici campani, ma anche i donuts in vari gusti e colori. Per i golosi caramelle, lecca lecca e marshmallow di una giovane azienda, liquore alla canapa e al finocchietto. Da Capaccio Paestum ottimo miele da apicoltura artigianale, assieme a numerosi prodotti derivati.
Dal Puglia taralli friabili, anche senza lievito.
Dalla Calabria tanta liquirizia, da cui nascono una serie di declinazioni e abbinamenti, e succo di cedro. Golosi i salumi e i formaggi, tra cui spiccano la nduja e i pregiati salumi da suino nero calabrese. Non mancheranno neanche sott’oli e creme dell’orto, alici ed altri prodotti ittici locali.
Dalla Sicilia il cioccolato di Modica, assieme ai tanti dolci tipici dell’isola tra cui cannoli e pasta di mandorle. A questi si aggiungeranno gli amati waffel al cioccolato.
Ricco anche l’angolo dell’artigianato, dove sarà possibile trovare bigiotteria in resina e in altri materiali, ma anche ceramiche artigianali, cristalli profumati e prodotti per l’aromaterapia.
Gusto Italia in tour è attivo tutti i giorni, dalle ore 10 a mezzanotte, ad ingresso gratuito.
Le prossime tappe di Gusto Italia in tour 2023
Dal 22 al 25 giugno – Vico Equense (NA)
Dal 29 giugno al 2 luglio – Ladispoli (RM)
Dal 13 al 16 luglio – Castellabate (SA)
Dal 19 al 23 luglio – Metaponto (MT)
Dal 26 al 30 luglio – Marina di Camerota (SA)
Dal 2 al 6 agosto – Villammare (SA)
Dall’11 al 15 agosto – Sapri (SA)
Dal 18 al 20 agosto – Minori (SA)
Dal 23 al 27 agosto – Acciaroli (SA)
Dal 30 agosto al 3 settembre – Gusto Italia & Patrimoni UNESCO del Sud a Matera
Gusto Italia in tour è attivo tutti i giorni, dalle ore 10 a mezzanotte, ad ingresso gratuito.
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