Tre grandi municipalità al di sopra dei 15 mila abitanti saranno chiamate alle urne.
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Parco del Partenio, Comune e Pro Loco di Mercogliano in campo per una Candelora eco-friendly
Rispetto dei diritti universale.
Quest’anno una Candelora “amica dell’ambiente”, per ricordare quanto sia importante anche la tutela della natura che ci circonda. Parco regionale del Partenio, Comune e Pro Loco di Mercogliano fanno rete per l’ennesima volta e scendono in campo per un 2 febbraio eco-friendly.
Mercoledì, in coincidenza con il flusso di pellegrini che salirà con la Funicolare (aperta per l’occasione dalle 8 alle 15) a Montevergine per rendere omaggio alla Madonna, volontari del Parco e della Pro Loco distribuiranno, fin dalla mattina nel piazzale antistante la Funicolare stessa, materiale informativo per ricordare, con uno slogan originale e incisivo, che quella 2022 è una “Cande’ cor”, ovvero che i “diritti civili, diritti umani, diritti della natura ci stanno a cuore”.
Diritti di tutti che devono stare a cuore di tutti. Il volantino, dunque, metterà in evidenza che i rifiuti vanno smaltiti negli appositi contenitori e che non bisogna lasciare incustoditi nell’ambiente mascherine, guanti e contenitori vuoti di disinfettante.
Sottolinea il presidente del Parco del Partenio Franco Iovino:
Insomma non deve accadere quello che, purtroppo, capita spesso. Non tolleriamo che Montevergine venga deturpata, non vogliamo più ammettere inciviltà e mancanza di rispetto nei confronti dell’ambiente. Ovviamente è un discorso generale che non riguarda solo la Candelora. Ma noi vogliamo partire con questa campagna proprio nel giorno del rispetto dei diritti di tutti. Venga rispettato, dunque, anche il diritto della montagna a sopravvivere. Ringrazio per la fattiva collaborazione il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio, l’amministrazione comunale, la Pro Loco tutta presieduta da Stefania Porraro. Sono certo che continueremo a collaborare, perché la tutela delle nostre montagne ci sta particolarmente a cuore, giusto per restare in tema.
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A Scuola in Europa: consegnate 6 borse di studio
Tredici le pergamene consegnate in UniCredit attestanti la vincita di una borsa di studio per trascorrere un trimestre scolastico all’estero con un programma di Intercultura.
Tra i vincitori, sei sono residenti in Campania. Tra inizio settembre e fine novembre 2022 avranno la possibilità di vivere un’esperienza formativa di alto livello umano, culturale e professionale all’estero, grazie alla partnership tra Fondazione Giovanni Agnelli, Fondazione Cav. Lav. Pesenti, UniCredit Foundation e la Fondazione Intercultura attraverso la prima edizione del progetto “A Scuola in Europa”.
Le tre Fondazioni coinvolte si sono impegnate a sostenere Intercultura per altre borse di studio a favore degli studenti che vorranno vivere un’esperienza di studio all’estero nell’anno scolastico 2023-24 con i programmi di Intercultura. Il progetto “A scuola in Europa” rappresenta un’importante opportunità formativa per il futuro di questi ragazzi per prepararsi a vivere in un mondo sempre più globalizzato e per imparare a confrontarsi con culture diverse dalla propria.
In Campania, le borse di studio sono state assegnate a: Antonio Laudisio di San Valentino Torio (SA), iscritto all’Istituto Professionale Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Salerno ProfAgri (indirizzo Professionale Agrario) di Sarno (SA). Antonio parteciperà a un Programma Trimestrale in Belgio fiammingo. Marco Leone di Pagani (SA), iscritto all’Istituto Professionale Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Salerno ProfAgri (indirizzo Professionale Agrario) di Angri (SA). Marco parteciperà a un Programma Trimestrale in Francia. Alessia Musto di Forino (AV), iscritta all’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Manlio Rossi Doria (indirizzo Professionale Alberghiero) di Avellino. Alessia parteciperà a un Programma Trimestrale in Francia. Martina Saviano di Aversa (CE), iscritta all’Istituto d’Istruzione Secondaria Gaetano Filangieri (indirizzo Tecnico Turistico) di Frattamaggiore (NA). Martina parteciperà a un Programma Trimestrale in Repubblica Ceca, Rocco Tedesco di Sant’Egidio Del M. Albino (SA), iscritto all’Istituto Professionale Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Salerno ProfAgri (indirizzo Professionale Agrario) di Angri (SA).
Rocco parteciperà a un Programma Trimestrale in Serbia. D’Antuono Andrea di Sant’Antonio Abate (NA) iscritto all’istituto scolastico ProfAgri (indirizzo Professionale Agrario) di Angri (SA), Antonio parteciperà a un Programma Trimestrale in Serbia.
In un mix di emozioni e aspettative per l’imminente partenza, i ragazzi sono stati premiati nel corso di una cerimonia organizzata dalla Fondazione Intercultura e moderata da Giannantonio De Roni, Segretario Generale di UniCredit Foundation, a cui hanno partecipato il Professor Giorgio Barba Navaretti dell’Università degli Studi di Milano e, in rappresentanza delle Fondazioni: Silvia Cappellini, Responsabile UniCredit Foundation; Andrea Gavosto, Direttore e Barbara Romano, Ricercatrice della Fondazione Agnelli; Stefania Danzi, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne Fondazione Cav. Lav. Pesenti. Per Intercultura ha partecipato Andrea Franzoi, Segretario Generale.
Le partenze sono previste a inizio settembre 2022. L’esperienza all’estero prevede l’accoglienza in famiglie selezionate, la frequenza di una scuola locale e viene seguita passo passo dalla presenza di un gruppo di volontari. Gli studenti partecipanti riceveranno da Intercultura la certificazione delle competenze acquisite in ogni fase del programma.
Andrea Franzoi, Segretario Generale Intercultura:
Siamo particolarmente orgogliosi di veder partire i primi tredici pionieri di un progetto ambizioso che vede coinvolte tre prestigiose Fondazioni insieme a Intercultura con l’obiettivo di formare una generazione di nuovi cittadini globali. Rivolgendoci specificamente a studenti di scuole professionali e tecniche abbiamo voluto aprire la proposta degli scambi scolastici internazionali a un segmento di adolescenti che ha normalmente meno possibilità rispetto a chi frequenta un liceo di aprirsi alla dimensione internazionale.
Andrea Gavosto, Direttore di Fondazione Agnelli:
Il progetto è importante e innovativo, perché non soltanto offre a studentesse e studenti meritevoli l’occasione di fare un’esperienza formativa e umana di alto livello all’estero, ma contribuisce a rilanciare la centralità degli istituti tecnici e professionali in Italia, che sono anche al cuore delle riforme previste dal PNRR. Particolarmente significativa e da sottolineare è la rilevante presenza di studentesse fra i candidati premiati.
Sergio Crippa, Segretario Generale Fondazione Cav. Lav. Pesenti
La collaborazione di Fondazione Pesenti con Intercultura che da anni ci vede impegnati a favore delle nuove generazioni si allarga ora ad un’iniziativa di grande rilevanza, promossa con due importanti Fondazioni. L’ambizione è che la dimensione europea – che assume in questi giorni ancora maggiore valore – possa diventare patrimonio comune anche di studentesse e studenti degli istituti tecnici e professionali, che in passato hanno beneficiato in maniera più ridotta di programmi formativi all’estero.
Silvia Cappellini, Responsabile UniCredit Foundation ha dichiarato:
Un’istruzione di qualità, unitamente ad arricchenti esperienze internazionali, sono fondamentali perché i giovani si preparino ad affrontare sfide sempre più globali. Queste borse di studio destinate agli istituti tecnici, sono un’iniziativa concreta che testimonia il nostro impegno e la nostra costante attenzione allo sviluppo delle competenze e delle conoscenze di tutti i giovani, affinché sia loro assicurato un futuro migliore.
Per questi adolescenti trascorrere un periodo all’estero, anche grazie a una delle centinaia di borse di studio messe ogni anno a disposizione da Intercultura, è un’esperienza unica, una fonte di crescita personale che lascia un impareggiabile vantaggio competitivo nell’affrontare le sfide umane e professionali di domani. Lo dimostrano anche i dati di una ricerca promossa dalla Fondazione Intercultura con metodologia SROI, focalizzata sull’analisi dell’impatto sociale generato dal programma di mobilità studentesca. Dallo studio è emerso come l’impatto sociale generato sia stato in grado di determinare effetti positivi non solo sui beneficiari diretti ma anche sulla comunità nel suo complesso (famiglia, amici, scuola).
L’investimento effettuato per la realizzazione dell’attività è stato “triplicato”: per ogni euro investito nei programmi di mobilità studentesca di Intercultura, sono stati generati 3,13 euro di beneficio sociale.
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La responsabilità medica spiegata da Paolino Salierno
Eccoci con una nuova puntata di un caffè con l’avvocato Paolino Salierno che oggi ci parla della responsabilità medica, offrendo qualche valido consiglio da tenere presente.
Iniziamo con il definire cosa si intende quando si parla di responsabilità medica.
Per responsabilità medica ci si riferisce alla responsabilità che scaturisce dai danni cagionati ai pazienti provocata da errori o omissioni da parte dei sanitari.
Responsabilità medica: la riforma Gelli-Bianco
La riforma Gelli-Bianco ha introdotto significative modifiche all’interno della responsabilità medica perché ha escluso la responsabilità penale dei medici per imperizia laddove venga dimostrato di essersi attenuti alle linee guida valide e pubblicate online dall’Istituto Superiore di Sanità. Altro cambiamento introdotto è quella per cui in sede civile i medici che operano a qualsiasi titolo presso una struttura sanitaria sono responsabili per colpa ai sensi dell’art.2043 del codice civile mentre le strutture sanitarie risponderanno solo per responsabilità contrattuale.
La responsabilità medica prevede diversi tipi di danni risarcibili. Generalmente vengono connessi alla causazione di un danno iatrogeno (lesione alla salute psico-fisica) determinata dalla colpa del medico o dalla mancanza di un valido consenso informato.
Dunque i pazienti che sono rimasti vittime di errori da parte dei sanitari che li hanno avuti in cura possono rivolgersi al giudice, per poter ottenere un risarcimento del pregiudizio subìto. Ciò può avvenire dopo la valutazione fatta da professionisti che possano comprendere se c’è un effettivo rapporto di causalità tra il danno e un operato non corretto sanitario.
Con la riforma Gelli-Bianco si ha il superamento della distinzione tra i gradi di colpa. Ad esempio l’articolo 590 sexies del codice penale dispone la non punibilità dell’esercente la professione sanitaria alla luce di questi presupposti:
- La verificazione dell’evento a causa dell’imperizia
- Il rispetto delle linee guida e l’adeguatezza alle specificità del caso concreto delle linee guida.
Quando è colpa del medico?
L’esercente della professione sanitaria risponde a titolo di colpa per morte o lesioni personali derivanti dall’esercizio di attività medico-chirurgica nei seguenti casi:
- Se l’evento si è verificato per colpa anche lieve causata da negligenza o imprudenza.
- Se l’evento si è verificato per colpa grave da imperizia nell’ipotesi di errore rimproverabile nell’esecuzione. Quando ad esempio il medico ha comunque scelto e rispettato le linee guida o, in mancanza, delle buone pratiche che non risultano però adeguate alla specificità del caso concreto. Fermo restando che il medico ha l’obbligo di disapplicare quando la specificità del caso rende necessario lo scostamento da esse.
- Se l’evento si è verificato per colpa grave quando il medico ha scelto e rispettato le linee-guida o, in mancanza, le buone pratiche risultano adeguate o adattate al caso concreto. Tenuto conto del grado di rischio da gestire e delle specifiche difficoltà tecniche dell’atto medico.
Questo è solo un sintetico accenno sulla responsabilità medica, per scoprire i consigli e come agire nel migliore dei modi qualora si sia subìto un danno da parte dei sanitari, non vi resta che guardare il video in home o contattare direttamente l’avvocato Paolino Salierno ai seguenti recapiti telefonici: 0825 16 42 890 oppure 340 5936088.
Si precisa che il video in questione è stato girato in tempi non attuali e in cui la normativa vigente del tempo non prevedeva l’obbligo di indossare il DPI (la mascherina) in luoghi chiusi.
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