Valentina Corvigno, presidente dell’associazione “In Loco Motivi”, spiega come il protocollo d’intesa tra Comune e Regione è un segnale positivo per valorizzare gli edifici e i binari dismessi del capoluogo.
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Vincenzo De Luca e l’ordinanza n.75
Vincenzo De Luca continua a pubblicare nuove ordinanze e nuove disposizioni cui dovranno attenersi cittadini e imprenditori campani. Dopo l’ordinanza n. 74 che riguardava ingressi nella Regione Campania arriva un adeguamento dei protocolli di sicurezza e su altre misure urgenti finalizzate al contenimento della diffusione del virus.
Per poter garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali vi è un report di monitoraggio della fase 2 e i dati relativi alla settimana elaborato dal Ministero della Salute che rivela un trend in aumento della diffusione dei contagi, per quanto concerne il territorio nazionale. Il 28 settembre i casi registrati sono pari a 295, in aumento rispetto ai giorni precedenti.
L’Unità di crisi ha dunque aggiornato il protocollo di sicurezza relativo ai settori di Cinema, Teatro e Spettacoli dal vivo e per quanto riguarda il settore della Ristorazione, Bar e Wedding e Cerimonie in cui si reintroducono alcune misure già disposte all’inizio della fase 2.
Ordinanza n.75 cosa dispone
L’ordinanza n. 75 è valida fino al prossimo 7 ottobre e stabilisce che:
- L’esercizio e la fruizione delle attività relative a Cinema, Teatri e Spettacoli pubblicata il 24 settembre 2020.
- Tutti gli esercizi commerciali (compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie e supermercati dalle ore 22:00 in poi non posso vendere alcun tipo di bevanda alcolica anche se le stesse sono da asporto. È possibile la somministrazione al banco nel rispetto del distanziamento obbligatorio e ai tavoli. Gli esercizi commerciali che non possono garantire queste misure e disposizioni devono chiudere alle 22:00.
- Dalle ore 22:00 alle ore 06:00 non possono essere consumate bevande alcoliche in aree pubbliche o in prossimità di bar ed altri locali pubblici.
- Non è possibile organizzare fiere e sagre e qualsiasi attività o evento non si svolga in forma statica e con postazioni fisse.
- È vietato salire a bordo di mezzi di trasporto senza mascherina. Chi non indossa la mascherina deve essere sanzionato ed essere invitati a scendere dal mezzo di trasporto per evitare contagi. In caso di rifiuto da parte del passeggero sprovvisto di mascherina si deve disporre il blocco del bus o del treno e si può richiedere l’intervento delle Forze dell’ordine.
- È possibile dal primo ottobre 2020 svolgere feste e ricevimenti con un limite massimo di 20 partecipanti.
- È obbligatorio rilevare la temperatura corporea dei dipendenti e degli utenti e degli utenti degli uffici pubblici aperti al pubblico, impedendo l’ingresso laddove venga rilevata una temperatura superiore a 3,5°C.
- I gestori di ristoranti e di altri esercizi simili e analoghi devono effettuare l’identificazione di almeno un soggetto per tavolo o per gruppo di avventori, rilevando e conservando i dati di un documento di identità che sia idoneo.
- È obbligatorio l’utilizzo della mascherina nei luoghi all’aperto, durante l’arco dell’intera giornata e a prescindere dalla distanza interpersonale. L’obbligo non riguarda i bambini di età inferiore ai sei anni e per coloro che hanno patologie incompatibili con l’uso della mascherina. Non è previsto inoltre l’obbligo della mascherina durante l’esercizio di attività motoria in forma individuale o sportiva.
- I titolari di qualsiasi esercizio commerciale devono effettuare la misurazione della temperatura corporea all’ingresso e assicurare la presenza di dispenser di gel o di soluzioni igienizzanti, subordinando l’accesso ai locali al chiuso previa igienizzazione delle mani e al riscontro di una temperatura corporea inferiore a 37,5°C.
- Ai soggetti fragili è raccomandata la non esposizione per rischi sanitari collegati e di adottare prudenza nelle relazioni interpersonali.
Questi sono i punti principali che riguardano l’ordinanza n.75 dove potrebbero e sono opinabili alcuni punti come l’obbligo di indossare costantemente la mascherina anche se non ci si trova in prossimità di luoghi pubblici e qualora l’unica presenza sia quella del soggetto in questione.
Altro punto su cui si dovrebbe riflettere è quello di limitare la vendita di alcolici da una determinata fascia oraria in poi, in quanto la seguente disposizione potrebbe essere tranquillamente aggirata, ovviando per incontri privati all’interno di abitazioni private visto che la seguente ordinanza non limita ancora la possibilità di aggregazione privata.
Inoltre sono stati citati nella seguente ordinanza cinema, teatri, bar, ristoranti ma le palestre, ad esempio, che sono un luogo in cui non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina non hanno subìto limitazioni alcune quando, in realtà, sono luoghi maggiormente a rischio rispetto a quelli elencati nella seguente ordinanza.
Si aspettano nuove ordinanze e disposizioni.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi tamponi positivi
Nelle ultime ore sono stati analizzati, dall’Istituto Zooprofilattico di Portici e dall’Aorn Moscati di Avellino, 330 tamponi e sono risultati positivi al Covid-19 3 tamponi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 nel Comune di Vallata
- 1 nel Comune di Montemiletto
- 1 nel Comune di Montecalvo Irpino
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Associazione Artigiani e Piccoli Imprenditori: non è una scissione di azienda ma una calamità mondiale
Luigi Gaudiosi, presidentente dell’Associazione Artigiani e Piccoli Imprenditori (AssoAPI), scrive una lettera per delineare le difficoltà economiche che stanno vivendo le piccole imprese, esortando ad evitare eccessive burocratizzazioni.
Il problema da tener presente, sottolinea Luigi Gaudiosi, non è quello di una scissione di azienda ma ci troviamo davanti ad una calamità mondiale.
Ci troviamo in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica e dunque il Governo e le istituzioni di competenza dovrebbero avere il compito di salvaguardare la salute di tutti, avendo un occhio di riguardo maggiore per le famiglie più povere.
Ci sono dipendenti pubblici che sono costretti a stare al fronte ogni giorno. Pensiamo, ad esempio, ai cassieri che pur avendo un contratto a tempo determinato o a progetto o a tempo parziale sono esposti al contagio Covid-19, per mancanza di dispositivi di protezione adeguati.
Associazione Artigiani e Piccoli Imprenditori: la lettera aperta di Luigi Gaudiosi
Luigi Gaudiosi scrive in una lettera aperta:
Molti uffici pubblici scelgono come inderogabili ed indifferibili servizi che non lo sono, mettendo a rischio il proprio personale e che possono essere fruiti attraverso forme alternative quali digitale, webcam, spedizioni etc.
Se si sceglie di adottare lo smart working non vedo perché c’è l’obbligo di rientro in ufficio soprattutto per servizi che possono essere fruiti con metodi alternativi.
Credo che le casse integrazini integrative e straordinarie non siano sufficienti, è un evento straordinario, sì, ma ha paralizzato l’economia globale, penalizzando molto l’Italia ed alcune sue aree, occorre una modalità più flessibile e smart al passo coi tempi e con la particolare situazione in cui versiamo.
Evitiamo assolutamente burocratizzazioni eccessive.
La Regione Campania ha previsto il riconoscimento di trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga ma occorre l’accreditamento sul portale dedicato e la procedura telematica con tanto di firma digitale e attestare di non poter usufruire delle tutele previste in materia di ammortizzatori sociali dal d.lgs 148/2015 e altre norme, e i datori di lavoro fino a cinque dipendenti sono esonerati dalla condivisione con le organizzazioni sindacali…
Ma un povero coltivatore diretto con Partita Iva e con impresa regolarmente scritta nel Registro Imprese, semmai di vecchio stampo e senza studi, può mai capire queste sigle e cavilli?
Dovrà rivolgersi a un intermediario.
E le scadenze? E la folla che si creerà eludendo la distanza sociale?
Le domande devono passare attraverso i commercialisti, gli studi, i CAF, i Patronati e per chi non ha la firma digitale per firmare la documentazione e il proprio commercialista non la eroga, deve recarsi agli sportelli.
E se le Camere di Commercio o altri enti non hanno attivato il riconoscimento da remoto?
Non si rispetterebbe più il famoso #iorestoacasa e cadrebbe tutta la quarantena. In questo modo si innescano file e lungaggini burocratiche ad ogni dove che dovrebbero essere assolutamente evitate, soprattutto in questo momento.
Il Presidente di AssoAPI prosegue, dando delle soluzioni concrete per finanziare le imprese in difficoltà. Un’idea che propone all’interno di questa lettera aperta è quella di dirottare i finanziamenti stanziati dalla Camera di Commercio per il Vinitaly, evento annullato per questa edizione e rimandato direttamente al 2021.
Luigi Gaudiosi prosegue:
Si dovrebbero potenziare le strutture telematiche degli enti destinati a ricevere le domande di ammortizzatori sociali e tutte le altre scadenze dovrebbero essere automaticamente prorogate altrimenti si crea una confusione unica che finirà solo per complicare le dinamiche a tutti i livelli.
L’economia è bloccata e alle micro, piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto economico irpino, urge liquidità perché allora non dirottare i finanziamenti stanziati dalla Camera di Commercio per il Vinitaly, evento a cui la maggior parte delle imprese della provincia di Avellino solitamente partecipa con grande successo e che vadano a coprire le spese di affitto, e lo sconto sulle utenze per quanto riguarda imprese, unità locali e negozietti?
Tutto l’iter burocratico e di autorizzazione dovrebbe essere evitato anche in questo caso.
Il Presidente Conte ha stanziato 400 milioni di euro per i Comuni e la ripartizione è determinata dalla densità abitativa e dal reddito medio dei residenti.
Per la Campania sono stanziati 50,7 milioni di euro di cui all’Irpinia circa 3 milioni così ripartiti:
309 mila euro ad Avellino
191 mila euro ad Ariano Irpino
185 mila euro a Montoro
a seguire i Comuni con 30/40 mila euro.
Dopo aver dichiarato quanto segue il Presidente dell’AssociazioneArtigiani e Piccoli Imprenditori invita i Sindaci a passare all’azione, distribuendo la liquidità di cui sopra a distribuire equamente e coscienziosamente, tendendo presente il vero fabbisogno delle varie realtà locali che ciascun Primo Cittadino conosce bene.
Inoltre Luigi Gaudiosi invita i Sindaci a non distribuire la liquidità in base ai colori politici, puntualizzazione importante che per molte realtà irpine rappresenta una nota di demerito e di poco senso civico.
Le risorse ora ci sono ma devono essere usate scrupolosamente per far fronte soprattutto alle esigenze di tutte quelle famiglie che per il blocco delle attività economiche hanno problemi a garantire anche il pane ai loro cari.
Resto fermamente dell’idea che è di assoluta importanza per il tessuto sociale ed economico del Paese non bloccare il settore agro-alimentare e che il Governo dovrebbe agire senza trattare con i sindacati, d’altronde non è una scissione d’azienda ma si tratta di una calamità mondiale.
7 comments on Stazione, Corvigno:
«Dal treno riparte lo sviluppo»
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