L’ex assessore ai fondi europei, Arturo Iannaccone, replica all’annuncio dello sfiduciato sindaco pentastellato Vincenzo Ciampi che, sulle colonne de “Il Mattino”, si è preso il merito di aver salvato quel tesoretto indispensabile per far ripartire lo sviluppo.
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Irpiniamo: il ristorante mobile si ferma a Paternopoli
Irpiniamo è un ristorante mobile che viaggia per i borghi dell’Irpinia e il 5 luglio si ferma a Paternopoli a San Pietro Country House B&B, nel Casale storico della famiglia Famiglietti, incorniciato da vigneti delle storiche Cantine Famiglietti.
Irpiniamo è un vero e proprio ristorante che propone una cucina elegante e raffinata, raccontando un territorio composto da ricette povere ma rivisitate in chiave moderna.
Irpiniamo: il menù e il programma della giornata previsto a Paternopoli
L’appuntamento è previsto per le ore 11:30.
Si inizierà con un aperitivo alle ore 12:30 per poi proseguire con un pranzo all’aperto tra le vigne storiche della famiglia Famiglietti.
Il menù previsto è il seguente:
Antipasto: degustazione di formaggi e salumi della tradizione contadina irpina
Primo: Gnocchi di patata Rosina alla crema di caciocavallo DOP con granella di nocciola di Avella
Secondo: Bocconcini di pancia di maialino nero cotto a bassa temperatura accompagnato da caponatina di stagione
Dolce a cura dello chef Solimeno
In accompagnamento ai piatti appena presentati ci saranno i seguenti vini:
Erigione IGT/IGP (rosato 100% Aglianico)
Icaro DOC (Aglianico in purezza)
Temprato DOC (Irpinia Campi Taurasini)
Il pranzo previa prenotazione può includere un massimo di 40 persone. Il tutto si svolgerà nel rispetto delle linee guida della Regione Campania per evitare il contagio da Covid-19.
Alle 17:30 terminato il pranzo ci sarà una visita nella cantina Famiglietti che è situata in un edificio storico settecentesco recentemente ristrutturato.
Per informazioni sui costi e per prenotare è possibile contattare il seguente numero di telefono: 345 18 16 767.
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La crescita del bambino,
al Moscati open day con visite gratuiteL’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino ha aderito anche quest’anno all’open day promosso dall’Afadoc (Associazione di famiglie di soggetti con deficit dell’ormone della crescita e altre patologie).
Giovedì 26 settembre, dalle ore 9 alle 16, nell’Unità Operativa di Genetica Medica (Città Ospedaliera, Settore A, secondo piano, presso il reparto di Pediatria), le persone interessate potranno sottoporre i propri figli a un controllo della crescita. Per fruire di una visita gratuita è necessaria la prenotazione telefonica al numero 0825.203425, attivo tutti i giorni, dalle ore 8,30 alle 14.
«La crescita rappresenta un importante indicatore della salute del bambino – afferma Gaetana Cerbone, Dirigente medico dell’Unità Operativa di Genetica Medica dell’Azienda “Moscati” –. Quando si ha un minimo dubbio che il proprio bambino stia crescendo poco o troppo lentamente, non bisogna aspettare, pensando che sia solo un ritardo fisiologico: il fattore tempo può essere determinante. Una crescita irregolare potrebbe infatti nascondere problemi importanti che, se rilevati precocemente, possono essere affrontati con efficacia».
Si stima che siano circa 10mila in Italia i bambini e ragazzi in terapia per patologie croniche e rare caratterizzate da problemi di accrescimento. L’età in cui si può capire meglio è quella scolare: se un bimbo rimane sempre il più piccolo della classe, è preferibile sottoporlo a un controllo.
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Il sindacato USB sull’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino risponde alle ultime accuse
Il sindacato USB sull’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino risponde alle ultime accuse con queste parole riguardo le ultime accuse ricevute.
La lettera è stata scritta da Sergio Di Lauro, Rappresentante Legale Provinciale.
Ecco la dichiarazione completa:
Dopo aver osservato, per circa nove mesi, alcuni aspetti organizzativi e funzionali riguardanti l’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, iniziamo a trarre conclusioni in merito. Premettiamo che, tranne la FP CGIL, non abbiamo visto ancora alcuna segnalazione da parte di delegati appartenenti ad altre sigle; non sappiamo se ci è sfuggita, oppure se altri delegati fossero impegnati su altre tematiche. L’intervento dell’USB è stato richiesto sia da utenti che da operatori.
Annunciamo sin d’ora che le nostre osservazioni saranno oggetto di interrogazioni.
È doveroso segnalare che ci appare inspiegabile, in un momento persistente di carenza infermieristica e di coordinatori legittimati, che alcune Unità siano state assegnate alla Direzione Sanitaria di Presidio.
Utilizzando quali criteri? Non vogliamo pensare che ciò sia avvenuto solo per aspetti estetici. Ancora più grave, ci appare l’allocazione di una unità infermieristica c/o la Direzione menzionata, transitata per cambio compensativo. E quale compensazione? Mentre avveniva ciò, in alcune Unità Operative, dove il personale è assoggettato ad elevati ritmi, si continuava con il redigere turni massacranti; tutto a danno di operatori già allo stremo. Quale sicurezza per gli stessi? Quale sicurezza per gli utenti?
Altro aspetto, non meno importante, è rappresentato dalla qualità dei pasti forniti; situazione rilevata fino al subentro della ditta aggiudicataria. Ma il Sistema Qualità, introdotto in forma dettagliata, dalla Legge 502/92, non prevedeva, e tutt’ora prevede, il controllo di tutti i servizi erogati durante un processo di assistenza sanitaria? L’Azienda Moscati ha visionato e legittimato i menù quotidiani? Ci sono agli atti, questionari di soddisfazione degli utenti con cadenza periodica, debitamente protocollati? La soddisfacente qualità poco evidente dei pasti, ha indotto, spesso, molti pazienti a rinunciare al consumo degli stessi; situazione aggravata anche dal Covid, in quanto non si è potuto trovare un’alternativa a tale défaillance. Anche se, sostanzialmente, è sempre vietato introdurre pasti in ospedale con o senza Covid.
Nelle ultime ore, abbiamo appreso di un’altra situazione sconfortante.
Un utente su sedia a rotelle, recatosi con accompagnatore per esami di controllo, si è sentito male. Invece di essere assistito con celerità, è stato sottoposto ad una prassi burocratica secondo un descritto “protocollo nazionale”. Ma quale protocollo, al cospetto di una vita umana! Risultato finale: il paziente è morto. La testimonianza ha detto in sintesi: “Si è sentito male al Moscati, i sanitari non lo hanno soccorso subito: litigavano sul protocollo mentre l’uomo moriva”. Perché il signor Vincenzo De Luca non interviene? Questa appare, agli occhi di tutti, “l’eccellente Sanità” che egli stesso descrive. E non solo questo è l’aspetto negativo.
Arrivederci, alla prossima puntata.
11 comments on Pics, Iannaccone:
«Pioggia di fondi, merito non dei 5 Stelle»
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