Un valzer tra gli scaffali è un film drammatico di Thomas Stuber. La pellicola mostra la vita ripetitiva e grigia di alcuni lavoratori della provincia tedesca, che passano la maggior parte del loro tempo tra gli scaffali di un supermercato. Le giornate scorrono monotone: i dipendenti finiscono di lavorare la sera tardi, hanno il tempo di tornare a casa per riposare qualche ora e riprendere nuovamente il lavoro. Le giornate sono uguali, si ha come l’impressione che il tempo non abbia più senso e che segua un flusso continuo e non scandito.
Quando arriva Christian (Franz Rogowski), un nuovo dipendente del supermercato qualcosa cambia e smuove il grigiore tra gli scaffali. Lui è un tipo introverso, silenzioso e dall’animo sensibile infatti Bruno (Peter Kurth), un altro dipendente si prende cura di lui, trattandolo come un figlio.
Christian per caso incontra lo sguardo di Marion (Sandra Huller), responsabile del reparto dolci ,e tra i due nasce una simpatia e di brevi incontri consumati davanti la macchina automatica di caffè. Marion è una donna a cui piace scherzare e provocare: i due infatti vivono la situazione in modo diverso: lui inizia a provare un sentimento profondo per la donna mentre per Marion, lui, è semplicemente uno svago da suo marito.
La donna, all’improvviso prende dei giorni di congedo dal lavoro per malattia e Christian inizia a sprofondare nella depressione perché non la incontra più a lavoro.
Come andrà a finire la storia tra Christian e Marion? Per scoprirlo bisognerà aspetteare il 14 febbraio, data d’uscita di Un valzer tra gli scaffali.
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Milano: la nuova viewing room del pittore italiano Guido Rocca
L’8 novembre verrà inaugurata presso la prestigiosa Area35 Art Gallery di Milano (in via Vigevano 35) la nuova viewing room del pittore italiano Guido Rocca.
Già nominato dalla rivista “Albatros” come uno dei maggior esponenti dell’arte come soluzione sociale e dell’astrattismo contemporaneo italiano e più volte intervistato da “The Art Insider” per il suo costante contribuito artistico, nell’ultimo anno Guido Rocca ha raggiunto con le sue opere decine di collezionisti italiani e internazionali aumentando notevolmente il valore dei suoi quadri.
Nel corso di un’intervista radiofonica, alla richiesta di dare dei consigli ad altri artisti emergenti ha risposto:
Per anni non ho venduto un quadro, finché leggendo dei libri di filosofia ho compreso che con l’arte potevo essere d’aiuto non solo a me stesso, ma anche agli altri e li è nato uno scopo nuovo, una motivazione incrollabile. Se posso dare un consiglio agli artisti emergenti quello che voglio dirgli è di togliere l’attenzione dalle vendite e dal successo, ma diventare consapevoli di quanto la propria arte possa essere d’aiuto, perchè quella è l’unica cosa che conta veramente nella vita di un artista.
Con questa sua affermazione si comprende lo spirito con cui Guido Rocca dipinge i suoi quadri, che sono una moltitudine di pennellate colorate che interagiscono tra loro in un tripudio di colori ed energia.
Ogni pennellata racchiude un mondo, perché mentre dipingo vivo ogni istante con presenza nonostante la monotonia del gesto. Anche dopo ore che dipingo, ogni pennellata che creo è come se fosse la prima. La vita può essere insignificante o meravigliosa, dipende se uno sa vivere ogni istante con presenza o invece si fa passare tutto davanti come spettatore, perdendosi nei meandri dei sensi di colpa. L’arte mi ha insegnato a vivere, su questo non ci sono dubbi.
Questo rigore nella tecnica di Guido Rocca non fa però perdere potere alla sua comunicazione, infatti l’artista descrive così il suo processo creativo:
Negli anni ho acquisito questa gestualità nel dipingere ad olio molto peculiare, quello che per me è fondamentale è padroneggiare la tecnica a tal punto da non doverci pensare, questo è l’unico modo per buttarmi sulla tela in modo diretto senza permettere alla mente di alterare ciò che sono e che sento in quel momento, per me la sincerità espressiva è tutto. Quando dipingo veloce ed elimino il tempo e il pensiero tra una pennellata e l’altra sento che entro nell’opera, la mente si placa e il dipinto ha ciò che cerco di più in un quadro, il movimento.
E aggiunge:
Mi auguro sempre che colui che osserva e percepisce diventi anche esso l’artista, creando in sé la propria trasformazione e ampliando il contenuto dell opera.
Osservando i quadri dell’artista si rimane avvolti dalla vitalità che emerge dalle tele, la materia prende decisamente vita ed è come se lui riuscisse ad imprimere nel colore il suo scopo di penetrare nell’ animo umano per sollevarlo dai problemi della vita.
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Ritorna Dante per tutti e le leggende medievali al Castello d’Aquino di Grottaminarda
Ritorna Dante per tutti al Castello d’Aquino di Grottaminarda, dopo la sospensione causata dall’emergenza sanitaria. L’iniziativa curata da Luca Maria Spagnuolo, storico dell’arte di Avellino ha come scopo quello di leggere volta per volta passi della Divina Commedia di Dante Alighieri e di leggende medievali, di cui il noto e intramontabile testo è permeato.
I testi presentati provengono da manoscritti e incunaboli non editi o di difficile reperibilità che sono stati trascritti da Luca Maria Spagnuolo.
Dante per tutti è un laboratorio culturale che prevede la lettura e il commento di un Canto dantesco, la cui tematica è correlata ad un approfondimento legato a temi culturali, teatrali e della letteratura medievale.
Dante per tutti: l’iniziativa culturale
Dante per tutti prevede degli appuntamenti in cui vengono proposte leggende del XIV e del XV secolo, lette nella loro versione originale (volgare italiano), discusse e commentate successivamente.
I temi principali di cui trattano le letture riguardano leggende di Santi e diavoli e brani provenienti dal repertorio giullaresco medievale.
In previsione delle celebrazioni per il centenario della morte di Dante Alighieri (2021), Il Castello d’Aquino ha programmato una serie di incontri danteschi.
Il primo incontro si terrà mercoledì 12 agosto alle ore 19:30 in cui è prevista la lettura del Canto I dell’Inferno: l’incontro tra Dante e Virgilio nella selva oscura.
Il secondo appuntamento è previsto per 2 settembre alle ore 19:30 in cui verrà letto e commentato il Canto V dell’Inferno, il canto di Paolo e Francesca che verrà introdotto dalla leggenda di un demone che tenta un monaco al peccato di lussuria.
La durata dell’incontro è di circa un’ora e per poter partecipare all’evento bisogna prenotarsi, contattando il seguente numero telefonico: 334 947 46 73.
Il costo del biglietto è di € 5.00
L’Inferno dantesco
La Divina Commedia (1472) di Dante Alighieri è considerato un capolavoro della letteratura mondiale che è attuale perché racconta dell’umanità, immutata nei secoli, e descrive la complessità della nostra vita composta da viaggi concreti, astratti, mistici e morali.
La Divina Commedia spesso viene definita l’enciclopedia del Medioevo perché Dante Alighieri, studioso, filosofo e credente ha dato vita ad un’opera lettraria che contiene tutti gli elementi della cultura del suo tempo.
L’immaginario viaggio oltremondano nell’Inferno dantesco si compie in sette giorni. Dante Alieghieri al tempo aveva 35 anni ed era al punto centrale della sua vita perché all’epoca l’età media del tempo era di circa 70 anni.
Una sera perdendo la strada si ritrova in una selva oscura (che allegoricamente rappresenta il peccato) e vede l’angoscia e la sofferenza di quel luogo da cui vorrebbe fuggire, percorrendo un colle ma viene ostacolato da tre animali (una lonza che rappresenta l’incontinenza, un leone che rappresenta la violenza e una lupa che incarna la cupidigia).
In suo soccorso giunge Virgilio (simbolo della ragione) che lo accompagna nel suo viaggio ultraterreno tra: inferno, purgatorio e paradiso.
L’inferno è il primo dei mondi ultraterreni che Dante attraversa ed è un abisso sotterraneo che lo scrittore colloca vicino Gerusalemme, centro geografico e religioso del mondo emerso che ha la forma di un cono rovesciato.
L’Inferno dantesco è diviso in tre zone: Antinferno, Alto inferno e Basso inferno.
Dante si è preoccupato di dare una struttura geometrica all’inferno, esigenza che rispecchia la mentalità astratta e geometrica del Medioevo. Ciascun cerchio è popolato da anime peccatrici e lo scrittore si sofferma sul loro processo di degradazione e di imbestiamento, evidenziando la genesi psicologica del peccato e delle motivazioni che indusse al rifiuto della legge divina e umana.
Le anime vengono fissate nell’eternità con la loro contraddittoria personalità che si manifestò in terra. I peccatori sono uomini che hanno vissuto in modo esasperato e disperato, una sorta di esseri degradati dal peccato. L’Inferno, infatti, è pieno di personaggi che da un lato rivelano le lotte civili di Firenze e da un altro insistono sul tema della degradazione della Chiesa sul cui seggio si succedono papi simoniaci.
Il mondo, dunque, per Dante Alighieri è ribaltato e c’è bisogno di ricostruire una società secondo le indicazioni divine contenute nei testi sacri.
Per approfondire l’immenso e misterioso mondo racchiuso nell’Inferno dantesco non vi resta che partecipare a Dante per tutti!
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Wine Business ancora pochi giorni a disposizione per iscriversi
Wine Business è un corso di perfezionamento universitario e di aggiornamento culturale organizzato dall’Università degli studi di Salerno che ha come scopo quello di formare figure professionali esperte in economia, amministrazione, management, marketing e comunicazione delle iniziative imprenditoriali nel settore vitivinicolo.
Wine Business inizierà presso il campus di Fisciano il 7 giugno, i giorni per iscriversi ormai sono agli scoccioli: la scadenza è prevista il 17 maggio.
Wine Business: come si svolge il corso
Wine Business ha una durata complessiva di 100 ore che si sviluppa in 20 lezioni, ciscuna della durata complessiva di 5 ore.
Ogni lezione vedrà la partecipazione di un docente o un’azienda vitivinicola che illustrerà la propria esperienza lavorativa ed il proprio modus operandi.
Ad affiacare ciascuna di queste figure ci sarà un degustatore o un assaggiatore o un sommelier con lo scopo di guidare i corsisti ed illustrare i percorsi e le degustazioni di abbinamento cibo-vino.
La quota d’iscrizione al corso è di 600,00 euro.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile contattare:
www.winebusiness@unisa.it
www.winebusiness.unisa.it
www.facebook.com/winebusiness
12 comments on Un valzer tra gli scaffali a San Valentino nei cinema
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