Tutto pronto per la tradizionale sfilata di carri allegorici della Media Valle del Calore. Paternopoli, dal 3 al 5 marzo, si trasformerà in una grande pista da ballo per la gioia di grandi e piccini. Ecco lo spot della rassegna.
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È la notte un raduno d’ombre appunti su Falcone al Teatro Mercadante
In occasione del 30° anniversario della strage di Capaci: 23 maggio 1992 il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante presenta: È la notte un raduno d’ombre, Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati, un progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo.
Nel 30° anniversario della strage di Capaci (Palermo) del 23 maggio del 1992, il Teatro Nazionale di Napoli, martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante, presenta E’ la notte un raduno d’ombre. Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati.
Una performance tra immagini, testi e memorie, su progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo, a partire dal testo del drammaturgo, attore e regista Franco Scaldati, scomparso nel 2013 autore di testi come Il pozzo dei pazzi, Totò e Vicè, considerato tra i maggiori esponenti della drammaturgia italiana contemporanea dalla seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso.
Un evento artistico e allo stesso tempo civile, attraverso la poesia e le parole di Franco Scaldati e le immagini del regista Franco Maresco, per ricordare e raccontare l’atmosfera degli anni dell’operato del Magistrato Giovanni Falcone, assassinato da Cosa nostra insieme alla moglie Francesca Morvilo e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Ricorda Franco Maresco:
Gli “Appunti per Falcone” furono ritrovati tra le carte del drammaturgo Franco Scaldati nel 2018. Dell’esistenza di questi brevi testi poetici mi aveva parlato più volte Melino Imparato dopo la morte di Scaldati . Si sapeva che c’erano, o c’erano stati veramente, ma nessuno li aveva trovati fino a quell’anno.
In “Appunti per Falcone” non c’è nessun riferimento ai fatti reali, alle cronache di quella strage del ’92, meno che mai a trattative tra Stato e mafia o ai mille ” teoremi ” di cui si parla o delira da trent’anni. C’è invece la poesia e la lingua irripetibili di Franco Scaldati, la sua visionarietà, la sua profondissima riflessione sul mistero dell’esistenza umana, su quella che lui chiamava la “perversione del destino“.
Solo gli “esperti ” di vecchie cose palermitane riconosceranno in alcuni splendidi monologhi il riferimento biografico a Falcone: quello del boss della Kalsa, Tommaso Spadaro, che da bambino giocava a pallone con il futuro giudice (e suo “nemico”). Il resto è puro Scaldati, visione di ” abissi e catastrofi “, da cui però, forse, può rinascere ancora la vita.
La performance anticipa il progetto di produzione che il Teatro di Napoli avvierà intorno alla drammaturgia di Franco Scaldati, con il regista, a partire dalla prossima stagione.
Ingresso libero su prenotazione, fino a esaurimento posti disponibili.
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I Virtuosi di san Martino in Nel nome di Ciccio. Omaggio a Nino Taranto
I Virtuosi di san Martino in “Nel nome di Ciccio. Omaggio a Nino Taranto” in scena al Trianon Viviani.
“Nel nome di Ciccio” è l’omaggio a Nino Taranto e il mondo dell’avanspettacolo dei Virtuosi di san Martino.
Con un titolo che richiama Ciccio Formaggio, la macchietta più famosa dell’attore originario di Forcella, l’ensemble ripropone il grande patrimonio canoro e macchiettistico del caffè-concerto e del varietà, segnato da maestri indiscussi come Nicola Maldacea, Peppino Villani, Gennaro Pasquariello e, appunto, Nino Taranto. Si parte da ritmi ruffiani e rocamboleschi: surreali calembours di casa nostra. Ed ecco che, in una galleria di tipi talmente improbabili – si chiamano Carlo Mazza, Quagliarulo, Agata e Luana, figlia di cubana –, la rima inanella una sorte e il doppio senso che, impietoso, è costantemente in agguato, suggerito e mai detto.
I Virtuosi di san Martino si tuffano in questo universo, facendo affiorare, echi, schegge, memorie e citazioni, in un ammiccante mosaico di incastri che fagocita Schönberg e il liscio, la rumba e Stravinskij, Weill e Rossini, Eduardo e Carmelo Bene, con una comicità, al tempo stesso, sofisticata e popolare.
La drammaturgia è firmata da Roberto Del Gaudio, le elaborazioni musicali sono a cura di Federico Odling, per la regia degli stessi Virtuosi. La produzione è di Diaghilev.
I Virtuosi sono Roberto Del Gaudio (voce), Federico Odling (violoncello), Vittorio Ricciardi (flauto), Antonio Gambardella (violino) e Vito Palazzo (chitarra). Questo ensemble da camera, fondato a Napoli nel 1994 dal genovese Odling e dal cantattore Del Gaudio, propone l’eleganza sobria del quintetto in dolcevita nero con la contraddizione di strali verbali e clichés sonori, scagliati con studiata leggerezza e con impassibile disincanto.
Con le loro originali partiture drammaturgiche, i Virtuosi sono artefici di un teatro musicale intriso di dissacrante ironia e di raffinata ricerca culturale che, in una sorta di grande “blob“ originale , trita, maciulla, impasta e frulla, gli ultimi residui di arte e civiltà.
I Virtuosi di san Martino in Nel nome di Ciccio Omaggio a Nino Taranto vi aspettano venerdì 20, sabato 21 gennaio, ore 21:00 al Trianon Viviani.
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La stagione delle meraviglie irpine: la seconda edizione
Dopo la prima edizione del 2019 che ha riscosso consensi e grande partecipazione da parte della comunità, torna la seconda edizione de La stagione delle meraviglie irpine.
Roberto Pascarella, promotore dell’evento, ha creduto fortemente in questo progetto da amante del suo territorio e soprattutto da grande estimatore delle materie prime che offre l’Irpinia.
L’evento si svolgerà il 22 e il 23 ottobre al Passo di Mirabella con eventi enogastronomici, musicali e altri incontri legati all’affascinante mondo del tartufo e dei tartufai.
Domenica 23 alle 10:30 in Via Grotte (adiacente a Piazza Angrisani) alle ore 10:30 si svolgerà una gara di bellezza dei cani da tartufo. Alle 11:30 presso Contrada Bosco inizierà una vera e propria caccia al tartufo.
La due giorni dedicata alle eccellenze enogastronomiche del territorio si concentrerà soprattutto sulla conoscenza delle materie prime irpine: tartufo bianco, tartufo nero, funghi, funghi porcini, formaggi, salumi, olio d’oliva, vino e torrone.
La stagione delle meraviglie irpine non mira a diventare una sagra ma un evento che sia capace di aggregare le piccole e medie imprese che hanno investito sulla qualità delle materie prime del territorio. Le eccellenze a cui si è dato maggiore rilievo sono: i funghi porcini e il tartufo nero e bianco.
Quando parliamo di tartufo, in particolar modo del nero, siamo portati ad associare questa materia prima esclusivamente alla zona di Bagnoli Irpino mentre come ha affermato Carmine Marinelli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Tartufai della Regione Campania, le nostre zone sono ricche di tartufo e non solo di quello nero ma anche del più pregiato bianco.
Quando si parla del tartufo bianco si pensa al Bianco d’Alba considerato da sempre il re dei tartufi perché oltre ad essere il più profumato e aromatico è il più raro, difficile da trovare perché i tentativi di coltivazione sono falliti miseramente nel tempo.
Roberto Pascarella, nell’intervista, ci spiega come in alcune annate invece fosse più pregiato il tartufo bianco irpino rispetto a quello di zone più rinomate.
Il tartufo bianco, infatti, si sviluppa in modo spontaneo in un rapporto simbiotico solo con alcune piante specifiche ed è per questo motivo che raggiunge prezzi stratosferici. Il tartufo bianco irpino non è da meno, stiamo parlando in media di 2000 euro al kg.
La stagione delle meraviglie irpine nasce con lo scopo di diffondere una conoscenza genuina verso le materie prime del territorio, mostrando un mondo che non tutti conoscono e che viene, molto spesso, commercializzato superficialmente e senza passione.
Per prenotare basterà telefonare al seguente numero: 0825 44 90 65
12 comments on Paternopoli, pronta l’edizione 2019
del Carnevale
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