Presso il Carcere Borbonico l’Altra Avellino, associazione presieduta dalla forzista Ines Fruncillo, ha lanciato le proprie proposte per il Mezzogiorno. “Ricominciamo dal Sud” è il titolo scelto per l’evento a cui hanno preso parte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e il presidente della Figc, Cosimo Sibilia.
Le amministrative sono alle porte e il deputato forzista non riesce a sottrarsi alle domande politiche dei cronisti. È chiara la volontà di aprire le porte di Forza Italia al civismo. L’Altra Avellino è una delle possibilità prese in considerazione. All’interno del centrodestra, è gelo tra Fi e Lega sia a livello nazionale che locale.
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Regionali Campania: lettera aperta di Mariangela Merola candidata PRI
Mariangela Merola, candidata alle Elezioni Regionali per il territorio di Caserta e Provincia a sostegno del Presidente Vincenzo De Luca per la lista Lega per l’Italia Partito Repubblicano Italiano scrive una lettera aperta per presentarsi.
Mariangela Merola, candidata alle Elezioni Regionali, 46 anni da compiere il 20 settembre, è avvocato e mediatore civile. Napoletana di origine, vive il territorio della provincia di Caserta fin da bambina, quando aspettava con ansia l’estate per trascorrere le vacanze con i suoi genitori nella sua amatissima Baia Felice, zona balneare di Cellole, dove nascevano amicizie che ancora coltiva.
Le sue amicizie sono diventate nel tempo, presenze permanenti nella sua esistenza e dove, soprattutto ha conosciuto l’amore, che l’ha portata a lasciare Napoli e a trasferirsi a Cellole, dove abita ed esercita la sua attività professionale.
Mariangela Merola spiega con queste parole il motivo per cui ha deciso di candidarsi:
Il termine più appropriato per spiegare la mia candidatura è territorio.
Il nostro territorio per me è stato la vita! Qui mi sono sposata quasi vent’anni fa e qui sono rimasta pur avendo perso mio marito troppo presto. Penso a mia figlia, nata a Castel Volturno, nella efficientissima realtà sanitaria di Pineta Grande; non di minor rilievo sono state nelle vicende riguardanti la salute dei miei cari, l’ospedale di Sessa Aurunca e la casa di cura Padre Pio, dove ho trovato amici oltre che professionisti della sanità.
Penso all’associazione Baia Felix, di cui mi sono fatta portavoce, che attenzionava la tutela del territorio, le difficoltà dei villeggianti e quelle degli esercenti turistici del litorale Domizio!
Penso alle strutture sportive che accolgono i nostri ragazzi; penso alle Officine Kulturali Aurunche, all’Associazione VE.RI, all’Associazione Riviera Domizia, che danno voce al territorio!
Penso alle cose buone che mi piacciono, alla nostra mozzarella, alla Polacca, al Roccobabà, alla Nuvola di Nino Cannavale, ai liquori e ai vini locali!
Tutto questo per me è racchiuso nella parola territorio.
Tuttavia, seppur dotato di un valente capitale umano, il territorio di Caserta presenta delle evidenti ed innegabili criticità.
Mi riferisco a sversamenti illeciti, alla scarsa attenzione all’ecologia, alla mancanza di incentivi al lavoro artigiano e agricolo ma soprattutto al comparto turistico, che è quello che maggiormente potrebbe dare occupazione e sicurezza ai giovani, che spesso sono costretti a spostarsi dalla nostra provincia, dove sovente la meritocrazia è stata mortificata in favore del clientelismo.
Ed è per tutto questo che ho accettato di candidarmi alle prossime elezioni regionali!
Mi candido per dare voce alle persone, ai giovani, che a fatica si rialzano dopo la chiusura economica e sociale, necessitata dall’emergenza sanitaria, alla gente della provincia casertana che è piena di potenzialità culturali e lavorative ma, spesso, priva di risorse operative.
Ringrazio chi ha creduto in me, proponendo la mia candidatura, non essendo io addentrata nelle logiche della tattica politica e ai meccanismi atavici del clientelismo e delle false promesse.
Mi propongo per il cambiamento, come volto nuovo, lontano dai giochi di potere, nei quali non mi riscontro e che non sono conformi al mio modo di vedere la vita, la politica e la macchina economica e sociale, che ne viene inevitabilmente bloccata.
Il mio impegno è nella legge, nella normativa, perché è questa che consente, a livello regionale, di offrire lavoro e sviluppo alla nostra provincia e tutela dell’ambiente che ci circonda.
Il mio proposito, lo ripeto, è offrire lo strumento per il benessere del territorio! È questo che cerco di fare da vent’anni, attraverso la mia professione di avvocato: dare voce!
Attraverso l’impegno politico al Consiglio Regionale, il mio obiettivo è dare voce: alle famiglie, agli studenti, agli insegnanti, agli agricoltori, ai casari, ai gestori degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive, agli artigiani, ai commercianti, ai medici, ai tecnici, al comparto dell’edilizia, agli artisti, soprattutto ai tanti bravi musicisti del nostro territorio, che non venga abbandonato ma che rinasca, attraverso i mezzi che la legislazione e il governo regionale consentono e che il consigliere regionale deve offrire al territorio!
Spero, quindi, di averne la possibilità attraverso il vostro Voto!
Mariangela Merola
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Il ricorso e conferma lo scioglimento del consiglio comunale di Pratola Serra
A tre settimane dalla sentenza del TAR Lazio che respinge il ricorso e conferma lo scioglimento del consiglio comunale di Pratola Serra, l’ex Sindaco Emanuele Aufiero rompe il silenzio e annuncia il ricorso in appello presso il Consiglio di Stato:
Ricorreremo in appello al Consiglio di Stato con forza e determinazione, consapevoli di essere nel giusto. È un atto necessario e doveroso per noi, le nostre famiglie e i cittadini di Pratola Serra. Le sentenze vanno rispettate, ma, come nel nostro caso, non sempre sono condivisibili. Vero è che il provvedimento del tribunale amministrativo regionale del Lazio respinge il nostro ricorso ma, a nostro parere, la sentenza rimodula, inequivocabilmente, fatti “valutati” in modo troppo discrezionale e tralascia altri aspetti fondamentali della vicenda. Infatti molti passaggi non sono del tutto chiari! Ci stiamo muovendo su un doppio binario: da un lato la questione giurisdizionale con l’appello presso il Consiglio di Stato, dove saremo assistiti dall’Avv. Walter Mauriello e dal Prof. Angelo Clarizia e, dall’altro, con un’attività di consulenza di massima levatura si stanno esaminando tutti gli atti affinché emerga ogni eventuale correlazione di carattere “politico/istituzionale” e ogni elemento che possa avere attinenza con la vicenda dello scioglimento. Trattasi di un passaggio ineludibile per fare piena luce su una vicenda a tinte troppo plumbee, per credere che possa essersi verificata naturalmente. Nonostante il calvario giudiziario che vede protagonisti me, la mia famiglia e la squadra che mi supporta, crediamo ancora fermamente nell’operato della magistratura e ci affidiamo completamente alla giustizia. Andremo fino in fondo, pur di far emergere la verità con ogni mezzo a nostra disposizione. Continuiamo a ricevere, quotidianamente, da parte dei nostri concittadini innumerevoli attestati di stima, solidarietà, vicinanza e stimolo ad andare avanti. A loro và il nostro immenso Grazie e la rassicurazione che profonderemo ogni sforzo affinché venga ripristinata la verità per essere presenti, certamente, nella prossima competizione elettorale.
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La fine di Craxi e una rivoluzione finita male
22 anni fa muore ad Hammamet (Tunisia) Bettino Craxi, statista lungimirante del nostro secolo.
Nato il 24 febbraio 1934 a Milano è stato Presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 18 aprile 1987 e Segretario del Partito Socialista Italiano dal 15 luglio 1976 all’11 febbraio 1993. Senza ombra di dubbio, è stato uno degli uomini politici più rilevanti della Repubblica italiana e tra i politici italiani più influenti degli anni ’80, ed inoltre il primo socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Luci e ombre si accavallano nel percorso politico di Craxi.
Propose la Grande riforma delle istituzioni ma non decollò mai. Tangentopoli decretò la fine della prima Repubblica, lo sterminio politico dei socialisti e di Craxi. Pagò due scelte. La prima: non capì l’arrivo dell’onda giustizialista e praticamente la fronteggiò da solo. La seconda: commise l’errore di gestire anche personalmente i finanziamenti irregolari, non delegando tutto al segretario amministrativo. il segretario socialista considerava l’autonomia finanziaria del partito come la premessa della sua autonomia politica, in grado d’impedire ogni subalternità.
Però Craxi, per sé non intascò “mai” soldi.Lo riconobbe anche Gerardo D’Ambrosio. Uno dei magistrati di Mani Pulite, osservò: «La molla di Craxi non era l’arricchimento personale, ma la politica».
Fu condannato per corruzione e finanziamento illecito al partito. Morì a quasi 67 anni in Tunisia. Il 19 gennaio del 2000 non superò un delicato intervento chirurgico.
C’è un prima e dopo la morte di dello statista.
Qualcuno immaginava un’Italia diversa, magari migliore.
Ma La gogna in piazza, il popolo che dispensa sentenze con le monetine, i movimenti che entrano in Parlamento , come la Lega sono tratti di un’Italia in preda alla demagogia e alla confusione : non solo per Mani pulite, sono anche gli anni della morte di Falcone e Borsellino.
L’Italia di oggi, che da allora ha eliminato partiti, istituzioni, simboli, reputazioni, rispetto dei ruoli, soprattutto ha smembrato quel poco di tessuto civico che la nostra giovane democrazia aveva faticosamente ordito.
Ciò che è arrivato dopo, tutt’altro che politica: «La tecnocrazia. L’illusione della società civile. Il neopopulismo.”
Le piazze sono diventate virtuali, il debito pubblico è duplicato, il ceto medio sconfina nel proletariato, la crescita economica è un’illusione, le aziende più importanti hanno delocalizzato o sono state cedute, la classe politica è drasticamente peggiorata, riprendendo una riflessione di Facci:l’Italia è l’unico Paese a non avere più «un partito liberale, socialista, verde o democratico-cristiano». Tutto questo già prima della pandemia… Se per alcuni la fine di Craxi e delle grandi correnti ha sancito l’inizio di una rivoluzione, beh, è stata una rivoluzione finita male.
Questo il pensiero di MAPS
5 comments on Amministrative, Sibilia apre al civismo.
È gelo con la Lega
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