Marco Grossi, giurista, giornalista e scrittore, ci parla del suo ultimo libro “Il Partito Popolare Italiano – Il popolarismo secondo Don Luigi Sturzo”.
L’autore del volume, ospite della redazione de “Il Plurale”, analizza a fondo la vita, l’esperienza cristiana e il pensiero dell’esile prete di Caltagirone che volle, con la fondazione del partito, dare voce ai cattolici sulla scena pubblica ed istituzionale al fine di applicare la morale cristiana, fondata sulla verità, alla vita pubblica del Paese.
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Le Ultime Ore di Vanessa Marini
La narrazione de Le ultime ore di Vanessa Marini inizia da un evento drammatico e violento. Si tratta dello stupro di gruppo di Anita dopo il quale si apre l’indagine del Commissario Carta per scovare il colpevole. Durante l’indagine facciamo la conoscenza dei vari protagonisti della storia, che si raccontano attraverso dei flashback. Veniamo così catapultati nel passato dove tutto è iniziato. Siamo nell’aprile del 1986 a Pripyat, in Ucraina. Anita ha 4 anni e abita, con la sorella gemella e i genitori, a due km dalla Centrale nucleare di Chernobyl. È la sera dell’incidente nucleare più grave della storia.
A proposito del libro l’autrice commenta:
Le ultime ore” è un romanzo che intreccia la storia personale della protagonista, una bambina russa adottata da una famiglia romana, con la Storia quella con la S maiuscola, dal disastro nucleare di Chernobyl alla recente Pandemia. È una storia a tratti lieve e romantica e in altri passaggi drammatica e violenta. Penso però che non ci siano passaggi a vuoto, ogni parola ha un senso, uno scopo nella riflessione e un ruolo nella storia. In realtà io scrivo storie di donne con la speranza che a leggerle non siano solo le donne perché il mio scopo, oltre che ludico, è divulgativo quindi di sensibilizzare tutti ai vari aspetti della violenza di genere per contribuire a riconoscerla, combatterla e debellarla. Il mio interesse quasi maniacale per la cronaca consente ai miei romanzi di raccontare storie di fantasia che abbiano una forte caratteristica di attualità e verosimiglianza tanto da favorire l’immedesimazione del lettore. Ed è infatti proprio questo il riscontro più comune che ho da parte dei miei lettori, soprattutto donne in verità, il ritrovarsi in parti della trama, delle emozioni, dei pensieri raccontati nel libro. Penso che il romanzo piuttosto che il saggio, sia una chiave fantastica per giungere ad un pubblico più ampio e meno qualificato, trattando argomenti complessi come la violenza contro le donne che hanno risvolti legali, pedagogici e sociologici che vanno oltre l’ambito delle più intime emozioni personali.
Vanessa Marini: biografia
Vanessa Marini nasce a Livorno il 18 agosto 1969. Ha frequentato l’I.T.C. Calamandrei di Livorno.
Lavora in Banca Monte dei Paschi di Siena dal 1992 e attualmente vive a Rosignano Solvay con la sua famiglia. L’autrice esordisce nel 2016 con il primo dei libri che compongono la sua collana intitolata “Le donne sono farfalle, non formiche, dedicata al mondo delle donne e alla violenza di genere. La collana ha ricevuto il “Premio per la legalità”, a Giuliano Edizione 2017.
Sono stati pubblicati La lama invisibile, La ragazza che dipingeva sui muri, Io mi salvo da sola, Muri di cristallo, Swich-off, Vittima collaterale, Spiagge bianche.
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Le cose che non ti ho detto: l’intima dedica di Federico Fabi alla propria sorella
Il 13 dicembre 2017 esce “Io e me x sempre, l’EP d’esordio di Federico Fabi scritto e auto prodotto in una cantina nel quartiere Spinaceto. Il cantautore romano conquista immediatamente il pubblico e l’attenzione degli addetti ai lavori superando il mezzo milione di ascolti online. Federico Fabi si fa notare nei più importanti live club romani fino a calcare i palchi di tutta la Penisola.
Il 4 maggio 2021 esce il suo ultimo album ‘C’eravamo quasi’ distribuito Sony Music per Vertigo in collaborazione con Asian Fake, con la produzione di Matteo Domenichelli. Il 30 settembre 2022 esce il nuovo singolo ‘Un amore’ distribuito da ADA Music Italy che anticipa il nuovo album completamente autoprodotto.
Le cose che non ti ho detto è il nuovo singolo di Federico Fabi sulle piattaforme digitali per ADA Music Italy e in radio dal 28 ottobre. Il brano è una sinfonica e intima dedica alla propria sorella in cui emergono negli arrangiamenti gli ascolti che più hanno influenzato il cantautore romano degli ultimi mesi: “Paul” dei Big Thief, “Nebraska” di Bruce Springsteen e “Heroes” di David Bowie.
Federico Fabi spiega così il brano:
Musicalmente è uno dei pezzi più arrangiati dell’album, con un ritornello che cresce ogni volta che si ripete fino ad arrivare ad un’esplosione di suoni sul finale. La canzone è il dialogo di una sorella che racconta di sé stessa al fratello, mettendosi a nudo completamente per la prima volta.
Di sé racconta:
Mi chiamo Federico Fabi, ho ventisette anni e vivo nella periferia di Roma. La musica non è mai stata nei miei piani, è capitata e basta. Negli ultimi tre anni sono usciti due album e ho fatto qualche concerto in giro per l’Italia. Nel mentre lavoro come direttore in una libreria, vivo da solo, cucino poco e soprattutto non ho animali dato che riesco a badare a malapena a me stesso.
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La signora con il cagnolino di Anton Cechov: la recensione
La signora con il cagnolino è stato pubblicato per la prima volta nel 1899 ed è uno dei più celebri racconti di Anton Cechov, noto scrittore e drammaturgo russo, che scrive quest’opera nel pieno della sua maturità letteraria.
Del racconto esiste anche una trasposizione cinematografica del 1960 di Iosif Kheifits, considerata dagli esperti del settore una delle migliori trasposizioni su pellicola dell’autore russo.
La signora con il cagnolino descrive la storia di un rapporto adulterino ma la particolarità del testo è l’interruzione brusca e volontaria. Sembra che lo scrittore voglia lasciare ai propri lettori il compito di trarre le conclusioni. Per chi conosce lo scrittore la sospensione e l’interruzione delle azioni non è altro che il tema di fondo che accompagna le opere dello scrittore perché ciò che caratterizza l’essere umano, a suo avviso, sono le azioni insensate provocate dalle emozioni da cui scaturiscono i grandi drammi esistenziali della vita.
Girava voce che sul lungomare fosse spuntata una faccia nuova: una signora con un cagnolino.
Questo è l’incipit pieno di mistero del racconto, per dare l’idea del mood del testo.
La signora con il cagnolino: trama
Dmitrij Dmitrič Gurov, chiamato semplicemente Gurov, è un banchiere moscovita di quarant’anni, nonostante la giovane età è padre di tre figli. Un giorno, per caso, conosce Anna Sergeevna, sono entrambi in vacanza a Jalta, città dell’Ucrania nella Repubblica autonoma di Crimea.
Ciò che sembra un incontro casuale e banale si trasforma in un episodio che diventerà cruciale per entrambi perché i due diventeranno amanti.
I due si incontrano, per la prima volta, a cena e Gurov affascinato da Anna inizia subito a corteggiarla, ottenendo ottimi risultati. L’uomo era intrigato dall’idea di poter avere un’avventura romantica con una sconosciuta di cui non sapeva nulla, nome compreso.
Le aspettative dell’uomo vengono disattese perché l’avventura non si consuma quella sera, tra i due si instaura un rapporto più profondo da cui nasce una relazione romantica, fatta di passeggiate al mare, giri in carrozza e baci furtivi.
Questi baci alla luce del giorno, sempre all’erta nel timore che qualcuno li vedesse.
Anna Sergeevna, inizialmente era restìa nell’intraprendere questa relazione perché sposata e attanagliata dai sensi di colpa. A mettere fine a questa relazione clandestina ci pensa la vita: la donna è costretta a rientrare dal marito a San Pietroburgo a causa di un suo improvviso .
C’era anche quest’altra storia nella sua vita, che era finita pure questa e ora non restava che il ricordo…
Gurov invece è un incorreggibile adultero, Anna gli sembrava semplicemente una delle tante ma rientrato a Mosca e ripresa la vita di tutti i giorni nella sua mente si fa sempre più insistente e ricorrente l’immagine di quella signora con il cagnolino e lui non riesce a pensare ad altro.
In strada seguiva le donne con lo sguardo per cercarne qualcuna che assomigliasse a lei…
Gurov era come ossessionato e voleva rivivere ciò che aveva provato a Jalta, dunque decide di partire alla volta di San Pietroburgo, dove riesce ad incontrare Anna e a strapparle una promessa quella di rivedersi a Mosca.
Da questa promessa i due iniziano a vedersi con una cadenza mensile nella città moscovita, che da il via alla loro storia clandestina.
Erano due le vite che viveva: una ufficiale che vedevano e conoscevano tutti quelli che ne avevano bisogno, piena di verità conformiste e bugie del tutto simile alla vita dei suoi amici e conoscenti; e poi un’altra vita – condotta in segreto.
E per qualche bizzarra coincidenza di eventi, forse per un caso, tutto quello che considerava importante, interessante, necessario, quanto c’era di vero e non lo portava a rinnegare se stesso, quello che dava sapore alla sua vita accadeva di nascosto a tutti, invece quello che era menzogna, la facciata dietro cui si nascondeva per coprire la verità accadeva alla luce del sole.
Così Anton Cechov descrive la relazione tra i due amanti, quasi al termine del racconto, come un’istantanea che nella sua semplicità definisce la particolarità e profondità del rapporto intimo tra i due.
Gurov decide di andare a trovare Anna nella sua stanza d’hotel e improvvisamente viene assalito dai dubbi: per la prima volta nella sua vita prova un sentimento così forte e autentico per una donna, è di una tale purezza ciò che prova che gli sembra l’unico appiglio rimasto nella sua vita. L’uomo però allo stesso tempo è logorato dalla condizione di clandestinità della sua relazione con Anna e dall’idea che, forse, la sua amata non prova gli stessi sentimenti per lui, soprattutto nei confronti del vero Gurov. La sua paura più grande paura è che Anna sia invaghita dell’idea di un uomo frutto della sua immaginazione perché non le aveva rivelato tutti i dettagli della vita che conduce alla luce del sole.
Ma come faceva ad amarlo così tanto. Le donne lo avevano creduto sempre diverso da com’era, e quindi non avevano amato lui bensì un uomo creato dalla loro immaginazione che avevano inseguito per tutta la vita.
Il racconto si conclude con l’immagine dei due amanti abbracciati nella stanza d’albergo felici di essersi ritrovati, ma allo stesso tempo straziati dalla impossibilità di poter venire fuori allo scoperto e condannati quasi per un sadico scherzo del destino a vivere in clandestinità il loro primo vero autentico amore.
La capacità di Cechov sta nel raccontare i fatti in maniera del tutto impersonale senza giudicare i personaggi, da perfetto osservatore esterno si limita ad osservare e narrare i vizi e i difetti dell’uomo. Anche se l’intera storia è segnata quasi da un totale mancanza di azione dei personaggi , la descrizione degli stati d’animo e di tensione dei due amanti sono perfettamente descritti da Cechov, talmente bene da far provare in prima persona tutte le emozioni e i tormenti della coppia.
Leggendo il finale de La signora con il cagnolino sembra quasi di trovarsi di fronte ad un finale sospeso, non risolto che grazie alla grande capacità dell’autore di scavare nella psiche dei personaggi, lascia libero il lettore di immaginare il finale più giusto per loro, in quanto le storie dei protagonisti sono molto simili alle vicende di ognuno di noi.
Anton Cechov: biografia
Anton Cechov è uno scrittore e drammaturgo russo nato il 29 gennaio 1860 a Taganrog, nella Russia meridionale, da genitori molto poveri. A 19 anni si trasferisce a Mosca e si iscrive alla facoltà di medicina. Durante gli studi mantiene se stesso e la sua famiglia pubblicando racconti umoristici su alcune riviste. Nel 1884 si laurea e comincia a praticare la professione medica. Ma la scrittura resta la sua grande passione: di giorno lavora, e di notte continua a scrivere.
La medicina è sua moglie e la scrittura la sua amante dove rifugiarsi.
Nei suoi lavori fotografa le debolezze e le contraddizioni della borghesia russa di fine ‘800. Col successo delle sue opere e col passare degli anni seguenti Cechov inizia a soffrire di tubercolosi. Malgrado ciò, non rinuncia a scrivere: risalgono a questo periodo alcuni dei suoi racconti più famosi, come Corsia n. 6 e La signora con il cagnolino. Nel 1896 va in scena Il gabbiano, un dramma che racconta un amore infelice. In questo lavoro lo scrittore anticipa alcuni temi del teatro del ‘900: la difficoltà di comunicazione tra gli esseri umani e la solitudine esistenziale che ne deriva.
La produzione di Cechov incontra un grande successo di pubblico, soprattutto negli ultimi anni. Lo scrittore devolve una parte dei suoi guadagni a opere di carità: finanzia alcuni istituti scolastici e offre cure mediche gratuite ai più poveri. Nel 1904, all’apice della fama, si trasferisce in una clinica in Germania, dove spera di guarire dalla tubercolosi. Ma le sue condizioni peggiorano in fretta: muore il 15 luglio, all’età di soli 44 anni. Ancor oggi le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo, e i suoi racconti sono un modello di narrativa.
Ottavio Di Paola
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