La decisione di scegliere il capoluogo irpino per l’abituale appuntamento del 21 marzo scuote la provincia dell’entroterra appenninico, ma allo stesso tempo conferma le preoccupazioni di chi da tempo non considera più questa terra isola felice.
Davanti al palco di Piazza Libertà, oltre 100 striscioni per testimoniare le battaglie di chi lotta contro le ingiustizie. Tra gli studenti non passano inosservate le presenze dei parenti di Pasquale Campanello, di Antonio Ammaturo, di Nunziante Scibelli e dei tanti conterranei morti per il loro senso di giustizia. Allo stesso tempo, in piazza, ci sono le forze dell’ordine e quegli agenti, che con tutti i mezzi a loro disposizione, arginano ogni azione tesa a trasgredire la legge.
Particolarmente soddisfatto per il 21 marzo di Avellino è il procuratore Rosario Cantelmo, che invoca più volte la parola speranza. Lo stesso procuratore, però, esorta tutti a vigilare e a guardarsi bene dai cosiddetti cravattari, ovvero da coloro che pur senza una pistola trovano nelle economie delle piccole comunità e nelle istituzioni più di un semplice terreno fertile.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 42 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 872, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 42 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 2 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 1 residente nel comune di Atripalda
- 1 residente nel comune di Avella
- 8 residenti nel comune di Avellino
- 4 residenti nel comune di Bonito
- 1 residente nel comune di Castel Baronia
- 1 residente nel comune di Contrada
- 1 residente nel comune di Domicella
- 1 residente nel comune di Flumeri
- 1 residente nel comune di Grottaminarda
- 1 residente nel comune di Luogosano
- 1 residente nel comune di Marzano di Nola
- 1 residente nel comune di Mercogliano
- 9 residenti nel comune di Montefalcione
- 1 residente nel comune di Monteforte Irpino
- 1 residente nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Moschiano
- 1 residente nel comune di Nusco
- 1 residente nel comune di Paternopoli
- 1 residente nel comune di Quindici
- 1 residente nel comune di Rotondi
- 1 residente nel comune di Serino
- 1 residente nel comune di Taurano
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Emergenza Covid-19 in Irpinia: risultati dei test rapidi su personale e pazienti del Frangipane e del Criscuoli
Sono stati effettuati 377 test rapidi sul personale e sui pazienti del P.O. Frangipane di Ariano Irpino.
I casi negativi sono risultati 371 su 377.
Risultano essere probabili immuni 17.
I casi positivi sono 6 su 377 ma dovranno essere confermati dal tampone.
Ricordiamo che i test rapidi, a differenza del tampone, sono meno efficaci ma attendibili per poter dichiarare la positività al Covid-19.
I dati appena riportati sono confortanti poiché dimostrano come il Frangipane, ad oggi, è un ospedale sicuro.
Sono stati effettuati 88 test rapidi anche sul personale e sui pazienti del P.O. Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi.
I casi negativi sono 85 su 88
I positivi sono 3.
I probabili immuni sono 9.
Tale esito verrà confermato dai tamponi.
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La città insensibile di Carmine Zamprotta: un’instantanea senza filtri su Napoli
La città insensibile (2019) è l’ultimo libro di Carmine Zamprotta, sociologo e giornalista napoletano, pubblicato da Graus Edizioni nella sezione Black Line. Lo scrittore attraverso parole lucide e senza fronzoli conduce il lettore tra i vicoli di una Napoli che continua ad essere problematica nonostante la patina turistica che, negli ultimi tempi, sembra avere la meglio sull’immagine che molti cercano di dare alla città.
La malavita descritta da Carmine Zamprotta la potremmo definire con una semplice definizione: Camorra S.p.a. perché non esiste un settore economico che non la riguardi e in cui non si sia insinuata.
Iniziando dalle più note attività illecite che riguardano lo spaccio di droga e la prostituzione, la Camorra è diventata un’impresa a tutto tondo che ha esteso le sue mire espansionistiche in settori legati allo showbiz, basti pensare al mondo della musica neomelodica sino ad arrivare ai culti religiosi, tacitamente permessi dal clero locale, che fungono da riscossione del pizzo sfruttando il folklore religioso e l’ignoranza di molti partenopei.
Finalmente ci si sta rendendo conto che ciò che accade tra le strade delle nostre città non ha nulla in comune con la religione, poiché si tratta di un culto fai da te, dove si gestiscono processioni non autorizzate dal clero, ma tollerate dalle amministrazioni locali. Variopinti cortei, accompagnati da minorenni che chiedono soldi ai passanti, portano, in spalla o su automezzi, carri con statue addobbate e stendardi da cui pendono banconote da cinquanta e cento euro.
Queste processioni sono sempre accompagnate da improvvisate bande musicali che nel loro repertorio spaziano dai canti mariani ai brani dei neomelodici, mentre si fermano di fronte a qualche negozio dove è possibile recuperare un obolo sostanzioso, un pizzo mascherato da offerta libera. Uno dei portatori di stendardi si stacca dal corteo, abbassandosi verso l’entrata dell’esercizio commerciale, saltellando lentamente al suono della musica.
Una delle nuove frontiere della criminalità organizzata riguarda anche il calcio: da alcune relazioni della Commissione parlamentare sono emerse spesso indiscrezioni che vedono i capi ultras congiunti ai clan malavitosi ma gli inquirenti non hanno dato mai la giusta attenzione a questo fenomeno. Il tifo organizzato ed i rapporti che si instaurano con i calciatori vengono sfruttati per fini illegali con un’eventuale alterazione di una competizione sportiva, che andrebbe a favorire guadagni illeciti attraverso il canale delle scommesse legali che attirano migliaia di scommettitori.
Il libero accesso di questi personaggi negli impianti sportivi o nelle sedi dei club, come le frequentazioni con calciatori famosi, rappresentano un motivo di orgoglio per il boss e la sua famiglia, che in questo modo cerca di rafforzare la sua immagine sul proprio territorio, sfruttando l’ingenuità dei troppi atleti che si lasciano coinvolgere facilmente da questo mondo dorato fatto di droga e donne facili reclutate dai clan.
Il mondo dello sport è diventato un terreno fertile utile per riciclare capitali di dubbia provenienza, ciò è facilitato dall’azione di prestanomi che sono in grado di creare una rete sottotraccia tra imprenditoria e gruppi vicini alla politica.
Ad aiutare indirettamente la Camorra ci sono le istituzioni perché la disoccupazione giovanile, negli ultimi tempi, ha raggiunto livelli di grande criticità. Dalla precarietà e dal bisogno economico nasce una manovalanza a buon mercato perché i clan pagano bene i loro affiliati e non chiedono curriculum vitae con esperienze pluriennali, alti studi o competenze specifiche.
Le opzioni che si presentano davanti a molti giovani, nella maggior parte dei casi minorenni, sono due: lavorare in nero ed essere sottopagati o diventare affiliati del clan della zona di appartenenza e avere rispetto, fama, soldi in tasca, tecnologia e vestiti firmati all’ultima moda.
Da tempo è cambiata l’immagine di Napoli, restaurata ad hoc per i turisti che affollano i vicoli e le piazze della città perché in fondo il fascino degli spaghetti, della pizza e della sfogliatella non tramonta mai.
Il lungomare di Napoli si è trasformato, come lo definisce Carmine Zamprotta nel suo libro, in un mega bar ristorante all’aperto che, in realtà, rappresenta un ossimoro perché molte delle attività commerciali che si espongono a mò di vetrina gastronomica sono legate alla malavita o attraverso il pizzo o attraverso il riciclaggio di denaro illecito che viene reinvestito in modo “pulito” attraverso l’apertura di attività commerciali.
Questi accennati sono solo alcuni dei punti nevralgici toccati da Carmine Zamprotta ne La città insensibile, per scoprire il resto non vi resta che leggere il libro!
10 comments on Libera conquista Avellino,
l’Irpinia grida no alle mafie
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