Franco D’Ercole, storico esponente della destra avellinese, sprona le varie anime della coalizione all’unità per affrontare al meglio le prossime amministrative ad Avellino.
Per arrivare a una proposta credibile di governo e mettere da parte le rivalità interne ai partiti e il problema leadership, l’ex assessore regionale rivolge il suo sguardo verso orizzonti che travalicano gli angusti perimetri dei partiti e non esclude la possibilità di aprire al civismo e alle esperienze provenienti dalla società civile.
Da non iscritto a nessun partito, riesce ad avere uno sguardo lucido sulle questioni che interessano la città di Avellino e indica nel problema finanziario il principale nodo da sciogliere. Il predissesto non è la migliore soluzione.
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Atripalda: Giuseppe Spagnuolo presenta la lista per le prossime Amministrative 2022
“Con Atripalda futura ci presenteremo ai cittadini, agli elettori. La nostra è una proposta che comunque si pone in continuità con i cinque anni di amministrazione, con il lavoro svolto. Ma si tratta di una proposta che guarda al futuro. Perché oggi ci sono le condizioni per proiettarsi verso il domani con ottimismo”, lo ha dichiarato Giuseppe Spagnuolo, sindaco di Atripalda, che ieri sera, presso il comitato elettorale di Piazza Umberto I, ha presentato il nome della lista ed il simbolo con cui si presenterà al giudizio degli elettori in occasione delle Amministrative del prossimo 12 giugno. Con lui i candidati ed i tanti sostenitori che lo accompagneranno in questo viaggio fino alle urne.
“Quella di cinque anni fa – ha spiegato – è stata una vera e propria chiamata alle armi. Abbiamo chiesto ai cittadini di scegliere Atripalda perché bisognava ricomporre una comunità che era lacerata. Dovevamo rimettere la città su di una strada sicura. Ci siamo interrogati, perciò, se era il caso di continuare con lo stesso nome, Scegliamo Atripalda, utilizzato nel 2017.
Abbiamo deciso di utilizzare un nuovo nome, che contenesse uno slancio, una proiezione verso il futuro. In questi ultimi cinque anni abbiamo lavorato in maniera costante, in maniera dura e silenziosa perché la situazione ereditata necessitava di un impegno gravosissimo.
Oggi riteniamo di essere usciti da quella condizione così cupa. Oggi siamo consapevoli di aver raggiunto risultati tali che ci consentono di guardare al futuro con ottimismo. Oggi possiamo continuare questo lavoro per imprimere quella svolta che abbiamo in mente”.
Poi la spiegazione del simbolo: “La scritta è sulla base – ha spiegato il sindaco – perché con il nostro lavoro abbiamo gettato solide basi grazie alle quali possiamo proiettarci verso il futuro. Abbiamo scelto il campanile di Santa Maria delle Grazie che simboleggia la nostra storia e rappresenta l’istituzione. Poi ci sono le persone che sono i destinatari della nostra azione.
È verso di loro che indirizziamo il nostro lavoro ed è con il loro sostegno che vogliamo continuare a fare il bene di Atripalda. Dobbiamo riuscire a creare un collegamento ancora più forte con la comunità. Proveremo a trasmettere loro la nostra convinzione di essere dalla parte giusta e chiederemo sempre maggiore partecipazione. Una dinamica virtuosa che ci consentirà di costruire una città sempre più moderna, efficiente. Se Atripalda fosse un palazzo da costruire in questi cinque anni abbiamo realizzato le fondamenta. E’ tempi di alzare nuovi piani e di guardare sempre più in alto”.
“Non è presunzione – così ha concluso il primo cittadino – se dico che, a partire dal risanamento dei conti, i risultati raggiunti sono sotto gli occhi di tutti, sono evidentissimi: dai finanziamenti agli investimenti fino ai progetti da candidare sul Pnrr. Sono questa la testimonianza migliore di un lavoro svolto con passione e competenza. Sono queste le fondamenta su cui possiamo poggiare l’Atripalda futura”.
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Il nuovo lockdown in Campania quali saranno le conseguenze?
Come sappiamo si è scatenata una guerriglia urbana a Napoli, davanti il palazzo della Regione Campania. I manifestanti sono scesi in piazza a Santa Lucia a causa delle nuove restrizioni anti Covid comunicate da Vincenzo De Luca che definisce già vecchia l’ordinanza n.83.
Come ha espresso chiaramente Vincenzo De Luca, invitando i cittadini campani ad essere umani e a difendere la propria salute e quella dei propri cari.
Ciò lo si potrebbe fare avendo delle garanzie economiche che possano permettere a tutti di stare a casa ma purtroppo la situazione non è uguale per tutti perché non tutti svolgono lo stesso lavoro, non tutti hanno un contratto statale e non tutti percepiscono lo stesso salario. Queste considerazioni nascono dall’aver ascoltato le parole del presidente Vincenzo De Luca che, dopo aver spiegato la situazione attuale in Campania e in Italia, non ha accennato all’idea verbale e concreta di attuare un nuovo piano economico che possa essere d’aiuto a chi si ritrova di punto in bianco a dover stare a casa.
Oggi per considerarsi esseri umani da un punto di vista non solo umano ma reale c’è bisogno di avere una dignità economica che possa permettere un lockdown più o meno dignitoso per tutti.
Con ciò risulta abbastanza opinabile l’aver appreso delle disposizioni ancora più restrittive rispetto a quelle vigenti perché l’Italia ma soprattutto la Campania può sostenere un altro lockdown a livello economico come quello già vissuto? La risposta sembra negativa poiché risulta evidente che stiamo assistendo ad un divario economico sociale ancora più importante rispetto a quello che c’era prima del Covid-19. Dopo la fine del primo lockdown in Campania, soprattutto nelle aree interne, sono molte le attività che hanno chiuso i battenti per sempre. Che fine faranno quelle che hanno resistito e stanno resistendo a denti stretti?
Siamo sicuri che le uniche persone a manifestare per strada a Napoli appartengano esclusivamente alla criminalità organizzata che vede chiudersi le piazze per perpetrare traffici illeciti?
Per capire in modo più approfondito e dettagliato ciò vi consigliamo la lettura di Trump o del fascismo democratico di Alain Badiou che mostra la crisi che attualmente sta attraversando la democrazia, racconta del divario sociale ed economico delle classi esistenti oggi e Crisi di civiltà. Pandemia e capitalismo di Noam Chomsky .
Intanto attendiamo nuove disposizioni in queste prossime ore.
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Intervista doppia,
Biancamaria D’Agostino vs Ferdinando PicarielloAppena un anno fa, anche ad Avellino, sono crollati nelle urne i due pilastri delle Seconda Repubblica: Pd e Forza Italia. Il vuoto è stato riempito dai 5 Stelle e dalla Lega.
Dodici mesi dopo si ritorna al voto e Lega e Movimento 5 Stelle dominano la scena grazie alle sortite in città di Matteo Salvini e Luigi Di Maio a sostegno rispettivamente di Biancamaria D’Agostino, avvocato cassazionista esperto in diritto di famiglia, docente universitario e consigliere dell’Ordine degli avvocati di Avellino e Ferdinando Picariello, avvocato cassazionista esperto in procedura penale comparata, già vicesindaco di Avellino nella prima giunta pentastellata del Comune.
7 comments on Centrodestra Avellino, D’Ercole:
«Superiamo il problema leadership»
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