Purl è il nuovo corto animato diretto da Kristen Lester, firmato Pixar, realizzato all’interno del progetto SparkShort, che nasce come canale per scoprire nuovi talenti e sperimentare nuove tecniche nel campo dell’animazione.
Purl, un gomitolo animato di soffice lana rosa, viene assunta in un’azienda in cui lei è l’unica presenza femminile. Il primo giorno di lavoro, nonostante sia propositiva verso i suoi colleghi, viene guardata con circospezione o non presa in considerazione. Il sorriso e l’entusiasmo per il nuovo lavoro, in breve tempo, si tramutano in tristezza e solitudine.
Come può riuscire ad integrarsi con i colleghi? Come può essere presa seriamente in considerazione quando parla di lavoro o semplicemente ascoltata?
La risposta è diventare come loro e quindi omologarsi al contesto.
Di punto in bianco Purl decide di cambiare: abbandona l’accogliente gomitolo e indossa un completo spigoloso e rigido, abbandona il sorriso e lo tramuta in ghigno, la sua simpatia diventa cinismo e quando deve esprimere un pensiero diventa prepotente e aggressiva. Purl in questo modo diventa parte integrante del suo team lavorativo, diventando una leader.
Purl cosa vuole insegnarci?
Il corto nella sua semplicità affronta un tema delicato: la differenza di genere all’interno di ambienti lavorativi, in cui la percentuale maschile è maggiore rispetto a quella femminile. Purl è costretta ad omologarsi e quindi a diventare altro da ciò che è, per poter essere accettata da suoi collegli. Questa forzatura racchiude tutte le difficoltà che una donna è costretta ad affrontare in alcuni ambienti.
La pellicola animata porta lo spettatore a porsi delle domande, riflettendo su determinate condizioni e su taluni stereotipi che perdurano nonostante la modernità e l’apertura mentale che dovremmo avere tutti, indistintamente.
Purl, che incarna il mondo femminile, per essere accettata si modifica. Questo comportamento, visto da un’altra prospettiva, potrebbe essere un invito volto a far riflettere le donne: le prime ad orientarsi in modo diverso dovrebbero essere proprio loro che, invece di piegarsi e snaturarsi, dovrebbero far accettare la loro diversità, qualora vi fosse.
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Le Ragioni del Boia di Giuseppe Garofalo: intervista
Le Ragioni del Boia (2019) è l’ultimo libro scritto dall’avvocato penalista Giuseppe Garofalo, pubblicato da Graus Edizioni.
Vincenzo de Jorio, avvocato criminale del Foro di Napoli, è la voce narrante all’interno de Le Ragioni del Boia. L’avvocato il 10 maggio del 1809 viene arrestato con l’accusa di aver partecipato ad una cospirazione per attentare alla vita del re, reato che ai tempi veniva punito con la pena di morte.
Le Ragioni del Boia mostra il doppio volto del diritto che, per certi aspetti, ancora è vigente.
Il libro è composto da una narrazione fatta di processi giudiziari che si svolgono a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo a Napoli, in età borbonica. Durante la lettura del libro assistiamo, in base alle decisioni giuridiche del momento, al processo di vittime che vengono accusate per aver gridato in strada: “Viva Ferdinando e viva Carolina” e cinque anni dopo “Abbasso Ferdinando e abbasso Carolina”.
In sostanza viene fuori un quadro della giustizia che processa se stessa perché le leggi, soggette a interpretazioni non sono altro che interpretazioni dettate da una legalità composta di concetti precettistici incompatibili con la realtà dei tribunali e del patibolo.
Durante la presentazione del libro, svoltasi a Santa Maria Capua Vetere, il noto giurista Carlo Taormina ha delineato un parallelismo tra il diritto di ieri e quello di oggi, partendo dalla spiegazione de Le Ragioni del Boia.
Carlo Taormina ha definito così Le Ragioni del Boia:
Un libro pieno d’insegnamenti perché ci sono una miniera d’informazioni tecnico-giuridiche su cui bisognerebbe riflettere.
Per avere un’idea più esaustiva de Le Ragioni del Boia, ecco l’intervista integrale a Giuseppe Garofalo.
Intervista integrale a Giuseppe Garofalo
Giuseppe Garofalo: biografia
Giuseppe Garofalo oltre ad essere l’autore de Le Ragioni del Boia è un noto avvocato penalista, allievo del professore Alfredo De Marsico.
Lo scrittore è uno studioso di storia giudiziaria infatti ha scritto tre libri di successo su questi argomenti: Teatro di Giustizia (1996), La Seconda Guerra Napoletana alla Camorra (2005) e L’Empia Bilancia (2011).
Con la pubblicazione de Le Ragioni del Boia Giuseppe Garofalo giunge al suo quarto libro, ma lo scrittore sta già lavorando ad un altro progetto, di cui ancora non sappiamo nulla.
Quali sono le ragioni del boia?
Tommaso Paradiso, il boia, vende spezzoni di corda degli impiccati a persone credulone che ne fanno degli amuleti o li conservano come reliquie. Il prezzo di ogni pezzo corda varia in base alla notorietà e alla personalità dell’impiccato.
La morte data dal boia era e doveva rimanere un atto amministrativo, la cui esecuzione doveva essere asettica, se non ripugnante, anche per chi la eseguiva.
…
A governare la Giustizia nei tribunali erano in tre: il re, il giudice e il boia. Non era una triade ma una Trinità perché decideva della vita e della morte.
Il re indicava con una legge in astratto le persone da uccidere, il giudice le indicava in concreto e il boia le uccideva. Nella trinità, però, non regnava la giustizia, quella delle leggi non scritte. Dell’orrore della decapitazione e della impiccagione veniva indicato responsabile il boia e non il giudice che le aveva ordinate.
In breve ad essere elogiato, paradossalmente, era il giudice che veniva apprezzato per la decisione mentre il boia veniva disprezzato per averla semplicemente eseguita.
Tommaso Paradiso, condannato a morte, era reo di peccati veniali e non di quelli mortali perché quest’ultima responsabilità era dei giudici che l’avevano decisa e fatta eseguire.
Le Ragioni del Boia mostra come sia ambivalente il volto della legge e come possa rinnegarsi o contrapporsi a se stessa, a distanza di anni o di epoche.
Se dovessimo riassumere con una frase Le Ragioni del Boia potremmo dire che si assiste alla condanna della giustizia che non fa altro che condannare se stessa.
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Tracce: la mostra fotografica dell’artista irpino Luigi Cipriano
La mostra fotografica dell’artista irpino Luigi Cipriano alla 6° rassegna “Fotoart in Garage 2022-2023” di Pozzuoli, a cura di Gianni Biccari. Dal 12 novembre al 2 dicembre 2022.Sabato 12 novembre all’Art Garage di Pozzuoli (Parco Bognar, 21 Pozzuoli (NA), nei pressi della stazione della metropolitana di Pozzuoli Solfatara), per la rassegna fotografica Foto ARTinGARAGE curata da Gianni Biccari, si inaugura Tracce la mostra fotografica di Luigi Cipriano.La mostra, che si protrarrà fino al 2 dicembre, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 20:00; il mattino, sabato e domenica su appuntamento. Ingresso Libero.
Le foto esposte in mostra sono state scattate in Campania, molte ad Avellino e Provincia.
Durante il Vernissage sarà distribuito il libro Tracce (edito da Blurb) che fa da catalogo alla mostra.
La pubblicazione si avvale della prefazione di Alessandra Baldoni, Artista Fotografa Perugina di fama internazionale, e del saggio critico della Prof.ssa di Storia e Filosofia Annalisa Cervone, esperta di semiotica della fotografia.
La personale “Tracce” giunge dopo una serie di esposizioni delle fotografie di Luigi Cipriano in giro per l’Italia, come la mostra OLTRE, presso il CIFA “Centro Italiano della Fotografia d’Autore” di Bibbiena realizzata in occasione del “Premio FIAF Crediamo ai tuoi Occhi” che lo ha visto vincitore del 1° premio ex-aequo, il Progetto Fotografico STOREFRONT SIGNS che lo ha visto protagonista in compagnia di street photographers internazionali, come Stefano Mirabella, Gabi Ben Avraham, Giedo Van der Zwan, ad esporre nella mostra collettiva CITIES, ospitata presso le Officine Fotografiche di Roma, e la Mostra collettiva WoW – un progetto collettivo dedicato all’universo femminile di cui hanno fatto parte del progetto fotografi da tutto il mondo, ospitata presso la Sala Umberto Veruda a Trieste,
FOTOARTinGARAGE è una rassegna fotografica, giunta a 6° anno, che ha ospitato molti nomi prestigiosi della fotografia italiana.
Dall’introduzione a “Tracce (2015 – 2022)” di Luigi Cipriano:
Diverse sono le tracce lasciate dall’uomo nel nostro tempo, tra queste ci sono sempre più spesso, nelle città e nella natura, i graffiti.
Sono tracce che rappresentano il modo di esprimersi dei giovani. Quasi sempre queste scritte deturpano il paesaggio, ma in esse spesso si comunicano sentimenti di amore, dissenso, disagio, altre volte si vuole lasciare solo un segno del proprio passaggio.
Nel tempo, ho cominciato a soffermarmi su di esse ed ho cercato di riportare in fotografia i messaggi lasciati dal passaggio di questi sconosciuti.
Le fotografie che troverete in questo libro, sono il frutto del fermarsi ad osservare ciò che si incontra casualmente durante gli spostamenti quotidiani.
Ho cercato di ottenere un tipo di fotografia che possa essere guardata lentamente, seguendo il principio dello Slow Watching.
Tutte le fotografie sono state realizzate, e successivamente post prodotte, con uno smartphone, compagno ormai inseparabile, una “protesi visiva” quasi irrinunciabile del nostro corpo.
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Premio Incique Jewels 2021: i vincitori
La seconda edizione del Premio Incinque Jewels, diretto, curato e ideato dall’architetto Monica Cecchini e promosso dall’Associazione Incinque Open Art Monti, è andata in scena dal 15 al 17 ottobre per la prima volta durante la prima edizione della Roma Jewelry Week e nell’inedita location Auditorium di Mecenate.
“Gioia” è stato il tema dell’edizione 2021 e ha invitato i creativi a progettare un’opera che tentasse di recuperare i gesti e gli animi di convivialità per una rigenerazione sociale: convivialità intesa come allegria, spensieratezza e leggerezza, voglia di condividere stati d’animo e di lasciarsi alle spalle ricordi negativi.
La Commissione del Premio Incinque 2021, incaricata di assegnare importanti riconoscimenti, è stata composta da Laura Astrologo Porché, jewelry journalist per il gruppo Celebre Magazine World e titolare della pagina Instagram @journaldesbijoux, Barbara Brocchi, Creative Manager, Illustratrice, Scrittrice, Designer, Docente IED, Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, curatore, docente e autrice di diverse mostre e pubblicazioni sul gioiello, Eugenia Gadaleta, consulente e docente di comunicazione, fondatrice del progetto Milano Jewellery Tour, Emanuele Leonardi, art director Jewelry del Premio Incinque Jewels, artista orafo del “Gioiello Narratore”, Matilde Pavone, Maestro orafo specializzato in Alta gioielleria, coordinatore e docente del corso in design del gioiello di Accademia Italiana Roma, Marina Valli, Designer del gioiello, presidente dell’associazione romana Officine di Talenti Preziosi OTP e docente in Design del Gioiello, Jonathan Giustini scrittore e giornalista e Monica Cecchini, architetto, designer e curatrice di eventi d’arte presidente dell’Associazione Culturale Incinque Open Art Monti e fondatrice del progetto Roma Jewelry Week.
Alberto Milani, presidente della Camera di Commercio Italo-americana a New York, ha premiato la giovane diplomata dello IED Roma Claudia Civitarese, la quale ha presentato il bracciale Rinascita che racconta il rapporto della designer con l’acqua attraverso quattro fasi: la vista dall’alto, l’impatto, l’immersione e l’uscita dall’acqua. La creazione sarà protagonista di un progetto speciale e da Roma approderà sulla nuova piattaforma americana di gioielli Jedora.com
Un premio alla carriera è stato conferito a Davide Maule, autore orafo italiano, per essersi contraddistinto con la sua attività artistica nel panorama dell’alta gioielleria.
La giuria ha assegnato il primo premio alla jewelry designer greca Vasiliki Merianou, mente creativa di Lokta Art. L’intera commissione ha apprezzato la sua collana Nido in giornale riciclato, vero nido d’api e polvere dorata che racconta la capacità di adattamento dell’uomo e della natura alle circostanze della vita. L’autrice si è aggiudicata una mostra personale presso la Galleria Incinque Open Art Monti di Roma.
Secondo premio per Francesco Ridolfi, premiato grazie al suo anello La città nel cielo ispirato a una storia fantasy in cui una città, simbolo della resistenza, spiega le ali che nascono dalla montagna e inizia a fluttuare nel cielo.
Terzo premio a pari merito per gli artisti orafi romani Glauco Cambi ed Epifanio. Il primo ha presentato la collana Fuori dall’Eclissi che simbolizza il processo di elaborazione e superamento del dolore. Epifanio ha creato una collana, intitolata Emozioni, che esprime l’emozione della gioia di vivere, un’esplosione di colori che termina in una lacrima di felicità. I tre autori orafi esporranno una selezione di creazioni della loro produzione all’interno della Galleria Incinque Open Art Monti.
Un premio press kit di comunicazione, strumento fondamentale per comunicare le proprie creazioni ai giornalisti di settore, è stato assegnato all’autore orafo norvegese Vladyslav Kladko offerto dalla consulente e docente di comunicazione Eugenia Gadaleta.
Giorgia Zoppolato, fondatrice del blog MissGiò, realizzerà come premio speciale un servizio fotografico per le autrici orafe italiane Rosamaria Venetucci e Rossella Ugolini.
Le targhe di premiazione sono state realizzate dall’artigiano Stefano Antonelli, con il supporto dello sponsor dell’Ass.Cult. Arte e Mestieri Rione de Monti.
Anche all’interno dell’Auditorium di Mecenate è stato possibile vivere l’esperienza virtuale proposta dalla start up CULTT di Holger Lazzaro con voce narrante di Giacomo Buonafede.
I partecipanti del jewelry contest hanno potuto vivere una serata speciale grazie all’ospitalità dell’Ambasciata Georgiana sulla terrazza di Palazzo Grazioli, e hanno tutti ricevuto un regalo dall’alto valore simbolico da parte del consulente dell’ambasciata georgiana David Gomarteli che ha presenziato all’evento. I vincitori e le autrici orafe georgiane che hanno partecipato al contest, Salome Kobulashvili e Pati Kakhniashvili, hanno esposto anche qui le loro creazioni.
Tutte le opere selezionate sono state protagoniste di uno shooting professionale prodotto da Alessandro Gionni e curato da Monica Cecchini. Le foto sono state pubblicate all’interno del catalogo della mostra insieme a scatti della città di Roma, sempre ad opera dello stesso autore.
Eccezionalmente, per l’intera durata dell’esposizione, il sito è stato aperto a tutti i visitatori gratuitamente.
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