L’AXRT Contemporary Art e l’associazione culturale Zigarte hanno organizzato dei laboratori per bambini per avvicinarli al mondo di Andy Warhol e alla Pop Art.
L’atelier Andy Superstar, ideato e diretto da Marianna Calabrese, esperta nella gestione dei beni e delle attività culturali e presidente di Zigarte, vuole incoraggiare l’avvicinamento dei bambini all’universo Arte.
In accordo con chi sostiene che si dovrebbe “educare alla bellezza” (in senso artistico) fin dalla tenera età poiché in quegli anni si è particolarmente sensibili a tutto ciò che è bello, andrebbe sostenuto un cambiamento di atteggiamento degli adulti verso i più piccoli, volto a favorire gli strumenti che alimentano la creatività (libertà, sogni e speranze) rispetto a quelli che la demoliscono (divieti e proibizioni).
I bambini, inoltre, quando coinvolti in attività considerate per “grandi” ci stupiscono sempre nel mostrare curiosità per la scoperta, nonché capacità di adattamento verso situazioni ritenute difficoltose alla loro età.
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Un esoterico amore alla Camera dei Deputati
Giovedì 13 gennaio 2022, ore 11:00, a Roma, presso la Sala Conferenze della Camera dei Deputati, Saverio Ferrara, autore del libro Un esoterico amore, edito da Graus Edizioni, si confronterà sul delicato tema del celibato, filo conduttore del suo romanzo. Apre i lavori l’On. Michela Rostan.
Intervengono:
Mons. Coviello, Rocco Romeo, prof. e giornalista, la prof.ssa Cristina Grillo, docente di Filosofia, Roberta Beolchi, Presidente dell’Associazione Edela.Modera la giornalista Eleonora De Nardis.
Il dibattito della sessualità nel clero è aperto da secoli ed è tornato di grande interesse. A tal proposito, Papa Francesco ha dichiarato: “Il celibato non è un dogma di fede, ma una regola di vita”.
Nel Vangelo di Matteo (cap.8, vv.14,15) si dice che a Cafarnao entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera; ciò significa che Pietro avesse una moglie. Il compito di “pascere le pecore” della chiesa nascente fu affidato da Gesù non al discepolo vergine Giovanni, bensì a quello sposato Pietro che è stato il primo Pontefice.
Solo all’inizio del secondo millennio, dalla riforma di Gregorio VII al pontificato di Innocenzo III, si sviluppa una progressiva affermazione dell’obbligo del celibato per il clero, che vede la sua radicalizzazione con il Concilio di Trento.
Oggi il tema del celibato è argomento estremamente dibattuto, dalla crisi delle vocazioni al fenomeno della pedofilia; il Cardinale Ruini ha rivolto a Papa Francesco la supplica di non accogliere la forte istanza avanzata nel Sinodo sull’Amazzoni.
Un esoterico amore: trama
Massimo, un giovane prete provinciale, fin da bambino mostra un profilo emotivo di spiccata sensibilità alla trascendenza, aperto alla dimensione mistica della vita. Nei momenti di dubbi e incertezze, l’uomo si rivolge ai suoi Maestri, entità metafisiche che lo aiutano a rivisitare la sua idea di Chiesa, lontana da ogni forma di ipocrisia. Per questo, l’uomo si ritrova ad essere inquisito da una commissione di Cardinali che lo accusa di aver peccato, ma lui si difende di fronte alle idee tribali che la Chiesa afferma. Tra tutte, una figura in particolare si rivelerà singolare e determinante per il dispiegarsi degli eventi: l’Esorcista, il Cardinale Gabriele, che, proprio come il protagonista, possiede facoltà empatiche e sensoriali sovrasviluppate.
Uomo ammaliante, poeta, pittore, musicista, praticante di arti marziali, Massimo è una calamita per molti, e un maliardo per le donne, stregate di fronte alla sua sconfinata conoscenza e all’energia che sprigiona. Alcune donne, in particolare, fungeranno da specchio delle fragilità umane di Massimo: Mary, una conoscenza di vecchia data, Simona, la ragazza del terzo occhio, e la sua musa ispiratrice, colei per cui avrebbe sfidato chiunque, la Beatrice dantesca, che porta il nome di Sofia.
Attraverso la storia del protagonista – tra un sogno dantesco e un dissidio interiore alla Petrarca – Saverio Ferrara racconta la sua idea di Amore, stigmatizzando le dinamiche di una società spesso ossequiosa dell’apparenza e della forma.
Saverio Ferrara: biografia
Saverio Ferrara, imprenditore di professione, ma sognatore nell’anima. Quella stessa anima che lo ha portato da sempre a disegnare, scrivere e a dar vita finalmente al suo primo libro, dopo aver scritto, ma mai pubblicato, poesie e manoscritti di vario genere. Uomo mistico, cultore della psicologia e delle leggi universali.
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Bike tour a Lapio nel borgo del Fiano
Un’insolita full immersion nel cuore dell’Irpinia, per tutti gli amanti della bici e del buon vino. Sarà Lapio, antico borgo in provincia di Avellino, a dare il via, domenica 17 ottobre, a “Fiano in Bike”, evento che punta a far conoscere al meglio le tante bellezze e le specialità della zona.
Il raduno è previsto per le 9 in piazza Sant’Antonio, dove i partecipanti avranno modo di conoscersi e di ritirare le e-bike a noleggio.
Bike tour a Lapio: le tappe
Alla 9.30, si parte. L’“inebriante” tour guidato, si svilupperà lungo un percorso di circa 16 km, facilmente percorribili per gli appassionati di bici, ed attraverserà, oltre al borgo di Lapio, le principali vie del Fiano, pregiato vino DOCG tipico dell’avellinese, toccando, in 10 tappe, numerosi punti di interesse storico, paesaggistico e culturale.
Previsto intorno alle 12.30, l’arrivo alla cantina Rocca del Principe di Lapio, per un gustoso aperitivo e la visita all’azienda vitivinicola, mentre il tour si concluderà alle 13.30, con il rientro al borgo.
L’evento cicloturistico, alla scoperta delle bellezze architettoniche ed enogastronomiche irpine, avrà una durata complessiva (soste comprese) di 4 ore e vede come partner: Land_of_Hirpinia, Linea Bici, Lapio Experience, Rocca del Principe, Comune di Lapio e Spazio cultura.
Quota di partecipazione: 10 euro; noleggio bike 20 euro con prenotazione obbligatoria. -
A pezzi è il nuovo singolo di Stre
A distanza di un anno dal fortunatissimo esordio nei digital store con “Remake”, seguito dall’iconica “Alzheimer” e dalla leggera ma profonda “Un motivo c’è”, il cantautore, polistrumentista e regista partenopeo Stre, al secolo Stefano Crisrpino, torna ad intrecciare generi ed emozioni in “A Pezzi”, il suo nuovo singolo.
Scritto dalla fulgida e vibrante penna del poliedrico musicista napoletano, il brano miscela egregiamente un’attualissima e sfavillante dimensione pop dalla melodia super catchy, all’eccentrico e più cupo universo punk tanto caro all’artista, posandosi su un arrangiamento che strizza l’occhio alle rock ballad, avvalorato da chitarre distorte, riff californiani e violini, per dar vita ad un’avvincente antitesi sonora da cui scaturisce un’esplosione di ritmo e sentimento in grado di fondere e attraversare tutte le sfumature del complesso e policromo spettro sensoriale di ciascuno di noi.
Come in ogni release proposta da Stre, infatti, la tematica centrale è di fortissimo impatto socio-emotivo: “A pezzi”, si articola sul concetto di perdita, in una sensazionale analogia con la mancanza, l’assenza improvvisa di una parte di sé, del proprio corpo, come lo stesso artista spiega:
Quando si perde una persona importante, si percepisce un vuoto interiore, uno smarrimento paragonabile all’aver perso una parte, dunque, un pezzo, del proprio corpo.
Amarezza, disillusione e sottile ironia si amalgamano in un testo in cui si susseguono liriche e passaggi dal duplice significato, con traslati e giochi di parole che, sin dal titolo, accostano la loro accezione morale a quella letterale.
«Strapparmi il cuore oppure un braccio, che tanto ormai, sono già a pezzi», è una delle frasi più rappresentative dell’intera composizione, da cui si evince con chiarezza il parallelismo tra l’evidente e tangibile perdita di una parte del proprio corpo ad una più celata e recondita, ma non per questo meno effettiva e sofferta, dipartita di un pezzo del proprio cuore.
Altro passaggio chiave del brano è però «questi pugni non fanno più male se tanto ormai sono già a pezzi», con cui STRE mette in luce l’importanza di trarre insegnamento dal proprio dolore, come lui stesso racconta:
A tutti è capitato di confermare che “ciò che non uccide, fortifica”. E allora ecco che la sofferenza può essere concepita sotto una luce positiva, un po’ come secondo la celebre locuzione latina “frangar, non flectar”, ovvero “mi spezzerò, ma non mi piegherò”.
Una rinascita dalle proprie ceneri, che sfocia e collima in una ritrovata consapevolezza di se stessi e della capacità, insita in ciascuno di noi, di poter scegliere in che modo reagire alle circostanze poste sul tavolo della vita.
Il brano è accompagnato da un suggestivo videoclip ufficiale che, traendo proprio dal concetto di rinascita, immortala l’artista mentre continua a cantare, nonostante un boia lo stia decapitando, e come per le precedenti pubblicazioni, lo vede vestire simultaneamente anche il ruolo di regista, riconfermandone versatilità e visione d’insieme.
“A Pezzi” fa da apripista al primo attesissimo album di Stre, in uscita su tutte le piattaforme digitali nel corso dei prossimi mesi.
Stre: biografia
Stre è il progetto del cantautore, regista e polistrumentista napoletano Stefano Crispino che, dopo aver militato in diverse formazioni come batterista ed aver rivestito il ruolo di frontman e chitarrista in una band pop punk per quasi un decennio, riparte da solista con un nuovo spirito artistico, inizialmente dai tratti indie-pop e via via sempre più contaminato da generi e sfumature sonore differenti.
Il poliedrico artista partenopeo, oltre ad occuparsi della scrittura e dell’interpretazione dei suoi brani, si dedica alla regia e al montaggio di tutti i videoclip che li accompagnano, evidenziando duttilità, eclettismo e visione d’insieme, avvalorate anche dalla creazione di un secondo canale YouTube, all’interno del quale pubblica, con professionalità e competenza, recensioni di film, dischi e rubriche tematiche.
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