Piero Mastroberardino, durante Ciak Irpinia 2019, ha esposto le sue idee riguardo al mondo vitivinicolo irpino e delle problematiche riguardo alla comunicazione che ruota intorno agli eventi di settore.
Ciak Irpinia, secondo l’imprenditore, ha il potere di aggregare e di porre al centro dell’attenzione il nome di un territorio e invita, anche lui come Milena Pepe, la Regione Campania ad occuparsi in modo più energico per l’ampliamento dell’immagine del vino irpino, dando maggiore rilevo alle piccole e medie imprese presenti sul territorio.
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Banca delle Terre: un’opportunità per i comuni del Mezzogiorno
Banca delle Terre è un progetto finanziato dal programma complementare al PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020 ed è cofinanziato da fondi SIE che prevede azioni di capacity building per la P.A.
I servizi supportati sono completamente gratuiti e non comportano alcun costo a carico del Comune che ne beneficia. Il progetto è destinato ai giovani tra i 18 e i 40 anni. e permette di realizzare progetti di valorizzazione dei beni di un qualsiasi Comune del Mezzogiorno. Ciò rappresenta un’opportunità per poter rafforzare la propria capacità amministrativa in tema di censimento e la conoscenza del proprio patrimonio di terre.
Banca delle Terre può rafforzare la propria capacità amministrativa di gestione di filiere amministrative complesse che richiedono il coinvolgimento dei soggetti privati e competenze per la definizione di piani di valorizzazione e strategie di sviluppo locale, in un’ottica di sistema territoriale sovracomunale. Questo progetto inoltre favorisce l’incremento permanente delle competenze del proprio personale in materia di ricognizione, censimento e valorizzazione del patrimonio comunale e di gestione di filiere amministrative complesse, accedendo ad azioni di affiancamento e formazione on the job.
Quest’opportunità è stata pensata per rafforzare il ruolo di animazione sul territorio, rispetto alla comunità locale di riferimento, per la generazione di proposte di recupero e valorizzazione dei beni comuni.
Banca delle Terre ha come obiettivo quello di creare opportunità occupazionali e di reddito per i giovani, sostenendo la generazione di proposte imprenditoriali di valorizzazione delle terre, del patrimonio pubblico in generale da parte di giovani imprenditori.
Banca delle Terre: quali sono i servizi di supporto
Il progetto e i servizi di assistenza promossi da SIBaTer prevedono:
Attività trasversali rivolte a tutti i 2550 Comuni delle 8 Regioni del Mezzogiorno attraverso un0informazione specialistica e attività di formazione. Viene messo a disposizione un supporto tecnico attraverso vademecum operativi e kit di strumenti.
L’azione del progetto ha come target di riferimento:
- Aree urbane e Sistemi urbani che siano poli di servizio per i Comuni di minori dimensioni, rurali, montani o interni del territorio.
- Sistemi territoriali e aggregazioni intercomunali.
- Terreni abbandonati o incolti e aree dismesse ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo.
- Unità immobiliari o fabbricati rurali in stato di abbandono da lungo tempo e di proprietà comunale.
Per aderire al progetto e attivare i servizi di affiancamento è possibile:
- Inviare una manifestazione di interesse all’indirizzo mail: bancadellaterra@anci.it.
- Compilare il form “Aderisci al progetto” disponibile sul sito Sibater.
In breve Banca delle Terre è un progetto rivolto ai Comuni che possono aiutare i giovani a valorizzare il proprio territorio, riuscendo a concretizzare un progetto imprenditoriale legato alla terra come lo è Io resto al Sud che però è rivolto all’imprenditoria senza richiedere il supporto della pubblica amministrazione comunale.
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Morto e risorto,
il caso di Montecalvo su Studio ApertoEra tutto pronto per il suo funerale ma lui era ancora vivo. La storia di Mario Lo Conte, 74enne di Montecalvo Irpino, viene ripresa dalle telecamere di Mediaset.
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Il MAVI: prosegue un percorso di divulgazione nazionale e internazionale
Domenica 7 in tv a Rai News 24 approfondimento sulle foto scattate a Lacedonia da Frank Cancian nel 1957 e sulla grande mostra in corso a Roma Il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino con il suo patrimonio di fotografie etnografiche prosegue un percorso di divulgazione nazionale e internazionale.
Il museo di Lacedonia (Av) rinnova gli organi di direzione e rilancia il proprio progetto a partire dalla radicale ristrutturazione della sede.Domenica 7 novembre un approfondimento in diretta del tg di Rai News 24 delle ore 14:00 sarà dedicato alle foto scattate da Frank Cancian a Lacedonia nel 1957 e alla prestigiosa mostra che ne espone una selezione, a Roma, nello storico Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Eur. Presente negli studi Rai di Saxa Rubra il prof. Francesco Faeta, tra i maggiori esperti nel campo dell’antropologia visuale, curatore della mostra e di un volume edito in doppia tiratura italiana e inglese contenente un’ampia scelta antologica delle fotografie lacedoniesi di Cancian e saggi critici a illustrare la rilevanza dell’autore dal punto di vista antropologico ed etnografico, storico-sociale e storico fotografico. La mostra, frutto di una collaborazione tra il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, il Comune di Lacedonia, il Museo delle Civiltà, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, la Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia, l’Associazione LaPilart e il Museo etnografico di Morigerati, è intitolata “Frank Cancian. Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia, 1957”, è stata inaugurata oltre un anno fa e resterà aperta fino al 5 dicembre, dopo che la suachiusura è stata più volte prorogata.
Nel frattempo la dr.ssa Giovanna Silvestri, professionista di Avellino collaboratrice della Provincia e curatrice di diversi progetti museali, è stata nominata Direttrice del MAVI, istituito a Lacedonia (Av) nel 2017 e riconosciuto dalla Regione Campania come museo di interesse regionale.
La nomina è stata effettuata dall’assemblea della Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia, promotrice del museo e proprietaria del suo fondo principale che è costituito da negativi, provini a contatto e stampe delle 1801 fotografie scattate a Lacedonia nel 1957 dallo statunitense Frank Cancian, allora giovane fotografo e futuro antropologo, oltre che degli appunti originali autografi e di altri materiali relativi al suo soggiorno nel comune irpino.La Pro Loco di Lacedonia ha inoltre eletto il nuovo Consiglio di amministrazione del MAVI, la cui prima seduta si è già svolta alla presenza del Sindaco di Lacedonia Antonio Di Conza. I componenti del nuovo Cda, oltre alla Direttrice Giovanna Silvestri, sono i seguenti: Giuseppe Bianco, lavoratore dipendente; Elisa Giammarino, docente scolastica; Nicoletta Pasciuti, docente scolastica; Antonio Pignatiello, docente scolastico in pensione, Presidente uscente della Pro Loco e tra i fondatori del museo; Nicola Senese, lavoratore dipendente, neoeletto Presidente della Pro Loco. La responsabilità della comunicazione del museo è stata affidata a Michele Citoni, giornalista e documentarista.
Ha dichiarato Giovanna Silvestri:
Il primo impegno dei nuovi organi di direzione è quello di mettere a punto il nuovo allestimento del museo e gli strumenti di comunicazione dei contenuti ai visitatori in vista della riapertura al pubblico : la struttura, un edificio ottocentesco situato nel centro di Lacedonia, è infatti al momento chiusa per importanti lavori di ristrutturazione che si sono protratti oltre il termine previsto a causa di ritardi nelle forniture dovuti alla pandemia. La ristrutturazione in corso è finanziata con fondi del P.S.R.
Campania 2014-2020 grazie a un progetto presentato dall’Amministrazione comunale di Lacedonia.
Il museo sta pertanto assumendo pienamente le qualità di una moderna struttura culturale ed espositiva: migliore accessibilità e sicurezza dell’edificio, riorganizzazione degli spazi, aumento delle superfici espositive, miglioramento del comfort ambientale, adeguamento delle prestazioni energetiche, rinnovo delle dotazioni tecnologiche.Inoltre, alla sua riapertura il museo potrà vantare un alto standard qualitativo dell’esposizione fotografica, grazie alla stampa da negativo su carta baritata ai sali d’argento di numerose fotografie di Frank Cancian.
Ha dichiarato il Presidente della Pro Loco Nicola Senese:
Il MAVI è un museo locale che guarda al mondo e si è già fatto conoscere da una platea ben più ampia di quella provinciale grazie alla stampa di libri, alla produzione del documentario “5×7 – il paese in una scatola” che circola nei festival internazionali, al concorso fotografico “1801 passaggi” giunto alla quinta edizione e alla collaborazione con gli enti del Ministero della Cultura per la prestigiosa esposizione romana.
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