Luca Cipriano riparte da Valle per affrontare i piccoli e grandi problemi del quartiere. Numerose le proposte a favore delle periferie.
Continua, intanto, il dialogo a distanza tra Cipriano e Festa. Il suo programma, sostiene il leader di Mai Più, è il copia e incolla del mio.
Io, conclude Cipriano, sono il candidato di me stesso e sono autonomo.
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Gennaro Saiello: “Concorsone in Campania, tutto fermo. In 1800 attendono assunzione”
Il presidente della Commissione speciale regionale Innovazione e Digitalizzazione: Convocherò i vertici regionali in commissione per conoscere il perché dei ritardi.
Così il presidente della Commissione speciale regionale Innovazione e Digitalizzazione e consigliere regionale M5S Gennaro Saiello:
Le prove sono state superate, la comunicazione dal Formez sulle assegnazioni è pervenuta da tempo. Eppure gli oltre 1800 vincitori del Consorsone regionale sono in attesa da mesi di essere assunti negli enti locali a cui sono stati destinati. Un’attesa che durerà per chissà quanto. Sono trascorsi già 20 giorni da quel 14 settembre, data nella quale quale il Formez aveva annunciato che le amministrazioni interessate avrebbero ricevuto comunicazione formale dell’avvenuta assegnazione e che avrebbero provveduto alla convocazione dei candidati vincitori.
Annuncia Saiello:
Il concorsone nasceva dalla necessità di arginare la deriva della scarsa occupazione, che registra nel Mezzogiorno livelli bassissimi e per la quale siamo costretti ad assistere all’emigrazione intellettuale dei nostri giovani, perdendo i nostri talenti. Ora che c’è possibilità di mettere un freno a questa emorragia, ci siamo arenati alle battute finali e intendo conoscere il perché. Per questo porterò la questione all’esame della prossima seduta di Commissione.
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La fine di Craxi e una rivoluzione finita male
22 anni fa muore ad Hammamet (Tunisia) Bettino Craxi, statista lungimirante del nostro secolo.
Nato il 24 febbraio 1934 a Milano è stato Presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 18 aprile 1987 e Segretario del Partito Socialista Italiano dal 15 luglio 1976 all’11 febbraio 1993. Senza ombra di dubbio, è stato uno degli uomini politici più rilevanti della Repubblica italiana e tra i politici italiani più influenti degli anni ’80, ed inoltre il primo socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Luci e ombre si accavallano nel percorso politico di Craxi.
Propose la Grande riforma delle istituzioni ma non decollò mai. Tangentopoli decretò la fine della prima Repubblica, lo sterminio politico dei socialisti e di Craxi. Pagò due scelte. La prima: non capì l’arrivo dell’onda giustizialista e praticamente la fronteggiò da solo. La seconda: commise l’errore di gestire anche personalmente i finanziamenti irregolari, non delegando tutto al segretario amministrativo. il segretario socialista considerava l’autonomia finanziaria del partito come la premessa della sua autonomia politica, in grado d’impedire ogni subalternità.
Però Craxi, per sé non intascò “mai” soldi.Lo riconobbe anche Gerardo D’Ambrosio. Uno dei magistrati di Mani Pulite, osservò: «La molla di Craxi non era l’arricchimento personale, ma la politica».
Fu condannato per corruzione e finanziamento illecito al partito. Morì a quasi 67 anni in Tunisia. Il 19 gennaio del 2000 non superò un delicato intervento chirurgico.
C’è un prima e dopo la morte di dello statista.
Qualcuno immaginava un’Italia diversa, magari migliore.
Ma La gogna in piazza, il popolo che dispensa sentenze con le monetine, i movimenti che entrano in Parlamento , come la Lega sono tratti di un’Italia in preda alla demagogia e alla confusione : non solo per Mani pulite, sono anche gli anni della morte di Falcone e Borsellino.
L’Italia di oggi, che da allora ha eliminato partiti, istituzioni, simboli, reputazioni, rispetto dei ruoli, soprattutto ha smembrato quel poco di tessuto civico che la nostra giovane democrazia aveva faticosamente ordito.
Ciò che è arrivato dopo, tutt’altro che politica: «La tecnocrazia. L’illusione della società civile. Il neopopulismo.”
Le piazze sono diventate virtuali, il debito pubblico è duplicato, il ceto medio sconfina nel proletariato, la crescita economica è un’illusione, le aziende più importanti hanno delocalizzato o sono state cedute, la classe politica è drasticamente peggiorata, riprendendo una riflessione di Facci:l’Italia è l’unico Paese a non avere più «un partito liberale, socialista, verde o democratico-cristiano». Tutto questo già prima della pandemia… Se per alcuni la fine di Craxi e delle grandi correnti ha sancito l’inizio di una rivoluzione, beh, è stata una rivoluzione finita male.
Questo il pensiero di MAPS
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È la notte un raduno d’ombre appunti su Falcone al Teatro Mercadante
In occasione del 30° anniversario della strage di Capaci: 23 maggio 1992 il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante presenta: È la notte un raduno d’ombre, Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati, un progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo.
Nel 30° anniversario della strage di Capaci (Palermo) del 23 maggio del 1992, il Teatro Nazionale di Napoli, martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante, presenta E’ la notte un raduno d’ombre. Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati.
Una performance tra immagini, testi e memorie, su progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo, a partire dal testo del drammaturgo, attore e regista Franco Scaldati, scomparso nel 2013 autore di testi come Il pozzo dei pazzi, Totò e Vicè, considerato tra i maggiori esponenti della drammaturgia italiana contemporanea dalla seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso.
Un evento artistico e allo stesso tempo civile, attraverso la poesia e le parole di Franco Scaldati e le immagini del regista Franco Maresco, per ricordare e raccontare l’atmosfera degli anni dell’operato del Magistrato Giovanni Falcone, assassinato da Cosa nostra insieme alla moglie Francesca Morvilo e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Ricorda Franco Maresco:
Gli “Appunti per Falcone” furono ritrovati tra le carte del drammaturgo Franco Scaldati nel 2018. Dell’esistenza di questi brevi testi poetici mi aveva parlato più volte Melino Imparato dopo la morte di Scaldati . Si sapeva che c’erano, o c’erano stati veramente, ma nessuno li aveva trovati fino a quell’anno.
In “Appunti per Falcone” non c’è nessun riferimento ai fatti reali, alle cronache di quella strage del ’92, meno che mai a trattative tra Stato e mafia o ai mille ” teoremi ” di cui si parla o delira da trent’anni. C’è invece la poesia e la lingua irripetibili di Franco Scaldati, la sua visionarietà, la sua profondissima riflessione sul mistero dell’esistenza umana, su quella che lui chiamava la “perversione del destino“.
Solo gli “esperti ” di vecchie cose palermitane riconosceranno in alcuni splendidi monologhi il riferimento biografico a Falcone: quello del boss della Kalsa, Tommaso Spadaro, che da bambino giocava a pallone con il futuro giudice (e suo “nemico”). Il resto è puro Scaldati, visione di ” abissi e catastrofi “, da cui però, forse, può rinascere ancora la vita.
La performance anticipa il progetto di produzione che il Teatro di Napoli avvierà intorno alla drammaturgia di Franco Scaldati, con il regista, a partire dalla prossima stagione.
Ingresso libero su prenotazione, fino a esaurimento posti disponibili.
2 comments on Ballottaggio ad Avellino,
Cipriano riparte dalle periferie
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