One Summer weekend è un evento che fonde due appuntamenti annuali: Irpinia in Vespa International e My family 2019 raduno dei Maggiolini. L’evento nasce dalla collaborazione di varie associazioni del territorio tra cui Mater.ia e Vespa Club Leoni Rossi, l’intento è quello di far conoscere il territorio irpino e le sue eccellenze, attraverso un tour per gli appassionati di vespe e maggiolini e motori d’epoca.
Per avere un’idea più chiara di One Summer weekend abbiamo intervistato Carmine Santoro, presidente di Mater.ia, e Enrico La Manna, presidente Vespa Club Leoni Rossi. One Summer weekend si svolgerà il 12, 13 e 14 luglio.
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Manfredi: “ScottoJonno punto strategico per il futuro della città”
Gaetano Manfredi, intervenuto oggi alla conferenza stampa di presentazione della Caffè libreria ScottoJonno, ha così giudicato il lavoro portato avanti da Tesoreria srl di Luca Iannuzzi, che si è aggiudicata l’assegnazione, in concessione d’uso non residenziale, dei locali della nota Tesoreria Comunale in Galleria Principe di Napoli:
Un grande intervento, un grande esempio di partnership pubblico-privato, con un imprenditore illuminato, in un sito quale la Galleria Principe di Napoli che per noi è strategico per il futuro. Quindi continua la trasformazione della città mettendo insieme iniziativa privata, alto valore culturale e portando avanti il progetto di usare la cultura e il libro come grande fattore di emancipazione culturale democratica e educativa della nostra città che ha bisogno di cultura, educazione e qualità.
Anche lo scrittore Maurizio de Giovanni, fresco di nomina alla guida della Fondazione del Premio Napoli, ha voluto rendere omaggio, nel ruolo di testimonial della cultura partenopea nel mondo, all’azione di rivalutazione, riscoperta e rilancio dei locali storici del café chantant ScottoJonno, prima e Tesoreria Comunale, poi:
Mangiare è cultura, bere è cultura, incontrarsi è cultura, anche camminare è cultura.
Se lo fai inconsapevolmente, passi e te ne vai, e non ti resta niente. Se lo fai con consapevolezza, del posto dove sei stato, delle cose che hai mangiato, delle cose che hai bevuto, delle cose che hai visto e delle pagine che hai letto, ti resta qualcosa. Questo luogo serve a questo: ad acquisire una nuova consapevolezza. Il passo fondamentale fatto da Luca Iannuzzi oggi è il momento di presa di coscienza di un’amministrazione che decide lucidamente di rifondare le parti della città che sono uniche e peculiari, caratteristiche e di cui non possiamo fare a meno.
Realizzare una serie di innovazioni tecnologiche, come l’app da scaricare che permette di conoscere i 1800 libri e la loro ubicazione, pareti di fondo con teche piene di libri sul Settecento, Ottocento e Novecento napoletano, il tutto in doppia lingua (inglese ed italiano) sono solo alcune delle prerogative del Caffè libreria ScottoJonno realizzata dall’illuminato imprenditore Luca Iannuzzi:
Abbiamo posizionato all’interno dei QR code che, avvicinando il telefonino, riporteranno all’app e riveleranno una curiosità, uno dei misteri di questa città. Sono 50, diffusi nei luoghi più strani del locale, compresi i bagni, e saranno molto graditi ai napoletani e ai turisti.
Ma questo non basta, il plus di questo progetto sta nel garantire la sussistenza di questa attività che da sola, solo con i libri, solo con la biblioteca gratuita non avrebbe funzionato. L’unico modo è affiancare a questa attività principale un’altra attività che è quella che più funziona a Napoli, cioè la somministrazione, la più semplice e la più facile. Perciò abbiamo la caffetteria e un punto ristoro.
Punto vitale del progetto, la partnership con Diego Guida:
Quando Luca Iannuzzi mi ha parlato del suo progetto di rivalorizzazione degli spazi della ex Tesoreria Comunale in Galleria Principe di Napoli, di fronte al Museo archeologico nazionale – MANN, in un’area piuttosto degradata, ho subito voluto raccogliere l’invito: costruire insieme un nuovo contesto di qualità, anche culturale, è stata per me una sfida da raccogliere – prosegue il patron di Guida editori e presidente della Fondazione Guida alla Cultura-Ente del Terzo settore.- Gli spazi ospiteranno autori, personaggi della cultura anche nazionale, laboratori per i più giovani, presentazioni di libri, corsi per le scuole, eventi per la promozione e la diffusione della lettura. Ci sarà anche una biblioteca già oggi ricca di migliaia di volumi messi a disposizione degli utenti, sarà sempre a disposizione di tutti.
Il caffè letterario ScottoJonno aprirà al pubblico da mercoledì 22 marzo.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 194 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia,1.950, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 194 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Aiello del Sabato
- 2 residenti nel comune di Altavilla Irpina
- 6 residenti nel comune di Aquilonia
- 2 residenti nel comune Ariano Irpino
- 1 residente nel comune di Atripalda
- 38 residenti nel comune di Avellino
- 1 residente nel comune di Baiano
- 1 residente nel comune di Bonito
- 3 residenti nel comune di Calitri
- 1 residente nel comune di Candida
- 1 residente nel comune di Caposele
- 1 residenti nel comune di Capriglia Irpina
- 2 residenti nel comune di Castel Baronia
- 3 residenti nel comune di Cervinara
- 3 residenti nel comune di Chiusano San Domenico
- 4 residenti nel comune di Domicella
- 3 residenti nel comune di Flumeri
- 2 residenti nel comune di Frigento
- 7 residenti nel comune di Gesualdo
- 1 residente nel comune di Greci
- 5 residenti nel comune di Grottaminarda
- 1 residente nel comune di Grottolella
- 8 residenti nel comune di Lauro
- 4 residenti nel comune di Lioni
- 4 residenti nel comune di Marzano di Nola
- 10 residenti nel comune di Mercogliano
- 1 residente nel comune di Mirabella Eclano
- 2 residenti nel comune di Montefalcione
- 3 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 2 residenti nel comune di Montefredane
- 4 residenti nel comune di Montella
- 3 residenti nel comune di Montemarano
- 21 residenti nel comune di Montoro
- 5 residenti nel comune di Moschiano
- 2 residenti nel comune di Nusco
- 1 residente nel comune di Ospedaletto d’Alpinolo
- 3 residenti nel comune di Pietrastornina
- 1 residente nel comune di Prata Principato Ultra
- 5 residenti nel comune di Pratola Serra
- 2 residenti nel comune di Quindici
- 1 residente nel comune di San Martino Valle Caudina
- 2 residenti nel comune di San Michele di Serino
- 1 residente nel comune di San Potito Ultra
- 6 residenti nel comune di San Sossio Baronia
- 5 residenti nel comune di Santa Lucia di Serino
- 1 residente nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Sirignano
- 1 residente nel comune di Solofra
- 1 residente nel comune di Trevico
- 2 residenti nel comune di Vallata
- 2 residenti nel comune di Villanova del Battista
- 1 residente nel comune di Volturara Irpina
- 1 residente nel comune di Zungoli
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Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine: la graphic novel di Vanna Vinci
Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine è un romanzo a fumetti di Vanna Vinci, edito da Feltrinelli, che uscirà nelle librerie il prossimo 19 novembre.
Protagoniste del volume sono donne che hanno vissuto la propria vita incuranti del giudizio altrui che le etichettava come donne scandalosamente libere. Le libertine sono state definite in modi diversi: cortigiane, donne fatali, cocotte, grandi orizzontali o semplicemente donne dai facili costumi che hanno ispirato versi e menti di molti intellettuali tra l’800 e il ‘900.
Vanna Vinci cerca di dare una voce diversa a donne come Cora Pearl, Valtesse de La Bigne o Carolina Otero.
Ho deciso di raccontare la vita e il carattere di alcune donne celebri e ora praticamente dimenticate, vissute a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Donne poco raccomandabili e poco perbene che offrivano se stesse in cambio di lusso e denaro, e la cui condotta era ritenuta scandalosa.
Donne intelligenti, avventurose e spregiudicate, pronte a tutto pur di ottenere indipendenza ed evitare vite dimesse, convenzionali o, peggio, da schiave.
Le hanno chiamate mangiatrici uomini, donne fatali, cortigiane, grandi orizzontali, cocottes, demi-mondaines, leonesse o semplicemente puttane…
Qualcuno potrà dire che facevano il mestiere più vecchio del mondo e che erano comunque alle dipendenze degli uomini che le pagavano…
Altri parleranno di emancipazione della donna, anche se sono certa che queste signore pensassero a emancipare solo se stesse.
Si può dire tutto, tranne che non siano state delle persone eccezionali. Per questo motivo, ho deciso di andare a cercarle e ascoltare il racconto delle loro vite.
Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine è un romanzo che vede la stessa autrice protagonista della stori perché è lei che intervista le libertine, per scoprire la storia di ciascuna.
Il mood segue l’idea di un’intervista impossibile perché si fondono epoche diverse con i propri usi, costumi e retaggi culturali.
Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine: trama
Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine ci spiega la vita e i tormenti delle donne più chiacchierate tra l’800 e il ‘900 e dalle loro storie si evince una grande voglia di indipendenza e di libertà.
Sono donne che spesso provengono dalla strada, che hanno visto la povertà e che hanno vissuto storie d’amore finite male. Da questo mix di delusioni, in loro si accende il desiderio di riscatto sociale e d’indipendenza.
Ma una donna che non ha denaro o beni materiali può aspirare ad una vita migliore? A quei tempi no! Duque ad una donna intelligente non restava altra alternativa che sfruttare il proprio capitale e monetizzarlo, l’unica alternativa era quella di giocare l’arte della seduzione, vendendo a caro prezzo il proprio corpo, l’unica cosa di loro proprietà e a loro diposizione.
La storia di La Paiva: la celebre cortigiana del regime di Napoleone III
Una delle intervistate in Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine è Esther Lachmann (1819-1884), più conosciuta come La Paiva, è stata la cortigiana più celebre del regime di Napoleone III.
Dalla Russia, Esther Lachmann, arriva a Parigi in cerca di riscatto sociale e di lusso, diventando l’amante del compositore Henri Herze riuscendo così a fare il suo ingresso nei salotti aristocratici. La poca parsimonia della donna compromette la relazione con lo scrittore che, partito per un tour lontano, si sposa con un’altra donna, lasciando l’amante a Parigi con un figlio.
Senza più protezione e senza un soldo Esther Lachmann lascia Parigi per andare a Londra e qui conosce e sposa, dopo diverse frequentazioni altolocate, il marchese Albino Francesco Araùjo de Paiva, dal quale ottiene il tanto ambito titolo nobiliare che manterrà come soprannome per il resto della vita.
Il matrimonio tra i due dura poco, La Paiva è rimasta alla storia per aver lasciato il marito con questo biglietto:
Tu torni i Portogallo, io devo rimanere a fare la puttana.
Il marito distrutto dall’abbandono si suicida e questo gesto non fa altro che alimentare la fama della cortigiana. Esther Lachmann chiede l’annullamento del matrimonio per poter convolare a nozze con il conte Guido Henckel von Donnersmarck rientrando nuovamente a pieno titolo nel mondo aristocratico.
Di lei si dice che sia stata una donna affascinante, misteriosa e con una personalità magnetica che unita all’astuzia le hanno consentito di farsi strada negli ambienti e salotti aristocratici.
In Parle moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine di Vanna Vinci invece abbiamo la possibilità di scoprire la vera storia di ciascuna di queste donne, scoprendola dalla loro prospettiva e dal loro punto di vita.
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