Il pittore Luigi Grossi insieme alla critica d’arte Mimma Sardella presentano Davanti al colore, un catologo contenente le opere dell’artista. La pittura di Luigi Grossi soffre le angosce del mondo che l’artista, attraverso le sue opere, cerca di superare e smascherare.
Davanti al colore è una raccolta che contiene tutte le opere di Luigi Grossi e citando le sue stesse parole:
Non c’è alcun intento celebrativo, sia chiaro. Voglio solo raccontare come un ragazzo vissuto in strada, con poca scuola, mille mestieri e infiniti rischi, abbia scoperto il mondo dell’arte. E qui, cominciando dalla confidenza con la scopa, la pulizia dei vetri, le piccole incombenze quotidiane, è rimasto via via attratto da una realtà agli antipodi di ogni precedente esperienza…
Il filosofo Aldo Masullo della sua pittura dice:
Luigi Grossi dipinge i colori del nulla. A prima vista, ciò sorprende, appare assurdo, come se qualcuno parlasse di un cerchio quadrato. Si possono mai dipingere i colori del nulla? A volte Grossi ti stupisce con virtuosismi eleganti: gli effetti, per esempio, di vertiginose verticalità ottenuti con orizzontali chiarori. La molteplicità dei colori è la luce, come la varietà delle note è la musica.
Luigi Grossi: biografia
Luigi Grossi nasce a Napoli nel 1949 e la sua propensione per la pittura nasce come un bisogno interiore che ha bisogno di concretizzarsi. La sua formazione è legata ad artisti noti del panorama napoletano come: Vincenzo Montefusco, Brancaccio e Raffaele Lippi.
Luigi Grossi è stato gallerista dal 1980 fino al 2000, oggi è direttore artistico della Galleria d’arte Studio49VideoArte dove ha un laboratorio di restauro e pittura.
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Giornate Rurali di Cinema: storie e visioni di terra
Martedì 27 dicembre si svolgerà a Ginestra Degli Schiavoni l’ultimo appuntamento con le Giornate del Cinema Rurale, l’evento chiude un cartellone di incontri, confronti, workshop, proiezioni, degustazioni nell’entroterra sannita. Dopo i primi due appuntamenti e nonostante il maltempo che ci ha costretto alcuni spostamenti possiamo dirci soddisfatti del lavoro svolto, sia per la partecipazione, sia per gli apprezzamenti verso il connubio proposto tra cinema e ruralità.
Così Umberto Rinaldi saluta questa edizione del cartellone e sottolinea che:
Gli incontri con il pubblico (proiezioni e cene a tema) sono serviti per focalizzare come il cinema italiano ed internazionale ha trattato le tematiche legate all’agricoltura e all’alimentazione. Con grande meraviglia dei partecipanti, attraverso diversi film della storia del cinema, è stato possibile disegnare una narrazione della società e degli sviluppi umani, attraverso il cibo e la campagna. I workshop invece, hanno dato la consapevolezza ai presenti, in stragrande maggioranza giovani o giovanissimi, che il territorio del Sannio ha tante storie da raccontare, con un grande potenziale cinematografico e narrativo. Inoltre, grazie ai suggerimenti degli esperti intervenuti e alla loro guida, a tale consapevolezza è stato possibile aggiungere anche un piccolo bagaglio di conoscenze tecniche per narrare il tutto attraverso le immagini.
L’appuntamento finale del 27 dicembre, riproporrà la formula del workshop, ma soprattutto sarà un momento di riflessione sul cinema rurale e di condivisione dei risultati dei workshop attraverso la visione dei documentari in essi realizzati. Un laboratorio di pasta artigianale che culminerà in una riflessione su Cinema e agroalimentare che vedrà la proiezione del breve documentario realizzato dai partecipanti ai due workshop svolti presso Tenuta Caretti e Torre a Oriente. Gli ospiti della serata, che daranno il loro contributo al dibattito e all’evento e proietteranno uno dei loro lavori sono Alfonso e Damiano Pontillo, ideatori del progetto di serialità web “Growy – Back to nature“, un canale che raccoglie video-storie di persone che hanno scelto di lasciare città per tornare a ritmi e ambienti compatibili con la natura. Sarà presente Maria Elena Napodano, esperta di agroalimentare, sommelier e attiva nelle attività associative di settore. La manifestazione si svolgerà nei locali dell’Ex Asilo di Ginestra degli Schiavoni, ci sarà la mostra pittorica dell’artista di San Marco dei Cavoti, Luigi Fuschetto, che proporrà un percorso di visioni tratto dalla sua mostra Entroterra, spaccati su tela di vita rurale e di paese. La serata proseguirà poi alle 21 alla Tenuta Caretti per l’apericinema, cena con proiezioni a tema sull’agroalimentare.
Giornate di Cinema Rurale vuole essere una riflessione su quanto il mondo rurale è stato in grado di dare alla settima arte, ma si propone anche come laboratorio e fucina di un rapporto rinnovato, consapevole che vede in quello delle immagini il linguaggio più adatto per raccontare un universo fatto di bellezza, passioni e armonia. Oggi più che mai la campagna e il cibo sembrano avere tanti volti e tante storie da mostrare e da raccontare, cose che, messe in relazione con le nuove potenzialità che offre il cinema digitale, possono diventare un nuovo filone di narrazione fondato sul reale. Se le strade e le vie di comunicazione in queste zone sono carenti, le immagini riescono a proporsi come una forma di comunicazione efficace e immediata, in grado di riportare le aree marginali al centro del dibattito. Cinema e ruralità sono un binomio che viene da lontano, tanti sono stati i capolavori che hanno raccontato il mondo rurale e tante sono state le opere filmiche che al loro interno ci hanno mostrato i protagonisti alle prese con il cibo. In alcune opere il cibo è stato specchio delle differenze di classe, sogno irrealizzabile per parti della popolazione, in altre esso ha rappresentato momenti di divertimento, di intimità o di realizzazione individuale. Capolavori come Novecento di Bernardo Bertolucci o L’albero degli zoccoli di ErmannoOlmi invece, ci hanno raccontato cambiamenti epocali della società visti dalla terra o grandi momenti storici di trasformazione nati proprio dal lavoro nei campi, sia in Italia che all’estero (ad esempio Furore di John Ford).
Giornate di Cinema Rurale si è reso possibile grazie all’Associazione di Cultura Cinematografica PERSONA, al supporto di Film Commission Regione Campania e Comune di Ginestra degli Schiavoni e Pro Loco e Forum dei Giovani di San Giorgio la Molara.
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Il professore cambia scuola di Olivier Ayache-Vidal: il trailer!
Il professore cambia scuola è una commedia di Olivier Ayache-Vidal, in pieno stile francese: è una pellicola che fa sorridere e non ridere sguaiatamente. Il lungometraggio mostra come un professore di lettere, abituato ad insegnare in uno dei più prestigiosi licei di Parigi, si ritrova in una scuola di periferia dove è costretto a rapportarsi ad un altro tipo di alunni che, molto probabilmente, hanno bisogno di assimilare meno regole grammaticali e più nozioni di vita, umanità ed esempi da seguire.
Da una prima visione del trailer notiamo il tono leggero e la sottile ironia che conducono lo spettatore, attraverso il sorriso, a porsi delle domande sulla realtà sociale di alcune periferie. Il professore cambia scuola mostra le diversità sociali di ambienti scolastici ubicati in diverse zone, la differenza sociale vigente e la capacità di adattabilità che deve possedere un professore perché il suo ruolo è quello d’insegnare ma, soprattutto, di donare strumenti conoscitivi reali e non solo nozionistici per poter affrontare il mondo.
Il rapporto tra professore e alunno deve crescere attraverso lo scambio, il confronto e la comprensione reciproca delle parti. Il regista s’interroga sulle contraddizioni che caratterizzano le scuole di oggi e sulla superficialità e la leggerezza con cui alcuni professori etichettano come svantaggiati alcuni alunni piuttosto che ammettere un proprio limite o una mancata professionalità che li caratterizza.
Il professore cambia scuolaè uscito nelle sale cinematografiche il 7 febbraio.
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Anteprima VitignoItalia 2023: numeri da record
Ha registrato numeri da record la diciottesima edizione di Anteprima VitignoItalia, con biglietti andati esauriti ben prima della data di quella che è ormai da tempo tra le iniziative dedicate al vino più apprezzate dal pubblico degli appassionati e dagli addetti ai lavori. Circa 100 le aziende presenti alla degustazione che ha avuto luogo nei saloni dell’Hotel Excelsior, splendida struttura con vista sul golfo di Napoli. 500 le etichette a raccontare le tipicità dei tanti terroir italiani. Massiccia la presenza di cantine campane ma tantissimi anche i “campioni” provenienti dalle zone più vocate, dalle Langhe a Montalcino, dall’Alto Adige all’Etna, senza dimenticare la presenza di importanti consorzi come Prosecco DOC, Friuli DOC e Roma DOC, a ribadire la rilevanza raggiunta dalla manifestazione.
Sottolinea Maurizio Teti, Direttore di VitignoItalia:
Anteprima VitignoItalia non è nato come spin off della manifestazione di maggio ma come iniziativa in qualche modo autonoma. La collocazione temporale, a ridosso delle festività natalizie, ne fa un appuntamento molto apprezzato dagli operatori di settore ma che non perde la sua connotazione di tappa obbligata per i winelover. A questo abbiamo aggiunto, in particolare in questa edizione, una parte convegnistica in grado di affrontare tematiche di estremo interesse per i diversi player del settore.
In tal senso va letto il convegno che ha aperto la giornata “In & Out – Enoturismo + Export = il successo del vino italiano”. L’incontro, moderato da Giorgio Dell’Orefice, giornalista de IlSole24Ore, ha visto la partecipazione di Nicola D’Auria, Presidente del Movimento Turismo del Vino, Gabriella Migliore, funzionaria ICE Londra, Leandro Sansone, Responsabile Territorial Development per il Sud di UniCredit, Luciano Pignataro, prestigiosa firma del giornalismo di settore e Nicola Caputo, Assessore agricoltura Regione Campania. L’incontro ha offerto interessanti dati e prospettive sulla situazione del turismo enogastronomico italiano e dell’export del vino. Due asset fondamentali nell’ambito dell’economia nazionale, che da tempo registrano numeri straordinari.
Sul fronte del turismo enogastronomico importante l’intervento di Nicola D’Auria, che ha ribadito come il vino per primo in Italia abbia colto l’opportunità di sviluppare un discorso turistico tematico. In tal senso la visione avuta trent’anni fa da alcuni imprenditori del settore, prima fra tutti Donatella Cinelli Colombini, ha certamente contribuito a sviluppare un discorso che oggi vede impegnate nel Movimento Turismo del Vino ben 800 cantine di tutte le regioni italiane. Sull’importanza dell’aspetto enogastronomico del turismo si è espresso anche Luciano Pignataro, che ha evidenziato come i prodotti e le eccellenze agroalimentari dei territori, siano un biglietto da visita che il turista ricerca costantemente. Stimolante il contributo di Leandro Sansone che ha presentato il progetto Made4Italy: un nuovo plafond di 5 miliardi per il prossimo triennio in Italia per stimolare il fare rete sui territori e sostenere un sistema integrato tra turismo e agricoltura per valorizzare i territori italiani.
Sull’Export è intervenuta Gabriella Migliore, funzionaria ICE Londra, che forte dell’esperienza maturata durante il periodo della Brexit, ha rilevato come sia sempre più importante, soprattutto per le piccole e medie imprese italiane, riuscire a contestualizzare il proprio lavoro sul Paese in cui intendono operare ma si è anche soffermata su come in UK l’appeal dei vini italiani risulta in importante crescita.
Concetti ripresi anche dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, il quale dopo un approfondimento sul felice momento turistico vissuto da Napoli e dall’intera regione, ha ribadito alcuni temi come l’importanza di una denominazione regionale, più facilmente ‘’vendibile’’ anche all’estero.
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