Si è appena concluso un evento epocale. Per la prima volta si è celebrata in Irpinia la Festa della Lega, evento destinato a ripetersi nei prossimi anni.
Nei Comuni di Montella e Cassano la macchina organizzativa predisposta da Sabino Morano, Massimo Bimonte e Giuseppe D’Alessio ha organizzato una due giorni di convegni e tavoli tematici a cui hanno preso parte i vertici nazionali e regionali del Carroccio Andrea Crippa e Gianluca Cantalamessa.
Nei borghi dell’Alta Irpinia la Lega ha raggiunto alle ultime Europee risultati bulgari e forte è stato lo scossone impresso dalle popolazioni locali al vecchio sistema clientelar-democristiano.
Da qui la necessità non solo di festeggiare i successi ma anche di fare il punto della situazione in un partito in forte ascesa che fa i conti con la crescita repentina del consenso ma, purtroppo, anche con l’ingresso di trasformisti e disturbatori. Ecco allora che la due giorni è servita a prendere le decisioni che influenzeranno la vita del partito nei prossimi mesi.
Soddisfatto il segretario provinciale della Lega, Sabino Morano, che con il suo carisma dovrà dare la carica ai sostenitori per continuare il percorso di crescita politica e radicamento territoriale egregiamente avviato.
Meriti che Morano condivide con il suo alter ego del movimento giovanile, Giuseppe D’Alessio.
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Regionali Campania 2020: le aspettative politiche degli imprenditori campani impegnati nel settore agroalimentare
Siamo in piena campagna elettorale in vista delle prossime Regionali in Campania. Tra i vari punti affrontati nessuno tratta di alcune problematiche che esistono da sempre nella nostra Regione.
Stiamo assistendo a propagande elettorali che mettono in luce tematiche più confortevoli come quelle inerenti la cultura e il turismo che potrebbero, sì, creare nuovi indotti economici che possono rappresentare un punto di svolta ma che sicuramente non rialzerebbero completamente le sorti economiche regionali.
La Campania è una zona, soprattutto quella dell’entroterra, vocata all’agricoltura e al settore industriale collegato all’agroalimentare che è presente sul territorio da tempo e che, nonostante la ricchezza di materie prime donate dal territorio, fà fatica a trovare una sua dignità economica e a farsi conoscere, per come dovrebbe, oltre confine.
Il settore produttivo agroalimentare è in affanno da tempo e oggi, post lockdown, sta affrontando nuove crisi ma queste problematiche sembrano non riguardare molti candidati che sono più impegnati a screditare l’avversario politico e partitico di turno invece di focalizzarsi su ciò che si aspettano i cittadini nonché votanti attivi e partecipi per le prossime Regionali Campania 2020.
Insieme a Mariangela Merola, candidata per le circoscrizioni di Caserta e Napoli e Province, siamo andati ad ascoltare gli imprenditori di questo settore per comprendere le loro reali difficoltà e le aspettative nei confronti delle politiche regionali e locali.
Dalla testimonianza di Beniamino Diana, responsabile dell’Azienda Agricola D.& G. Campania a Sessa Aurunca, che si occupa di allevamento bufalino e produzione di latte di bufala è emersa una grande difficoltà da parte degli imprenditori per quanto riguarda la trafila burocratica che invece di facilitare il lavoro lo complica non rendendolo fluido.
Ciò che parte di questi imprenditori del settore si aspetta dalle politiche regionali è quella di essere agevolati da un punto di vista burocratico ma anche di essere aiutati in quanto questo settore, per diverse motivazioni, sta portando molti impresari del settore agroalimentare a chiudere i battenti o spinge i giovani ad investire su altri settori, meno faticosi e probabilmente meno sacrificanti da un punto di vista lavorativo.
Quello che ci spiega Beniamino Diana infatti è che per dedicarsi o decidere di aprire un’attività di allevamento bufalino e produzione di latte di bufala c’è bisogno di passione, sacrificio e dedizione ma queste caratteristiche senza un aiuto reale da parte delle istituzioni poltiche locali serve a ben poco.
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Alvanella: i bambini costretti a consumare i pasti nelle aule
Rosa De Sapio, consigliera comunale di Monteforte irpino, chiede all’Amministrazione di usare una tendostruttura per poter permettere agli alunni del plesso di Alvanella di avere un posto, che non sia l’aula, per poter consumare i pasti.
Le dichiarazioni sono le seguenti:
Il problema dell’aumento degli studenti nel plesso di Alvanella ha determinato l’esigenza di nuove aule. Ciò ha comportato il sacrificio del refettorio per avere due nuovi spazi in cui svolgere le lezioni.
Bisogna trovare una soluzione alternativa al luogo dove vanno consumati i pasti in attesa del trasferimento della scuola materna nella vecchia struttura, in fase di ristrutturazione.
Ora i bambini dell’infanzia e della scuola primaria sono costretti a consumare il proprio pasto nelle aule dove seguono le lezioni, permanendo in esse per oltre 6 ore al giorno.
Tale problema potrebbe essere risolto facendo installare una tendostruttura, usata ormai anche dai ristoranti.
Senza alcuno spirito polemico non posso non rilevare che il servizio mensa riparte in maniera del tutto parziale, penalizzando fortemente i bambini dell’infanzia e della primaria a tempo pieno.
C’è bisogno, dunque, di trovare una soluzione alla mancanza di uno spazio adibito per poter consumare i pasti soprattutto in una fase pandemica ancora esistente non è plausibile tenere i bambini nel medesimo ambiente per più di 6 ore.
Tra lo svolgimento delle lezioni e sala mensa non disponibile significa proprio questo: costringere i bambini a stare nello stesso ambiente per troppo tempo.
Prosegue la Consigliera:
In altri Comuni sono state allestite tendostrutture che sono estremamente funzionali per affrontare la fase emergenziale, consentendo ai ragazzi di avere gli spazi necessari sia per svolgere le le lezioni che per consumare i pasti.
Mi auguro che l’Amministrazione Giordano colga questa mia proposta, evitando ulteriori disagi ai bambini e alle loro famiglie.
Ce lo auguriamo anche noi perché in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo da un po’, è necessario salvaguardare la salute della collettività, attenendosi al buon senso ma, soprattutto, alle normative vigenti.
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Coni Avellino: no all’aumento dei canoni delle palestre
Giuseppe Saviano, Delegato Coni Avellino, si esprime riguardo all’aumento riguardo il canone di utilizzo, da parte delle Associazioni sportive dilettantistiche, delle palestre di riferimento all’Amministrazione provinciale.
Il Delegato Coni afferma:
Sappiamo bene che il canone stabilito dall’Amministrazione provinciale è uguale a quello di altre Amministrazioni ma riteniamo, comunque, che questo era il momento meno opportuno per un aumento del 50% rispetto alle tariffe precedenti.
Sembra inutile ribadire, cosa nota a tutti, che le Associazioni sportive dilettantistiche vengono da due anni di inattività che, oltre al danno economico, hanno comportato un decremento sensibile di adesioni, un aumento di spese generali ed una serie di difficoltà che tutti conoscono.
Sarebbe opportuno, a nostro avviso, che, nel momento della ripartenza, visto anche l’appesantimento della rivisitazione organizzativa delle attività, fosse stato dato un segnale di segno nettamente contrario.
Tutto ciò avrebbe significato una vicinanza effettiva delle Istituzioni al mondo dell’associazionismo sportivo, utile, oltre al benessere fisico, anche a momenti di sana aggregazione.
Chiediamo, pertanto, a tutte le Amministrazioni comunali e provinciali, di rivedere la loro decisione, venendo incontro ai bisogni dell’associazionismo sportivo, organico ed utile alla promozione sociale.
Le perplessità espresse da Giuseppe Saviano sono più che lecite, soprattutto quando dalle Amministrazioni tutte, non si sente parlare d’altro che di economia circolare, degli aumenti dei beni di prima necessità, del caro vita consequenziale alla pandemia o, peggio ancora, di servizi dati a meno di 3 euro che devono essere abbassati.
Se quello che preme davvero è il benessere pubblico iniziamo ad orientarci su quelle attività che in qualche modo posso far ritornare tutti alla normalità aggregativa oltre che a produrre benessere psicofisico, aspetto che dovremmo curare tutti, considerando le privazioni subìte gli scorsi anni.
Per poter tornare alla normalità c’è bisogno di grande attenzione verso quei dettagli che oltre a rendere la vita più piacevole appartengono, anch’essi, a quella circolarità economica di cui tanto si parla e di cui poco si comprende, purtroppo.
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Morano: «Siamo una comunità che cresce»
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