In Consiglio comunale, dopo l’elezione di Giovannantonio Puopolo a presidente dell’assise, il sindaco di Ariano, Enrico Franza, ha presentato la sua giunta composta da: Francesca D’Antuono, Valentina Pietrolà, Massimiliano Alberico Grasso, Vito De Luca e Laura Cervinaro.
Le deleghe saranno conferite nella prossima seduta consiliare durante la quale il Sindaco presenterà al Consiglio anche le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato.
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Cantine Aperte a San Martino: Aminea Winery racconta le differenze tra Vino nuovo e Vino Novello
Molto spesso si confonde il vino nuovo, ossia il vino “appena fatto” figlio dell’ultima vendemmia, con il vino novello, che è ben altra cosa. Infatti, quest’ultimo è il risultato di una particolare tecnica di vinificazione, la “macerazione carbonica”, il procedimento per ottenere il vino Novello che risale agli anni ’30 ed è utilizzato soprattutto in Francia, nella regione del Beaujolais, a partire dal vitigno Gamay per ottenere il notissimo “Beaujolais nouveau“. Due tipologie di vino totalmente diverse, che spesso vengono confuse, probabilmente per l’assonanza del nome.
In occasione di Cantine Aperte a San Martino, il 12 e il 13 novembre Aminea Winery fuga ogni dubbio attraverso un’avvincente degustazione che mette a confronto, appunto, il “vino nuovo” a base di Aglianico e il vino francese Beaujolais nouveau“, celebrando allo stesso tempo anche il classico abbinamento di entrambi i vini con le castagne.
In questo caso, la castagna di Montella IGP, prodotto tipico irpino. Infatti, dopo l’arrivo in cantina alle ore 11,00 con coffee break, si proseguirà con trekking dolce nel castagneto per un focus sul ciclo della vita della pianta di castagno, sui segreti della raccolta e sui mille modi di preparare i frutti. Alle ore 12,00 si continuerà con la visita guidata in cantina per la degustazione del vino nuovo a confronto con il vino francese Beaujolais, accompagnati da caciocavallo impiccato su fetta di pane caldo e spiedini di mortadella; poi, pranzo in terrazza per gustare la “maccaronara”, pasta fresca tipica di Castelvetere sul Calore, fatta a mano al momento, e vino aglianico “Monsignore”, con la possibilità di partecipare al show cooking dedicato alla castagna di Montella Dop.
Ovviamente, il momento clou dell’appuntamento sarà il confronto tra il vino nuovo a base di Aglianico, prodotto dell’ultima vendemmia, con il vino novello francese. L’enologa di Aminea Winery racconterà ai propri ospiti della zona di produzione “Beaujolais” e di tutte le caratteristiche del disciplinare consentito in Italia per la produzione di Vino Novello Dop, con particolare riferimento alle differenze che intercorrono tra i due vini solitamente confusi. Da una parte il vino nuovo, con caratteri di “giovinezza” accentuati, molto profumato, per il quale serviranno altri processi di vinificazione per cui è un prodotto non ancora “finito” e, dall’altra, il vino Novello, il celebre AOC Beaujolais, che deve le sue caratteristiche gustative ad una particolare condizione, la fermentazione alcolica intracellulare. Questa si verifica in assenza di ossigeno, perché l’uva non viene pigiata subito, ma sottoposta a macerazione per almeno dieci giorni, a una temperatura intorno ai 30°C.
È in questa fase che l’alcol estrae dalla buccia il colore e le principali sostanze aromatiche, mentre il tannino è in quantità limitata. Solo nella fase finale l’uva viene pigiata e il residuo zuccherino trasformato in alcol con un metodo di vinificazione tradizionale. Per questo, il vino Novello ha una gradazione alcolica non molto alta. Si presenta di color rosso rubino con riflessi violacei, con note di viola e frutti rossi come fragola, lampone e ciliegia. Il gusto è morbido, fresco e fragrante.
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100 Castelli da conoscere in Campania
100 Castelli da conoscere in Campania è un viaggio fotografico e narrativo tra grandi e piccole fortificazioni, da quelle più conosciute alle più nascoste, disseminate nella regione.
Cento castelli per sognare, per ritornare bambini, quando i castelli erano nelle fiabe e nei giochi d’infanzia, ma anche occasione per rivivere e immaginare le vicende medievali che portarono alla loro costruzione e che li videro testimoni di guerre, distruzioni, invasioni di popolazioni che si succedettero, storie di nobili dinastie.In questo suo ottavo libro Roberto Pellecchia ha scelto i castelli medievali della Campania che, per il loro aspetto, stato di conservazione o particolare storia, maggiormente emozionano e riportano la mente a quelle epoche lontane.
Racconta l’autore:
I castelli della Campania erano in realtà molti di più ma una parte venne distrutta già in epoche remote, andando talvolta persa anche la memoria storica, e quelli che sono rimasti non hanno avuto vita facile.
Il continuo mutare delle dominazioni nell’Italia meridionale, nonché il verificarsi di frequenti terremoti, mise a dura prova la sopravvivenza di quasi tutti i castelli che, nel corso dei secoli, vennero distrutti, ricostruiti, rimaneggiati o abbandonati del tutto, a seconda delle necessità e delle risorse economiche dei feudatari e della popolazione.
In origine i castelli medievali avevano una funzione prevalentemente militare, difesi da mura e torri, con un mastio che rappresentava il luogo di difesa estrema.
Con la comparsa delle armi da fuoco molti castelli divennero inadatti a resistere ai colpi delle bombarde, per cui furono oggetto di importanti ristrutturazioni per opera di ingegneri militari che si prodigarono nel progettare strutture sempre più resistenti.
Gradualmente, tuttavia, i castelli non riuscivano più a soddisfare le esigenze militari dei secoli precedenti e nella gran parte dei casi vennero adattati a dimore gentilizie o semplicemente abbandonati perché i nobili preferirono andare ad abitare in nuovi palazzi baronali a valle, meno spartani e di più moderna concezione.Spiega Pellecchia:
Tutto questo si traduce nella condizione estremamente eterogenea dei castelli al giorno d’oggi, aggravata spesso dallo scarso interesse per la tutela del patrimonio storico manifestata da molte amministrazioni locali o, semplicemente, dalla mancanza di fondi pubblici per i necessari interventi.Oggi il panorama spazia da castelli del tutto scomparsi o ridotti a ruderi evanescenti, a castelli diroccati, trasformati e riutilizzati per nuove funzioni o restaurati in epoca recente. Dal punto di vista della fruizione turistica la situazione è altrettanto variegata perché, purtroppo, non tutti i castelli sono accessibili.
In alcuni casi lo stato di conservazione è talmente precario che la visita è interdetta per motivi di sicurezza, in altri si tratta di beni privati e i proprietari non consentono l’accesso, oppure appartengono alle amministrazioni locali che talvolta non dispongono delle risorse per renderli fruibili.
Nonostante queste considerazioni, anche attraverso il patrimonio castellare, la Campania si rivela ancora una volta una regione ricca di sorprese e densa di beni monumentali, da tutelare senz’altro meglio, ma allo stesso tempo da meritare una giusta ed entusiastica attenzione.Conclude:
Scegliere cento castelli tra tutti quelli presenti nella regione non è stato semplice. La selezione è stata condotta in ragione di alcuni criteri oggettivi e anche di alcuni criteri soggettivi spiegati nell’introduzione del testo.
Alla fine, il volume è stato realizzato per chi ancora si emoziona nel vedere un castello, per chi a tale visione si abbandona ai ricordi e alla fantasia, per chi magari ha voglia di conoscere, attraverso le immagini e qualche breve nota storica, la parte più corposa e più rappresentativa di questo grande patrimonio campano, i cento castelli che sono l’oggetto di questa pubblicazione.
100 castelli da conoscere in Campania, volume di ben 208 pagine con oltre 300 immagini tutte realizzate dall’autore, sarà in edicola al costo di 10 euro a partire da giovedì 6 aprile.
I 100 castelli del libro di Roberto Pellecchia
Provincia di Napoli
1 Napoli – Castel dell’Ovo
2 Napoli – Castel Capuano
3 Napoli – Castel Nuovo
4 Napoli – Castel Sant’Elmo
5 Acerra
6 Anacapri – Castello Barbarossa
7 Bacoli – Castello di Baia
8 Capri – Castello di Castiglione
9 Castellammare di Stabia – Castrum ad mare
10 Ischia
11 Lettere
12 Massa Lubrense – Castello dell’Annunziata
13 Nola – Castel CicalaProvincia di Avellino
14 Ariano Irpino
15 Avella – Castello di San Michele
16 Bagnoli Irpino – Castello di Cavaniglia
17 Bisaccia
18 Calabritto – Borgo Castello di Quaglietta
19 Calitri
20 Cervinara – ’O Castellone
21 Gesualdo
22 Grottolella – Castello Macedonio
23 Lauro – Castello Lancellotti
24 Manocalzati – Castello di San Barbato
25 Melito Irpino – Castello di Melito Vecchia
26 Monteforte Irpino
27 Montella – Castello del Monte
28 Montemiletto – Castello della Leonessa
29 Monteverde – Castello Sangermano
30 Montoro Inferiore
31 Rocca San Felice
32 S. Martino Valle Caudina – Castello Pignatelli
33 Summonte
34 Taurasi
35 Torella dei Lombardi – Castello Ruspoli
36 Volturara Irpina – Castello di San Michele
37 Zungoli – Castello dei SusannaProvincia di Benevento
38 Benevento – Rocca dei Rettori
39 Airola
40 Apice vecchio – Castello dell’Ettore
41 Casalduni
42 Ceppaloni – Castello Pignatelli
43 Circello
44 Faicchio
45 Gioia Sannitica
46 Guardia Sanframondi
47 Limatola
48 Montesarchio
49 Morcone
50 Pontelandolfo
51 Puglianello
52 S. Salvatore Telesino – Castello SanframondoProvincia di Caserta
53 Caserta – Castello di Caserta Vecchia
54 Alvignano
55 Arienzo
56 Caiazzo
57 Calvi Risorta – Castello di Calvi Vecchia
58 Capua – Castello delle Pietre
59 Castel Morrone
60 Francolise
61 Letino – Santuario della Madonna del Castello
62 Maddaloni
63 Mignano Montelungo – Castello Fieramosca
64 Mondragone – Rocca Dragonis
65 Pietravairano
66 Prata Sannita – Castello Pandone
67 Riardo
68 Rocca d’Evandro
69 San Felice a Cancello – Castello del Matinale
70 Sant’Angelo di Alife – Castello di Rupecanina
71 Sessa Aurunca
72 Vairano Patenora – Castello d’AvalosProvincia di Salerno
73 Salerno – Castello di Arechi
74 Agropoli
75 Battipaglia – La Castelluccia
76 Buccino
77 Caggiano
78 Camerota
79 Camerota – Castel Montelmo
80 Campagna – Castello Gerione
81 Capaccio – Castello di Capaccio Vecchia
82 Castelnuovo Cilento
83 Castellabate
84 Cava de’ Tirreni – Castello di Sant’Adiutore
85 Eboli – Castello Colonna
86 Laviano
87 Lustra – Castello di Rocca Cilento
88 Maiori – Castello di San Nicola di Thoro Plano
89 Mercato San Severino
90 Nocera Inferiore
91 Olevano sul Tusciano – Castrum Olibani
92 Oliveto Citra – Castello Guerritore
93 Perdifumo – Palazzo Vargas di Vatolla
94 Roccadaspide
95 Sala Consilina
96 S. Cipriano Picentino – Castello di Montevetrano
97 S. Marina – Castello di Policastro Bussentino
98 Sicignano degli Alburni – Castello Giusso
99 Teggiano – Castello Macchiaroli
100 Valva – Villa D’AyalaAl momento 100 Castelli da conoscere in Campania sarà distribuito in provincia di Salerno e, nei prossimi mesi, anche nelle altre province della Campania.
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Coronavirus in Irpinia: nuovi tamponi sono risultati positivi
Dagli ultimi esami effettutati dall’AORN Moscati di Avellino sono risultati positivi al Coronavirus 6 tamponi.
I risultati sono i seguenti:
- 3 nel Comune di Ariano Irpino
- 1 nel Comune di Atripalda
- 1 nel Comune di Solofra
- 1 nel Comune di Gesualdo
Dai tamponi analizzati dall’azienda Ospedaliera San Pio di Benevento è risultata positiva al Covid 19 una persona residente a Pietradefusi.
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Franza presenta la Giunta
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