Carmine Marinelli, il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Tartufai Italiani Regione Campania, in occasione della due giorni dedicata alle eccellenze irpine e in particolar modo ai funghi porcini e al tartufo irpino ci ha spiegato alcune cose sui cani da tartufo.
La stagione delle meraviglie irpine, oltre ad essere un evento legato alle eccellenze enogastronomiche del territorio irpino, ha rappresentato un momento di aggregazione per gli esperti e gli appassionati del settore. Oltre alla mostramercato del tartufo bianco, allestita all’interno dell’evento, si è svolta una gara di bellezza dei cani da tartufo con successiva caccia al tartufo, per comprendere dal vivo l’esperienza della ricerca di questa prelibata materia prima tutta nostrana.
You Might also like
-
Luna Smeraldo: una casa sicura per donne vittime di violenza
La cooperativa Sociale La Città della Luna inaugura Luna Smeraldo, una casa di accoglienza per donne vittime di violenza, sul territorio di Avellino.
La cooperativa era già presente sul territorio campano a Cava de Tirreni con Luna Diamante che ha la stessa funzione del nuovo progetto.
Luna Smeraldo è un luogo sicuro che ha come obiettivo quello di accogliere le donne in difficoltà per fornire loro sostegno, ascolto, attenzione e soprattutto rispetto.
Scopo principale di questa struttura è quello di offrire un alloggio sicuro a donne e ai loro figli, salvaguardandone l’incolumità psico-fisica.
Luna Smeraldo: i servizi
Luna Smeraldo offre:
- Ospitalità e protezione in un luogo riservato e sicuro
- Possibilità, per la donna e per i suoi figli, di avere a disposizione nuove risorse e di sperimentarsi in un tempo e in uno spazio alternativo fatto di legami e relazioni funzionali per porre le basi per una vita relazionale, sociale e lavorativa autonoma.
- Ascolto e supporto psicologico che aiuti a rielaborare la situazione di maltrattamento subito o assistita verso una migliore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità.
- Assistenza legale che miri a un processo di conoscenza dei propri diritti e delle opportunità sociali e giuridiche.
- Servizi di orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa volti all’individuazione di un percorso d’inclusione sociale e lavorativa verso un’indipendenza economica.
- Reperibilità 24 ore su 24 da parte di personale specializzato.
In breve Luna Smeraldo favorisce attraverso la presa in carico di storie complesse percorsi di crescita personale affinché la donna possa essere sempre soggetto attivo e consapevole in grado di uscire da situazioni di violenza e abuso.
Il numero di riferimento di Luna Smeraldo è 320 49 18 703.
-
Fernando Mangone: la sua opera Masque sarà esposta in Biennale
Straordinario artista, Fernando Mangone. Artista a trecentosessanta gradi e non solo per i grandi risultati raggiunti, ma anche per il suo modo di intendere e concepire la vita, l’esistenza, i rapporti interpersonali. Un artista visionario, le cui opere sono un’emozione continua di vibrazioni di luci e di colori. Fernando Mangone nasce ad Altavilla Silentina (Campania), un paese da lui definito “dionisiaco”, tra forti odori, grida gioiose di bambini e animali che convivevano con gli uomini. Stregato dalla musica Rock e dai caldi colori dei pittori fiamminghi che ama studiare, intraprende da bambino, cinquant’anni or sono, il suo percorso di artista e da Napoli a Firenze, fino all’Olanda, acquista fama anche lavorando con grandi marchi. Si autoproclama “un randagio”, ribelle a qualsiasi tentativo di imbrigliarne la creatività, seppur animato da una delicatezza nell’approccio col prossimo che lo ha reso amico sincero con mezzo mondo.
Afferma Fernando Alfonso Mangone:
Sono un disubbidiente, uno che stravolge le regole. Come si può insegnare l’arte, la follia?
Perché non servono le parole, perché la pittura stessa parla. È testimonianza. Il visionario Mangone prima si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Napoli, poi a quella di Catanzaro e successivamente a quella di Firenze, dove ha terminato gli studi con il massimo dei voti. Già da questo suo oscillare continuo, da questi improvvisi e imprevedibili cambiamenti di rotta inizia ad emergere il carattere di Mangone, sempre più insoddisfatto del presente, tutto teso verso altri mondi e altri traguardi. Già da queste premesse inizia a rivelarsi il suo spirito nomade e ribelle, viaggiatore e “attraversatore” di paesi e città, per respirare aria nuova e pulita, diversa, fatta soprattutto di emozione e libertà. Così, già da studente, inizia un’intensa attività espositiva che si sviluppa prevalentemente tra Firenze e Roma. Prendono vita, in questa fase, i rapporti di collaborazione con importanti personaggi della cultura internazionale e tra questi quello con il poeta e scrittore piacentino Aldo Braibanti che in seguito, insieme a Barbara Tosi, diventerà curatore di sue svariate mostre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam.
L’Italia però gli va stretta e così Fernando Mangone decide di partire per cercare altri luoghi, altre mete, altri approdi.
Nel corso di questo suo lungo peregrinare in giro per l’Europa lo troviamo a Parigi, Londra, Berlino e poi in altre città europee: appassionato di musica, segue con sommo interesse i grandi maestri del Rock e del Punk: i Rolling Stones, Genesis, Qeen, Pink Floyd ecc. immortalandoli in giganteschi cartelloni che, per lungo tempo, fanno da sfondo a paesaggi e scorci di famose metropoli.
Poi arriva il periodo olandese, pieno di lavoro e ricco di soddisfazioni.
Dipinge ad Amsterdam, L’Aia e Groningen dove tiene ampi e comodi ateliers. A L’Aia il suo studio si trova all’interno di un vecchio Ministero della Difesa, di fronte all’Ambasciata Italiana e da qui parte e si sviluppa tutta la sua attività artistica: qui esegue la sue straordinarie vedute urbane e poi via, per le strade della città ad eseguire grandi e immensi murales che, ancora oggi, documentano la sua permanenza in terra d’Olanda e il suo interessante percorso.
Fernando Mangone, dunque, come Basquiat, Haring, Hirst e Bansksy, ribelle e rivoluzionario che, rifuggendo musei, gallerie ed eventi commerciali, inizia a dipingere sui muri delle stazioni metropolitane, nei parchi e sui palazzi degradati portando l’arte nelle strade e in mezzo alla gente per raccontare la vita ed essere, fino in fondo, fedele testimone del suo tempo e dei suoi giorni.
“Tra cielo e terra, viaggio nella storia e nella bellezza” è il titolo della prossima mostra personale di Fernando Mangone alla Galleria d’Arte di Armando Lanza a Pietrasanta. Sabato, 30 aprile, alle ore 16,30, l’inaugurazione della rassegna che viene proprio a cadere in concomitanza con un’altra grande manifestazione di rilievo mondiale, la 59a edizione della “Biennale Internazionale d’Arte di Venezia” dove, anche qui, Fernando Mangone è tra i protagonisti.
Una sua importante opera, “Masque”, infatti, a partire dal 23 aprile sarà esposta nel Padiglione “Grenada” all’interno del Collettivo “Identity Collective”, un gruppo di artisti costituitosi per l’occasione. Come poteva allora Fernando Mangone, grande “attraversatore” di città e Paesi e “street-artist” di fama internazionale a non sentire il richiamo della terra toscana?
Fondamentale l’incontro con Armando Lanza, colto e illuminato gallerista di questa città che, affascinato dalla forte espressione dell’artista campano, ha deciso di chiamarlo a far parte dei suoi ambiziosi e importanti progetti.
E così, dopo questa importante mostra personale, dove Mangone presenterà un’esauriente panoramica della sua produzione e delle sue tematiche (mitologia, storia, ritrattistica e visioni contemporanee con una particolare attenzione per Pietrasanta, Firenze, Pisa, Siena, Arezzo, Livorno ecc.) eccolo pronto ad inaugurare anche il nuovo spazio a lui riservato.
Su una superficie di oltre trentamila metri quadrati, polo fieristico dedicato all’arte contemporanea, ideato e voluto da Armando Lanza, l’artista di Altavilla allestirà ben cinque Padiglioni, suddivisi per tematiche, della sua vasta e complessa produzione: straordinaria occasione per entrare nel magico mondo di questo vulcanico artista, nelle sue forme e nei suoi colori, per farci avvolgere dalle sue luci, dalle sue trame e dai suoi percorsi.
Con la presenza di Fernando Mangone, Pietrasanta si arricchisce così di un nuovo, grande personaggio, di un nuovo, grande artista: in attesa e in preparazione dei prossimi importanti eventi.
-
Conza della Campania: cambia sede e riapre la biblioteca F.A. Cappone
Cambio sede per la Biblioteca Comunale F.A. Cappone di Conza della Campania (AV), che riapre dopo un lungo periodo di inattività che durava oramai da qualche anno, in una veste ampliata e completamente rinnovata in corso XXIII Novembre 1980 presso il centro di aggregazione giovanile “Lavori in corso gioventù conzana” nei pressi della banca BPER.
L’inaugurazione si terrà domenica 01 agosto dalle ore 17.30.
Il trasferimento della Biblioteca s’inserisce nel piano dell’amministrazione comunale di creare un “Polo Culturale” che comprende oltre all’attività della biblioteca anche la realizzazione di un antiquarium con le riproduzioni in ceramica e legno dei reperti archeologici presenti nel museo del parco archeologico di Compsa, realizzate dai giovani locali nel corso dei laboratori didattici, conclusisi a maggio 2021, del progetto G.I.O.I.A. nell’ambito del bando Benessere Giovani dalla Regione Campania, e la mostra espositiva permanente della collezione di foto stampate su canvas “Patrimonio della Conzanità” che ritraggono le immagini della Conza vecchia pre-terremoto e prima della delocalizzazione nell’attuale insediamento abitativo.
Ci racconta Gerardo Chiancone, responsabile esecutivo dell’Associazione Gioventù Conzana APS, ente gestore della biblioteca e del centro di aggregazione giovanile:
L’obiettivo è far diventare la biblioteca un luogo d’aggregazione per tutta la comunità, giovani e meno giovani possono incontrarsi in questo luogo ed attivare quel processo di scambio di conoscenza intra-generazionale che permetterà ad ognuno di imparare dalle esperienze di vita degli altri attraverso la condivisione, con il risultato, speriamo, di preservare e conservare nelle future generazioni quel patrimonio del sapere autentico che appartiene alla nostra identità locale. Questo messaggio è ritratto nello stesso logo dell’Associazione Gioventù Conzana realizzato dall’arch. Marta Bovio, il quale rappresenta questa trade-union ideale tra le diverse generazioni della nostra comunità. Il Polo Culturale sarà, dunque, non solo un luogo di avvicinamento alla lettura, ma anche spazio di socialità e di crescita, grazie alla presentazione di libri, ad incontri con gli autori, a laboratori ed attività con i bambini e ragazzi, al servizio di connessione free wi-fi disponibile per tutti, alla presenza dell’antiquarium e della mostra permanente delle foto su canvas, oltre all’organizzazione di molte altre attività per tutti i cittadini. Un grande plauso va a tutti i ragazzi di Conza che hanno impegnato il loro tempo libero nella realizzazione di questo progetto prodigandosi in maniera volontaria dal mese di maggio ad oggi per rendere possibile l’allestimento del polo culturale. La sfida dei prossimi mesi sarà inventariare tutto il patrimonio librario che conta oltre 5.000 volumi, digitalizzandolo e rendendolo disponibile alla consultazione sul sito dell’associazione Gioventù conzana e sulla pagina facebook della biblioteca.
Alla cerimonia di taglio del nastro saranno presenti oltre alle istituzioni locali rappresentate dal sindaco di Conza della Campania Luigi Ciccone, anche il prof. Luigi Lariccia memoria storica della comunità conzana, che impreziosirà la manifestazione raccontando ai presenti il ruolo e l’importanza della biblioteca F.A. Cappone fondata dai conzani negli anni 70 durante i suoi 50 anni di vita, e tre illustri autori irpini che presenteranno in quest’occasione le proprie opere: alle 18,00 Eleonora Davide, presenta il libro “Il fiore del carso – Una linea tra due mondi” (Collana Rossoquadro), alle 19,00 Pasquale Gallicchio, presenta il libro “Niente è perduto” – (edizioni Delta 3), alle 20,00 Gerardo Bruno, presenta il libro “Il sogno del guerriero – Le forche caudine; La resa del guerriero”.
5 comments on Passo di Mirabella Eclano: Carmine Marinelli ci parla dei tartufi d’Irpinia
Comments are closed.